Silvio BERLUSCONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 426 - seduta del 23-10-1998
1998 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 426
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signori deputati, signor presidente del Consiglio , lei ha scelto di parlare in quest' Aula, sia ieri che oggi, all' insegna di una pacatezza di cui le do atto volentieri e che sarà anche mia. ma la pacatezza non può nascondere la realtà e non mi potrà perciò impedire di dire alcune verità anche scomode. Governo e opposizione non devono insegnarsi reciprocamente il mestiere, ma è utile che sul piano del metodo si trovi, anche nel più fiero e orgoglioso dei contrasti, un linguaggio capace di stabilire la comunicazione e il dialogo tra avversari leali. come ha ricordato poco fa Gianfranco Fini il Times di Londra, dove il fair play è di casa, ha formulato senza esitazione un giudizio molto duro sull' esito della crisi politica italiana : un Governo che nasce non dal voto ma dalla paura del voto non ha legittimità democratica e può essere definito soltanto come la solita truffa. « di nuovo truffa » è stato il titolo del Times. lei, onorevole D'Alema , ha cercato invece di convincerci del fatto che questo Governo nasce in condizioni di eccezionalità politica, quasi in stato di necessità per evitare l' esercizio provvisorio di bilancio e nuove elezioni che secondo lei non risolverebbero niente. per nascondere l' imbarazzo che lei stesso avverte ha cercato rifugio in Europa dove — ha detto — gli elettori hanno indicato nelle forze socialiste e laburiste della sinistra riformista il riferimento di una nuova stagione ed ha aggiunto con malcelato orgoglio che tredici paesi su quindici sono governati oggi in Europa, da coalizioni o forze riformiste di centrosinistra. ha omesso però un piccolo particolare, anzi ne ha omessi due. il primo è che qui da noi, in Italia, non sono stati gli elettori ad indicare e a legittimare questo Governo; l' altro è che l' Italia è l' unico paese in Europa in cui al Governo è arrivato un protagonista della tradizione comunista, anzi un protagonista che ha fatto parte dell' apparato del partito comunista . non erano comunisti, non sono mai stati comunisti i laburisti di Blair, i socialisti di Jospin o i socialdemocratici di Schroeder che sono stati, anzi, la bandiera dell' anticomunismo in Europa. che il capo del governo conosca e riconosca il limite invalicabile della sua creature, il non essere cioè l' Esecutivo quello scelto dagli elettori, secondo lo spirito e la prassi del maggioritario, è un elemento positivo che l' opposizione saprà valutare con attenzione. ma osservo, per chiarezza, che ormai il disattendere il responso delle urne non è affatto l' eccezione in Italia, è invece la regola. ed ancora una volta in questa occasione, il Partito di maggioranza relativa e il suo capo, invece di cercare di entrare a Palazzo Chigi per la via maestra, hanno imboccato una scorciatoia che sa di furbesco e che non rassicura chi crede nella moralità e nella trasparenza della politica. lei ci ha detto, signor presidente , che questa maggioranza nasce da due fratture: una nell' Ulivo e una nel Polo e che con entrambe è doveroso misurarci, anche perché esse rendono testimonianza della fragilità del nostro bipolarismo. certo, ma c' è frattura e frattura. una cosa è la frattura che si è determinata all' interno di Rifondazione, un partito autonomo che non aveva abbracciato il programma dell' Ulivo e che comunque rimane nelle sue due componenti saldamente ancorato a sinistra, altra cosa è il distacco di alcuni deputati e senatori che sul programma del Polo delle libertà avevano preso il loro impegno di fronte agli elettori e che con assoluta disinvoltura passano nello schieramento opposto, per dare vita ad un Governo addirittura più a sinistra di quello precedente. nessuno può negare che c' è una bella e determinante differenza. chiunque ha diritto alle sue opinioni e il Parlamento non si governa con il pallottoliere, ma l' etica più elementare, oltre che l' estetica, consigliano a chi intenda rinnegare il patto stretto con gli elettori di rimettere quel patto in discussione davanti agli elettori stessi: le elezioni suppletive esistono, sono lì anche per questo! siamo naturalmente indignati per quello che è accaduto e diamo voce in Parlamento e nel paese alla vigorosa protesta della maggioranza di concittadini (si tratta dell' 80 per cento degli italiani, signor presidente ) che detesta la doppia verità, il rovesciamento delle posizioni, il facile oblio degli impegni, le manovre di palazzo, il