Gianfranco FINI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 496 - seduta del 03-03-1999
Ratifica del trattato sulla C.E.C.A.
1999 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 932
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , prendiamo atto del voto testé espresso dall' Assemblea. cercherò di spendere brevemente qualche parola per motivare ulteriormente, anche se forse non ce n' è bisogno, le ragioni per le quali Alleanza Nazionale , non sola, ritiene necessario chiedere all' Assemblea di non iniziare la discussione generale e di sospendere, quindi, l' esame del provvedimento di legge. cercherò di farlo prendendo spunto innanzitutto da quanto detto dall' onorevole Soda. credo debba essere ringraziato perché è l' unico esponente della maggioranza che sostiene questa legge e che ha ritenuto doveroso spiegare le ragioni di quella che si è rivelata essere la maggioranza dell' Aula che non so se corrisponda o meno, in questo caso, alla maggioranza del paese. non vi è ombra di dubbio , colleghi, che la questione che stiamo dibattendo sia di grande rilievo politico perché rimanda direttamente e in modo esplicito alla concezione che ognuno ha del ruolo che i partiti devono avere in una moderna democrazia parlamentare . è sicuramente vero quello che veniva detto poc' anzi cioè che è difficile pensare di organizzare una democrazia parlamentare che prescinda dal ruolo dei partiti. ma, onorevole Soda, non è questo il punto. noi stiamo discutendo di altro; stiamo discutendo di procedure che, a nostro modo di vedere , surrettiziamente riportano in auge un sistema di finanziamento che è stato sconfessato dagli italiani con il referendum. ecco perché credo sia molto importante — e cercherò di farlo — essere chiari; altrettanto importante, però, è assumere responsabilità e, mi auguro, bandire atteggiamenti demagogici. qual è la posizione di Alleanza Nazionale ? con buona pace di chi legge soltanto una parte di ciò che trova scritto, quella di Alleanza Nazionale è una posizione credo estremamente chiara. noi non siamo contrari — come l' onorevole Soda, con tono un po' apocalittico, ha ipotizzato — a riconoscere ai partiti politici che hanno statuti democratici e che, quindi, sono dei pilastri della vita parlamentare, il diritto a veder finanziato, tramite rimborsi, il costo di una campagna elettorale . noi non siamo contrari al finanziamento volontario alla politica. quando qualcuno, con l' aria di chi ci vuole cogliere in castagna dice: « ma avete votato per il 4 per mille e siete passati alla Cassa per prendere gli anticipi » sostiene una cosa che io per primo affermo: finanziamento volontario e rimborso delle spese elettorali. noi ricordiamo — a differenza di altri che, evidentemente, preferiscono non ricordarlo — che il finanziamento pubblico ai partiti (quindi, con i soldi dello Stato) è stato cancellato da un referendum che all' epoca fu giudicato dall' allora presidente del Consiglio , oggi ministro per le Riforme , qualcosa di più di un referendum, addirittura un passaggio di regime. Amato disse più o meno (se non ricordo male, è stato richiamato prima dall' onorevole Calderisi): « sia ben chiaro che il voto degli italiani ha una valenza talmente importante da far capire che gli italiani non vogliono più i partiti come pezzi o segmenti dello Stato, ma vedono i partiti come associazioni che liberamente si organizzano e che, quindi, non possono degenerare in partitocrazia » . onorevoli colleghi della maggioranza (in questo caso allargata alla Lega), avremmo preferito che, nell' assunzione di responsabilità, qualcuno dicesse: « signori, riteniamo che l' umore della società sia cambiato e che non si sia più in presenza dei fenomeni che erano reali all' epoca del referendum sul finanziamento ai partiti; riteniamo » — salvo ovviamente dimostrarlo — « che la nostra sia una società diversa e migliore rispetto all' epoca, che quindi non vi sia più quel sistema di corruzione che vi era allora, per cui pensiamo di riproporre una legge che finanzia i partiti politici » . ovviamente, da parte nostra e credo di qualcun altro si sarebbe obiettato: « verificheremo attraverso un nuovo referendum se è come voi dite » . se però aveste seguito la via dell' assunzione di responsabilità (vale a dire: finanziamo i partiti), oggi non saremmo costretti a fare quello che facciamo e faremo, vale a dire una durissima opposizione in questa sede e fuori di qui. avete seguito l' altra via, quella della furberia, del mascheramento del contenuto. chiamate rimborsi elettorali (cercherò di spiegare perché non si tratta di rimborsi) quello che è un finanziamento surrettizio e, come se tutto ciò non bastasse, cercate di anticipare ulteriormente un contributo ai partiti che non sappiamo se gli italiani abbiano effettivamente deciso. qual è la nostra posizione? abbiamo votato la legge sul 4 per mille e da tempi non sospetti chiediamo al ministro competente di far sapere a quanto ammonti la somma complessiva che gli italiani, liberamente, hanno destinato alla politica. non solo, peraltro, abbiamo votato quella normativa ma, come tutti, abbiamo anche utilizzato la prerogativa della legge, l' anticipo salvo conguaglio. onorevoli colleghi della maggioranza, è scandaloso chiedere — come facciamo — che si sappia a quanto ammonta il conguaglio? il conguaglio può essere attivo o passivo, noi possiamo presumere — lo dico per paradosso dialettico — di aver preso meno di quanto abbiamo già incassato; temiamo di aver incassato di più di quello che ci spettava, noi al pari di tutti gli