Romano PRODI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 256 - seduta del 16-10-1997
Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza
1997 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 266
  • Comunicazioni del governo

onorevole presidente della Camera, onorevoli Deputati , desidero ringraziare tutti gli intervenuti, nessuno escluso, per il contributo che hanno voluto dare al dibattito. tutti, anche coloro che in qualche passaggio mi sono sembrati essere troppo dominati dalla passione di parte o da pregiudizi, che talvolta confinavano nel giudizio di carattere quasi personale. in ogni caso il dibattito che si è svolto in quest' Aula, così come le dichiarazioni di voto che faranno seguito, sono per me un contributo estremamente importante, così come lo sono per il Governo. in questo senso voglio dire subito che il Governo fa proprie le sollecitazioni avanzate nel dibattito dall' onorevole Brugger a nome di tutti i gruppi autonomistici. ho detto ieri che questa crisi di Governo ha mostrato la maturità del nostro sistema politico e il modo nuovo con il quale Governo e Parlamento si raccordano. questo modo nuovo consiste nel fatto che la politica italiana , quella che conta, quella che incide veramente sulle scelte fondamentali, si fa tutta in Parlamento. e così è stato nel corso di questa crisi. come è stato sottolineato anche ieri da alcuni interventi, anche questo è un fatto importante e forse sotto certi aspetti nuovo. il paese, infatti, ha potuto seguire da vicino il dibattito, le linee di confronto proprio perché tutto si è svolto alla luce del sole, nelle sedi istituzionali, in questo caso anche sotto l' occhio delle telecamere, che hanno portato nelle case dei nostri concittadini il senso e i contenuti della discussione in corso . a questo nuovo stile di rapporti fra Governo, maggioranza e opposizione io voglio mantenermi fedele, proprio perché lo giudico un fatto importante nella innovazione istituzionale. per questo voglio rispondere a quanti ieri, con vari accenni ma con sostanziale identità di argomenti, hanno affermato che, dopo questa crisi e in virtù delle conclusioni che essa ha avuto, il Governo avrebbe mutato natura e significato. ribadisco che non è così e credo sia importante fare chiarezza su questo punto proprio per consentire a chi ci ascolta di formarsi un' opinione più completa. il Governo che presiedo è lo stesso che si è formato subito dopo le elezioni del 21 aprile del 1997. identico il programma che ne è alla base; immutata la sua legittimazione, che è e resta quella ricevuta dagli elettori quasi diciotto mesi fa. la maggioranza sulla quale il Governo poggia, e che mi auguro sarà confortata con il voto al termine di questo dibattito, è la stessa che approvò sedici mesi fa il nostro programma e che ci ha dato la sua fiducia. il Governo che presiedo è, quindi, un Governo chiaramente di centrosinistra, votato e voluto dagli elettori. è un Governo che si è impegnato con gli italiani a portare avanti un programma e che sulla base di quel programma continua ad orientare la sua azione. qualche giorno fa questo Governo aveva dovuto registrare il venir meno dell' appoggio di una componente essenziale della sua maggioranza. e proprio per questo, come sapete, avevo presentato le dimissioni. oggi il dissenso è venuto meno, la maggioranza si è ricostituita, il presidente della Repubblica ha respinto le dimissioni. si dirà che la risoluzione, sulla quale il Governo ha posto la questione di fiducia , è oggi firmata anche dal gruppo di Rifondazione comunista ; il che non era accaduto sedici mesi fa. ciò è vero ed infatti ho ieri affermato che la maggioranza che sostiene il Governo è ora più coesa e più compatta. questo è il fatto fondamentale. ciò, tuttavia, non significa assolutamente ed in nessun caso che il Governo abbia cambiato natura; significa che il Governo, dal punto di vista parlamentare, è ancora più forte e può assicurare certezza e stabilità al paese. in sostanza oggi il Governo può contare fino in fondo sul sostegno di una maggioranza organica che si allarga da Rinnovamento italiano fino a Rifondazione comunista ; una maggioranza che vede l' Ulivo ed i suoi alleati pienamente impegnati nell' attuazione di un programma di Governo . qualcuno ha affermato che le innovazioni introdotte nelle proposte del Governo, dopo il confronto di questi giorni, sarebbero non solo nuove ma anche in contrasto con la linea che l' Esecutivo ha precedentemente seguito. non è così; ho richiamato ieri le linee del programma dell' Ulivo e le ho richiamate nei punti più specifici e delicati non per segnare una sorta di primogenitura, ma per sottolineare appunto che nelle decisioni assunte in questi giorni non vi è nulla che possa mettere il Governo in contrasto con i suoi elettori. Rifondazione comunista si è mostrata in questo senso una forza responsabile ed ha accettato di farsi carico, alla stregua delle altre componenti della maggioranza, delle esigenze di governare il paese. lo aveva già fatto; per un momento è sembrato che potesse mutare orientamento. ed il confronto di questi giorni ha consentito a Rifondazione di riprendere il proprio posto nella maggioranza. ciò è quanto è accaduto; questo non sposta l' asse del Governo del paese, ma ne consolida la capacità di azione. nel merito sono già intervenuto ieri e non voglio ripetermi; ho esposto le ragioni che ci hanno spinto