Silvio BERLUSCONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 420 - seduta del 07-10-1998
1998 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 420
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli Deputati , signor presidente del Consiglio , è logico che faccio tutti gli scongiuri del caso: non voglio mettere la mia salute a rischio, qualunque sia il futuro di questo o di prossimi governi. non posso che confermare quanto già dichiarato con argomentazioni che condivido dall' onorevole Casini e dall' onorevole Fini. quando l' Ulivo vinse le elezioni nel 1996 il Polo per le libertà sostenne che il bipolarismo era stato raggirato. dicemmo allora che la maggioranza uscita dalle elezioni non era una maggioranza di Governo: la desistenza era già in se stessa la negazione di una politica comune, a ben guardare nascondeva un imbroglio. essa indicava già non solo l' inconciliabilità del programma dell' Ulivo con quello di Rifondazione comunista , ma anche una differenza politica a sinistra fra il Pds e Rifondazione stessa. e siccome le differenze tra i partiti della sinistra sono sempre di principio, riguardano la visione della società, era evidente che queste differenze ideologiche sarebbero ben presto venute alla luce. dicemmo allora e ripetiamo oggi che il popolo che votò la maggioranza dell' aprile 1996 fu ingannato: credette di votare un Governo ma votò invece una mistificazione, che nascondeva la storia litigiosa della sinistra italiana. la verità che allora avevamo proclamato a gran voce venne ignorata, negata, censurata; la sola verità che aveva diritto di esistere e che veniva diffusa dagli uffici di propaganda dell' Ulivo era che il Polo aveva perso. oggi è chiaro a tutti che noi avevamo vinto nel paese e che se avevamo perso sul piano della rappresentanza parlamentare era solo perché le carte della sinistra erano truccate! nello scenario di incertezza che domina quest' Aula e che da quest' Aula si trasmette al paese una cosa sola è certa: la crisi politica irreversibile della sua maggioranza, signor presidente , è dunque del suo Governo. l' Ulivo è in crisi, il formidabile governo dell' Ulivo, che secondo la sua stessa elegante definizione, come qui ricordato dall' onorevole Fini, doveva « far vedere a tutti i sorci verdi » , chiude la saracinesca e dichiara il suo fallimento politico. il sogno della sinistra è svanito o, se volessimo adoperare il linguaggio caro alla sinistra, ha « esaurito la sua spinta propulsiva » . lo sviluppo della procedura politico-parlamentare innescata dalla sua crisi è ancora misterioso, ma ciò che è chiaro a tutti, specialmente a chi è fuori dal palazzo, è il collasso della formula con cui la sinistra ha preteso di avere titolo a governare il paese. quella formula e quella coalizione sono appassite prima di conoscere una qualunque fioritura. ed è proprio nella confusione attuale che emerge la prova dell' equivoco iniziale su cui è nato e si è basato il suo Governo. lei, presidente Prodi, è stato insieme artefice e vittima del suo destino politico: prima si è presentato al paese garantendo testualmente: « non accetterò mai di presiedere un Governo condizionato dai voti del Partito della Rifondazione comunista » ; poi si è presentato in quest' Aula, e di qui al paese, con un Governo che era invece strutturalmente condizionato proprio dai voti di Rifondazione comunista ; ora, alla fine, inevitabilmente è la realtà ad avere il sopravvento sulla falsità. non abbiamo qui, in quest' Aula, una maggioranza parlamentare che esprime un governo costituzionale , come dovrebbe essere in un circuito democratico legittimo; non abbiamo neppure, a circuito invertito, un Governo che cerca una maggioranza in Parlamento; abbiamo un Governo disposto a durare senza una maggioranza. lei sta inaugurando, presidente Prodi, un singolare esperimento costituzionale: non quello di un Governo a maggioranza parlamentare definita, piuttosto quello di un Governo a maggioranza eventuale o casuale, un