onorevoli Deputati , ho chiesto di parlare brevemente oggi in quest' Aula, nel corso della prima importante discussione parlamentare successiva al dibattito sulla fiducia, per sottolineare innanzitutto la decisiva importanza che il nostro Governo attribuisce al documento che è stato sottoposto al vostro esame. esso rappresenta il primo atto programmatico al quale il Governo conformerà la sua azione di politica economica e di bilancio per il prossimo triennio. questo documento indica la via che il paese dovrà percorrere per giungere puntuale, con le carte in regola , all' appuntamento della moneta unica , affrontando contemporaneamente, in modo risoluto e deciso, il grave problema dell' occupazione. ma sono qui anche per testimoniare a voi e, per vostro tramite, al paese, l' attenzione che il Governo, la maggioranza parlamentare che lo sostiene ed io personalmente abbiamo per l' istituzione parlamentare e per tutti i suoi membri. sappiamo bene, infatti, che tutti noi, Governo e Parlamento, maggioranza parlamentare di Governo e opposizione, abbiamo innanzitutto un comune dovere verso il nostro paese: garantire che le istituzioni democratiche adempiano pienamente alla propria funzione ed esercitino i compiti che la Costituzione assegna loro. per questo, l' Esecutivo e la maggioranza che lo sostiene hanno dimostrato fin dai loro primi atti la ferma volontà di garantire non solo la capacità del Governo di governare e di decidere, ma anche quella del Parlamento di legiferare, di indirizzare e di controllare. è in questa logica istituzionale che il Governo, anche ascoltando con doveroso rispetto le esortazioni del presidente della Repubblica , ha operato una scelta molto precisa: limitare all' indispensabile il ricorso al decreto legge e consentire contestualmente al Parlamento di smaltire il più rapidamente possibile il rilevante peso dei quasi cento decreti legge emanati dai governi precedenti, alcuni dei quali sono ormai in vigore da molti anni. come a voi è ben noto, si è fatto ogni sforzo per ridurre il numero dei decreti legge reiterati. e gli effetti di questa nostra politica sono sotto i vostri occhi: in meno di due mesi di Governo il numero dei decreti in giacenza è passato da 94 a 63. nello stesso tempo, abbiamo dovuto pensare a sanare gli effetti già prodotti dai decreti legge non reiterati. a questo fine, sempre allo scopo di agevolare per quanto possibile l' iter parlamentare , il Governo ha presentato due disegni di legge di sanatoria ed ha annunciato la sua intenzione di procedere analogamente anche per il prossimo futuro, man mano che verranno a scadenza e non siano reiterati altri decreti legge . a queste determinazioni, come ho detto, siamo pervenuti perché è volontà della maggioranza che il Parlamento sia messo al più presto nelle condizioni di esercitare nel modo migliore possibile la propria funzione, quella della sede in cui maggioranza e opposizione, rispettose ciascuna del proprio ruolo, ma anche attente all' interesse del paese, si confrontano sui progetti di legge , sulle grandi questioni di indirizzo e sull' attività stessa del Governo. l' opposizione ha risposto fino ad ora ricorrendo solo e soltanto all' esercizio di un potere di pura interdizione. ben lungi dall' apprezzare il senso di responsabilità istituzionale del Governo, l' opposizione ha creduto e crede di far emergere, così comportandosi, i segni di una debolezza politica e addirittura di una scarsa coesione della maggioranza. avverto l' opposizione che si sbaglia e assicuro che non è questa la strada. ricorrere con esasperante pervicacia ad uno strumento quale la verifica del numero legale , che consente di fare opposizione standosene al mare...... utilizzare ogni accorgimento consentito dai regolamenti per porre in essere un pregiudiziale ostruzionismo significa ritenere che il compito dell' opposizione sia soltanto quello di impedire alla maggioranza (ma, in realtà, anche al Parlamento) di decidere. la verità è che seguendo tali suggestioni non si ferma solo il