Rosy BINDI - Ministro della Sanità Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 506 - seduta del 17-03-1999
Casa di cura privata San Raffaele di Roma
1999 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 506
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , l' onorevole Gramazio sicuramente conosce il contenuto di un articolo del collegato alla finanziaria che va sotto il nome di « progetto grandi città » . dico questo a dimostrazione che il Governo ha preso, già nel mese di settembre, la decisione di intervenire per colmare le deficienze sanitarie, anche da un punto di vista strutturale e organizzativo, nelle grandi città, proprio in considerazione del fatto che gli interventi, anche di edilizia sanitaria, che si sono realizzati a partire dal 1988 sono andati ad adeguare la struttura sanitaria del nostro paese, partendo soprattutto dalla ristrutturazione e riconversione dei piccoli ospedali. mediamente, la sanità italiana, che sicuramente ha molti problemi ma anche grandi risorse, ha standard di qualità e di sicurezza migliori nei piccoli e medi centri di quanto non abbia nei grandi centri. tutto ciò si acuisce soprattutto nelle città del centrosud. tra queste città vi è sicuramente Roma, con punte di eccellenza e di grandi professionalità, ma anche incrocio di alcune contraddizioni e di alcune carenze organizzative e strutturali sia per quanto riguarda le strutture ospedaliere sia per quanto riguarda i servizi territoriali ed alcune grandi specializzazioni. c' è da aggiungere che la città di Roma è, anche dal punto di vista sanitario, al centro dell' attenzione per gli eventi del prossimo anno che interesseranno particolarmente questa città. vi è ancora da aggiungere che il policlinico Umberto I era stato oggetto di attenzione da parte del Governo già due anni fa quando, sempre con interventi contenuti nel collegato alla finanziaria, si prevedeva lo sdoppiamento della facoltà di medicina e anche del policlinico Umberto I . tale sdoppiamento fu deliberato, ma peraltro non fu mai realizzato. infine, vi è da aggiungere che i problemi del policlinico si erano acuiti a seguito dei noti incidenti e con il sequestro e la chiusura della struttura e l' ulteriore commissariamento. a partire da tutto ciò il ministro della Sanità si era fatto promotore, già a metà dello scorso anno , di un tavolo interistituzionale tra Governo, regione Lazio e sindaco di Roma per uno studio e una riorganizzazione della sanità nella città. ricordo che da tempo operava una conferenza dei servizi per il trasferimento dell' istituto Regina Elena alla struttura del Sant' Andrea , ancora da completare, al fine di accogliere questo importante servizio per la città. questi sono gli antefatti; ad un certo punto della vicenda interviene una lettera-offerta da parte della fondazione Centro San Raffaele del monte Tabor al ministro della Sanità , precisamente un' offerta di vendita della struttura. il ministro della Sanità prende conoscenza della stessa e scrive una lettera alle istituzioni sanitarie che potrebbero avere qualche interesse a prendere in considerazione tale offerta. gli interlocutori della lettera sono precisamente: l' assessore alla sanità, il ministro dell' Università , il magnifico rettore dell' università La Sapienza ed il commissario dell' IFO. ad essi viene fatta presente la disponibilità per una eventuale riorganizzazione e riallocazione delle strutture sanitarie della città, considerando in particolare che, per la sua collocazione, la struttura del San Raffaele potrebbe ospitare un centro oncologico come punto di riferimento , non solo di cura ospedaliera, ma anche di prevenzione, di riabilitazione, fino alla previsione di un servizio di hospice. nel mese di novembre, quindi in modo sollecito, tutti gli interlocutori rispondono alla suddetta lettera: l' assessore, il rettore, il commissario dell' IFO affermano di ritenere che la proposta del ministro della Sanità possa essere presa in considerazione, anche a partire dal fatto che, una volta collocato il polo oncologico della città al San Raffaele , le strutture del Sant' Andrea potrebbero ospitare lo sdoppiamento della facoltà di medicina. ciò anche alla luce del fatto che lo spazio del Sant' Andrea sarebbe adatto alla collocazione di servizi didattici e di ricerca. il complesso, sicuramente collocato in una zona abbastanza isolata della città, ospitando un policlinico universitario, potrebbe essere dotato delle strutture di emergenza che, invece, non sono richieste per i poli oncologici. da quel momento inizia da parte del commissario dell' IFO una serie di incontri con gli interlocutori della fondazione monte Tabor e si succedono fasi piuttosto complesse. agli interlocutori della prima lettera, attraverso un' ulteriore lettera, ho fatto presente che, senza un' accelerata al tutto, ci si sarebbe dovuti fermare per riprendere in considerazione la