Fausto BERTINOTTI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 645 - seduta del 18-12-1999
1999 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 645
  • Comunicazioni del governo

signori presidenti, signore e signori deputati, io penso che la cosa più inquietante di questa nostra discussione sia che non siamo nelle condizioni di rispondere alla domanda: perché siamo qua? in questi giorni, in queste settimane, si è avuto un convulso dibattito che potremmo definire, generosamente, politico. il senso generale è sfuggito al paese. oggi il presidente del Consiglio è riuscito a rafforzare questa condizione, mettendo anche noi nella condizione di non riuscire a capire quello che sta succedendo. allora, uno prova con i propri mezzi. a me pare che la situazione politica possa essere descritta nel modo seguente. vi è una destra che ha una terapia cinica e darwiniana di Governo della modernizzazione, che si giova di un' anima che viene esibita con forza anticomunista e che produce anche degli scarti preoccupanti, mostrando slabbrature profonde nella cultura del diritto, come è avvenuto, nelle scorse settimane, con l' aggressione alla magistratura. ma questa maggioranza, in realtà, anche di fronte ad una destra siffatta, non riesce, non vuole produrre un' alternativa ad essa e sembra anzi lavorare per la possibile rivincita di questa destra che, infatti, tiene un comportamento che potrebbe definirsi morbido e tenue, in queste giornate, lasciandovi fare pressoché da soli. così, il rischio di una crisi di consenso è molto grande e credo si possa percepire come, nella settimana scorsa, la maggioranza ed il Governo abbiano dato un potentissimo contributo alla spoliticizzazione del paese e a sospingere molte persone a non occuparsi più di politica: questa è la cosa di cui più vi critichiamo. nell' intervento del presidente del Consiglio non ho sentito le parole realmente consonanti al paese reale . lei, signor presidente del Consiglio , ha parlato della pioggia, indicando la necessaria preoccupazione delle popolazioni campane, ma ha come omesso di dire che non si capisce per quale motivo la pioggia, in un paese, debba essere portatrice di catastrofi, se non quando c' è una cattiva politica del rapporto con il territorio, quando, cioè, si fanno grandi opere, trafori, speculazioni: così si ripete la condizione di Sarno che sembra essere una denuncia a questa intera classe dirigente ! non c' è il paese reale dove si può morire in carcere, perché non ci si può curare, come è accaduto a Marco Ciuffreda, o dove si muore sul lavoro, come è capitato ieri a Oreste Bernardini, a Livorno (il secondo morto in quindici giorni), lavoratore anch' esso degli appalti, vale a dire di quella condizione che voi vi ostinate a chiamare flessibilità. il ministro del Lavoro ha avuto parole responsabili di fronte ad una crisi sociale, del lavoro e della condizione operaia: non ne ho sentito qui neppure vagamente l' eco. su una condizione di povertà così diffusa, come raramente si è trovato di avere in un paese sviluppato, il presidente del Consiglio si accontenta di qualche punto percentuale, mentre la condizione sociale si aggrava complessivamente e la redistribuzione del reddito premia solo le grandi imprese , quei capitani di industria — « padroni del vapore » , li chiamava Ernesto Rossi — che si sono affannati a correre in soccorso di questa compagine governativa. ma voi sembrate non darvene conto; non c' è traccia della realtà del paese, ma non c' è traccia neanche della politica: la politica muore, nel suo discorso. questa è la conseguenza di un processo lungo, ma che qui subisce un' accelerazione. c' è un' indignazione nel paese per questo degrado della politica: vorrei sapere, dalle forze del centrosinistra, come intendano reagire a questa indignazione. questa è la conseguenza di un abbattimento dell' ideologia: l' ideologia può portare con sé grandi rischi, ma voi, cancellandola, avete ridotto la politica a mercato e quando la politica si riduce a mercato i fenomeni di trasformismo sono nella natura delle cose e si manifestano anche nelle forme perverse in cui possono essersi manifestate in questi giorni. avete abbattuto l' opposizione tra destra e sinistra nella politica economica e sociale. tutti neoliberisti, tutti a parlare lo stesso linguaggio sulle privatizzazioni, sulla liberalizzazione, sulla globalizzazione! non vi fermate neanche dopo Seattle, dopo il fallimento clamoroso di quell' idea di Governo oligarchico e imperiale del mondo, messo in crisi da contraddizioni interne oltre che da un nascente movimento. avete abbattuto il senso della distinzione anche tra sinistra di Governo e centro nella compagine governativa; avete fatto nascere una compagine fortemente condizionata dal consenso del presidente Cossiga e dell' Udr, avete realizzato con questo una corsa al centro e il presidente del Consiglio ha guidato questa corsa al centro, fino a vedersi raffigurato in una sorta di apprendista stregone , quando potenziando il centro si trova da questo sostanzialmente delegittimato. ed oggi a questa crisi il presidente del Consiglio risponde cancellando la politica, riducendo la politica a pura amministrazione! ci aspettavamo almeno uno scatto sul suo terreno e non sul nostro: non su quello sociale, non su quello della politica della trasformazione, ma sul terreno della governabilità; ci aspettavamo un discorso forte che sfidasse le forze dicendo: o è così o si va ad una crisi vera. ed invece la crisi è già pilotata, avrà un suo sbocco che ricorda più la tradizione andreottiana che una volontà reale di cambiamento. la politica viene ridotta ad amministrazione e l' amministrazione viene ridotta ad un tirare a campare. per le sorti della democrazia prima ancora che per le sorti della sinistra, vorrei che ci fosse uno scatto, che dentro le forze della maggioranza chi avverte un disagio lo faccia valere. noi, per parte nostra, faremo valere sino in fondo la nostra critica e la nostra opposizione.