Umberto BOSSI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 45 - seduta del 01-08-1996
Disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica
1996 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 45
  • Attività legislativa

onorevole presidente , onorevoli colleghi , questa cosiddetta manovrina dimostra in modo chiaro che la logica del centralismo si è radicata ormai troppo profondamente nella testa della politica italiana , al punto da sembrare inestirpabile. si risponde alla crisi dello Stato, che ovunque è la crisi del suo interventismo, accentuando l' interventismo stesso: si ricapitalizzano il Banco di Napoli e l' Alitalia invece di privatizzarli. nasce poi il problema di come recuperare i soldi utilizzati per la ricapitalizzazione; diventa allora necessario rinviare le sovvenzioni per gli alluvionati piemontesi, i trasferimenti agli enti locali e all' Anas; si omogeneizzano le ritenute dei conti correnti bancari rispetto a quelle dei certificati bancari al 27 per cento , rispettivamente a partire dal 30 e dal 12,50 per cento . insomma si aumenta, anziché diminuire, l' interventismo dello Stato e questo provvedimento non apre la porta dell' Europa, ma la chiude; non a caso l' Unione Europea ha da ridire sugli aiuti di Stato al Banco di Napoli . a quest' ora il presidente del Consiglio , immagino, avrà già ricevuto una richiesta di chiarimenti da parte del commissario alla concorrenza Van Miert . bisogna salvare il Banco di Napoli , fondamentale per l' economia del sud dice la sinistra e intanto voci insistenti indicano il passaggio del quotidiano Il Mattino dal Banco di Napoli ad una cordata capeggiata da un imprenditore edile vicino al Pds. se non si tenesse conto del momento in cui queste scelte vengono compiute, si potrebbe essere tentati di liquidare questo ennesimo assalto alla diligenza sostenendo che in fondo non vi è niente di nuovo sotto il sole, è il solito assistenzialismo, la solita pratica assistenziale. ma non possiamo semplificare, non vedere tutta la gravità di quanto sta accadendo in questo Parlamento, che in due giorni successivi si prepara a licenziare due provvedimenti della stessa natura conservatrice: l' attuale manovra finanziaria e l' istituzione della Commissione bicamerale. a me sembra che questo Governo sia, per così dire, fuori dal mondo. l' avvento della globalizzazione dei mercati ha colto ed evidentemente continua a cogliere la classe politica italiana con le mani nel sacco. si cerca ancora di gestire il rapporto tra sviluppo e sottosviluppo attraverso il centralismo. purtroppo non può più funzionare democraticamente il circuito dell' assistenzialismo attraverso cui si continuano a tenere insieme i due sistemi produttivi del paese: quello padano, al quindicesimo posto per competitività nel mondo, e quello meridionale, al duecentesimo o duecentocinquantesimo posto. nei bei tempi andati, dai lavoratori della Padania partivano i soldi dell' assistenzialismo e una buona quota ritornava al nord mantenendo un certo equilibrio nel circuito assistenziale. all' inizio del circuito assistenzialista c' erano quindi i lavoratori dipendenti della Padania; essi furono gli eroi, quelli che pagarono per l' assistenzialismo con l' impossibilità di mantenere una famiglia, di comprare una casa, a volte, di avere figli. essi furono gli eroi, i lavoratori dipendenti del nord, con i figli che non sono mai nati, potremmo dire, per mantenere l' assistenzialismo, i cui benefici andavano al meridione ed agli imprenditori del nord. il motore della storia assistenzialista era la lotta di classe che al nord obbligava gli imprenditori a scaricare una parte degli utili sui lavoratori dipendenti , che erano, all' inizio del circuito assistenzialista, schiavi dello stesso. questo sistema di sfruttamento è cessato con la eliminazione delle dogane ed ora con la globalizzazione dei mercati anche al sud si comprano i prodotti che costano meno e che provengono da Taiwan, da Singapore, dall' America. non c' è più il vecchio mercato chiuso in cui il sud comprava solo il made in Padania; sono sempre meno i soldi che ritornano in Padania. il circuito dell' assistenzialismo perde risorse in giro per il mondo, non si chiude più come prima. per tenere elevata l' energia finanziaria del circuito assistenzialista oggi non bastano più i soldi dei lavoratori dipendenti ed anche gli imprenditori della Padania vengono schiacciati. è tutta la Padania, lavoratori dipendenti ed imprenditori, ad essere sotto l' oppressione centralista. adesso, onorevole presidente , il motore della storia assistenzialista non è più la lotta di classe tra lavoratori dipendenti del nord ed imprenditori del nord, ma è la contrapposizione tra l' oppressione del centralismo italiano e la necessità di libertà della Padania. ritorna, infatti, il nazionalismo, risuona il grido di « Roma o morte » ; colonialismo è però razzismo e razzismo è il controllo dell' economia di altri popoli. il decreto al nostro esame, onorevole presidente , mi sembra sia di quest' ultima natura. per fortuna è venuto il tempo delle decisioni prima che si scatenino gli eventi del secondo « momento-grilletto » dopo il primo, quello dell' apertura dei mercati, prima che l' avvento della moneta europea o anche semplicemente l' ingresso nello Sme renda rigido il rapporto tra la lira e le altre monete europee, impedendo il ricorso alla svalutazione. è il tempo della serietà, che significa innanzitutto prendere atto che la fine delle ideologie impone il cambiamento anche del modello di solidarietà. non può più esserci il dogma dello Stato nazionale che imponeva una solidarietà attraverso l' assistenzialismo, cioè con sviluppo e sottosviluppo tutto interno al sistema monetario . la globalizzazione dei mercati impone una solidarietà attraverso il tasso di cambio tra monete differenti, espressione dei rispettivi sistemi produttivi. è la doppia moneta che occorre per salvare Padania e meridione. a proposito di monete, mi permetto di sottolinearle un esempio di grande civiltà che fa capolino in Europa; le prime corone slovacche e ceche sono da pochi giorni sul mercato internazionale, con prestiti internazionali emessi dalla BERS (Banca europea per la ricostruzione e sviluppo), e dalla IFC di Londra. un giorno non lontano ci sarà anche la moneta della Padania. vedo che anche questo Governo è malato di ideologia italiana, una bruttissima malattia che viene da lontano; dall' unità ad oggi, la parte più influente della cultura politica italiana ha concepito la politica in stretta connessione con l' idea di Stato, immaginando quest' ultimo come la fonte del diritto, come il centro motore dello sviluppo economico e sociale . è fallita l' ideologia italiana nelle sue due versioni complementari di destra e di sinistra. abbiamo forze politiche impreparate di fronte alla crisi dello Stato: destra e sinistra pensano che si possa superare semplicisticamente la crisi dello Stato magari con un cambiamento della classe politica , con un cambiamento della legge elettorale , controllando l' informazione, senza mettere in discussione, se non in modo insignificante, le regole, cioè la dilatazione e la forma costituzionale delle competenze e dei poteri dello Stato. onorevole presidente , penso che questo Governo sia fuori strada, penso che la cura per l' ideologia italiana, per questa grave malattia che impedisce di affrontare i cambiamenti necessari al paese, dovrà venire dal paese. la prima importante e determinante cura inizierà a partire dal 15 settembre, allorché il comitato di liberazione nazionale padana dichiarerà l' indipendenza della nazione padana.