Valter VELTRONI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 645 - seduta del 18-12-1999
1999 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 179
  • Comunicazioni del governo

signor presidente della Camera, mentre ascoltavo gli interventi dell' onorevole Fini e dell' onorevole Berlusconi, il pensiero — non posso dire la memoria, perché allora non c' ero — mi è tornato a come doveva essere il dibattito politico, il confronto delle idee, la contrapposizione, anche dura, in un altro tempo della storia della Repubblica, quando fuori di qui, onorevole Fini, non c' erano le persone che, come è giusto in questi tempi, vanno a fare le compere per Natale, ma c' era l' Italia dopo il fascismo, che aveva conosciuto la guerra, la sofferenza e che si stava ricostruendo. la donna che era seduta al banco dietro di me, Nilde Iotti, è stata una dei protagonisti di quel tempo, con altri uomini politici : Pietro Nenni, Ugo La Malfa , Alcide De Gasperi , Ferruccio Parri e tanti altri. era un tempo di aspre divisioni, di conflitti ideologici e politici molto duri, era il tempo di un mondo separato in blocchi e, tuttavia, nel confronto tra quelle persone c' era sempre un grande rispetto, non solo delle ragioni degli altri, anche nella durezza dello scontro, ma del senso delle istituzioni. onorevole Berlusconi, lei ogni tanto usa le parole, temo, senza ponderarne il peso. le parole sono pietre e scagliare le parole, non ponderandone il peso, rischia di avere effetti molto pesanti, non solo sulla vita delle istituzioni, ma del paese. lei qui ha parlato di regime, di norme illiberali, della necessità di riconquistare la via della democrazia. l' onorevole Fini, che io stimo come avversario politico, ha tuttavia qui usato parole che non mi sembrano in sintonia con il processo di evoluzione e di trasformazione del suo partito. ha parlato, riferendosi al presidente del Consiglio ed al Governo, di ladri di voti e di ricettazione... se vogliamo affrontare il tema del trasformismo, onorevole Fini, per me sarebbe molto facile...... ricordarle una verità che lei non può contestare. lei ha detto quelle parole riferite a questo Governo, dimenticando un piccolo particolare: il Governo della destra nel 1994 si fece con il voto determinante al Senato di un parlamentare che era stato eletto nelle liste del Partito Popolare italiano e che nel Governo presieduto dall' onorevole Berlusconi vi era un ministro delle Finanze eletto non con i voti della destra, ma dello schieramento che combatteva la destra o anche che ora in Sardegna... perché vi scaldate? sono diversi anni che sono in quest' Aula e non ho mai interrotto nessuno. queste reazioni fanno soprattutto pensare a quando si parla di comportamenti illiberali. non capisco perché ci si debba scaldare: lei ha usato parole forti e nessuno l' ha interrotta; permetta di controargomentare e di ricordarle una verità difficilmente discutibile. le ho citato due casi concreti e gliene potrei citare altri recenti: in Sardegna si è costituita una giunta nella quale è stato decisivo il voto di consiglieri che non erano stati eletti nelle liste del Polo. vogliamo continuare? in questo momento l' onorevole Berlusconi è impegnato a tessere le fila di un' alleanza con la Lega. onorevole Fini, sono andato a rivedere le parole che sono state usate nel corso di questi mesi a proposito del trasformismo. onorevole Berlusconi, non le voglio ricordare le sue innumerevoli e non proprio benevole dichiarazioni passate. non ricorderò quando lei disse: « io non mi siederò mai più ad un tavolo in cui ci sia il signor Bossi » ....... oppure quando definì il suo vecchio alleato di Governo una persona totalmente inaffidabile, uno sfasciacarrozze, una calamità naturale. non ricorderò neanche a lei, onorevole Fini, le volte in cui ha definito Bossi la negazione di qualsiasi serietà, il campione mondiale di inaffidabilità, un motivo per cui ha sempre giurato che per quanto la riguardava escludeva qualsiasi ipotesi di accordo. voglio invece ricordare alcune delle cose dette da Bossi sul conto dell' onorevole Berlusconi... definito in sequenza « una brutta persona pericolosa » , « un furbastro venditore di fustini » , « un ometto suggestionato da sogni peronisti, deciso a preparare un golpe per trasformare l' Italia in un suo feudo » . vede, a proposito di trasformismo, nei confronti di una persona che dà giudizi di questo genere....... è difficile immaginare... sono stati formulati giudizi molto duri da parte della destra: si vorrà consentire a quest' altra parte di rispondere? così funziona un Parlamento in una democrazia, in un sistema liberale. penso che sia giusto lasciar da parte questo tipo di discussione con quei toni sul trasformismo e guardare alla verità del problema che abbiamo di fronte, cioè la crisi del nostro sistema politico . noi nel 1996 facemmo un accordo di desistenza con Rifondazione comunista : non fu un accordo di programma; non chiedemmo agli elettori di votare sulla base di un programma di Governo . quell' accordo durò per un certo tempo, poi si interruppe. Rifondazione fece una scelta che considero ancora oggi sbagliata e che tuttavia fu tutta politica, con la quale decise di rompere la maggioranza che si era costituita dopo il voto degli italiani. nel 1994 qualcosa del genere successe a voi con l' alleanza — diversa tra nord e sud — che faceste con la Lega. perché, invece