Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 377 - seduta del 23-06-1998
Ratifica dell'accordosull'allargamento della NATO alle Repubbliche di Polonia, Ceca e Ungheria.
1998 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 377
  • Attività legislativa

presidente, ricordo l' esordio in politica del presidente Prodi, un esordio avvenuto sulla spinta di una democrazia italiana che si voleva rendere bipolare. dico con semplicità, ma anche con lealtà, al presidente Prodi: guardi a quale tortuosità si è portato il dibattito politico italiano, guardi dove è finita la democrazia bipolare che assieme, da posizioni diverse, abbiamo cercato di costruire. Guardi, presidente Prodi, quali sono state le motivazioni espresse in questo momento dall' onorevole Buttiglione per motivare il suo voto favorevole al Governo in questa circostanza. si è reso permanente, strutturale, organico un qualcosa di inaccettabile, un' anomalia che noi non possiamo avallare. si è reso poco dignitoso il dibattito politico. ci si prepara oggi ad un' Albania-bis, in un caso molto più grave e molto più importante, e probabilmente il dibattito di oggi è solo la premessa di un dibattito che tra 15 o 20 giorni dovremo rifare, facendo lo stesso appello all' interesse nazionale , magari per il Kosovo. noi riteniamo che questa sia una pagina nera nella vita parlamentare, sia una pagina di confusione inaccettabile, che anche la parte più avvertita della sua maggioranza non può non aver rilevato. così si uccide, presidente Prodi, si uccide davvero la democrazia bipolare. affidarsi a maggioranze più o meno casuali, magari ad umori variabili, significa accettare l' idea che l' approdo europeo del nostro paese finisca per dileguarsi una volta di più. ebbene, io vorrei che fosse chiaro in quest' Aula, agli ambasciatori dei paesi che stanno seguendo con grande attenzione il nostro dibattito, che c' è un modo solo per mettere al riparo la distensione internazionale e la scelta sulla quale stiamo assieme meditando oggi. è quello che lei, senza ricorrere a tortuosità, annunzi le sue dimissioni e consenta all' intero Parlamento di dare il via a una scelta di politica internazionale che è ineludibile. noi prendiamo atto che oggi c' è comunque una maggioranza in quest' Aula, ma riteniamo che non serva a nessuno e, se mi consente un minimo di appello personale e privato, nemmeno a lei l' epilogo di questo dibattito: è poco dignitoso e triste.