Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 583 - seduta del 16-09-1999
Bilancio ministero affari esteri
1999 - Governo II Segni - Legislatura n. 3 - Seduta n. 166
  • Comunicazioni del governo

signor presidente della Camera, colleghi deputati, signor presidente della Commissione europea, credo si tratti di una giornata di grande importanza per il nostro paese e sono lieto di unire il saluto e l' augurio del Governo all' uomo che ha ricevuto l' investitura del Parlamento europeo e che guiderà l' Esecutivo dell' Europa nei prossimi anni. noi ci sentiamo orgogliosi di questo fatto; riteniamo — come lei ha detto, presidente Prodi — che si tratti anche di un riconoscimento all' Italia, al nostro paese che in questi anni, anche con il suo fondamentale contributo, ha saputo uscire da una crisi drammatica, percorrere il faticoso cammino che ci ha portato ad essere parte della moneta unica europea, ma direi più in generale, a riguadagnare dignità e prestigio sulla scena internazionale ed europea. ma senza dubbio — ed io ne sono testimone diretto — l' indicazione del suo nome quale candidato dei governi europei, dei capi di Stato e di Governo alla guida della Commissione nasce anche dal riconoscimento assai largo intorno alla sua persona, assai più largo, certamente, che non quello individuato da talune ricostruzioni giornalistiche: è difficile che un solo capo di governo possa scegliere il presidente della Commissione europea ed è evidente che, a cominciare dai leader dei paesi maggiori per venire via via a tutti gli altri, vi è stato un riconoscimento unanime delle sue qualità, misurate nel corso dell' intensa, straordinaria esperienza del Governo da ella presieduto, della sua tenacia, della sua passione per l' Europa; Europa di cui, come è stato ricordato, ella ha fatto la stella polare della sua azione politica e di Governo. sono qualità importanti che conosciamo, che abbiamo avuto modo di apprezzare e che saranno fondamentali nell' affrontare una sfida assai difficile e complessa, quale quella — ho sentito nel suo discorso di fronte al Parlamento europeo che ella ne è ben consapevole — che sta di fronte all' Europa, alla Commissione ed a lei che avrà la responsabilità fondamentale di guidare questo processo. noi, il governo italiano , ma mi sembra di poter dire, alla luce di questo dibattito, se non l' insieme, la grande maggioranza delle forze politiche accomunate da una visione europeista, che fa del nostro, e non da ora, uno dei paesi che guardano in modo più aperto e generoso all' integrazione politica dell' Europa, condividiamo e sosteniamo. nel passato qualche volta non siamo stati poi coerenti con questa passione, con questo slancio europeista, nelle nostre scelte di politica nazionale. oggi dobbiamo dire che, oltre ad essere europeisti con il cuore, siamo, assai di più che non nel passato, un paese europeista nel proprio ordinamento, nel proprio modo di fare , di lavorare, di governare, di costruire il bilancio pubblico; siamo un paese europeo, oltre che europeista, unito nel sostenere un' impostazione ambiziosa, coraggiosa, non burocratica, nella quale lei si è messo in gioco non come rappresentante italiano, ma come un leader italiano che si propone di essere un uomo dell' Europa. allargamento non è soltanto una parola affascinante; allargamento significa politiche di bilancio che comporteranno sacrifici e scelte difficili: l' allargamento è la condizione per affermare in modo stabile la pace e quei valori della democrazia europea che sono costitutivi della nostra società. anche qui il riferimento non è banale; la sfida sarà ravvicinata e difficile sulle date e sui tempi, poi non brevi, dell' adeguamento. bisognerà affrontare egoismi ed interessi. la riforma delle istituzioni non è soltanto un' espressione suggestiva; significa mettere in discussione talune delle prerogative degli Stati nazionali; significa, concretamente, devolvere all' Europa poteri e funzioni; significa rinunciare all' egoismo del veto, accettare la disciplina dello stare insieme. sono battaglie difficili nelle quali ella potrà contare sul sostegno dell' Italia, del governo italiano e di chi ha l' onore di presiederlo. infine, è una grande sfida europea quella del lavoro, della crescita, dello sviluppo sostenibile, di una riforma dello stato sociale che sia al servizio di questi obiettivi; europea, così come europea è quella civiltà da cui prendiamo le mosse, che vogliamo difendere nei suoi valori costitutivi ma che vogliamo aggiornare nei suoi strumenti per renderla all' altezza della grande sfida della globalizzazione. credo anche che ella abbia dato alla Commissione quel respiro, quel taglio di governo europeo, che non ha mai avuto nel passato governo europeo in rapporto diretto con il Parlamento e con i cittadini dell' Europa, come è giusto che sia e come è giusto che i governi nazionali sappiano sostenere e incoraggiare. dovremo vedere come tutto questo si integrerà con l' avvio di una politica estera e di difesa europea che dovrà anch' essa, sin dall' inizio, puntare su una cooperazione e non su una contrapposizione tra istituzioni intergovernative e istituzioni comunitarie. dunque, un cammino difficile, un impegno giustamente ambizioso, un impegno condiviso e che sarà sostenuto. d' altro canto, come lei sa, nel lungo e appassionante viaggio al quale ella ha fatto riferimento, ha potuto contare sul sostegno di una parte larga del paese, delle sue forze politiche , delle sue tradizioni culturali. credo sia qui motivo di particolare soddisfazione che si affermi sulla scena europea quella cultura del centrosinistra che è, poi, la cultura del riformismo europeo, quella stessa che ha animato l' esperienza dell' Ulivo. questo non intende in alcun modo negare l' apporto di altre tradizioni, di altre culture, ma non c' è il minimo dubbio — fa piacere vedere un così largo consenso — che al fondo del programma che ella ha presentato di fronte al Parlamento europeo ci sia quell' impronta, cioè l' idea di una innovazione che non nega ma invera in forme nuove valori di solidarietà, di eguaglianza, di coesione sociale, che sono il patrimonio del migliore riformismo europeo. in questo senso, noi sentiamo un legame che va oltre la dimensione istituzionale: è un legame politico, culturale, che rappresenta la conferma, nei nuovi ruoli in cui siamo chiamati a confrontarci, della passione comune che ci ha consentito di affrontare e di vincere sfide importanti per il nostro paese. grazie e buon lavoro.