ritorno, insomma, della vecchia politica e dei suoi vecchi metodi! gli italiani non accettano, signori della sinistra, che nella politica non valgano le virtù che sono proprie della vita nei rapporti civili! una vera democrazia liberale non è fatta solo di regole formali (conosciamo l' eccezione del termine, onorevole D'Alema ), quel che tiene insieme una comunità è anche uno spirito, un gioco onesto e chiaro, che esclude elusioni e colpi bassi. e tutti sappiamo che la progressiva degenerazione di quel gracile bipolarismo, cui demmo vita il 27 marzo del 1994, quando per la prima volta l' Esecutivo fu di fatto scelto dal corpo elettorale , ha le sue radici nel ribaltone del 1994, cioè nel premio che fu concesso alla politica del voltafaccia e del rovesciamento del verdetto delle urne. questo Governo, purtroppo, è ancora un passo avanti nella direzione dello sgretolamento di quel bipolarismo e di quella condizione di autorevolezza, di stabilità e di efficienza dei governi che è così difficile da realizzare. una politica forte, onorevoli colleghi , saprebbe assumere atteggiamenti aperti, non avrebbe ragione di temere il giudizio della gente, non dovrebbe ricorrere, un anno sì e un anno no, alla logica dei trabocchetti e degli agguati istituzionali! lei, signor presidente del Consiglio , ha citato le parole, improntate al dialogo, di un martire della democrazia italiana: quell' Aldo Moro che fu assassinato in un carcere del popolo da un' organizzazione di terroristi i cui volti spuntavano dall' album di famiglia del comunismo italiano: le Brigate Rosse ! mi permetta però di farle osservare, onorevole D'Alema , che il tentativo di rinverdire, vent' anni dopo, il clima del compromesso storico non depone a favore di quel programma di modernizzazione della vita italiana che un po' frettolosamente... temo che i nostri sospetti di un tardivo vostro cambiamento siano fondati. questo Governo, signor presidente , ha il sapore, al contrario, di un compromesso antistorico tra vecchie cordate della vecchia politica italiana , e nasce con una gran voglia di durare, se si deve giudicare dalla folla di ministri e sottoministri che ci viene proposta e dalla mal dissimulata ressa per l' accaparramento dei posti alla quale abbiamo assistito. io non so, signor presidente , se, come sento dire, questo Governo abbia il respiro strategico della solidarietà nazionale o addirittura costituisca il naturale compimento del progetto di Moro e Berlinguer. mi limito solo ad osservare che i due principali partiti di quello sfortunato disegno, che avevano pressoché la stessa forza elettorale, rappresentavano insieme il 73 per cento degli elettori italiani, mentre — con tutto il rispetto — i due maggiori partiti di questo Governo, oltre all' enorme disparità di forze, non vanno, nel loro insieme, al di là del 28 per cento dei voti. francamente, credo che sarebbe un grave abbaglio ed una inaccettabile forzatura attribuire a questa compagine il valore di una maggioranza politica di tipo austriaco, una maggioranza, cioè, nella quale socialisti e popolari praticamente si equivalgono, rappresentando insieme circa l' 80 per cento degli elettori. sarebbe davvero un abbaglio, anzi un ingannevole miraggio politico attribuire ai cosiddetti moderati dell' Ulivo una rappresentanza e una voce che non hanno. no, onorevole D'Alema , la stragrande maggioranza dei moderati italiani sta qui, sui banchi dell' opposizione e chiunque, nella complessa situazione italiana, voglia fare i conti con la maggioranza moderata del paese, deve fare i conti con noi! questa è la rappresentazione bipolare dell' Italia di oggi, questo è il bipolarismo vero, cioè quello fondato sul consenso degli elettori; il resto è solo artificio o, peggio, mistificazione. immagino che molti di voi, colleghi della minoranza di Governo, abbiate accolto con fastidio le nostre parole di verità anche spiacevoli con cui meritava e merita di essere commentata la nascita obliqua di questa operazione politica che ha malamente messo insieme ed incollato vecchi gladiatori e vecchie guardie rosse. comunque, noi siamo un' opposizione costituzionale ed istituzionale; siamo qui proprio per vedere fino in fondo e valutare, senza alcun accordo sottobanco e senza alcuna indulgenza, quel che di bene o di meno peggio può uscire da una pessima combinazione politica come la vostra. l' Italia è la retroguardia dell' Occidente in fatto di crescita economica e di capacità di creare lavoro, di attrarre investimenti, di stimolare l' intrapresa. è il paese delle tasse e della burocrazia statalista e lo è sempre di più dopo 2 anni e mezzo