Fausto BERTINOTTI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 637 - seduta del 09-12-1999
Informativa urgente del Governo sul negoziato relativo al millennium round
1999 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 637
  • Comunicazioni del governo

quello di Seattle è un fallimento, ma un buon fallimento. fallisce un' operazione e un' idea di governo dell' economia mondiale che puntava su un' ulteriore accelerazione dei processi di liberalizzazione, in particolare nei nuovi settori strategici delle tecnologie dell' informazione e delle manipolazioni genetiche. è un buon fallimento, perché colpisce un tentativo autocratico, oligarchico, di abbattimento della sovranità e della democrazia. ne abbiamo un esempio nel nostro paese: il Governo si presenta a Seattle senza un mandato parlamentare. lo stesso dibattito di oggi, che si svolge ex-post, dimostra, diciamo così, una crisi della politica: una crisi specifica dentro una crisi generale, perché l' OMC non è l' equivalente dell' Onu, ministro Fassino, semmai è l' equivalente della NATO e in ogni caso è un organismo che, come il Fondo Monetario Internazionale e come la Banca mondiale , decide le sorti di processi complessi che tuttavia hanno come conseguenza quella di rendere variabili dipendenti dai grandi processi di modernizzazione e di mondializzazione dell' economia le dimensioni sociali, quelle ambientali e quelle della sicurezza dei cittadini. sono materie che richiederebbero un sovrappiù di sovranità mondiale dei popoli, delle grandi regioni, invece queste dimensioni democratiche vengono abbattute. ha detto Vandana Shiva , commentando il vertice: « se di fronte a tanta gente venuta a manifestare non hanno sentito, significa che non sentiranno mai » . d' altronde , perché dovrebbero? i signori della Wto non sono stati eletti da nessuno e quei pochi che lì dentro hanno ricevuto un voto, come i rappresentanti del Governo, si sono dimostrati solo dei burocrati che prendono ordini dalle grandi multinazionali: con questa gente non si tratta, non si discute di proprietà intellettuale, né di liberalizzazione. quanto è avvenuto è l' espressione di un movimento, un movimento che è cresciuto e che propone una riflessione di fondo: cosa c' è sotto l' OMC? c' è, come è stato detto giustamente anche del ministro, un processo di globalizzazione, ma un processo di globalizzazione — ci dice oggi la Banca mondiale — che regala al mondo 1 miliardo 200 milioni di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno. cos' è questa se non la critica vivente e materiale di un processo intollerabile? ma qui si rivela, signori del Governo, la vostra cultura politica inadeguata a fronteggiare questo grande cambiamento. voi dite che il processo di globalizzazione è oggettivo; i movimenti che nascono a Seattle vi dicono nuovamente di no, come hanno già fatto altri movimenti di questo secolo e di questo dopoguerra. consideravamo forse oggettivo lo sviluppo fordista e taylorista o invece i movimenti che negli anni Settanta si sono prodotti ci hanno dimostrato il carattere non scientifico, bensì sociale e di classe, di quel processo? perché non sarebbe possibile oggi recuperare un approccio critico, una capacità di intervento della politica sul processo di globalizzazione? allora, l' Organizzazione mondiale del commercio , il millennium round — concludo, presidente — avrebbero bisogno di un' altra Europa, di un' altra Italia, di una critica puntuale, di una capacità di intervento efficace. hanno scritto in questi giorni tre importanti studiosi americani, Brecher, Costello e Smith, che il movimento di Seattle ha imposto la consapevolezza generale della nozione che il problema non è più — come sembrava dire qui l' onorevole Andreatta — quello del protezionismo contro il libero commercio. i dimostranti hanno riformulato la questione in termini di regole a difesa delle imprese contrapposte a regole a difesa delle persone e dell' ambiente. l' Europa e il governo italiano questa lezione non l' hanno intesa prima ed io temo, per l' approccio politico e culturale che qui ci è stato proposto, che non la intenderanno neppure in seguito, ma il movimento di Seattle ha aperto non solo una speranza, ma una possibilità di lavoro che va oltre l' atteggiamento dei governi.