Umberto BOSSI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 178 - seduta del 11-04-1997
1997 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 178
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , il suo « precedente » Governo, onorevole presidente del Consiglio , ha dimostrato l' impossibilità di evitare il crollo dello Stato italiano. come immaginavamo, il processo di integrazione europea fa da « momento grilletto » . il Governo è posto davanti all' alternativa o di accettare l' esclusione dalla partecipazione alla moneta unica o di imporre una ricetta economica di autentico rigore. volendo scegliere e tentare quest' ultima soluzione, quella del rigore per entrare nel sistema della moneta unica europea, il suo Governo si è trovato davanti ad una doppia alternativa: o aumentare le entrate dello Stato, sottoponendo le categorie produttive ad una pressione insostenibile, oppure tagliare le uscite, cioè l' assistenzialismo, le sacche di privilegio dello statalismo. il suo Governo, in passato almeno, ma c' è questa continuazione allegra, molto più dei governi precedenti, va detto... ha scelto di aumentare le entrate, spogliando i produttori che sono, detto per inciso, soprattutto padani, soprattutto lavoratori, imprenditori insomma. non c' è il minimo dubbio che quella di tagliare le uscite è una scelta difficile da fare, perché si rompe il meccanismo del consenso su cui si regge la tenuta del centralismo romano, italiano, se non addirittura la tenuta dello Stato italiano in qualsiasi forma venga rimaneggiato. in questa difficile contingenza l' unico miracolo che il suo Governo è riuscito a compiere direi che è lessicale. ora l' assistenzialismo non c' è più, perché lei lo chiama « lavori socialmente utili » o « stato sociale » o in altro modo, ma è la vecchia sostanza assistenzialistica della politica del suo Governo che non è cambiata. il suo è un Governo direi più adatto all' Accademia della Crusca per la specialità in sinonimi linguistici, in quelli inventati, che a riorientare il sistema socio-economico in crisi del nostro paese. certo, bisognerebbe agire in modo differente dal passato. anziché indennizzare i disoccupati bisognerebbe promuovere l' occupazione. è perfetto, presidente; il punto, però, è che non è possibile. c' è un problema di risorse e per rilanciare l' occupazione occorrerebbe avere un' economia sana, cioè senza debito, senza deficit, senza inflazione, con tassi di cambio stabili. bisognerebbe avere un' economia aperta e concorrenziale, invece avete fatto naufragare miseramente ogni speranza di vedere approvata la legge fondamentale dei paesi del mondo liberale, la legge antitrust . occorrerebbe un' economia decentrata, ma questo probabilmente, anzi, sicuramente, significherebbe la fine della possibilità di praticare l' assistenzialismo, nel senso che ci sarebbe il taglio del filo di collegamento tra il sistema produttivo padano e quello meridionale. oggi purtroppo paghiamo le conseguenze della storia di questo paese nato male, nato zoppo e che continua ad essere zoppo. il gene della zoppia resterà fino a quando durerà questo paese (questa è l' affermazione che penso si possa fare). certo, la paura del cattolicesimo, della cultura laica, europea, imprenditoriale si è incarnata nella classe dirigente meridionale, che in quaranta anni ha incassato milioni di miliardi di aiuti dalla Padania senza investirli nello sviluppo, nell' intrapresa. per tanto tempo c' è stata la paura della contaminazione della cultura laica ed è per questo che tutti quei miliardi non furono investiti. questo muro di gomma c' è ancora nel meridione, nella classe dirigente meridionale. possiamo dire che quando io arrivai in Parlamento (un bel po' di anni fa) solo il 5 per cento dei trasferimenti al meridione andavano allo sviluppo e all' intrapresa, mentre il resto andava al cosiddetto stato sociale , cioè all' assistenzialismo. si diceva che quella meridionale era una società in via di sviluppo, ma era evidente che non era così. le famiglie avevano il frigorifero, magari il televisore, ma non c' erano i posti di lavoro ! le montagne di miliardi che vennero dalla Padania non furono investite dalla classe politica , alla quale partecipava anche lei, onorevole presidente , nel meridione! questo è il problema vero! siamo davanti alla difficoltà grave del nostro paese, all' impossibilità di affrontare la globalizzazione dei mercati, l' apertura delle barriere doganali; le imprese della Padania fanno fatica a rimanere in concorrenza con tutti i paesi del mondo, perché si verifica un problema nel nostro paese, cioè il mancato sviluppo del sud (il che rende costosissimo il nostro Stato). questa è la grande responsabilità dei governi che hanno preceduto quello attuale, ma mi sembra che anche quest' ultimo abbia continuato lungo la stessa strada. oggi si pone il problema dei costi dello Stato, che ormai sono saliti alle stelle, e la causa sta nel mancato sviluppo del Mezzogiorno. il nostro paese, rispetto alla griglia del debito internazionale ha due valori: il debito pubblico , che ammonta quasi a due milioni e mezzo di miliardi e il debito di previsione pensionistica che arriva quasi a 4 milioni di miliardi. bastano questi due dati per arrivare a sei milioni e mezzo di miliardi, a fronte di un prodotto interno lordo di 1,9. basta dividere 6 milioni e mezzo per 1,9 per sapere che occorrerebbe lavorare quattro anni dando tutti i capitali che passano allo Stato, senza mangiare, senza bere, senza consumare una lira, senza consumare una goccia d' acqua, per riuscire a far fronte al debito del paese. ciò significa che questo paese non potrà