Governo all' asta. è questa la vostra riforma della Costituzione! questa crisi, che è tutta interna alla sinistra, sta trasformando il suo collasso in un costo a carico del sistema democratico e dunque del paese. il suo Governo ha già perso da tempo — o forse non ha mai neppure avuto — una maggioranza in politica estera . è possibile che una maggioranza di Governo esista se è radicalmente ed ideologicamente divisa sulla politica estera ? fuori dalla propaganda, può spiegare a noi, signor presidente , a noi gente semplice, come fa ad avere prestigio all' estero un Governo che non ha una maggioranza in politica estera ? il suo Governo vantava comunque, fino a qualche tempo fa, una residua maggioranza in altri campi della sua attività, ma è a tutti evidente ora il degrado progressivo della politica legislativa, dell' ordine pubblico , della giustizia, delle garanzie riconosciute all' opposizione. e ora il suo Governo è nuovamente in crisi sulla politica economica , occasionalmente sulla finanziaria per il 1999. il suo Governo, presidente Prodi, ha svuotato la ricchezza italiana più originale, il ceto medio , la piccola e media impresa ; ne hanno beneficiato i protetti del sindacato della grande industria , immediatamente, sì, crediamo, ma non sul piano sociale e reale. si è creato ormai, come Mario Monti ha ben notato, un obiettivo conflitto generazionale: i padri vanno in pensione giovani, ma i figli non trovano lavoro. se non nasce uno sciopero generazionale è perché la condizione giovanile è drammatica; ne deriva una demotivazione generale che spinge i giovani a non lasciare la famiglia e a non crearne una nuova. è per questo che siamo ai vertici del deficit demografico mondiale. ma la rigidità sindacale e la pressione fiscale impediscono la nascita di nuove imprese: che sarà di queste generazioni escluse dal lavoro? paradossalmente, per noi la sua finanziaria è insufficiente; è insufficiente per difetto; è insufficiente non tanto e non solo per quello che c' è dentro, ma per quello che non c' è dentro. ci viene fatto notare che il saldo finanziario è relativamente piccolo, pari a soli 14.700 miliardi: il problema politico vero non è quanto sia il saldo, ma dove si colloca. si colloca al vertice di una montagna di spese pubbliche e di tasse, l' opposto dello spirito politico dell' Europa di Maastricht, che era espresso dal parametro-simbolo del 3 per cento , che voleva significare meno Stato e più privato; invece l' Italia è in Europa, ma nella posizione opposta, con sempre più Stato e sempre meno privato. ed è questa la causa oggettiva della crescente debolezza della posizione relativa e competitiva dell' Italia nel teatro europeo. siamo infatti, in Europa, il paese con il più basso tasso di sviluppo e quindi di speranza nella redistribuzione della ricchezza. è proprio per questo che valutiamo negativamente la sua finanziaria di manutenzione e di sopravvivenza. da parti opposte la sua finanziaria per il 1999 è criticata per la stessa ragione: perché non è il principio di nessuna politica. per contro, il 1999 non è un anno qualsiasi: è un anno che, sotto l' urto della crisi economica mondiale, impone scelte politiche di alto profilo, scelte che nell' interesse del paese devono essere tempestive, efficaci ed incisive. c' è un altro punto politico essenziale che vorrei sottolineare. lei ha propagandato il suo come un Governo ispirato dal principio della solidarietà verso i bisognosi. mi consenta di dissentire e di smentirla. alla fine di quella sorta di giro dell' oca fiscale e parafiscale che il suo Governo ha tracciato, non solo le famiglie del ceto medio e le aziende dei piccoli produttori (che tengono in piedi e fanno funzionare questo paese malgrado le spinte e gli sforzi contrari del suo Governo), non solo tutti questi soggetti subiscono un eccesso di pressione e di oppressione fiscale, ma anche i bisognosi si trovano in condizioni addirittura peggiori. per dimostrarlo non uso parole, ma i numeri elaborati da