Governo, ma si paralizza il paese. onorevoli colleghi , un minuto di pazienza! tale comportamento ha messo a dura prova la resistenza dei parlamentari della maggioranza, che io desidero qui ringraziare per lo sforzo compiuto, per il senso di responsabilità dimostrato e per la passione civile e politica con cui, sostenendo il Governo, hanno onorato l' impegno contratto verso i nostri elettori. l' atteggiamento dell' opposizione sta mettendo a dura prova non solo il senso di responsabilità della maggioranza, ma lo stesso ruolo istituzionale del Parlamento. voglio essere molto chiaro al riguardo. la dialettica... la dialettica tra maggioranza e opposizione, per quanto dura, è sempre positiva. ma in un sistema democratico, il Parlamento deve poter funzionare. non intendiamo assistere senza possibilità di reazione allo stallo di un Parlamento che è costantemente bloccato da espedienti ostruzionistici. non è pensabile... non è pensabile che una forza sconfitta alle elezioni, qualunque essa sia, decida di bloccare il Parlamento. questo è esattamente il contrario di una corretta dialettica democratica e della cultura dell' alternanza. qualcuno ha addirittura ritenuto di definire « atto di suprema arroganza » persino le leggi di sanatoria degli effetti prodotti da decreti legge a suo tempo emanati dal Governo presieduto da chi oggi si trova all' opposizione. se si vogliono conoscere i dati precisi, posso dire che dei 94 decreti legge ereditati, 25 sono del Governo Berlusconi, 60 del Governo Dini, gli altri dei governi precedenti. onorevoli Deputati , noi abbiamo il dovere di far funzionare le istituzioni e siamo in grado di farlo chiedendo ai parlamentari di intensificare ancora più i loro sforzi. per quel che ci riguarda, noi faremo altrettanto. non vogliamo però rinunciare a costruire con tutto il Parlamento un rapporto istituzionale pienamente rispettoso dei reciproci ruoli. come maggioranza parlamentare siamo ugualmente attenti alla necessità di tutelare il ruolo e le prerogative del Governo quanto il ruolo e le prerogative del Parlamento. siamo convinti che la tutela del Parlamento interessi con uguale passione le forze dell' opposizione. per questo oggi sono qui ad affermare solennemente in quest' Aula, a nome del Governo della Repubblica e della maggioranza parlamentare che lo sostiene, il nostro impegno a cercare con l' opposizione regole comuni che consentano alla maggioranza di deliberare, all' opposizione di svolgere pienamente e correttamente il suo ruolo, al Governo di avere dal Parlamento decisioni in tempi certi. per quanto riguarda i modi, le forme e gli strumenti adeguati a tutelare il ruolo di controllo dell' opposizione in un sistema istituzionale ben temperato e attento al rispetto vero degli equilibri fra le diverse istituzioni e i diversi attori politici, non mancano certo studi, proposte, indicazioni e anche molto lavoro parlamentare già svolto. così come non mancano studi, indicazioni, proposte finalizzate a garantire che il rapporto Governo-Parlamento si sviluppi soprattutto nelle materie più strettamente legate alla funzione di indirizzo politico , secondo procedure e tempi certi e definiti. da quegli studi e da quelle proposte potremo ripartire: la maggioranza di Governo a nome della quale io parlo è aperta ad individuare con le opposizioni le soluzioni in grado di rafforzare l' istituto parlamentare. onorevoli colleghi , è imminente in quest' Aula la discussione sulle riforme istituzionali . il Governo è ben consapevole dell' importanza di questo tema e dell' impegno che esso richiederà al Parlamento. lasciate però che dica oggi, qui, che nessuna riforma sarà realizzabile con i tempi accelerati oggi necessari, se non saremo in grado di ritrovare subito quello spirito di leale collaborazione fra Governo e Parlamento e di reciproco rispetto fra maggioranza e opposizione, che è la premessa indispensabile affinché questa legislatura possa adempiere all' alto compito che gli elettori ci hanno affidato e che le necessità del paese ci impongono.