proposta già avanzata. tra l' altro, si era venuti a conoscenza che contestualmente si era avviato un incontro tra il ministro dell' Università — o chi per lui — e la stessa fondazione, peraltro mantenendo sempre la disponibilità del Sant' Andrea per l' università e pensando di ristrutturare gli attuali locali del Regina Elena , pur sapendo che non sarebbero stati adeguati quanto la nuova sede, che a quel punto avrebbe potuto fornire un servizio di tutta eccellenza per la città, per la regione Lazio e per tutta l' Italia meridionale. le trattative che si erano interrotte sono riprese e a questo punto, anche dopo una valutazione di congruità sia del prezzo sia dell' adeguatezza della struttura San Raffaele , il commissario mi ha informato che si sta concludendo l' atto di acquisto, naturalmente salvo verifica dell' UTE, intorno a 200 miliardi, così ripartiti: 180 per l' acquisizione dell' immobile ospedaliero, 8 miliardi e 500 milioni per le attrezzature e 12 miliardi per i villini vicini, che potrebbero essere utilizzati come strutture di supporto. tutto questo in considerazione del fatto che lì sarebbe possibile la realizzazione di 300 posti letto , dei quali 200 sono già ora disponibili. dico questo anche per fornire un riferimento preciso ad alcuni dati numerici che sono contenuti nella prima interrogazione dell' onorevole Gramazio. è evidente che a questo punto si attende e si deve attendere la valutazione dell' organo competente. come è stato previsto, si può anche prendere in considerazione che gli attuali locali del Regina Elena possano essere messi a disposizione dell' Istituto superiore di sanità . l' onorevole Gramazio chiedeva nella sua interrogazione di conoscerne i motivi. il motivo è molto semplice: l' istituto ha già i finanziamenti disponibili e da tempo è alla ricerca di un ampliamento della propria sede. si era preso in considerazione il suo totale trasferimento, ma questo ne comporterebbe lo snaturamento, perché lo toglierebbe dalla sua sede storica, mentre la possibilità di ampliamento agli attuali locali del Regina Elena consentirebbe all' istituto di restare nell' attuale sede e di trovare una collocazione per tutti i suoi laboratori; credo che questa sarebbe una soluzione assolutamente razionale. naturalmente, deve avviarsi un approfondimento sulle effettive possibilità di utilizzare il Sant' Andrea — con interventi di adeguamento che avrebbero un costo finanziario sicuramente molto, ma molto inferiore a quello che avrebbe comportato la non utilizzazione della organizzazione alla quale prima facevo riferimento — come sede universitaria, che si potrebbe presentare come vero e proprio campus. l' interrogante chiede inoltre di sapere se tutto ciò non possa aver costituito una sorta di ingerenza nelle prerogative regionali. da questo punto di vista , vorrei sottolineare innanzitutto che il ministro della Sanità si è limitato a scrivere una lettera, a fare una proposta, sulla quale vi è stato pieno assenso da parte di tutti gli interessati. inoltre, rientra sicuramente nelle competenze di un istituto di ricovero e cura quale è l' IFO poter usufruire di quota parte dei finanziamenti dell' ex articolo 20, che sono a sua disposizione, e di trovare il modo migliore per poterli utilizzare. allo stesso modo, è prerogativa del ministro, sentita la regione, decidere di mettere a disposizione una parte dei finanziamenti dell' ex articolo 20 per i policlinici universitari e ciò sarà fatto per dare entro due anni — come previsto dal decreto del ministro Berlinguer — un' adeguata sistemazione al policlinico universitario. complessivamente, si ritiene che l' operazione, ad un costo assolutamente congruo rispetto agli stanziamenti previsti per l' edilizia sanitaria della città, consenta di rafforzare i servizi pubblici , di qualificarli e di fornire un polo oncologico davvero adeguato, che vada dalla prevenzione alla riabilitazione e che preveda, accanto alle cure di alta specializzazione, anche momenti assistenziali di forte umanizzazione, come l' hospice. inoltre, si completa finalmente il disegno dello sdoppiamento della facoltà di medicina, con un criterio assolutamente razionale anche nella redistribuzione delle diverse strutture sanitarie nelle varie parti della città, compreso il fatto che la collocazione nella parte meridionale consente un accesso a tutti i pazienti che provengono dalle regioni del sud. questi sono gli elementi che credo di poter offrire e mettere a disposizione dell' interrogante, sottolineando, peraltro, che tutta la documentazione è assolutamente a disposizione, anche perché tutto si è svolto attraverso uno scambio epistolare, che in larga parte è stato anche pubblicato dalla stampa. l' obiettivo è stato quello di rafforzare la sanità della città, di qualificarne i servizi e di farlo — credo che i tempi ce lo consentiranno — in tempo per l' appuntamento del Giubileo.