Fausto BERTINOTTI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 511 - seduta del 22-03-1999
Informativa urgente del Governo sull'intervento della NATO in Kosovo
1999 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 511
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signore e signori deputati, confesso un grave imbarazzo in questo intervento, un disagio profondo ed un senso di inutilità. mentre sto parlando è stato annunciato che sono stati chiusi gli aeroporti di Ronchi dei Legionari e gli aeroporti civili di Bari e di Brindisi. mi chiedo cosa stiamo facendo: il Governo ha già tutto deciso senza nessun mandato parlamentare. l' Italia entra in guerra con un atto amministrativo: è una lesione della democrazia del paese e del Parlamento forse senza precedenti. nessun paese ha invaso un altro paese sovrano; nessun governo legittimo di un paese sovrano ha chiesto l' intervento per difendersi da un' aggressione; non c' è alcuna specifica risoluzione dell' Onu che consenta di pensare ad un intervento. ha deciso la NATO contro lo statuto della stessa NATO che non prevede interventi di questo genere. il governo italiano si è accodato a questa scelta, se ne è reso corresponsabile quando l' articolo 78 della Costituzione prevede che solo le Camere possono decidere lo stato di guerra ; il Governo ha stracciato il deliberato della Costituzione e l' ha deciso sua sponte contro l' articolo 11 della Costituzione che impedisce azioni di guerra per risolvere le controversie internazionali. la NATO ha violato i diritti internazionali , il governo italiano ha violato la Carta della Costituzione repubblicana: siamo di fronte a fatti gravissimi. non è in discussione la critica e la denuncia delle responsabilità del governo di Milosevic, anche se onestà intellettuale vorrebbe che non fossero portate in maniera esclusiva in un drammatico conflitto etnico; non è in discussione l' orrore per i crimini di quella vicenda. vorrei ricordare che uguale orrore si potrebbe provare per i fatti della Sierra Leone , del Congo o più direttamente per i curdi, nei confronti dei quali viene realizzato un genocidio. non vogliamo dire, onorevole Martino, noi, che ci deve essere una gerarchia di intervento, siete voi! sono coloro i quali vogliono la guerra che devono spiegare perché vi sono due pesi e due misure ; noi ce lo spieghiamo: da una parte c' è un interesse strategico degli USA e ci sono i serbi che aderiscono a questa impostazione autoritaria! la NATO ha deciso questa guerra che, come è stato osservato lucidamente poco fa, è semplicemente un moltiplicatore degli orrori di catastrofi umane e può essere catastrofica anche sul terreno geopolitico; è un' aggressione al mondo slavo; può suscitare nuovi nazionalismi dietro ad una Russia inquieta che non guarda solo come spettatrice a questi fatti. voci autorevoli si sono già levate per chiedere un intervento dei soldati russi in Serbia. questa guerra non sarà efficace, rischia di essere un moltiplicatore di tragedia, rischia di esporre l' Europa ad un' avventura senza precedenti e vi espone l' Italia. noi, attraverso la scelta del Governo, che non abbiamo potuto impugnare con voto, ne saremo corresponsabili. noi chiediamo ancora al Governo un ripensamento per sottrarre il paese a questa avventura, evitando inutili bizantinismi tra l' uso degli uomini, dei mezzi e delle basi. chiediamo che né uomini né mezzi né basi vengano utilizzate in questa guerra e che l' Italia dica di no. ci rivolgiamo con grande preoccupazione e con assoluto rispetto a tutte le forze interne della maggioranza che si sono pronunciate con argomenti non dissimili dai nostri contro questa guerra: voi avete in mano uno strumento per impedire che questa prospettiva si realizzi almeno per l' Italia, potete ritirare la fiducia al Governo, impedire che venga salvato, nella prospettiva e nell' azione di guerra, dal voto sostitutivo delle destre. il « no » alla guerra fa parte della migliore tradizione delle forze della sinistra e democratiche italiane. esse hanno saputo in momenti difficili della vicenda politica del paese ribellarsi anche nei confronti dei loro grandi partiti per salvare la loro coscienza e la dignità del paese. fate altrettanto: se una crisi di Governo non si può fare per la guerra, davvero la politica perde di senso.