Silvio BERLUSCONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 5 - seduta del 30-05-1996
1996 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 5
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signori deputati, signor presidente del Consiglio , la coalizione di forze che lei guida è certamente la più potente e singolare tra quelle che hanno sostenuto un Governo dal dopoguerra. l' Ulivo rappresenta il blocco sociale più straordinario mai esistito nella storia della Repubblica: ha raccolto un partito comunista , un partito postcomunista, un partito post-democristiano, uno post-socialista ed i residui di tutti i partiti della prima Repubblica . le forze che si sono combattute per cinquant' anni hanno trovato una solidarietà politica, ma non una uguale solidarietà, un uguale consenso popolare. queste forze, che hanno raccolto per decenni quasi tutto l' elettorato, ora ne hanno soltanto la metà, anzi meno della metà. a questo si giunge dopo una battaglia elettorale in cui c' è stato di tutto fuorché la par condicio . i mezzi di comunicazione nella loro ramificata complessità si sono in larga prevalenza schierati con l' Ulivo e contro il Polo. dove ha trovato, allora, le motivazioni la gente che ha votato per noi, se non nella propria coscienza? per la prima volta abbiamo avuto un voto non confessionale, non ideologico. certo, la coscienza è il primo vicario di Dio, come ha scritto un grande cattolico liberale, il cardinale Newman. e questi elettori hanno scelto il Polo: se avessero ascoltato il clamore della stampa e della televisione, avrebbero votato per l' Ulivo. c' è dunque nel paese una grande forza nuova che si è raccolta attorno al Polo per le libertà , una forza che non si riconosce nella prima Repubblica e nei suoi partiti storici, una forza che rimane intatta, proprio mentre attorno al Governo Prodi si consolidano il consenso e l' omaggio di tutti i mezzi di comunicazione. certo, avremmo preferito che lo schema bipolare e maggioritario che si fa tangibile in questo Parlamento, e verso il quale dovrà orientarsi con sempre maggiore convinzione la vita politica, si realizzasse a parti invertite, ma la storia ha i suoi disegni. siamo stati noi, appena due anni fa, ad intuire i radicali cambiamenti che il nuovo sistema elettorale avrebbe portato e ad insegnarne l' uso. oggi ci tocca un compito diverso: ridisegnare il ruolo dell' opposizione in un sistema nel quale l' alternativa si è già realizzata. solo noi che siamo forza di Governo e che abbiamo sperimentato la durezza e la difficoltà del governare in maniera innovativa possiamo comprendere quanto sia importante per il buon funzionamento della democrazia il ruolo di un' opposizione che tenga sempre presente l' interesse del paese. se ci dimenticassimo per un attimo l' interesse del paese, se a questo anteponessimo un interesse limitato, puramente di parte, il nostro elettorato, che attende da noi fermezza e responsabilità, non ci perdonerebbe. non siamo quindi votati ad un' opposizione selvaggia e distruttiva. la nostra vocazione a costruire saprà guidarci anche in questo passaggio, se e quando si tratterà di dare il nostro apporto alla costruzione di una casa comune, che deve essere anche la casa di quella che oggi è opposizione, ma che domani aspira a governare e sa di poterlo fare. per il ruolo che ci attende abbiamo le carte in regola . è per noi confortante il dato oggettivo che il Polo per le libertà abbia riportato il 21 aprile un numero di suffragi addirittura superiore in cifra assoluta ai voti dell' Ulivo. sia chiaro che non voglio discutere l' esito del confronto elettorale; desidero soltanto richiamare tutti, gli avversari e noi stessi, alla considerazione della nostra forza politica . abbiamo un minor numero di seggi, ma al tempo stesso il più alto numero di elettori che hanno sostenuto il nostro programma: le nostre idee — possiamo ben dirlo — sono le loro idee! l' istanza di rinnovamento della quale noi del Polo ci sentiamo tutti insieme portatori non è una realtà virtuale, come vorrebbe un preconcetto diffuso ad arte dai nostri detrattori, ma una realtà politica. milioni di italiani guardano a noi, milioni di italiani si sentono