di cure sbagliate. ieri, come oggi del resto, abbiamo colto nelle parole del presidente del Consiglio qualche accento nuovo, ma nell' insieme è prevalso il senso della continuità: basti pensare all' insistenza sulla finanziaria del passato Governo ed alla volontà di portare all' approvazione lo sciagurato provvedimento di legge sulle 35 ore. ma ieri lei, signor presidente , mi ha anche chiesto di riflettere sugli interessi generali del paese, ricordando che non è mancata l' occasione di lavorare insieme per il bene della nostra democrazia. la ringrazio. purtroppo però è proprio quell' esperienza che ci induce alla prudenza e forse anche alla diffidenza. è proprio perché abbiamo a cuore gli interessi del paese che riteniamo che le riforme siano necessarie, ma non vogliamo ripetere gli errori del passato. allo stato attuale delle cose, la sola strada davvero percorribile è quella che indicammo sin dal primo momento, la strada maestra dell' Assemblea costituente . per questo i parlamentari del Polo sono impegnati a sostenere con determinazione la proposta di legge che abbiamo già presentato in Parlamento. rimane però prioritario per noi il problema della nuova legge elettorale che rafforzi la scelta del maggioritario, che riconduca al bipolarismo e lo consolidi, che ponga argine al trasformismo dilagante. inutile nasconderselo: questo problema si pone come una sorta di pregiudiziale politica rispetto a qualsiasi ipotesi di riforma costituzionale . se non lo risolve il Parlamento, si dovranno fare i conti con il referendum abrogativo della quota proporzionale. signor presidente , onorevoli colleghi , un paese in cui la comunità si senta più sicura e protetta, in cui i giovani agiscono più liberi e più uguali nelle opportunità di studio, di formazione e di lavoro, un paese capace di dare alle donne il posto che loro spetta nella gerarchia dei valori sociali e nell' amministrazione della cosa pubblica , un paese in cui il sostegno alla famiglia e alla scuola realizzi non l' egemonia soffocante dello Stato centralista , ma l' aspirazione alla libertà di culto e di educazione, un paese in cui poteri consistenti vengano riservati, in un quadro compiutamente federale, a chi governa localmente il territorio: è questo il paese al quale aspiriamo; è questo il paese nel quale crediamo. per questo ci siamo battuti e continueremo a farlo con le nostre idee e con le nostre proposte anche in Parlamento, e qui vi sfideremo a dire « no » quando si tratterà di decidere su questi orizzonti e su questi valori. ma è qui che emergeranno tutte le contraddizioni della vostra coalizione eterogenea ed innaturale. è stato proprio lei, signor presidente ad ammettere che dentro la maggioranza convivono due visioni diverse — io direi opposte — del bipolarismo; ha anche dichiarato la sua preferenza contestando l' opinione di chi invece ritiene che la coalizione di centrosinistra contenga in sé entrambi i termini del bipolarismo: oggi alleati, domani competitivi e alternativi. ma quando mai? l' alternativa è una sola: è e si chiama Polo delle libertà ! noi siamo stati ieri, siamo oggi, saremo domani l' autentica alternativa alle sinistre, non solo a quelle di cultura marxista, ma anche a quelle di ispirazione cristiana! diciamo ai moderati che hanno reso possibile questa inedita maggioranza parlamentare che il centro che loro percorrono sta qui, sta qui tra noi, tra i moderati del Polo e, se un giorno, capito l' errore, vorranno liberarsi dell' abbraccio soffocante delle sinistre, ci troveranno ancora qui. e qui li aspettiamo aperti al dialogo e alla collaborazione. consapevoli di tutto ciò, procederemo sulla linea di un' iniziativa parlamentare che vogliamo incalzante e limpida, il cui obiettivo sarà la crisi di questo Governo gravato da un difetto di legittimità e la convocazione di nuove elezioni per ridare al paese il diritto di scegliere chi deve governarlo. le elezioni europee sono alle porte e lì si vedrà quanto filo da tessere abbia una minoranza di fatto che, arbitrariamente, si considera maggioranza. fedeli alle regole della democrazia e stretti al nostro patto con il popolo che ci ha eletti, faremo sentire domani nella grande manifestazione di Roma la voce chiara e forte di tutti quegli italiani che dai giochi della politica politicante sono stati ancora una volta esclusi e beffati, ma che sono la maggioranza viva e vera di questo paese e che con noi dicono « no » al suo Governo, onorevole D'Alema , ad un Governo che cadrà sotto il loro giudizio quando finalmente saranno chiamati alle urne per riconquistare con il voto la loro sovranità.