Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 397 - seduta del 22-07-1998
Modifiche al testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei dpputati, approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948
1998 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 1075
  • Comunicazioni del governo

signor presidente della Camera, signor presidente del Consiglio .... presidente, spero nella pazienza dei più giovani, tanto più che il collega Martino ci ha appena richiamati tutti alla buona educazione. spero quindi, anzi sono certo, che tutti ci atterremo a questa direttiva anche nei prossimi minuti. voglio innanzitutto esprimerle, presidente del Consiglio , l' apprezzamento del gruppo dei Democratici di sinistra per il modo in cui ella ha saputo raccogliere le tante suggestioni che nel corso del confronto programmatico degli ultimi giorni sono venute per tradurle in una piattaforma programmatica e politica organica, che delinea una nuova fase, un nuovo ciclo riformatore necessario per il nostro paese. penso che la fiducia che noi le voteremo sia motivata non soltanto dai risultati che il Governo ha conseguito fin qui, ma anche dall' impegno con il quale l' Esecutivo intende affrontare grandi questioni sociali, mali antichi e sfide difficili, come sono quelle che l' Italia dovrà vincere nella competizione europea e mondiale. ma io voglio innanzitutto soffermarmi sui risultati, perché penso sinceramente che non vi sia serenità di giudizio in chi non vede, o finge di non vedere, ciò che non la maggioranza che sostiene il Governo, ma l' opinione pubblica , la grande stampa, i governi d' Europa vedono nella nuova Italia, che negli ultimi anni ha saputo garantire stabilità politica , conquistare una credibilità internazionale, unirsi all' Europa della moneta unica , entrare a far parte dell' Europa di Schengen, assolvere difficili compiti sulla scena mondiale, acquisendo anche per questa via la gratitudine della comunità internazionale . credo sinceramente che sia difficile negare che ciò è avvenuto per scelte coraggiose e difficili, di grande rischio. nessuno può dimenticare il momento in cui in questo Parlamento, di fronte alla legittima, durissima opposizione (un' opposizione che aveva lasciato metà dell' Aula presidiata da alcuni puntigliosi colleghi e che, legittimamente, occupava le piazze), di fronte alla protesta di centinaia di migliaia di nostri concittadini, noi qui ci assumemmo la responsabilità di scelte difficili, di leggi finanziarie pesanti nel senso del risanamento come forse mai prima nella storia di questo paese; noi tutti insieme, compresa Rifondazione comunista , con una scelta che fu una sfida ed una scommessa. se quella sfida fosse stata perduta, se attraverso quei sacrifici noi non fossimo arrivati alla moneta unica , sarebbero stati travolti una maggioranza, un Governo, un' ispirazione politica; invece, quella sfida l' abbiamo vinta: non galleggiamento, dunque, una sfida difficile, in una battaglia aperta; una sfida che ha segnato una svolta storica per il nostro paese. poiché il paese dimentica anche in fretta, penso che forse ogni tanto sia bene ricordare che cosa ne sarebbe oggi dell' Italia fuori dalla moneta europea e fuori dal grande processo politico di questa fine secolo, di un' Europa che si unisce e reclama una sua funzione nel nuovo equilibrio mondiale. che cosa ne sarebbe del nostro paese, come ragionerebbero i nostri giovani, dei quali molti hanno parlato, se in questo momento (nel momento in cui, cioè, su quei confini su cui sono scoppiate due guerre mondiali si passa senza passaporto) noi fossimo fuori da questo contesto, in una sala d' attesa, nel limbo, a scontare i peccati d' un passato in cui la facile spesa pubblica , il clientelismo, l' assistenzialismo, la rendita finanziaria... sembravano aver condannato l' Italia a non farcela? ecco perché, mentre credo sia legittimo rivendicare con orgoglio alla sinistra l' aver fatto la sua parte..... nell' aprire all' Italia questa nuova prospettiva, ho fiducia che il Governo e la maggioranza sapranno affrontare con la stessa determinazione la fase nuova. occorre dare slancio e innovare coraggiosamente. noi non siamo in quella paurosa crisi economica e sociale che taluno ha voluto descrivere, noi siamo di fronte ad una ripresa