Rosy BINDI - Ministro della Sanità Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 491 - seduta del 23-02-1999
Piano sanitario nazionale 1998-2000
1999 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 491
  • Attività legislativa

signor presidente , intervengo per esprimere soddisfazione per il voto che si annuncia positivo sulla conversione in legge del decreto legge in esame ed anche per l' astensione dichiarata da alcuni gruppi parlamentari , che, per quanto abbiano espresso critiche e perplessità, sicuramente con quel voto di astensione manifestano un impegno per l' attuazione delle misure contenute nel decreto, che richiamerò molto brevemente anche per fare alcune precisazioni e rispondere a talune preoccupazioni emerse dal dibattito. con il decreto in esame stanziamo e distribuiamo 3 mila miliardi per far fronte ai debiti pregressi delle regioni, premettendo che nella finanziaria di quest' anno sono disponibili altri 3 mila miliardi e che già da domani si aprirà presso la Presidenza del Consiglio un tavolo, formato dal Governo e dalle regioni, per stabilire l' ammontare del debito pregresso e l' effettivo fabbisogno del fondo sanitario nazionale . sappiamo bene che i 3 mila miliardi non sono sufficienti ma ad essi seguono gli impegni appena annunciati. vorrei anche sottolineare che la modalità di distribuzione di tali 3 mila miliardi è stata decisa in seno alla conferenza stato regioni , non dal Governo. la seconda misura contenuta nel decreto legge riguarda l' attuazione della tessera sanitaria, strumento prezioso di innovazione, ma anche di trasparenza, controllo ed efficienza. è vero che se ne parla da tempo, ma è la prima volta che disponiamo di un finanziamento e che siamo pronti alla sperimentazione entro l' anno e quindi all' attuazione a partire dal 2000, assieme all' applicazione dello stesso « sanitometro » . riteniamo che la tessera sia uno strumento prezioso per un rapporto più efficiente con il sistema sanitario nazionale, oltreché uno strumento di controllo, anche in relazione ai fatti di questi giorni. da ultimo, non certo per importanza — riteniamo si tratti forse dell' aspetto più rilevante — , con tale provvedimento viene avviata l' assistenza ai malati terminali, con una particolare attenzione a quelli oncologici, ma non solo a loro. si tratta di un primo stanziamento che, tra l' assistenza domiciliare (150 miliardi) e l' adeguamento e la costruzione di nuove strutture (300 miliardi), rappresenta complessivamente certo non una cifra sufficiente, ma un primo importante segnale di trasformazione del nostro sistema sanitario , che non intende soltanto farsi carico di ciò che guarisce ma che vuole prendersi cura anche della fase più delicata e critica della malattia e della vita, e intende farlo con grande dignità. desidero rassicurare tutti coloro che hanno espresso preoccupazione, ed anche chi ha presentato ordini del giorno , che è nostra intenzione finanziare la costruzione di hospice solo a fronte della presentazione, da parte delle regioni, di un piano di assistenza ai malati terminali che preveda anche l' assistenza delle terapie del dolore, la formazione del personale, l' assistenza domiciliare e l' integrazione tra i diversi servizi. è questo un servizio extra-ospedaliero, non perché debba essere meno qualificato ma perché abbia la sua qualificazione e specificità. desidero sottolineare che, come previsto dal decreto legge , i requisiti sia strutturali sia relativi al personale che dovrà operare in tali strutture saranno contenuti in un provvedimento integrativo del decreto del presidente della Repubblica 20 febbraio 1997; si tratta dei requisiti per l' autorizzazione e l' accreditamento delle strutture. in tale materia esiste la possibilità di una delegificazione ed abbiamo ritenuto di intervenire in questo modo. sicuramente verrà contemplata anche l' assistenza alle famiglie, perché tutti gli hospice presenti nel nostro paese e curati da associazioni di volontariato e non-profit prevedono anche momenti di assistenza alle famiglie stesse. riteniamo si tratti di un provvedimento anche tempestivo, perché desidero ricordare che esso rappresenta la prima attuazione del piano sanitario nazionale pubblicato nel dicembre 1998 e al quale, con la conversione del decreto legge in esame, seguono tre concretizzazioni di grande importanza.