Fausto BERTINOTTI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 583 - seduta del 16-09-1999
Cessazione del mandato parlamentare del deputato Romano Prodi
1999 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 583
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , riconosco che il mio saluto e quello della formazione in cui milito è un po' più difficile di quelli che mi hanno preceduto, perché il nostro voto provocò la crisi del Governo che lei presiedeva e perché ci siamo opposti alla fiducia al suo incarico di presidente della Commissione . non essendo questa, per sua fortuna e per fortuna di tutti noi, un' orazione funebre, ma invece ad un uomo molto in vita e che fa un' esperienza di grandissimo peso, questo elemento mi può consentire di uscire dall' imbarazzo. mi aiuta ad uscire dall' imbarazzo anche il riferimento ad una cultura, la sua, da cui qualcosa ho imparato anch' io, che consente di distinguere l' errore dall' errante: all' errante noi facciamo tanti auguri di buon lavoro, mentre naturalmente combattiamo a fondo l' errore, cioè la sua politica economica e sociale. appunto, ho detto che ho imparato. so imparare dalle altre tradizioni, come si vede. l' onorevole Prodi ha espresso un riconoscimento, nel suo intervento di poco fa, alla dignità delle scelte che ci opposero in un passaggio cruciale della sua esperienza di Governo e del nostro appoggio alla sua maggioranza. ha detto: « ognuno ha fatto la sua parte » . noi abbiamo fatto la nostra con fatica, ma con assoluta convinzione. vorrei ricordare, mentre la salutiamo, anche i due anni di collaborazione difficile, ma che credo possiamo dire reciprocamente leale, combattuta, aperta, alla ricerca di un compromesso. quando il compromesso è stato impossibile, per ragioni squisitamente politiche e solo politiche, non avendo noi nessuna avversione personale nei suoi confronti, anzi, abbiamo rotto una collaborazione. ho trovato nelle sue parole di oggi, quando ha solennemente affermato di riconoscere, rispetto a quelle ultime scelte, una piena continuità con il Governo D'Alema , la conferma della necessità di questa nostra scelta: all' opposizione oggi con il Governo D'Alema , come contro quella che a noi sembrò una sua svolta moderata. in questi giorni, lei è stato eletto con larghissima maggioranza presidente della Commissione europea e lei ha avuto, nel presentare questo suo incarico, l' ambizione, che io rispetto molto, di costituirsi come Governo del Parlamento europeo e dell' Europa. in questo senso, il mio augurio è sincero, affinché lei possa guidare un reale governo di un' Europa che ha bisogno di un Governo. penso invece che la politica che lei ha messo a base di questa operazione politica ambiziosa sia totalmente nella direzione sbagliata. per me, una conferma — capirete bene che è una conferma semplicemente sperimentale — viene dal fatto che lei inaugura a livello europeo, un po' più lontano dagli elementi diretti che influenzano la vita italiana, una grossa coalizione. e in questo Parlamento italiano il consenso alle sue politiche va infatti dal centrosinistra al centrodestra. è per noi la conferma, quasi il disvelamento di una intuizione che purtroppo abbiamo dovuto accumulare e che cioè tra il centrodestra e il centrosinistra in questo momento in Europa non c' è una reale divergenza programmatica. da Aznar a Schroeder, passando per D'Alema e orientati anche dal suo programma, state facendo la stessa politica, quella di un duro patto di stabilità , una politica di rigore che guida come una frusta le imprese alla competizione, in nome di una flessibilità che aggrava la crisi e la coesione sociale, mentre l' Europa viene collocata in un quadro geopolitico in cui la NATO prende il posto dell' Onu. dunque, la nostra non può che essere una opposizione alla sua politica, anzi vorrei dire che lo facciamo con maggiore determinazione perché pensiamo che anche l' errante possa convertirsi. qualche elemento dovrebbe indurlo a pensarlo visto il crollo di consensi (da cui noi non siamo immuni, intendiamoci bene) che riguarda le forze progressiste e di sinistra in Europa come dicono drammaticamente anche le elezioni tedesche e in una condizione in cui, io penso, la civiltà europea è sfidata proprio nel fondo. il processo di modernizzazione che voi guidate è una modernizzazione senza modernità che, anzi, abbatte gli elementi di civiltà europea che la domandavano. spero, signor presidente , che lei sia ancora in tempo per correggere la rotta. auguri, comunque.