Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 320 - seduta del 26-02-1998
Modifiche al testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei dpputati, approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948
1998 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 1027
  • Attività legislativa

signor presidente , tra l' altro questa mattina neanch' io, come i rappresentanti di Rifondazione comunista , ho potuto partecipare alla riunione del comitato, quindi potrei avere a mia volta la curiosità di ripeterla. a me sembra, però, che l' ipotesi di accantonamento, cui il comitato è pervenuto concordemente, sia stata in questa sede caricata di significati drammatici, oscuri, che non sono riuscito a comprendere, perché è del tutto evidente che la questione in oggetto è importante ed è altrettanto evidente che l' Assemblea su di essa si pronuncerà e che il voto che i gruppi esprimeranno sul testo di riforma dipenderà anche da come si scioglierà questo nodo. non riesco allora a capire perché, essendoci l' ipotesi di nuove formulazioni, alle quali si sta lavorando, non si possa momentaneamente accantonare la questione e procedere nell' esame di materie che, come è stato ampiamente dimostrato, non hanno alcuna connessione con questa. l' argomento secondo cui lo svolgimento dei commi successivi dipende da come si scioglierà questo nodo a me pare, infatti, totalmente specioso e privo di qualsiasi fondamento istituzionale. come ha spiegato il collega D'Amico , infatti, l' articolo si occupa della sussidiarietà tra gli enti e mi pare che il riparto di funzioni amministrative o legislative tra i comuni e le regioni difficilmente possa dipendere da come si risolve la questione della sussidiarietà sociale. quindi l' argomento è, ripeto, del tutto specioso. secondo me si drammatizza una questione che, eventualmente, varrà la pena di drammatizzare nel momento in cui la si affronterà nel merito: ora si tratta soltanto di consentirci di riflettere senza bloccare i nostri lavori. a me sembra, francamente, abbastanza assurdo che nel frattempo non si possa discutere dei compiti amministrativi dei comuni, se prima non si è sciolto il nodo del rapporto tra pubblico e privato. vorrei fare, allora, un richiamo al buon senso : non vedo che senso abbia riunire nuovamente il comitato, che ha già discusso e alla fine ha valutato concordemente che si potesse accantonare la questione. anch' io non ho potuto parteciparvi, ma mi sembra assurdo comunque ripetere una riunione che si è già svolta. inviterei i colleghi, in definitiva, a non drammatizzare il senso di un accantonamento che ha un valore tecnico, perché è evidente che non sottrarrà né all' Assemblea né ai gruppi l' esame della questione: semplicemente, può darsi che nel frattempo vengano individuate formulazioni più chiare. condivido, infatti, l' opinione di quanti affermano che si sono accumulati parecchi equivoci. è probabile, per esempio, che non vi sia una sufficiente distinzione tra la titolarità delle funzioni pubbliche ed il loro concreto esercizio (che in qualche caso può anche essere delegato ai privati, quando essi lo possano svolgere adeguatamente, ma ciò non cancella la titolarità pubblica di determinate funzioni); di conseguenza, la confusione fra questi livelli può aver acuito un contrasto che, forse, può essere quanto meno posto in termini più chiari, meno ideologici, meno drammatici. se non sarà così, voteremo i testi già depositati. sinceramente, io inviterei l' Assemblea a procedere, a pronunciarsi sulla richiesta di accantonamento. non mi pare ragionevole riconvocare una riunione che si è svolta, che è arrivata ad una determinazione e mi pare invece che possiamo utilmente riprendere il corso del nostro lavoro, salvo l' impegno — questo sì — della Commissione di portare al più presto la materia ulteriormente definita perché l' Assemblea possa pronunciarsi. è del tutto chiaro — su questo invece vorrei dire il mio parere — che l' accantonamento non può che essere per un tempo molto limitato. è ovvio che noi dobbiamo, al più tardi, prima di completare la materia relativa alla forma di Stato, prima di completare quindi questo primo capitolo, affrontare la questione e decidere. quindi, è chiaro che l' accantonamento non tende a riprendere in esame questa materia tra settimane, ma è un accantonamento che rinvia ad un tempo molto ravvicinato, perché è evidente che questa questione deve essere discussa nel momento in cui l' Assemblea esamina la materia della forma di Stato e non dopo. posso prendere l' impegno che si tratterà quindi di un periodo assai limitato di tempo, ma pregherei anche i colleghi di non drammatizzare la possibilità che si possa discutere delle funzioni dei comuni, delle regioni e delle province, accantonando un tema che, pur rilevante, non ha alcuna attinenza con il riparto delle funzioni amministrative e legislative tra gli enti pubblici .