da noi rappresentati e hanno dato a noi la forza sufficiente per interpretare il nostro nuovo ruolo di opposizione con coraggio, con determinazione, con piena fiducia nelle nostre capacità. sbagliano quei critici nient' affatto imparziali che predicono uno sfaldamento del Polo e che interpretano ogni dibattito all' interno della coalizione come un segnale di disgregazione. la nostra coesione nasce dalla consapevolezza della nostra forza e dalla volontà di non disperderla, ma anzi — e mi dispiace di dover deludere i nostri avversari — di organizzarla meglio e di accrescerla. questo Governo, al quale neghiamo la fiducia, e questa maggioranza incerta che lo sostiene non potranno pensare di ridurre qualche componente del Polo al ruolo mortificante di ruota di scorta per sostituirsi, se venisse il caso, a Rifondazione comunista ! quella del trasformismo è una pratica che non ci appartiene: il confronto sarà sempre a viso aperto. quando le misure del Governo dovessero coincidere con le nostre stesse valutazioni, e non è escluso che questo possa in qualche caso accadere, considerando l' indubbia autorevolezza di alcuni ministri, non ci opporremo: opposizione non significa, infatti, indifferenziata e preconcetta negazione di ogni proposta altrui, ma dibattito trasparente e fecondo nel quale non mancherà mai il nostro apporto costruttivo di idee e di soluzioni. l' opposizione, signor presidente , non è un fatto delle forze politiche che la compongono: è una realtà profonda della società civile , una realtà che ha dato vita al movimento referendario e che ha chiesto un nuovo Stato, una nuova Repubblica, corrispondenti alla nuova maturità morale e civile del paese. l' opposizione, la nostra opposizione, trova radici profonde nella gente, nella società. siamo stati accusati di aver vinto le elezioni del 1994 grazie alla televisione, quasi una vittoria virtuale! non è così, lo provano le elezioni del 1995 e lo stesso risultato del 1996, per il quale il Polo non ha potuto contare su alcun sostegno rilevante del sistema di informazione. ciò significa che l' opposizione del Polo non è solo l' opposizione delle forze politiche che lo compongono, ma una realtà popolare che ha radice in se stessa : è l' Italia del cambiamento quella che noi rappresentiamo, l' Italia che ha scelto il primato della società civile rispetto allo Stato. lei sa, signor presidente del Consiglio , che i nostri partiti non reggono il confronto con le potenti organizzazioni territoriali che stanno attorno al suo Governo: queste organizzazioni sono da sempre impegnate a suscitare e controllare il consenso. controllare il consenso è, in realtà, l' essenza della prima Repubblica : se la televisione commerciale ha avuto un impatto innovativo nella società italiana , questo si deve al fatto che essa sottrae le persone al controllo, fa venir meno il consenso controllato. la televisione spezza quel processo nefasto che in Italia non abbiamo pagato con la perdita della libertà, come è avvenuto nei paesi comunisti, ma con la dilatazione della spesa pubblica , finendo per scaricare sulle spalle dei giovani e delle generazioni future il peso del consenso ottenuto mediante il privilegio diffuso. questa è stata l' essenza etica e politica della prima Repubblica : il privilegio diffuso! noi siamo dunque l' opposizione, moderata questo sì, perché lo è il nostro elettorato di centro e di centrodestra, saldamente convergente su alcuni sentimenti profondi: il primo è l' unità morale e civile della nazione, ma è stata la politica del privilegio diffuso della prima Repubblica a provocare la crisi dell' unità nazionale ! la politica verso il sud è stata proposta come politica di solidarietà e di assistenza, come un regime eccezionale, diverso. in realtà, questa politica del privilegio non ha giovato al Mezzogiorno: investimenti pubblici concepiti come mezzo per il controllo del consenso hanno arricchito il sud solo di cimiteri industriali; capitali attirati dal privilegio hanno lasciato solo rovine e cassa integrazione guadagni . la politica che il grande meridionalismo liberale proponeva per il Mezzogiorno — mi basti ricordare don Luigi Sturzo — non chiedeva privilegi o assistenza, ma