altri partiti politici . non si può dire, nei confronti di un cittadino qualsiasi, il quale se chiede un anticipo salvo conguaglio sa che, prima o poi, quel conguaglio viene presentato: « lo Stato, con riferimento al conguaglio che spetta ai partiti, non è in grado di dare una risposta » . questo anche e soprattutto perché, onorevoli colleghi della maggioranza, sapete che fino a qualche giorno fa sembrava che così non fosse. l' onorevole Visco, da noi interpellato molte volte in pubblico ed in privato, in televisione, nelle piazze e in quest' Aula, ha inviato una lettera al presidente della Commissione affari costituzionali, onorevole Maccanico, in cui si legge testualmente: « da quanto rilevato presso l' anagrafe tributaria, le schede presentate nella dichiarazione del 1997 » — quindi il 4 per mille — « e relative all' anno di imposta precedente sono state 450 mila e sono tuttora in fase di acquisizione ottica da parte dei centri di servizio. la conclusione dell' operazione di lettura è prevista entro il mese di marzo; » — oggi è il 3 marzo — « soltanto allora i dati definitivi sulle scelte dei contribuenti saranno disponibili » . il ministro Visco ha dichiarato una cosa che non corrisponde al vero? da allora (era il 19 gennaio) ad oggi ha scoperto di non essere in grado di disporre di tali dati? lo dica, ma non si può prescindere con tanta leggerezza dalle affermazioni del ministro competente. il ministro ha affermato — lo ripeto — che entro il mese di marzo il ministero delle Finanze sarà in grado di dire agli italiani e ai partiti se il 4 per mille ha determinato un gettito sufficiente a coprire gli anticipi o se, al contrario, vi è un conguaglio negativo. nulla di tutto ciò è previsto nella proposta di legge Balocchi, ove si passa dal danno alla beffa; infatti, si chiede l' anticipo per il 1999 senza sapere se il conguaglio per il 1998 e per gli anni precedenti sia passivo o attivo e, come se non bastasse — ma ciò è stato già detto — , si pensa di allargare l' anticipo del denaro anche a partiti virtuali che — nessuno si offenda — non hanno avuto un riscontro dalle urne, e di abbassare la soglia del 3 per cento all' 1 per cento . senza andare troppo per le lunghe, francamente mi chiedo e vi chiedo se non pensiate che sia arrivato il momento per un' assunzione di responsabilità e — perché no? — se, onorevole Soda, si crede ad una democrazia basata sui partiti, di non infliggere alla politica e ai partiti stessi un' ulteriore onda di discredito, che necessariamente arriverà. il provvedimento non solo prevede, infatti, di anticipare ancora 110 miliardi ai partiti senza sapere — e Visco si era impegnato a farlo entro marzo — se gli italiani hanno deciso o meno di darci quei denari; esso eleva anche a 4.000 lire per voto il rimborso delle spese elettorali. noi siamo favorevoli a tale rimborso, così come siamo favorevoli al finanziamento volontario della politica, ma vi rendete conto di cosa significhino le 4.000 lire? pensate davvero che un partito possa spendere 80 o 100 miliardi in una campagna elettorale ? non credo che oggi esista un partito in grado di spendere 80 o 100 miliardi, il mio sicuramente no. se un partito, però, ottenesse il 20 o il 25 per cento dei voti — onorevoli colleghi , ragioniamo insieme su questo dato — riceverebbe a titolo di rimborso per le spese elettorali 80-100 miliardi di lire , e li otterrebbe, ai sensi della proposta di legge Balocchi, « spalmati » nell' arco della legislatura. si tratterebbe di un finanziamento surrettizio, non del rimborso delle spese elettorali! per concludere l' illustrazione della nostra proposta che, come ho cercato di argomentare, è responsabile e non demagogica, dichiaro che siamo favorevoli al finanziamento volontario della politica e al rimborso reale delle spese elettorali; siamo favorevoli anche ad alcune parti della proposta di legge Balocchi, senz' altro positive e di cui nessuno parla, come la possibilità di dare ai partiti dei servizi. infatti, la politica va finanziata anche attraverso questi ultimi, come la possibilità di utilizzare le sale dei consigli comunali , della quale abbiamo parlato tante volte. qual è la nostra proposta? fermiamoci finché siamo in tempo; non facciamo sì che la pubblica opinione dia un giudizio negativo del Parlamento, giudizio che vi sarebbe nello stesso momento in cui la pubblica opinione dovesse apprendere che i partiti si anticipano 110 miliardi senza sapere a quanto ammonti il contributo liberamente dato dagli italiani e, per di più, con un' altra torta di diverse centinaia di miliardi da spartire dopo il voto. noi proponiamo di cancellare dalla proposta di legge Balocchi la parte relativa all' anticipo del 4 per mille per il 1999, ma senza dire: « chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, e ci si scordi il passato » . esiste, poi, un altro aspetto vergognoso — me lo consentano gli estensori della proposta di legge Balocchi — : non si può prevedere il rimborso dal 2000 in dieci anni a tasso zero. si cancelli l' ipotesi dell' anticipo per il 1999; si dica al ministro Visco di fornire i dati, perché ha dichiarato che sarebbe stato in grado di farlo entro marzo, e se il conguaglio ci vede debitori nei confronti dello Stato si impegnino i partiti a restituire ciò che hanno ricevuto indebitamente. si discuta poi di come quantificare il rimborso delle spese elettorali, ma dopo e non prima del voto. infatti, se lo si facesse prima, si sarebbe davvero in presenza di un tentativo truffaldino di finanziare i partiti e di ingannare la pubblica opinione .