Silvio BERLUSCONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 173 - seduta del 02-04-1997
Sugli sviluppi della situazione in Albania
1997 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 173
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , signor presidente del Consiglio , onorevoli colleghi , la tragedia del naufragio e della morte dei fuggiaschi albanesi nel mare Adriatico ha portato lutto e dolore nella già sofferente Albania e ha gettato nell' inquietudine gli italiani. il paese è preoccupato ed incredulo. si guardano le immagini dei mezzi della nostra Marina militare — un' arma di grande tradizione, di riconosciuta professionalità e senso del dovere — e non si riesce a capire per quale ragione, e per la responsabilità di chi, quelle corvette che tutelano la pace e la sicurezza delle nostre frontiere siano oggi associate ad una strage di profughi in acque internazionali. all' umana commozione per la sorte di decine di donne e bambini inghiottiti dal mare si aggiunge un diffuso senso di incredulità. come è stato possibile, si domanda l' opinione pubblica , un esito tanto infausto di una decisione del Governo come quella di pattugliare il canale di Otranto? che cosa non ha funzionato nell' espletamento di una missione militare che certo non prevedeva atteggiamenti ostili ed aggressione da parte nostra? era stata messa ragionevolmente nel conto la possibilità tecnica di un incidente di quella portata, provocato dall' imperizia o da gesti avventurosi di chi fa commercio della disperazione altrui? credo che il Parlamento debba dare una prova alta di responsabilità e di senso dello Stato e che spetti ad esso, anche attraverso un' eventuale Commissione d' inchiesta, dare risposta agli interrogativi che scuotono la pubblica opinione . ci sono interrogativi, signor presidente del Consiglio , cui non possono dare risposta né commissioni amministrative, né improbabili commissioni con Stati esteri, né la stessa magistratura, ma soltanto il Parlamento. oltre alla dovuta e concreta solidarietà ai superstiti, la massima trasparenza è l' unico gesto credibile di riparazione e l' unica via politica per cercare di aiutare i nostri ragazzi, che nei prossimi giorni dovranno affrontare i rischi di una missione umanitaria e di sicurezza nell' ambito di decisioni concertate in sede europea. i molti amici dell' Italia che vivono in Albania devono sapere, nel momento in cui sbarcheranno in quel paese i nostri effettivi, che il nostro è un paese serio, capace di guardare a viso aperto alle proprie responsabilità ed in ogni circostanza, determinato ad assumersi sempre il carico della verità. non è ragionevole, signor presidente del Consiglio , che i nostri soldati si impegnino in territorio albanese avendo alle spalle un ministro della Difesa assenteista ed irritabile, e soprattutto una maggioranza drammaticamente divisa su un tema così delicato, in un Parlamento che per lunga tradizione ha considerato l' unità in politica estera questione vitale per ogni maggioranza e per ogni opposizione. onorevole Marini, se la maggioranza è divisa anche su questo grave problema, non vedo come possa essere unita su altre gravi questioni. occorre dunque che il Parlamento svolga il suo ruolo e ristabilisca le proporzioni di quanto è accaduto nel canale di Otranto. questo sarebbe un modo intelligente, saggio e prudente, di affrontare i rischi del futuro, cominciando innanzitutto a comprendere la lezione del presente. sarebbe un modo per rasserenare gli animi e mostrare il volto vero dell' Italia ad un popolo amico che ha bisogno di soccorso, di ordine, di sicurezza. mi auguro sinceramente che la maggioranza voglia impegnarsi in questo atto di serietà, dopo che il Governo ha dato troppe dimostrazioni di incertezza, timor panico e lentezza di riflessi di fronte a circostanze così gravi e ad un allarme tanto diffuso nell' intero paese. l' opposizione, sottoposta ad un fuoco di accuse pretestuose che dimostrano solo la cattiva coscienza di alcuni incapaci e la gestione sfilacciata dell' emergenza politica insorta nell' Adriatico, è pronta, come sempre, a fare la sua parte a tutela degli interessi comuni della nazione. ma non si può chiedere a noi, che svolgiamo in Parlamento una funzione di controllo, garantita dalla Costituzione, di chiudere gli occhi e passare oltre, dopo ciò che è accaduto nella sera di venerdì scorso al largo delle nostre acque territoriali. signor presidente del Consiglio , onorevoli colleghi , ci rendiamo conto del fatto che il Governo sia chiamato a fronteggiare difficoltà gravi nel tentativo di guidare il paese, la sua economia e le sue istituzioni verso un risanamento compatibile con le alleanze europee dell' Italia, e con il grande progetto di unificazione della moneta. noi abbiamo scelto una linea di serio contrasto e di aperto conflitto ogni volta in cui abbiamo visto intaccate le guarentigie dell' opposizione e dunque i diritti del Parlamento, ma non abbiamo esitato un momento — poiché veniamo da un' antica prassi liberale — ad assumerci le nostre responsabilità nella gestione di politiche comuni in tutti i campi in cui ciò si è reso necessario, dalle riforme istituzionali alla drammatica emergenza dei conti dello Stato. il Governo ha avuto ed ha la fortuna di un' opposizione — come ha ricordato poco fa l' onorevole Fini — che non compie manovre sotterranee per organizzare ribaltoni, ma parla apertamente al paese ed alle forze politiche usando un unico linguaggio di verità e di fiducia nel futuro, oltre che di denuncia delle cose che non vanno. ma dopo la fortuna, come insegna la parte migliore del pensiero politico di ogni tempo, occorre che il principe mostri la virtù, senza la quale nessuna fortuna è in grado di garantire successo nella conduzione dello Stato. l' emergenza Albania è una tra le grandi emergenze che dobbiamo affrontare. auspichiamo che anche in questa circostanza, così delicata per l' immagine internazionale dell' Italia, la maggioranza, spesso tenuta insieme più dall' avversione nei confronti del presunto nemico che dalla comunanza di un progetto, trovi almeno il coraggio, nelle sue forze più responsabili, di portare alle Camere le decisioni più urgenti ed indispensabili, condividendo con l' opposizione le informazioni e le valutazioni necessarie a prendere decisioni che appaiono obbligate. è il momento di grandi e severe responsabilità. una immigrazione clandestina incontrollata non è negli interessi di nessuno, nemmeno del popolo albanese , ed è preclusa dagli accordi di Schengen. tanti cittadini onesti, frastornati da campagne assillanti e talvolta di chiaro sfondo allarmistico, desiderano che chi li governa sappia impedire, con una lungimiranza che purtroppo è finora mancata, l' importazione del caos e dell' insicurezza sociale. non conosco compatrioti, degni di questo nome, che predichino il rinnegamento del principio sacro del soccorso a chi ne necessita nel momento del bisogno. aggredire le cause del caos albanese, cercando di ristabilire in quel paese le condizioni minime di pace civile occorrenti ad un sano ed ordinato sviluppo: questo bisogna fare. per questo scopo avremmo dovuto fare meglio e di più nel recente passato, e comunque dovremo dare tutti, ora, un forte e convinto sostegno agli italiani in divisa che affronteranno la linea del rischio. il nostro augurio è che il metodo del dialogo, delle decisioni comuni scaturenti dall' incontro tra la funzione di Governo, che spetta alla maggioranza, e quella di controllo, che spetta all' opposizione, possa ridare al paese quell' immagine, quell' energia, quella credibilità di cui abbiamo grande bisogno. vi ringrazio.