legalità, libertà d' intrapresa, libertà di accesso al credito. nel meridionalismo si è espresso il pensiero politico liberale più avanzato che l' Italia abbia conosciuto; invece, il mito delle industrie di Stato non è servito a nulla, anzi le ricadute dell' investimento pubblico hanno nutrito le organizzazioni malavitose. il credito verso le piccole e medie industrie è mancato, le banche si sono impegnate in altre cure, l' usura ha preso il loro posto. avere imprigionato la soluzione del problema meridionale dentro l' assistenzialismo, scartando i principi della libertà economica come base dello sviluppo, ha generato nel nord l' idea che il sud goda di un privilegio scaricato sulle spalle dei settentrionali. così la Lega di Bossi, mentre predica la secessione e l' indipendenza a Mantova, pratica la trattativa a Roma. saranno gli stessi elettori della Lega Nord a notare il lungo braccio di mare che separa le parole della Lega dai fatti. siamo un' opposizione di libertà e prendiamo atto che il suo Governo, così continuista nella composizione, esprime un fatto nuovo: il Pds come maggioranza della maggioranza. il partito derivato dal Pci ha preso il posto che fu della Dc, lo si vede nella scelta dei dicasteri. i ministeri del comando, gli Interni e l' Istruzione, quelli che la Dc volle sempre per sé, sono ora in mano al Pds ed il ministro degli Interni ha posto significativamente in rilievo come egli, postcomunista, giovane e sconfitto il 18 aprile 1948, sieda oggi davanti alla scrivania di Scelba. il cambio è significativo e avviene quando da tempo la cultura egemone accademica e militante appartiene al Pds. un cambio politico e culturale di tale natura pone ad un' opposizione moderata, cattolica e liberale obblighi di vigilanza, e mi riferisco in particolare alla scuola, all' educazione, alla cultura. un partito che ha una tradizione di egemonia culturale così rilevante nella storia italiana, come quello comunista, assume oggi con grande rilievo tutti i ministeri del pensiero e dell' educazione. nonostante la presenza dei popolari nel Governo, non abbiamo sentito una sola parola a favore della libertà di insegnamento e a sostegno della scuola privata , verso la quale si è rivolta di recente l' attenzione del Papa con un appello pressante. siamo il partito dell' opposizione alternativa. ciò significa che essa presenterà su ogni tema le sue proposte, in modo da configurare la possibilità di un' azione alternativa di Governo. soprattutto continueremo la nostra lotta per la seconda Repubblica . nella passata legislatura avevo assunto un' iniziativa in questa direzione che aveva ottenuto la collaborazione dell' onorevole D'Alema . allora non fu possibile procedere, ma non per mia volontà; mi auguro sia possibile farlo ora. credo che tutti i partiti dovrebbero essere d' accordo: il cambiamento politico è stato così profondo che solo una nuova Costituzione può dargli risposta. ritengo che anche gran parte della sinistra sia oggi concorde sulla necessità di legittimare la convivenza non solo tra poli diversi ma tra parti territoriali diverse dello stesso paese. la destra e la sinistra dell' alternanza non sono ancora espresse dalla destra e dalla sinistra di oggi (noi ne siamo consci per quanto ci riguarda). innovando, ho inventato la formula del Polo, che l' Ulivo ha poi replicato con successo e per questo credo di aver dato un contributo decisivo alla formazione di quel sistema dell' alternanza che i referendum avevano già prefigurato, ma so che il processo non è ancora concluso. in realtà il problema, per il futuro del suo Governo, signor presidente , nasce dal fatto che la maggioranza del 21 aprile è nata per battere la destra, non è una maggioranza di Governo; è una coalizione diretta in particolar modo e con esclusivo accanimento contro di me e la coalizione che rappresento. questa scelta ne ha determinato la composizione ed i contenuti. lei, che può avere nella maggioranza tutte le forze politiche della prima Repubblica più Rifondazione comunista , non fornisce al paese altro che l' elenco dei problemi e la sua personale benevolenza. portando al potere la sinistra, lei è costretto a colmare il suo discorso di troppi