di accusarsi di trasformismo, di ricettazione, di ladrocinio, non si guarda alla sostanza di questo problema, che oggi può riguardare noi, ieri e oggi riguarda voi, ma che riguarda complessivamente il sistema, il paese? questo problema non si risolverà finché non sarà sciolto il nodo centrale, che riassumo molto semplicemente, per dire che vi è bisogno di una svolta radicale. i governi li devono fare, con il loro voto, i cittadini. ed è per questo che noi abbiamo sostenuto il referendum contro il quale Forza Italia si è schierata. è per questo che pensavamo, con la Commissione bicamerale, che si potesse realizzare il risultato di un' innovazione istituzionale che è stata fatta saltare. la cosa che mi imbarazza di queste urla, che non hanno l' effetto di intimorire, è l' immagine che arriva agli italiani. il fatto che ci siano dei parlamentari che non rispettano le ragioni di altri parlamentari lo considero qualcosa che fa male più a chi le urla fa che a chi le urla riceve. sto dicendo che esiste un problema generale che riguarda l' assetto della democrazia italiana, il suo processo bipolare, il compimento della transizione in senso maggioritario. oggi qualcuno si scopre proporzionalista. qualcuno che sta nello stesso schieramento in cui ci sono promotori di referendum maggioritari. perché allora non andiamo alla sostanza di questo problema? se ci andiamo capiremo il senso della dichiarazione fatta dal presidente del Consiglio : completare la transizione italiana verso un sistema bipolare in cui i governi li fanno i cittadini con il loro voto, in cui ci sono governi di legislatura, in cui non è rimesso all' arbitrio dei partiti decidere di volta in volta l' esistenza o meno di una coalizione di Governo. e qui veniamo al secondo punto, quello che riguarda le coalizioni di Governo. io credo di non dover dare spiegazioni — per storia personale e per convinzioni antiche — dell' assoluta determinazione con la quale penso che sia necessario in un paese come questo far vivere coalizioni forti, non somma di partiti, coalizioni che siano sintesi di culture diverse. ciò che rivendico dell' esperienza che facemmo con l' Ulivo nel 1996 e che oggi — come è stato giustamente detto da tutti i miei colleghi della maggioranza — non è riproponibile negli stessi termini, è l' essere stati in quel momento in grado di mantenere quell' equilibrio tra la capacità di sintesi delle diverse culture (quella ambientalista, quella cattolico-democratica, quella laica e socialista, quella della sinistra riformista) e le identità dei partiti. allora, quando nelle piazze si vedevano insieme le bandiere della coalizione e quelle dei partiti, non vi era contraddizione o contrapposizione. penso che questa esperienza, quest' idea di coalizioni, che siano insieme sintesi e insieme capaci di rappresentare l' identità dei partiti, coalizioni nelle quali nessuno — lo dice il segretario del partito più grande di questa coalizione — può pensare di avere atteggiamenti di carattere egemonico che sarebbero stupidi, prima che arroganti, perché, per quanto possa crescere la forza più grande, molto la separa dal 51 per cento che è necessario per governare, questa idea delle sintesi delle culture riformiste sia un valore. per quanto ci riguarda, e lo stesso credo possa valere per voi, questo è un valore che noi dobbiamo preservare e per questo dobbiamo creare un paese in cui vi sia un sistema autenticamente maggioritario e bipolare. noi oggi siamo qui perché scontiamo una difficoltà, non vi è dubbio. non è stata mascherata dalla parole con le quali giustamente il presidente del Consiglio ha rivendicato con orgoglio i risultati di tre anni e mezzo di esperienza di Governo del centrosinistra che sono riassunti positivamente nei numeri — che non sono invenzioni — che egli ha enumerato qui. lo sappiamo che i problemi italiani sono ancora altri, lo sappiamo che il dramma della disoccupazione riguarda milioni di ragazzi italiani e che non bastano le parole e talvolta neanche i numeri per superarlo; e tuttavia, se io vedo — dai dati e non dalle affermazioni del Governo — che cinquecentomila persone hanno superato la soglia di povertà e che ottocentomila persone hanno trovato un posto di lavoro in più dal 1996 al 1999....... non posso considerarlo un fatto negativo, devo considerarlo un primo inizio di un lavoro di riforma e di cambiamento. io sono perché la maggioranza si consolidi e si rilanci. il Governo D'Alema — il Governo nuovo che Massimo D'Alema mi auguro possa realizzare nel corso delle prossime settimane — dovrà arrivare alla fine della legislatura e intanto noi dovremo rafforzare la nostra coalizione, una coalizione di eguali, ma che abbia rispetto e ricerchi il dialogo e la convergenza anche con quelle forze, a cominciare dai compagni dello SDI che sono insieme a noi nell' Internazionale socialista , che oggi hanno una posizione critica. mi auguro però che possano partecipare a questo processo politico non solo attraverso un' astensione ma magari attraverso un voto positivo e anche una partecipazione al Governo. mi auguro, cioè, che quale che sia lo scenario politico che si determina si possa rafforzare la coalizione, garantire la stabilità. garantire il rilancio della coalizione può servire al raggiungimento del nostro obiettivo perché il centrosinistra o è innovazione o non è; non dimentichiamolo mai e lavoriamoci insieme.