ad ampliare gli interventi per favorire l' occupazione e quelle che ci hanno indotto ad assicurare che nulla sarà modificato nel trattamento normativo che riguarda le pensioni delle categorie operaie e le pensioni delle categorie equivalenti a quelle operaie. ho anche parlato delle ragioni che ci hanno indotto ad assumere alcuni impegni in materia di riduzione dell' orario di lavoro . a quanto detto ieri, io rinvio oggi e su questo non ho evidentemente nulla da aggiungere, assicurando a tutti che le scelte compiute sono coerenti con il programma di Governo . esse assicurano stabilità sociale al paese e consentono che il processo di rinnovamento e di riordino delle strutture dello stato sociale possa avvenire in modo assolutamente condiviso. ora è necessario, però, lasciarci alle spalle le polemiche di questi giorni e mi auguro che alcuni temi che l' opposizione ha sollevato in questo dibattito possano essere rapidamente accantonati nell' interesse generale del paese. non ha alcun senso, infatti, chiedersi se oggi il Governo sia più o meno a sinistra rispetto a ieri. ha senso invece chiedersi che cosa il Governo fa, come lo può fare, a quali condizioni e con quali risultati per il paese. non ha molto senso, anche per le forze sociali , assumere atteggiamenti in qualche modo pregiudiziali e far dipendere i propri comportamenti da una valutazione puramente politica e quasi ideologica delle linee che il Governo propone. quello che conta, e comunque quello che io auspico, è che tutti concorrano, insieme al Governo, a verificare tempi, modi, compatibilità economiche ed effetti sul sistema complessivo che l' attuazione delle scelte fatte in questi giorni possono determinare. come ho detto ieri, contiamo moltissimo sulle parti sociali . così come non ci siamo spostati a sinistra, allo stesso modo non abbiamo in alcun modo voluto ridurre il ruolo delle parti sociali , come qualcuno — anche fuori di quest' Aula — sembra pensare. noi consideriamo essenziale il ruolo delle parti sociali ; lo rispettiamo ed intendiamo difenderlo. con le parti sociali , e certo non contro di loro, vogliamo riformare lo stato sociale . con le parti sociali , e non certo a prescindere da loro, vogliamo verificare tempi, modi e possibilità di attuazione della stessa riduzione dell' orario di lavoro , e questo lo vogliamo fare subito. tutta la politica del Governo, specialmente in materia di riforma dello stato sociale , poggia infatti sulla concertazione e sulla ostinata ricerca di un' intesa fra le parti sociali . voglio fare qui un appello forte alle parti sociali perché il rapporto fra loro ed il Governo non venga in alcun modo messo in discussione. abbiamo fatto molta strada insieme in questi tempi. sappiamo però che vi è ancora un tratto di strada da compiere e che l' ultimo tratto è quello decisivo. il Governo ha presentato una finanziaria che attende, per essere completata sul versante della riduzione delle spese, l' intesa con le parti sociali . questa intesa deve essere raggiunta in tempi brevissimi ed il confronto deve riprendere immediatamente. il paese, infatti, non può attendere. la medesima urgenza di approvare nei tempi previsti la finanziaria che ha spinto il Governo a chiedere chiarezza al Partito della Rifondazione comunista , obbliga ora il Governo a chiedere altrettanto impegno a tutte le parti sociali . certo, il rapporto tra un Governo e la sua maggioranza è cosa ben diversa dal rapporto tra un Governo e le parti sociali . nel primo caso il Governo ha il diritto ed il dovere di chiedere solidarietà e lealtà di sostegno. nel secondo caso il Governo ha il dovere di ascoltare, capire, discutere, ricercare un' intesa che deve essere liberamente sottoscritta da chi ha una propria e diversa rappresentatività sociale. vi è però in questo momento un dato unificante. il dato è l' interesse del paese e la necessità di rispettare i tempi previsti per l' approvazione della legge finanziaria . la crisi politica che si è aperta negli scorsi giorni ha già consumato una parte importante del tempo a nostra disposizione, paralizzando la trattativa con le parti sociali ed impedendo al Senato di procedere tempestivamente all' esame della proposta del Governo. ora dobbiamo recuperare il tempo perduto. per questo, al termine di questo dibattito, e mentre attendo il voto di fiducia che ho chiesto, voglio lanciare un appello a voi parlamentari e alle parti sociali che ci ascoltano al di fuori di quest' Aula. il Governo e la maggioranza che lo sostiene avevano il dovere di ricomporre la crisi politica per garantire al paese di non mancare, per quanto è nella nostra responsabilità, all' appuntamento europeo. con il voto che voi vi accingete a dare sono certo che la maggioranza sarà ora, anche formalmente, ricomposta. il Governo tornerà, anche formalmente, a poter nuovamente operare nel pieno delle sue responsabilità. da domani sarà necessario perciò lo sforzo di tutti, della maggioranza come dell' opposizione, del Governo come delle parti sociali , per completare il disegno di risanamento contenuto nella finanziaria 1998 e per giungere rapidamente alla sua approvazione. io assicuro voi, e il paese che ci ascolta, che il Governo adempirà fino in fondo al suo compito. sono certo che tutti voi farete lo stesso. e lo stesso faranno le parti sociali . come ho detto ieri gli italiani attendono questo da noi e meritano di non essere delusi.