silenzi. abbiamo preso atto che, al di là della sua stessa volontà, i suoi obiettivi non sono coerenti con le sue dichiarazioni. non sappiamo se il rientro in tempi rapidi della lira nel sistema monetario europeo sia compatibile con le altre sue affermazioni. in Francia e in Germania si fanno discorsi diversi e si intravedono gravi difficoltà, ovunque si apre una contestazione con i sindacati; lei invece si limita a dire che procederà con la concertazione. l' Italia si trova forse in una situazione diversa dagli altri paesi per non avvertire che in Europa vi è il problema della frattura sociale, come la chiamano i francesi? lei è certo di rientrare nel sistema monetario europeo con l' accordo dei sindacati e con l' ausilio di Rifondazione comunista ? e ancora: l' Italia è uno dei paesi europei in migliori condizioni economiche, grazie a quel sistema delle piccole e medie imprese che proprio Forza Italia ed il Polo hanno posto al centro della politica. a questa realtà, lei non ha rivolto altro che un fugace accenno. eppure, è questo uno dei nodi del problema Italia. se le esportazioni divenissero più difficili, la disoccupazione potrebbe toccare anche il nord o addirittura il nord est del paese. e infine: cosa fare per facilitare l' occupazione dei giovani nel Mezzogiorno? se termina l' industrializzazione di Stato — una politica fallita — e si riduce la spesa pubblica , in quale modo lei pensa di creare lavoro nel sud? seguendo quale programma di sviluppo? forse rendendo più facili gli appalti, grazie alla personale garanzia del ministro Di Pietro ? sono tante realtà difficili e complesse. tanti problemi per i quali lei ed il suo Governo non hanno prospettato soluzioni concrete. e mi permetto di ripeterle qui alla Camera alcune domande che, in altra forma, le ha rivolto il nostro Marcello Pera al Senato. sappiamo bene che lei dovrà fare una manovra economica immediata da 15-20 mila miliardi ed un' altra da almeno 50 mila entro la fine dell'anno . chiederà altre tasse, oppure taglierà drasticamente le spese riducendo i servizi, in palese contrasto con le sue dichiarazioni programmatiche ? passando poi alle riforme istituzionali , perché non dice qui chiaramente qual è il suo obiettivo personale? se si vuole ripartire dal modello semipresidenzialista al quale stava lavorando l' onorevole Maccanico, l' Ulivo cosa vuole? ha una proposta diversa dalla sua? e se sì, quale? signor presidente del Consiglio , lei non ha fatto un discorso di lacrime e sangue , la capisco bene; ha preferito parlare in burocratese. così il dramma del paese le sfugge. eppure, è un dramma di tutto l' Occidente. la tecnologia crea nuova ricchezza ma cancella posti di lavoro ; sale la produzione e diminuisce il tenore di vita ed il peso della finanza finisce per schiacciare l' economia reale. questo era il problema che il mio Governo ha tentato di risolvere, sia pure nei pochi mesi in cui è stato lasciato procedere, prima di essere « ribaltato » , senza avere mai la benevolenza del capitale finanziario, di cui lei è circondato. di fronte a questa carenza di obiettivi, le ricordo il nostro programma, la nostra ricetta economica che ha messo a fuoco cento problemi dell' Italia, suggerendo precise soluzioni. il progetto del Polo per l' Italia resta il nostro punto di partenza per condurre l' opposizione e si incentra su tre capisaldi. un programma per il rilancio dell' economia. una politica per lo sviluppo attraverso una riforma del fisco che, da ingiusto e oppressivo qual è adesso, dovrà diventare la leva per incentivare l' occupazione, il risparmio, l' investimento e l' intrapresa (questa riforma è già pronta). la riorganizzazione dell' amministrazione pubblica e di tutti i settori dello Stato, infine, secondo un metodo di lavoro che è quello della cultura di tutte le imprese del mondo: con lo Stato che deve fare passi indietro, occupandosi prevalentemente dei propri compiti fondamentali (la difesa, la sicurezza dei cittadini, la giustizia e l' amministrazione fiscale), lasciando spazio ai privati nella scuola, nella sanità e nella previdenza. per questi settori abbiamo presentato e ripresenteremo piani di riforma per migliorare i servizi e dare