Gianfranco FINI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 397 - seduta del 22-07-1998
Sulla disastrosa inondazione del Polesine
1998 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 801
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente , onorevole presidente del Consiglio e colleghi, non c' era davvero alcuna ragione per ritenere, ovviamente nell' ambito dell' opposizione, che la cosiddetta verifica a seguito di quanto accadde all' interno della maggioranza dopo la discussione per il disegno di legge sull' allargamento della NATO portasse davvero a qualche serio ed autentico chiarimento circa quello che si era verificato all' interno della maggioranza stessa. lo dico perché solo un' anima candida poteva pensare che Rifondazione comunista rinunciasse a quella formidabile rendita di posizione che ha nello stesso momento in cui decide se appoggiare o meno gli interventi del Governo in ragione di quello che è il proprio rispettabile, ma parziale tornaconto di parte. soltanto un' inguaribile ottimista o, a seconda dei punti di vista , uno sprovveduto poteva ritenere che il presidente del Consiglio trovasse la forza e la dignità politica necessarie per chiedere a Rifondazione una volta per tutte di uscire dall' ambiguità e di collocarsi stabilmente o con la maggioranza o nell' opposizione. pensavamo tuttavia, pur convinti che nulla di sostanziale accadesse, che in qualche modo il Governo avrebbe avuto almeno il desiderio, avrebbe impegnato le sue energie per salvare la forma o, se preferite, la faccia. invece, così a nostro modo di vedere non è stato. eravamo convinti che il presidente del Consiglio avrebbe fatto proprio anche in questa circostanza un detto che è riferito ad un autorevole esponente della cosiddetta prima Repubblica . pensavo personalmente che il presidente Prodi, tutto sommato, riecheggiando Andreotti, dicesse tra sé e sé: « è meglio tirare a campare che tirare le cuoia » . e qui mi lasci dire, presidente del Consiglio : non sia ingeneroso. non stigmatizzi i costumi della prima Repubblica , di cui è un diretto discendente. non solo lei fa giustamente arrabbiare il senatore Elia e l' onorevole De Mita , ma mi pare faccia sorridere ed in modo abbastanza evidente, anche gli italiani. ma, dicevo, pensavamo che il presidente del Consiglio tutto sommato tirasse a campare, ma che cercasse almeno di salvare un minimo di dignità politica. non è stato così. il presidente del Consiglio aveva appena finito di dire che chiedeva a Rifondazione comunista una fiducia senza aggettivi, piena, tale da lasciar pensare che davvero il chiarimento fosse intercorso e quindi la maggioranza fosse destinata a durare per molti mesi, che a stretto giro di telegiornale l' onorevole Bertinotti gli ha risposto che non se ne parlava nemmeno: tutt' al più meritava una fiducia critica, a tempo, una fiducia parziale, una non sfiducia. è stato il capogruppo di Rifondazione al Senato, senatrice Salvato, a dire che il suo è un Governo balneare , e chi ha ascoltato l' onorevole Bertinotti poc' anzi ha perfettamente inteso che la strategia di quel partito, determinante per il suo Governo, è rinviare la resa dei conti alla finanziaria, attendere il semestre bianco , quando Rifondazione comunista ed altri partiti della maggioranza avranno una sorta di patente di libera corsa. potranno decidere di tirare la corda fin quando lo vorranno senza nemmeno mettere in conto di pagare il costo di un eventuale scioglimento delle Camere . ci pare di poter dire che anche di fronte a questa reiterata sfida di Rifondazione il presidente Prodi, una volta ancora, abbia indossato i panni di don Abbondio. si sa, il coraggio politico o c' è o non c' è, e magari siamo in attesa, con sovrano disprezzo del ridicolo, che Prodi annunci che adesso si impone un serio ed approfondito chiarimento nella maggioranza per sapere che cosa vuol dire fiducia critica. al di là di queste cose, che gli italiani hanno perfettamente compreso, credo sia corretto dire che il Governo continua a scontare il vizio di origine: la maggioranza è nata contravvenendo ad un impegno che il presidente aveva assunto quando disse « non sarò mai a capo di un Governo che dovesse avere come indispensabile nella coalizione Rifondazione comunista » , mentre così al contrario è stato. al di là, dicevo, di questi aspetti, che mi sembrano ormai di tutta evidenza, credo che compito dell' opposizione in questa sede sia non soltanto ricordare quello che sinteticamente ho rammentato, ma anche ribadire che da parte nostra, in una situazione come quella che stiamo vivendo, sentiamo in particolar modo il dovere di alzare la bandiera dell' opposizione e di dirle, signor presidente del Consiglio , che ormai siamo profondamente convinti del fatto che ogni giorno che trascorre a Palazzo Chigi reca un danno ulteriore agli italiani. ciò non solo per l' ostinazione, degna di miglior causa, con cui si rifiuta di prendere atto che la maggioranza non c' è: l' auspicato decreto sugli straordinari, auspicato tanto da Confindustria quanto dai sindacati, è già morto prima ancora di nascere, ammesso che lo scriviate, perché Rifondazione comunista ha detto anche pochi istanti fa che non lo condivide. è una maggioranza che non c' è sulla politica estera : la verifica è nata sulla politica estera e non ne parlate; siete davvero nelle mani del compagno Milosevic, com' è stato scritto in altre circostanze, perché