Fausto BERTINOTTI - Deputato Appoggio
XIII Legislatura - Assemblea n. 328 - seduta del 18-03-1998
Revisione della parte seconda della Costituzione
1998 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 328
  • Attività legislativa

signor presidente , signori deputati, la posizione di Rifondazione comunista su questo punto è stata più volte illustrata anche dal presidente Diliberto; mi limito quindi a pochissime osservazioni. riteniamo davvero che questa votazione sia di particolare importanza e per tale ragione abbiamo proposto un emendamento soppressivo, che in realtà va inteso come una manifestazione di buona volontà nel senso di non precipitare una decisione del tutto immatura in un dibattito che, come ognuno di loro ha potuto constatare, certo non ha potuto affrontare l' ordine delle questioni così grande che sta dietro questa formulazione, peraltro assai discutibile anche nella forma. l' onorevole Salvati, con il suo emendamento, ha disvelato una questione fondamentale: in realtà, si sta discutendo surrettiziamente, nell' ambito di questo articolo, che attiene alla II parte della Costituzione, di un principio fondamentale, di ispirazione non della I parte della Costituzione ma della Costituzione tout court . è un elemento su cui i costituenti si sono cimentati con grandissimo impegno: esso configura uno dei tratti decisivi, fondamentali della nostra Carta Costituzionale . semplicemente un atteggiamento di rispetto nei confronti della Costituzione chiederebbe che un argomento così importante non venga affrontato surrettiziamente, in un modo ed in una forma che risultano, alla lettura testuale, difficilmente intellegibili. si capisce per il concorso di volontà dichiarate che si vuole alterare il principio tra pubblico e privato, ma non lo si può desumere correttamente e precisamente dal testo. faccio notare infine che un elemento di attenzione ai rapporti fra le diverse forze politiche in quest' Aula indurrebbe ad un atteggiamento di prudenza mentre si discute dell' ordinamento dello Stato, su un punto peraltro delicatissimo quale quello dell' ordinamento che viene chiamato federale. sarebbe richiesto un concorso di forze unitarie e non si vede per quale ragione immettere in questa discussione così delicata un elemento inquinante e sovrastante, come quello riguardante il rapporto tra pubblico e privato. certo si può riconoscere che il testo ora presentato è meno peggio del devastante testo di giugno, ma esso mantiene il veleno di quella operazione, mantiene cioè una presunzione surrettizia di modificare l' ordinamento costituzionale. l' onorevole Mattarella ha fatto riferimento ad un tessuto sociale arricchito. francamente, mi piacerebbe essere informato su questo arricchimento del tessuto sociale italiano; in realtà, se guardo non alle nostre opinioni, ma al quarto rapporto del Cnel, dovrei pensare a relazioni sociali impoverite, che richiederebbero quindi un intervento promozionale dello Stato. guardate che non stiamo discutendo attorno ad un presunto carattere totalizzante dell' intervento dello Stato; non lo propone nessuno. stiamo discutendo del principio di universalità dei servizi pubblici . stiamo discutendo della possibilità delle funzioni pubbliche , dei comuni, delle province, delle regioni, dello Stato di poter, loro sì, arricchire il tessuto sociale e di poter occuparsi, caro Mattarella, dei diritti delle persone e della persona, che non si capisce come potrebbero essere con questa scorciatoia, che presenta sentori neocorporativi e neoliberisti, sbagliati da porre in questa sede e in ogni caso preoccupanti, perché incongrui con l' ispirazione dell' intera nostra Costituzione.