Giulio Tremonti, che fu il nostro ministro delle Finanze . alla fine del 1998, anno terzo dell' era dell' Ulivo, si può fare un bilancio dell' impatto fiscale dell' azione del governo su pensioni e paghe dei meno abbienti. è un bilancio negativo. un pensionato con circa 15 milioni annui (la massa dei pensionati) si trova con 50 mila lire in meno; un cassaintegrato con 18 milioni all' anno si trova con 120 mila lire in meno; un lavoratore socialmente utile con circa 9,6 milioni annui si trova con 106 mila lire in meno. è vero che in corso d' anno alcune ritenute sono state attenuate, ma è solo un' illusione finanziaria. infatti un operaio calzaturiero con circa 25 milioni annui avrà nella prossima tredicesima 112 mila lire in meno, un operaio tessile con circa 28 milioni annui avrà 100 mila lire in meno e così via . ma non basta, è solo l' inizio. dall' anno prossimo , infatti, ci saranno un rimborso di eurotassa in meno e due addizionali in più. è vero che la finanziaria prevede di stanziare qualcosa per i pensionati poveri, per la prima casa ed altre piccole caritatevoli sovvenzioni. ma in realtà si dà con una mano e si toglie con l' altra. ci sarà la tassa sui muri, via nuovo catasto (i pensionati che hanno una casa credo che saranno molto contenti), ci sarà la tassa sul lavoro via Tfr, ci saranno l' aumento della benzina, le addizionali regionali e comunali, una nuova curva Irpef caratterizzata da un casuale sadismo per molti malcapitati. oltre alle tasse, poi, saranno in aumento tutte le cosiddette bollette. dunque non è questo Governo che difende i più deboli, come lei ha asserito: sono i più deboli che devono difendersi da questo Governo! avevate promesso un nuovo slancio e grandi occasioni per i giovani e per il Mezzogiorno. avete dato qualche meschina regalia, qualche mancia ininfluente in un paese in cui cresce il numero delle famiglie povere e decresce tra gli imprenditori la voglia di investire e di rischiare. avevate promesso una rivoluzione liberale; avete realizzato il più formidabile e opprimente sistema di prelievo ai danni delle famiglie e delle piccole e medie imprese . e che dire della vostra propaganda sull' inflazione al 2 per cento ? il declino dei tassi di inflazione è un fenomeno generale e mondiale: in Brasile l' inflazione è del 3,6 per cento , in Argentina dell' 1,1 per cento . anche questo è merito vostro, signori ministri? comunque in Italia l' inflazione vera non è al 2 per cento , ma è molto superiore. vi suggerisco di fare un test empirico: andate a guardare le bollette delle aziende dell' Iri, che pretendete di avere privatizzato. un' ultima considerazione. contro la crisi politica che si sta manifestando in queste ore non bastano, non basteranno maggioranze evanescenti ed un Governo rimediato, un Governo che nascerebbe tutto fuori dalla società civile , nel sotterfugio e nello shopping parlamentare, sotto l' alto patrocinio di un nuovo micropartito comunista, partorito da una scissione che ha tutto il sapore di una congiura di palazzo. la crisi economica mondiale che sta arrivando e che il Governo ha sottovalutato, questa crisi richiederà, nell' interesse del paese, l' opposto del suo non-governo, signor presidente : richiederà un Governo! non un Governo che funga da palliativo, che finga di governare al solo fine di durare: è la cosa peggiore che possa capitare ad un paese! invece di rabberciare alla meglio lo strappo nella sua coalizione, invece di esporsi ad una umiliante navigazione di piccolo cabotaggio nelle mani degli scissionisti di Rifondazione e di qualche altro transfuga in pellegrinaggio nelle stanze dei poteri, lei potrebbe dimettersi e favorire così un chiarimento parlamentare vero o un chiarimento elettorale vero. sarebbe una ventata di aria pulita , una verifica democratica, da parte dei cittadini, del bilancio di una stagione politica che prima si chiude e meglio è! per questo, signor presidente , noi le neghiamo fin d' ora la fiducia e la invitiamo a dimettersi.