Valter VELTRONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 350 - seduta del 30-04-1998
1998 - Governo Ciampi - Legislatura n. 11 - Seduta n. 176
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

i dati della Banca d'Italia che l' onorevole Molinari richiama restituiscono un' immagine ben nota del mercato del credito nel Mezzogiorno: elevata quota di sofferenze, tassi d'interesse più alti di quelli del centro-nord (talvolta ingiustificatamente più alti), condizioni di operatività meno efficienti. la causa fondamentale del divario fra i tassi d'interesse risiede nella maggiore rischiosità dei prestiti nel Mezzogiorno, dovuta alla maggiore frammentazione del sistema delle imprese meridionali. al differenziale dei tassi contribuisce una struttura dell' offerta creditizia che nel Mezzogiorno presenta ancora caratteri insoddisfacenti: penso al grado di concorrenza, alle modalità di valutazione della clientela e di gestione del rischio, alla minore diffusione dell' innovazione organizzativa e finanziaria. se qualche segnale di novità si può cogliere dagli ultimi dati disponibili esso è peraltro orientato in senso positivo. le sofferenze bancarie nel Mezzogiorno si sono ridotte da 50 mila miliardi di lire nel dicembre 1996 a meno di 46 mila nel settembre 1997. la quota delle sofferenze sugli impieghi bancari è tuttora molta elevata (20,9, contro il 6,9 del centro-nord), ma nel corso del 1997 si è ridotta, per la prima volta da alcuni anni (era pari al 23,5 alla fine del 1996). anche il differenziale tra i tassi d'interesse , pure ancora significativo, si è ridotto (da 2,2 punti alla fine del 1996 a 1,9 nel 1997). questi segnali, naturalmente, non possono cancellare le ragioni strutturali del divario tra nord e sud, un divario che potrà essere aggredito, nel nuovo quadro di risanamento e di stabilità dell' economia nazionale, solo se l' intera collettività italiana saprà assumere lo sviluppo del Mezzogiorno come una nuova sfida, una sfida da affrontare con la stessa tenacia e la stessa volontà con le quali abbiamo realizzato l' obiettivo dell' ingresso nell' unione monetaria ed economica europea. il Governo ha assunto pienamente e con forza questa priorità, che è riflessa nell' impostazione del documento di programmazione economico-finanziaria . lo sviluppo del Mezzogiorno non potrà essere uno sviluppo assistito, come più volte ribadito in Parlamento, ma dovrà fondarsi sulla crescita delle imprese e di nuove occasioni di investimento. il successo di questa strategia si fonda anche sul ruolo propulsivo di un sistema creditizio finalmente liberato dal carico di passività e di sofferenze che ne hanno fin qui gravemente appesantito l' azione. gli interventi di risanamento realizzati per il Banco di Napoli e per il Banco di Sicilia , che ha assorbito la cassa di risparmio Vittorio Emanuele, in gestione commissariale, hanno realizzato le precondizioni per dotare il sistema creditizio meridionale e nazionale di aziende sane, finanziariamente equilibrate, in grado di sostenere lo sviluppo locale. questi interventi, uniti all' azione del governo per il sostegno agli investimenti, potranno innestare fin dal prossimo triennio un circolo virtuoso , i cui primi segnali sembrano intravvedersi nei dati che ho in precedenza fornito. risanamento del sistema creditizio, rilancio degli investimenti in infrastrutture, attrazione di investimenti: questi sono i nostri obiettivi.