Umberto BOSSI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 397 - seduta del 22-07-1998
1998 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 397
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente , sembra un segno del destino che questa verifica di Governo cada a pochi giorni dalla possibile decisione di dare il via ad una Commissione d' inchiesta sull' operato dei magistrati del pool di Mani Pulite . una commissione che io dubito si riesca ad approvare, ma che noi auspichiamo possa svolgere un' indagine a 360 gradi su tutti i partiti, anche su quelli che precedevano quelli attuali, che ne sono la diretta continuazione e che non possono farla franca solo perché hanno cambiato il nome. un' indagine che chiarisca chi ci guadagnò dall' amicizia con i segretari dei partiti e che verifichi se i magistrati abbiano utilizzato i servizi investigativi e la carcerazione preventiva in modo corretto. poiché la giustizia non può essere grigia, perché è o giusta o sbagliata, e soprattutto perché la giustizia non può essere una foglia di fico per coprire la verità, la Commissione d' inchiesta deve impegnarsi a fare chiarezza sul ruolo politico giocato dal pool di Mani Pulite . non si può non sottolineare che il pool nacque mentre la spinta della Lega — spinta di protesta popolare contro il centralismo corrotto di Roma ladrona — stava obbligando il sistema politico ad avviare una fase costituente, che ora sembra finita nel nulla. prevalevano allora, nella gestione politica della cosa pubblica , privilegi ed interessi particolari. cioè non c' era più la democrazia, ma al contrario c' era e continua ad esserci solo la sua forma, non la sua sostanza, perché in democrazia deve prevalere l' interesse pubblico rispetto agli interessi privati dei partiti e dei politici. inoltre, poiché democrazia e legalità sono collegate tra loro l' una all' altra, come marito e moglie, è evidente che, se cade la democrazia, cade anche la legalità e che se i politici rubavano era perché i magistrati tenevano loro bordone, non facendo il loro dovere. Platone, 2.300 anni fa, aveva descritto per primo questo ciclo della crisi correlata di democrazia e legalità, sottolineando che in questi casi viene l' anarchia, cioè alla fine il popolo trova la via e forza per ribaltare l' oppressione politica e giudiziaria. nel 1992-1993, il momento era di questo tipo. io sentivo allora che la nascita del pool di Mani Pulite poteva rappresentare un vero e proprio pericolo per il cambiamento. la magistratura, che aveva avuto quarant' anni di tempo per fare giustizia, proprio allora mentre stava esplodendo il cambiamento politico sotto la spinta popolare si ricordò all' improvviso di fare il suo dovere. una novità, questo comportamento della magistratura, assai poco credibile. purtroppo, il paese, assetato di legalità, non guardava per il sottile e applaudiva i nuovi improbabili eroi, i Di Pietro . la nascita del pool di Mani Pulite faceva apparire come reale ed esistente la legalità, come se non fosse stata messa sotto i piedi per quarant' anni proprio dai magistrati. se c' era la legalità, c' era quindi anche la democrazia e quindi la Lega aveva torto a sostenere che bisognava cambiare le regole e la Costituzione. il pool di Mani Pulite fece tre cose. primo, colpì la destra, il Caf. secondo, non colpì la sinistra, che nel frattempo, come tutti i galantuomini, aveva cambiato nome e fu proprio attraverso la sinistra, non toccata dal pool di Mani Pulite , che è continuata la prima Repubblica . terzo, colpì la Lega, con una storia oscura di 200 milioni di origine Enimont, almeno così fu dichiarato, di cui io non sapevo assolutamente nulla. in questo modo, il pool di Mani Pulite ha salvato il centralismo romano dalle aspirazioni popolari dei padani ad ottenere nuove regole e una nuova Costituzione. ma il pericolo per il regime di dover soccombere al cambiamento non era ancora scongiurato. la Lega restava pur sempre il primo partito del nord, che, con il sistema elettorale proporzionale, poteva ottenere gran parte dei sindaci dei comuni del nord e in questo modo poteva ancora imporre a Roma ladrona il cambiamento istituzionale. e fu per questo motivo che le logiche massoniche di questo Parlamento proposero il cambiamento del sistema elettorale da proporzionale a maggioritario, perché contro la Lega e contro la libertà del nord si potessero radunare tutti i partiti dell' oppressione romana. per capire quanto tutto fosse organizzato basta ricordare la