Silvio BERLUSCONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 178 - seduta del 11-04-1997
1997 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 178
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signor presidente del Consiglio , signori deputati, abbiamo assistito in questi due giorni — e lo dico senza alcun compiacimento — ad uno spettacolo desolante. il Governo ha perduto la sua maggioranza sulla scelta più importante che abbia compiuto, quella di mandare i nostri ragazzi in Albania con una difficile missione di sicurezza e di pace. soltanto la responsabilità dell' opposizione ha evitato al paese di sprofondare nel ridicolo di fronte al mondo con una crisi parlamentare che avrebbe determinato l' annullamento della missione a poche ore dalla partenza delle prime navi. per tutta risposta, però, invece di tornare alle Camere per analizzare in umiltà le cause di questa sua piccola personale Caporetto, il presidente del Consiglio ha scelto di arringare con toni inutilmente superbi una maggioranza che non c' è più e, con l' occasione, di insolentire quell' opposizione che ha cercato di dare una mano al paese nel momento in cui il Governo lo aveva messo in difficoltà. può capitare a tutti, onorevole Prodi, di tenere un discorso politicamente fiacco, ma questa volta le reazioni di smarrimento della sua stessa ex maggioranza le avranno fatto capire senza ombra di dubbio quanto poco accorte siano state le sue parole. un uomo di Stato non dovrebbe mai dimenticare che la dignità e la moralità della politica, come la lealtà verso il paese che ci guarda e verso gli stessi avversari, impongono talvolta, su un piano più alto ancora della politica, quello civile ed umano, la rinuncia agli egoismi di parte e alle piccole vanità personali. come molti milioni di italiani, sono davvero dispiaciuto e direi addolorato, onorevole presidente , per questa brutta pagina che purtroppo rimarrà nella storia parlamentare del nostro paese e che, per carità di patria, non conviene a nessuno prolungare. tralascio perciò di commentare il suo discorso che, come hanno dovuto riconoscere autorevoli leader dell' Ulivo, è incommentabile, perché privo di proposte nuove e concrete e lontano da quella seria verifica che tutti avevamo ritenuto indispensabile e che perciò tutti, a cominciare dai suoi alleati, avevamo invocato. un anno fa, colleghi deputati, si presentò in quest' Aula per la fiducia un Governo che voleva far sognare gli italiani. invece di amministrare la cosa pubblica con sapienza e modestia, invece di fare bene le cose utili a un grande paese, il centrosinistra rinnovò le vecchie e spropositate ambizioni ideologiche, già naufragate sugli scogli della storia in tanti paesi europei . così abbiamo passato dodici mesi a discutere con i neocomunisti di Rifondazione, che fanno il loro mestiere di genuini guastatori dell' economia di mercato e di predicatori della pianificazione statalista. i conti non tornano? facciamo come dice l' onorevole Bertinotti, si è detto il capo del governo , tassiamo i cittadini oltre la misura dell' inverosimile, torchiamo le imprese. la spesa è fuori controllo? diamo retta ancora a Rifondazione: preleviamo risorse dall' economia reale, dalla produzione, dall' impresa. il mercato del lavoro è ingessato? bene, introduciamo finte riforme liberali e intanto cancelliamo quello che è stato fatto per incentivare lo sviluppo del paese . un anno dopo la promessa del grande sogno, ecco i giorni del piccolo incubo; i giorni in cui la politica seria entra in una fase, che purtroppo rischia di essere lunga, di dolorosa sonnolenza e di sterile, preoccupante inconcludenza. ecco le proteste incrociate: quella dei sindacati, che non vedono il lavoro promesso; quella della Confindustria, che non ci sta a lasciare che il sistema produttivo venga progressivamente espropriato della sua libertà di azione e dei suoi margini di competitività. ecco, soprattutto, il diffondersi di un clima di sfiducia e di allarme. la gente non capisce come mai l' Italia debba restare, ultimo paese in Europa, alle prese con questo brontosauro della cultura di sinistra che è il neocomunismo. la gente non capisce come possano sopportare questa situazione grottesca i Carlo Azeglio Ciampi, gli Antonio Maccanico, i Lamberto Dini , i popolari e quell' area postcomunista che dice di essersi messa alla ricerca di un programma liberale e laico di ammodernamento della società. malgrado un' opposizione responsabile ed attenta a non confondere i suoi interessi particolari con l' interesse generale del paese; malgrado il nostro sforzo di dare un orizzonte alla legislatura, di accordarci per cambiare la forma di governo e la forma dello Stato; malgrado la nostra disponibilità ad un patto per l' Europa, a misure economiche anche anticipate che siano in grado di far muovere il paese nella direzione giusta; malgrado tutto questo, il paese resta ancorato all' abbraccio con la più vecchia ed inservibile ideologia del mondo contemporaneo, quella di Rifondazione comunista . il governo dell' Ulivo, per volontà di chi lo dirige, sceglie l' immobilismo ed il tirare a campare. ancora una volta avete deciso, onorevole D'Alema , di incerottare, con un qualunque voto di fiducia , un Governo in cui nemmeno voi credete più. assisteremo a nuovi abbracci velati di ipocrisia, ad un rilancio poco sentito delle ragioni della ex maggioranza dell' Ulivo e, tra breve, a nuovi battibecchi, a nuovi rancori in una coalizione che non può più garantire la stabilità, la sicurezza, lo sviluppo e le riforme di cui ha bisogno il paese. per contro, l' opposizione democratica di Forza Italia e del Polo resta ferma alla sua linea di impegno, di denuncia, di responsabilità. una linea che, ne sono sicuro, gli italiani capiscono perfettamente. noi aumenteremo l' impegno per ottenere le riforme istituzionali , per aiutare l' Italia a entrare in quell' Europa monetaria da cui dipende la nostra prosperità. noi continueremo a batterci per il rilancio delle nostre imprese, per un paese più libero e più giusto, in cui nell' economia e nella vita civile si faccia indietro la tutela fallimentare dello Stato e si faccia avanti la responsabilità del cittadino. negheremo dunque la fiducia a questo Governo con la stessa orgogliosa, ma serena sicurezza con cui abbiamo votato la missione in Albania. ci guidavano e ci guidano il senso dello Stato e l' interesse del paese. vi abbiamo sfidato, appena due giorni fa, ricordando che il problema non è nostro, ma vostro. siete voi che avete il dovere di avanzare una proposta affinché questo paese sia governato in modo decente da un Governo dotato dell' autorevolezza e del consenso necessario, perché proprio di questo si tratta. l' Italia ha bisogno di un Governo autorevole, serio, svincolato dal condizionamento di una rispettabile ma antidiluviana formazione neocomunista. più tenderete a non capirlo, più tarderete, colleghi della ex maggioranza, più danni farete al paese. gli italiani, che sono sì tolleranti e pazienti, ma hanno la memoria lunga, al momento opportuno non ve lo perdoneranno. vi ringrazio.