Gianfranco FINI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 502 - seduta del 11-03-1999
Legge elettorale
1999 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 1071
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , voglio innanzitutto ringraziare tutti i colleghi che, nel corso delle dichiarazioni di voto ma più vastamente nel corso del lungo dibattito che abbiamo alle spalle, si sono rivolti in modo diretto ad Alleanza Nazionale e in alcuni casi anche alla mia persona. ovviamente ciascuno l' ha fatto in base al proprio stile: c' è chi l' ha fatto in modo garbato, ragionando, e chi in modo urlato e ragliando. al di là di questo aspetto, credo che tutti coloro i quali hanno scelto Alleanza Nazionale come interlocutore a cui rivolgere inviti, critiche, polemiche, l' abbiano fatto perché bene hanno compreso che Alleanza Nazionale è stata in questa battaglia parlamentare sicuramente tra le protagoniste. ritengo, giunti al termine di questa prima parte della battaglia (quella che riguarda i lavori del nostro ramo del Parlamento), che essa andasse fatta e che possa essere definita una battaglia all' insegna della moralità politica, della trasparenza e anche, per certi aspetti, della serietà. quando, diversi mesi fa, si è cominciato a discutere di come finanziare la politica, Alleanza Nazionale lo ha fatto avendo ben chiari almeno due principi, due questioni su cui — lo sa bene il relatore Sabattini — siamo stati fin dal primo momento molto fermi: era immorale anticipare ai partiti altri 110 miliardi senza che venisse dal ministero delle Finanze il conguaglio, vale a dire l' ammontare di quanto indebitamente percepito, ed era altrettanto sbagliato aumentare i rimborsi delle spese elettorali perché, così facendo, in qualche modo si apriva la strada non già ad un rimborso ma ad un finanziamento surrettizio dei partiti, contrastando quindi con quel referendum popolare che nel 1993 cancellò il finanziamento pubblico ai partiti. era immorale l' anticipo di 110 miliardi anche e soprattutto perché nessun cittadino può permettersi di chiedere un anticipo, salvo conguaglio, e poi di continuare ad attingere, anticipo dopo anticipo, senza che il conguaglio poi giunga. è immorale in ogni caso, soprattutto quando il conguaglio dovrebbe venire da un ministro delle Finanze , come l' onorevole Visco, che su tale questione è apparso un po' come la bella addormentata nel bosco ma che su altre questioni è molto attivo. basti pensare a quante cartelle fiscali — più o meno pazze — sono arrivate nelle case dei contribuenti. eravamo convinti di combattere una buona battaglia, affermando che l' anticipo è vergognoso in termini politici; ci siamo resi conto che, tutto sommato, questa era l' opinione anche di coloro che sostenevano la legge: non soltanto di buona parte del centrosinistra, ma anche della Lega Nord che, quando si tratta di passare alla Cassa che è a Roma, quella che un tempo era ladrona...... non soltanto chiede lire italiane, ma non ha nemmeno per un attimo la tentazione di mostrarsi coerente e di chiedere — per dire — scudi padani o altre amenità del genere. la Lega Nord è passata, dunque, rapidamente alla Cassa e insieme al centrosinistra ha preso atto, dopo qualche tempo, che davvero si sarebbero ricoperti di vergogna di fronte alla pubblica opinione se avessero incamerato altri 110 miliardi! in sostanza, siamo soddisfatti che l' opposizione di Alleanza Nazionale , di Forza Italia e di altri movimenti — tra cui è tutt' altro che irrilevante in termini politici quanto deciso dal presidente Prodi — abbia portato la maggioranza ad una autentica retromarcia — quella sì, onorevole Veltroni — : l' anticipo non c' è più, i 110 miliardi sono risparmiati. l' altra scelta — secondo noi sbagliata — è stata quella di aumentare i rimborsi delle spese elettorali; anche in questo caso, non soltanto perché è in ascolto qualche contribuente, ma per proprietà di linguaggio, voglio ricordare che il referendum non abolì i rimborsi delle spese elettorali. tali rimborsi furono introdotti nella nostra legislazione dopo il referendum: furono quantificati in 800 lire per le elezioni del Parlamento europeo , della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e in 1.200 lire per le elezioni regionali . coloro che affermano che il nostro gruppo ha incassato i rimborsi scoprono — come si suol dire — l' acqua calda: abbiamo preso i rimborsi, certo, perché si trattava di rimborsi strettamente connessi a quanto veniva speso. con la legge che ci accingiamo a votare, il rimborso viene aumento da 800 lire a 4 mila lire e — poiché lo Stato non ha materialmente i soldi per erogare 4 mila lire per le imminenti elezioni europee — le 4 mila lire sono state portate a 3.400 lire per le elezioni europee . è evidente a tutti che si tratta di un modo surrettizio per reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti. del resto, coloro che hanno ascoltato le dichiarazioni di voto , si saranno resi conto che molti colleghi, in assoluta buona fede , hanno parlato di finanziamento pubblico ai partiti nonostante la