tempistica degli eventi: ad agosto fu approvata la legge elettorale maggioritaria , tre mesi dopo Berlusconi entrava ufficialmente in politica, quindici giorni dopo Di Pietro coinvolgeva la Lega nel caso dei 200 milioni. capivamo di essere in trappola. ci avevano costruito intorno una specie di triangolo maledetto: davanti, sulla destra, avevamo il Polo, la continuazione del Caf, a sinistra l' Ulivo (cioè i De Mita , quello che terremotò le casse dello Stato, con il sisma dell' Irpinia) con i discendenti del partito comunista , cioè tutti quelli di prima con il nome cambiato. tutti quelli che con i democristiani idearono e costruirono le madri dei grandi scandali, come l' IMI-SIR. dietro di noi, al vertice del triangolo, c' era il pool di Mani Pulite , con Di Pietro (oggi sostituito da altri magistrati: Papalia, eccetera, eccetera...). non c' e che dire: un triangolo mortale i cui vertici erano Roma, Palermo e la loro magistratura. volevano e vogliono che nulla cambi, che il nord resti schiavo e che la sua forza politica venga cancellata. ma la lotta politica tra Ulivo-Roma, Polo-Palermo e Lega-Padania è tutt' altro che finita. il suo Governo, onorevole presidente , è la conseguenza del processo di restaurazione che ho descritto: è figlio del grande imbroglio messo in piedi attraverso il pool di Mani Pulite ed il sistema elettorale maggioritario per impedire ogni cambiamento costituente. il suo Governo, come qualsiasi altro governo che venisse prima di cambiare la Costituzione e di riconoscere la sostanziale unione dell' identità dei popoli padani , non potrà che proporre il ritorno al passato, l' assistenzialismo, la Cassa per il Mezzogiorno , l' aumento della pressione fiscale per pagare il potere meridionale che Roma pone sull' altro piatto della bilancia in contrapposizione alle esigenze ed alle richieste di libertà del nord. adesso, con la moneta europea (senza la possibilità di svalutare la lira), Roma costerà alla Padania il doppio di prima. vedrà che la rabbia arriva, caro presidente: arriverà. il nord sta capendo che senza libertà non c' è giustizia, non c' è economia: c' è solo l' oppressione, l' appetito romano e palermitano. con il suo Governo purtroppo abbiamo visto riemergere anche la falce arrugginita del codice Rocco . lei sostiene una magistratura nominata dal palazzo a difesa del palazzo, incapace di intermediare tra Stato e società in continuo cambiamento. vengono i poliziotti a picchiare i parlamentari della Lega Nord e voi fate condannare quelli che sono stati picchiati dai tribunali del regime. per quanto tempo ancora la Padania dovrà sopportare che i suoi figli vengano minacciati ed aggrediti dall' imperialismo romano? per quanto ancora i padani dovranno sopportare che i loro figli siano minacciati? per quanto tempo ancora, insomma, dovremo essere giudicati da magistrati razzisti, che agiscono scientemente per motivi politici e razziali? il suo Governo da noi non avrà alcun appoggio. ma forse lei non ne ha bisogno: ci sono i partiti del Polo. naturalmente dichiarano ai cittadini il contrario di ciò che fanno. d' altra parte, il nostro problema con la magistratura evidentemente è un po' diverso da quello di Berlusconi, per il quale nell' azione della magistratura sembra di riconoscere la stessa tecnica che le autorità americane utilizzarono contro Al Capone : non essendo possibile provare che le finanziarie svizzere che hanno sostenuto lo sviluppo delle imprese di Berlusconi (spesso finanziarie di riciclaggio di soldi sporchi della mafia) sono di proprietà dello stesso Berlusconi, la magistratura colpisce tutto attorno. Der Spiegel , noto settimanale tedesco, ha titolato recentemente un articolo dedicato a Berlusconi: « Cavaliere e furfante » . addirittura The Economist del 18-24 luglio si è chiesto nel titolo se l' Italia possa essere considerata una democrazia normale, mentre l' opposizione è guidata (uso le parole del giornale) da « un criminale condannato tre volte » . certo non è secondario se Berlusconi sia o non sia un mafioso. ma quello che fa vergognare molto di più è che questo Parlamento condanni i reati di opinione, è che il suo Governo condanni i reati di opinione, le parole dei comizi, e salvi i mafiosi. le parole dei comizi sono considerate dal suo Governo assai più pericolose del riciclaggio del denaro sporco ! sembra di essere ancora nel fascismo! taci, brutto porco, taci! c' è la ragione di Stato a difesa della società dei magnaccioni! complimenti, complimenti! grazie!