se la situazione nel Kosovo precipita ancora di più gli italiani avranno modo di verificare nuovamente che la maggioranza non c' è: non c' è sulla politica estera , non c' è sulla politica economica . non avete la dignità di ammetterlo: ecco perché sentiamo la necessità di alzare ancora di più la bandiera dell' opposizione, ma anche e soprattutto perché, dopo due anni, riteniamo di poter dire che il vostro è un bilancio fallimentare. il numero di coloro che non lavorano è aumentato, sia di coloro che non lavorano perché non trovano un posto, sia di coloro che il posto lo perdono. dopo due anni è aumentato il numero delle famiglie nella fascia di povertà, e come ha ricordato l' onorevole Casini sono entrate in questa fascia anche famiglie che un reddito ce l' hanno. dopo due anni la pressione fiscale è inalterata o addirittura cresciuta ed è aumentato il numero delle imprese che chiudono i battenti, soprattutto se sono quelle piccole, che non hanno gli sgravi, quelle che non hanno gli aiuti, quelle che non hanno i disegni di legge ad hoc ; chiudono anche le imprese che in troppe circostanze sono costrette, per restare aperte, ad evadere il fisco. onorevole Bertinotti, anche lei è corresponsabile di questo, perché anche lei da due anni tiene in vita un Governo — il primo Governo di sinistra della storia di questo paese — che è fallimentare proprio sulle questioni economiche e sociali. è una responsabilità che credo sia alla base del travaglio del suo partito ma debba essere denunciata dall' opposizione, se quest' ultima vuole fare, come è corretto, il proprio dovere. allo stesso modo cresce l' insicurezza in Italia. mi auguro, onorevole Napolitano, che, nel momento in cui parla — giustamente — di lotta alla criminalità, chieda ed ottenga nell' ambito del Consiglio dei ministri , ora che si deve discutere il contratto di lavoro per il pubblico impiego , un trattamento per gli agenti di polizia ed i carabinieri (più in generale per le forze armate ) che sia rispettoso e riguardoso. non si può dichiarare di voler combattere la criminalità e poi offendere tutti coloro che in molti casi rischiano la vita contro la criminalità, prospettando un aumento lordo di 29 mila lire mensili. mi auguro che quando si parla di questioni economiche ci si ricordi anche di questi aspetti. c' è chi prospetta un autunno esplosivo, un autunno difficile; sinceramente spero che non sia così, anche se tutte le questioni economiche rischiano di venire drammaticamente al pettine. sarà un autunno in cui l' opposizione farà doverosamente la propria parte, alzerà la bandiera dell' opposizione, dell' alternativa, e lo farà senza sconti, agendo a 360 gradi, rispettosa del Governo nella misura direttamente proporzionale al rispetto che il Governo avrà nei confronti dell' opposizione stessa. questo è il cuore del mio ragionamento, anche perché tante cose sono state dette. non credo, signor presidente del Consiglio , che lei possa dire, senza essere politicamente stigmatizzato, di non volere più alcun tipo di rissa e farlo 48 ore dopo aver insultato l' opposizione dichiarando in questa Aula che la Commissione d' inchiesta su Tangentopoli è la volontà di processare i magistrati. se lei diventa... colleghi, un po' di decoro! il ministro di grazia e Giustizia che rappresenta il vostro Governo in questa Aula aveva detto altre cose: aveva detto che si rimetteva alla volontà dell' Assemblea e che aveva delle perplessità. ho riletto il discorso del ministro Flick. quando il presidente del Consiglio diventa il megafono istituzionale (è una responsabilità che dobbiamo avvertire tutti) deve elevare la propria responsabilità al massimo grado; se il presidente del Consiglio diventa il megafono istituzionale di chi vuole criminalizzare l' opposizione, è evidente che non può lamentarsi se il tono del dibattito si accende perché la commissione parlamentare d' inchiesta — era stato reiteratamente detto dall' opposizione — aveva un' altra natura! lei, onorevole presidente del Consiglio , ha messo un macigno, con l' autorevolezza politica propria di un presidente del Consiglio , sulla via estremamente faticosa di quel dialogo che si stentava a tenere aperto per la Commissione d' inchiesta. perché lo ha fatto? per ricompattare una maggioranza che è divisa su tutto e che ha bisogno dello scontro con l' opposizione? ovvero lo ha fatto per altre ragioni? non lo so, ma avremo modo di discuterne. concludo, presidente, dicendo che la commissione parlamentare d' inchiesta su Tangentopoli era ed è indispensabile per accertare la verità perché i cittadini hanno il diritto di sapere se davvero eravamo qualche anno fa in un sistema corrotto o se, al contrario, all' interno di quel sistema c' era chi è stato risparmiato e, in tal caso, chi lo ha risparmiato e perché lo ha fatto. i cittadini hanno diritto di sapere che cosa effettivamente accadde in quella fase della storia politica, e in particolar modo la stragrande maggioranza dei magistrati che non possono vedere la loro sovrana autonomia e la loro reale indipendenza messa in discussione dall' operato di una piccola pattuglia di magistrati politicizzati. in ogni caso, prendiamo atto che, se la commissione non si farà, è anche perché lei, presidente del Consiglio , già presidente dell' Iri, ha deciso che la commissione non doveva farsi! è una ragione in più per dirle alto e forte che noi la fiducia non gliela diamo.