mai pagare il suo debito. come dicevo, ci troviamo in queste difficoltà; l' Italia non potrà mai pagare il debito. la globalizzazione ha trovato la vecchia classe politica e anche quella nuova, che mi sembra batta la stessa via dell' assistenzialismo, con le mani nel sacco. il sistema produttivo padano da una parte è tra l' ottavo e il quindicesimo posto al mondo per competitività, mentre il sistema produttivo meridionale, dall' altra, è fra il centocinquantesimo e il centottantesimo posto, e solo perché vi sono sistematici trasferimenti quotidiani, settimanali, mensili. c' è una situazione estremamente difficile. si parla di autodeterminazione. è un valore che emerse alla prima Internazionale , a Londra... a sostegno del problema della Polonia, e poi è venuto avanti ed è divenuto un valore fondamentale del diritto internazionale . nello statuto dell' Onu fu approvato da tutti gli Stati questo diritto di carattere internazionale. vi devo dire che le motivazioni della globalizzazione dei mercati sono completamente differenti oggi rispetto a quelle di altri tempi. nei primi cinquant' anni di questo secolo, infatti, l' opinione pubblica accettava che si autodeterminassero i paesi che venivano dallo sfaldamento dell' impero austroungarico; poi, l' opinione pubblica fu d' accordo che si autodeterminassero i paesi in via — diciamo così — di decolonizzazione, dopo la seconda guerra mondiale . vi sono stati poi i paesi oppressi dal nazismo e dal fascismo e quelli oppressi dal socialismo reale , come la Russia e quelli della vecchia Unione Sovietica . l' opinione pubblica ha accettato oggi il motivo dell' autodeterminazione, che è molto più semplice e più evidente; non solo, ma agisce in Italia con grande forza. il motivo è molto semplice: l' auto determinazione si pone per la globalizzazione dei mercati, per l' impossibilità delle imprese padane di rimanere concorrenziali, dovendo mantenere i costi di uno Stato come quello attuale, a causa del mancato sviluppo del Mezzogiorno. è questa la situazione in cui ci troviamo! presidente Prodi, mi pare che oggi poi il suo Governo sia ridotto « alla frutta » , prima ancora di cominciare. ricordo che la prossima settimana un suo decreto legge verrà esaminato in quest' Aula per essere convertito in legge. con questo decreto si porterà via la liquidazione ai lavoratori padani e ad altri! questo decreto è il simbolo del suo Governo. esso comporta delle conseguenze ben precise. la prima: porta via ai lavoratori la liquidazione. la seconda: porta via 6 mila miliardi alle imprese, che dovranno andare a farseli prestare in banca, pagando degli interessi. si dice che pagano tutte le imprese: certo, però quelle che non dispongono di ammortizzatori sociali , le medie e le piccole, mentre magari i vostri amici non pagano o pesa meno su di loro quell' onere; ma le medie e piccole imprese , che rappresentano la spina dorsale del sostegno dell' economia del paese, quelle sì che pagano due volte! la terza conseguenza è che questo decreto è l' espressione del più bieco centralismo. è come se il suo Governo per decreto decidesse di buttar via il codice di diritto civile ! vuol dire che lei per decreto entrerà nel rapporto privato tra lavoratori e imprenditori! e qui si tratta di riproporre una logica centralista di uno Stato nazionale vecchia maniera, di uno Stato più vicino a quelli dei paesi socialisti, che pretende di normare la vita privata dei cittadini ad ogni livello. se passeranno questo decreto e quella logica, il Governo avrà la possibilità di entrare nei rapporti privatistici dei cittadini; e domani, questo Governo potrebbe — con la stessa logica e con la stessa faccia tosta — entrare in tutti i rapporti. domani si potrebbe prendere le pensioni della gente! è incredibile quello che sta avvenendo! mi rendo conto della grande difficoltà che ha il Governo che, praticamente, o riuscirà a far pagare il paese, oppure dovrà fare una grossa coalizione (è questo il punto); altrimenti, salterebbe il paese! siamo alla grossa coalizione: è una partita, anzi una mascherata incredibile quella che avviene in questo Parlamento. una settimana fa Marini parlò abbastanza chiaro facendo riferimento al Governo di minoranza. non esistono i governi di minoranza; un Governo è per antonomasia di maggioranza e deve far passare le leggi! con le parole Governo di minoranza voleva dire che vi sono dei partiti che appoggiano il Governo e che non vogliono farlo sapere all' opinione pubblica . è un imbroglio! è un pastrocchio! di fatto, però, questo pastrocchio vi è già da molto tempo in questo Parlamento se è vero come è vero , che il 90 per cento delle leggi approvate o fatte approvare da questo Governo sono passate con l' appoggio diretto o indiretto del signor Berlusconi (io parlo più di Berlusconi che di Forza Italia ) e di Alleanza Nazionale . questa è la verità! siamo davanti, direi, ad una grossa coalizione che ha le sue pericolosità, non vuole solo la certezza del voto sulle varie leggi, vuole di più, vuole tentare, e può anche tentare, da quello che vedo... vedo la magistratura attaccare gli uomini della Lega, vedo tutte le cose che fate. come sostenne Gramsci, una grossa coalizione, un Governo di unità nazionale , come il suo, quello che va a mettere in piedi mascherato, è pericoloso per la democrazia stessa del paese. abbiamo magistrati che ricorrono ai reati di opinione, al codice Rocco , contro i cittadini della Padania! una situazione incredibile! la Lega sarà contro, non le darà il voto, questo è sicuro, ma è bene che il paese cominci a pensare. solo la scelta di uscire dalla moneta unica ed arrivare ad una doppia moneta...