economica , certamente ancora insufficiente, anche per l' effetto che in Italia e in Europa si manifesta per la crisi che ha colpito il lontano Oriente... sono tematiche difficili, ma con un po' di applicazione... presidente, chiederò un piccolo recupero. è evidente che nel momento in cui... nel momento in cui si fa più stringente ed aspra la competizione internazionale... in un momento di questo genere, vengono alla luce i problemi e le arretratezze del nostro paese sul piano della scuola, dell' innovazione, della ricerca scientifica , a cui si deve avere il coraggio di rispondere con una azione riformatrice in grado di incidere in profondità nella società nazionale. vedete, dico qui, discutendo con l' onorevole Bertinotti, che a mio avviso siamo alle prese con una sfida non diversa rispetto a quella che impegna oggi le forze del riformismo europeo, che governano la gran parte dei paesi del nostro continente. è evidente che l' affidarsi alla spontaneità del mercato ed allo sviluppo non risolve il grande problema della disoccupazione, ma è anche vero, io credo, che è difficile, e a mio giudizio impensabile, riproporre una visione tradizionale dell' intervento pubblico dello Stato. siamo alle prese con la necessità di una nuova qualità dell' azione pubblica, meno orientata alla gestione e alla proliferazione di apparati burocratici, più capace di promuovere, di stimolare, di regolare, di incoraggiare le forze produttive del paese, il mondo del lavoro , le nuove generazioni... per fare questo occorre stabilità politica , occorre difendere quella stabilità che abbiamo costruito senza nasconderci (come è evidente e come è apparso evidente nel corso della vicenda che abbiamo attraversato) le interne difficoltà di una governabilità che si fonda sull' alleanza tra l' Ulivo, con il suo programma, ed una forza politica che dell' Ulivo non fa parte e che ha un' ispirazione programmatica in parte diversa. questa è oggi la governabilità possibile, che ha dato quei risultati per il paese; al di fuori di questo quadro, che dobbiamo difendere attraverso il dialogo e la ricerca unitaria, c' è — appare chiaro — soltanto una prospettiva di confusione e di decadimento per il nostro paese. lo dico con sincera preoccupazione: qualche giorno fa, l' onorevole Berlusconi, sia pure nella polemica, ha voluto riconoscere (e di ciò gli sono grato) l' impegno mio, vorrei dire nostro, per una politica di dialogo nel corso di questi anni difficili. dobbiamo registrare una battuta d' arresto in questa politica; una battuta d' arresto che nasce senza alcun dubbio, secondo me, da un' accelerazione di aggressività, dal venire in campo di teorie sconcertanti, di un attacco contro istituzioni fondamentali: l' autonomia della magistratura, il Capo dello Stato . ogni giorno c' è un nuovo complotto che viene svelato....... in una escalation che può suscitare, io credo, l' eccitazione dei supporter, ma che rischia di trascinare il paese in una pericolosa regressione politica. io dico, e mi rivolgo innanzitutto a noi che abbiamo la responsabilità di governare e di guidare il paese in questa difficile transizione, che credo abbia ragione Franco Marini, quando afferma che, pure di fronte a questo e nella fermezza della risposta che deve essere data, il centrosinistra non deve abbandonare quella ispirazione al dialogo, quel senso di responsabilità democratica verso il paese che è la forza di questa coalizione. ed è determinante non cedere alla tentazione, nel momento in cui appare preclusa — ma cercheremo nuove strade — la via della riforma, di una riforma del sistema politico , che noi troviamo in noi stessi non soltanto la coesione necessaria per rispondere all' aggressività della destra, ma anche quel coraggio innovativo — direi per due, perché bisogna avere passione per il dialogo e coraggio innovativo per due — quando dall' altra parte sembrano svaniti l' una e l' altra virtù. ecco perché, a maggior ragione in questo momento, mi sento di dare la nostra fiducia ad un Governo...... che rappresenta in un momento difficile un punto fermo ...... e nello stesso tempo di riproporre quella ispirazione democratica e quella ricerca di una riforma del nostro sistema che è una delle ragioni del nostro impegno ed è una delle ragioni di forza di questa coalizione democratica.