Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 397 - seduta del 22-07-1998
1998 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 397
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , temo che il rito stanco della verifica che oggi si conclude con il voto del Parlamento sia servito solo ad accertare la ragione sociale del suo Governo: il « galleggiamento » . si tratta di una ragione nobile per l' estate, adatta a governi balneari ma ben lontana tanto dalle necessità fondamentali del paese quanto dalle sue stesse legittime ambizioni di segnare l' avvio di un nuovo corso politico. si è trattato, come ha detto anche Cofferati, di una verifica del nulla. il voto di fiducia che ella otterrà dalla sua maggioranza poggia su di un insieme di ambiguità e di omissioni. nei mesi scorsi avete fatto finta che le divisioni sulla politica internazionale fossero nuvole passeggere, destinate a svanire con i primi caldi. da qui a poco vi troverete ad affrontare le più intense piogge autunnali. parlo della finanziaria per la quale Rifondazione comunista si tiene le mani libere, parlo del lavoro che richiede coraggio per introdurre flessibilità e detassazioni che diano speranze a milioni di famiglie e al Mezzogiorno d' Italia; parlo della scuola privata per la quale si sono dissolti gli impegni presi con gli elettori, e — Dio non voglia ! — parlo del Kosovo, per il quale vi troverete come è già accaduto per l' Albania, a non sapere come rispettare gli impegni internazionali del paese. ella sa bene, signor presidente , che il voto di fiducia che una parte della sua maggioranza le offre non è solo critico ma è anche provvisorio. non c' è una maggioranza omogenea, non una prospettiva di durata, non una garanzia di stabilità. mentre vi dedicate a fantasticare su di un Ulivo planetario, il più modesto Ulivo di casa nostra è già sul punto di essere abbattuto. quando? lo sa solo l' onorevole Bertinotti, magari all' apertura del semestre bianco , quando avrà deciso che quest' Italia non assomiglia abbastanza all' isola di Cuba. la cosa più grave è che vi ricompattate a viva forza scavando un solco sempre più profondo verso l' opposizione. non riuscendo ad essere d' accordo sulle cose da fare per il paese, vi dedicate a celebrare tutti i possibili disaccordi con il Polo, come se quel fossato che divide maggioranza ed opposizione e impedisce il dialogo istituzionale fosse la migliore garanzia della tenuta della vostra coalizione. non c' era bisogno che il presidente Prodi parlasse della giustizia, solo per sottolineare le ragioni del dissenso e talvolta della demonizzazione verso il Polo e verso Berlusconi, vittima di una vera e propria persecuzione giudiziaria. è questione di sostanza, presidente Prodi, non di toni e di aggettivi che possono sempre essere attenuati. non c' era bisogno che si pronunciasse contro una Commissione d' inchiesta per Tangentopoli, che nei giorni scorsi la sua stessa maggioranza aveva già affossato. o forse, invece, ce ne era bisogno per rendere chiaro che questa maggioranza ha definitivamente archiviato il dialogo istituzionale e la flebile speranza di realizzare le riforme. è la conferma di quanto il guscio giustizialista, moralista e manicheo sia diventato ormai l' anima politica dell' Ulivo e del suo Governo. il Ccd voterà contro la fiducia che viene chiesta al Parlamento, non voterà domani la legge finanziaria così come non ha votato il Dpef ed io credo che la vostra intelligenza politica farebbe bene a non sottovalutare il senso della nostra opposizione.