legge ipocritamente rechi il titolo di rimborso delle spese elettorali. riteniamo che un rimborso così elevato sia, in qualche modo, un trucco perché nessun partito spenderà in campagna elettorale quello che incasserà e, soprattutto, perché la domanda per usufruire del rimborso va presentata non dopo le elezioni ma, addirittura, prima di presentare le liste, cioè prima di sapere quanto verrà speso. i colleghi sanno anche che l' emendamento presentato in Commissione, per far sì che la domanda per usufruire del rimborso fosse presentata prima delle elezioni, doveva servire — per esplicita dichiarazione di molti — a mettere in difficoltà Alleanza Nazionale . qualcuno si sarà detto: vediamo un po' adesso come se la caveranno. credo che, non soltanto per coerenza, ma soprattutto per rispetto delle tante dichiarazioni che da questi banchi si sono fatte in queste ore, risulti molto chiaro come si comporterà Alleanza Nazionale : noi faremo la domanda per incassare quello che sarà a disposizione dei partiti dopo il voto. certamente, quei soldi li prenderemo dopo, non come faranno molti, che correranno subito in banca. la ratio dell' emendamento con cui si è proposto di presentare la domanda prima delle elezioni è proprio quella di consentire ai partiti di andare in banca e di chiedere le anticipazioni. noi faremo la domanda ma, quando ci sarà consegnato l' assegno — che, se prenderemo sei, sette milioni di voti, moltiplicati per 3.400 lire, sarà pari ad una ventina di miliardi circa — non sarà Alleanza Nazionale a gestire quei soldi, bensì, un comitato di garanti. capisco l' ironia, colleghi; capisco la vostra difficoltà... capisco le vostre difficoltà, ma prima di « muggire » — perché ognuno, ovviamente, fa quello che ritiene — vi prego di ascoltarmi. il comitato di garanti sarà presieduto dal presidente emerito della Corte costituzionale , professor Baldassarre, che, come tutti sanno, non è un uomo di destra e che ovviamente ha accettato, impegnando la sua onorabilità, di presiedere questo comitato, che non sarà composto da uomini di Alleanza Nazionale e che utilizzerà i rimborsi che ci verranno dati dopo il voto non — come farete voi — per ripianare i debiti, bensì per alcune iniziative. certamente, poiché siamo persone serie, copriremo le nostre spese, ma con 800 lire a voto, come è attualmente, per cui rimarranno diversi miliardi. daremo subito vita ad un comitato referendario per abrogare questa legge e la vittoria che vi accingete ad ottenere in questo momento sarà una vittoria di Pirro . oggi, con la forza dei numeri, vincete e la legge viene approvata, ma sapete benissimo che si tratta di una legge impopolare: tra qualche tempo, con i soldi che darete ad Alleanza Nazionale , verrà istituito il comitato referendario per abrogarla. voglio vedere, allora, come spiegherete alla pubblica opinione che bisogna contribuire in modo così coatto al finanziamento dei partiti. il terzo punto è quello che voglio mettere maggiormente in evidenza, anche perché è quello che più si presta alle polemiche. noi incasseremo, presumibilmente, 15, 18, 20 miliardi dopo il voto — mentre molti li prenderanno prima — e copriremo le nostre spese con 800 lire a voto: va da sé, perché l' aritmetica è semplice, che, se si prendono sei milioni di voti, moltiplicandoli per 800 lire si arriva a 4 miliardi 800 milioni, quindi restano circa 15 miliardi. una parte di questi sarà dedicata all' attività del comitato per il referendum ed un' altra parte, sempre per iniziativa di un comitato di garanti e non di Alleanza Nazionale , servirà a finanziare alcune iniziative destinate alla vita, alla sicurezza, alla solidarietà. non si tratterà, onorevoli colleghi , di beneficenza, che è un' altra cosa, bensì di dare contributi ad associazioni legalmente riconosciute. ecco perché è necessario il garante, perché qualcuno potrebbe obiettare: chi garantisce che poi i soldi li date veramente a queste associazioni? lo garantisce persona terza, che non ha nulla a che fare con Alleanza Nazionale . pensiamo di contribuire alle attività della Caritas, alle attività delle comunità di recupero per tossicodipendenti, alle attività delle associazioni che operano contro l' usura e contro i racket; pensiamo di contribuire all' attività delle associazioni che tutelano i familiari delle vittime del terrorismo e della mafia; pensiamo di contribuire alle iniziative delle associazioni che tutelano i familiari delle vittime tra le forze dell'ordine ; pensiamo di contribuire alle iniziative degli istituti di ricerca contro il cancro e contro altre gravi patologie. potrei continuare... potrei continuare, ma vorrei che fosse chiaro, onorevoli colleghi , che in questa nostra decisione... in questa nostra decisione, che vi mette in difficoltà, me ne rendo conto benissimo, è ben chiara la volontà — ecco perché non c' è alcuna ipocrisia — di godere dell' apprezzamento popolare, perché vedete, colleghi, anche questo è un modo di fare politica... noi i soldi li prendiamo per fare ciò che avrebbe dovuto fare il Parlamento, ciò che avrebbe dovuto fare lo Stato.