pari diritti a tutti i cittadini, soprattutto ai meno abbienti. solo in questo modo — l' opposizione ne è convinta oggi come ieri, quando si proponeva come forza di Governo — si può ridurre la spesa pubblica e, con l' espansione del prodotto reale, ridurre gradualmente anche la pressione fiscale . e, infine, vi è, naturalmente, l' entrata nel sistema della moneta unica europea, sostituendo la nostra lira a rischio con l' euro, mantenendo l' Italia come membro a pieno diritto dell' Unione Europea ed allontanando i rischi dell' inflazione, del costo del danaro e dei tassi di cambio. la prima nostra responsabilità di forza di opposizione sarà dunque quella di proporre tutte le iniziative politiche e parlamentari volte all' attuazione del nostro programma. sarà il programma dell' opposizione, che avrà la priorità nei primi cento giorni , dall' inizio effettivo dei lavori parlamentari. confermiamo anzitutto la proposta di riforma della seconda parte della Costituzione, che io stesso avevo delineato qui alla Camera il 2 agosto scorso, secondo le linee e con gli obiettivi — il cambiamento della forma dello Stato e del Governo — che oggi vengono da più parti condivisi e che, invece, allora furono accolti dallo stupore e dal sarcasmo di chi non aveva compreso — e forse ancora non comprende — il significato della protesta di milioni di cittadini e la improcrastinabilità dell' ammodernamento del nostro Stato. sono convinto che un' Assemblea costituente eletta dai cittadini consentirebbe in tempi ragionevoli di giungere a quella proposta di riforma che il paese chiede con insistenza. il Polo per le libertà intende in secondo luogo anticipare, rispetto al percorso di riforma costituente, un obiettivo di federalismo realizzabile in tempi brevi. è pronto e fa parte del nostro progetto di riforma fiscale , e sarà quindi presentato in Parlamento, il nostro disegno di federalismo fiscale , che attribuisce finalmente alle regioni e ai comuni il potere di imposizione e la piena responsabilità della buona amministrazione delle somme riscosse dai cittadini. la semplificazione delle procedure amministrative, la delegificazione e la riforma della Pubblica Amministrazione costituiscono, in terzo luogo, punti essenziali del programma dell' opposizione. è già pronto un disegno di legge per semplificare i procedimenti amministrativi in settori delicati per la vita dei cittadini e delle imprese. una profonda riforma della Presidenza del Consiglio , il potenziamento del ruolo del premier, la costituzione di un' agenzia per promuovere l' efficienza della Pubblica Amministrazione combattendo l' illegalità e la corruzione completano le iniziative dell' opposizione per i primi cento giorni . queste sono le proposte concrete e le risposte immediate del Polo alle incomplete e vaghe indicazioni programmatiche del Governo. da domani nelle Commissioni e nelle assemblee delle Camere si dovrà per forza discutere anche di queste proposte dell' opposizione. queste nostre iniziative, signor presidente , lasciano chiaramente intendere che il ruolo dell' opposizione non sarà certo quello di uno spettatore passivo. conosceremo e valuteremo il suo Governo alla prova dei fatti, visto che non siamo riusciti a conoscerlo bene, e non per colpa nostra, alla prova delle parole. ma siamo convinti che la coalizione che sostiene questo Governo non potrà risolvere i problemi del paese perché è il frutto dei partiti, delle culture e dei metodi che li hanno prodotti; non potrà preservare l' unità nazionale perché non sa cogliere le cause antiche e profonde della protesta; non potrà riformare lo Stato perché lo ha trasformato in un gigante oppressivo nel fisco, incapace nell' amministrazione e penalizzato dalla sua stessa inefficienza. forte di un consenso popolare che ha le sue motivazioni in un grande desiderio di rinnovamento morale e civile, il Polo per le libertà si propone di esercitare un' opposizione tenace ma, come ho già detto, non cieca, incalzando, controllando e, se possibile, correggendo l' azione del governo , soprattutto impegnandosi, quando sarà il momento, ad offrire al paese il ricambio definitivo a questa lunga agonia della prima Repubblica . vi ringrazio.