Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 162 - seduta del 05-03-1997
Informativa urgente del Governo sulla situazione in Albania
1997 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 162
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , ho apprezzato il tono misurato del nostro ministro degli Esteri . credo che siamo — lo avvertiamo tutti in quest' Aula — di fronte ad una situazione drammatica, che richiede l' assunzione di responsabilità nuove e gravi per il nostro paese: responsabilità in termini di cooperazione economica, di cooperazione tecnico-finanziaria, di cooperazione tra le forze armate e le forze di polizia , di cooperazione nel prevenire l' intreccio che si è creato con la delinquenza finanziaria. fra l' altro quest' ultima ha ramificazioni anche nel nostro paese: credo che lo scandalo di queste finanziarie non possa essere estraneo in qualche modo a fenomeni di criminalità organizzata situati nel nostro paese. infine, vi è il problema della cooperazione politica; in questo caso parlerei di qualcosa di più della cooperazione politica, parlerei addirittura di assistenza politica, di una necessità di intensificare quella che il ministro ha già delineato, la mediazione governativa che il nostro paese può svolgere. devo dare atto (credo sia anche questa la sede, signor ministro) alla rappresentanza diplomatica italiana in Tirana di essere impegnata in modo certamente prezioso in un' azione di responsabilità e di dialogo tra le forze in campo. certo, esiste anche il rischio che il Parlamento italiano affronti invece la discussione sulle vicende albanesi incorrendo nella vecchia malattia delle ideologie, identificando un partito di buoni e uno di cattivi e correndo magari il rischio di arrivare alla divinizzazione dei rivoltosi e alla demonizzazione del Governo. credo che questo significherebbe capovolgere le responsabilità, in un gioco delle parti davvero inaccettabile, che soprattutto non serve a nessuno. si parla tanto di un gentlemen' s agreement tra maggioranza e opposizione; noi facciamo parte dell' opposizione, signor ministro, ma lei sa che se il governo italiano su questo versante vorrà condurre un' azione sempre più rigorosa ed attiva, avrà e dovrà avere la solidarietà di tutto il Parlamento e di tutte le forze politiche , perché questo è un problema che riguarda maggioranza e opposizione. e noi non possiamo correre il rischio, nel dramma collettivo di un popolo che ha patito le peggiori angherie in questi 45 anni, di fare le parti di coloro che danno le pagelle. è chiaro (lo ha rilevato con grande equilibrio il collega Pezzoni, del Pds) che, ad esempio, nello scandalo dei fondi piramidali, delle finanziarie facili, vi è stata una serie di responsabilità trasversali anche all' interno delle forze politiche albanesi. non c' è un padrino, ci sono tanti padrini, tanti inquinamenti, tante responsabilità trasversali. credo dunque che il governo italiano vada incoraggiato a continuare la sua iniziativa diplomatica. voglio dire un' ultima parola come parlamentare di Otranto, signor ministro. come lei sa, Otranto è a pochi chilometri dall' Albania ed è il versante più esposto del nostro paese. naturalmente noi tutti siamo per l' accoglienza, soprattutto in questi drammatici momenti; ma non dimentichiamo che, se in questo caso non vi sarà un' azione forte di dissuasione, il rischio non sarà quello di doverci preparare all' accoglienza, ma di dover fronteggiare un esodo incontrollabile, che avrebbe conseguenze drammatiche per tutta l' area salentina e pugliese. credo che occorra dare atto alle autorità costiere, alla Guardia di Finanza , agli uomini impegnati in modo diuturno a fronteggiare questo rischio di invasione, che stanno compiendo tutti gli sforzi possibili, che sono al limite della possibilità fisica e tecnica di riuscire a fronteggiare tale fenomeno, che non è più quello artigianale di qualche anno fa. basta parlare con gli uomini della Guardia di Finanza di Otranto per capire che non si tratta più della vecchia scialuppa che parte dall' Albania, ma di un fenomeno completamente diverso. ormai — ed ho concluso, signor presidente — siamo di fronte a vere e proprie finanziarie criminali che hanno la regia, sono dotate di apparecchi tecnici efficientissimi e giornalmente si trovano a fronteggiare le forze dell'ordine italiane, che sono fortemente inadeguate. in aggiunta alle altre richieste, che forse sono le più importanti, chiedo, rispetto alle nostre autorità che fronteggiano il fenomeno in questione, le cui fila vengono tenute dalla criminalità organizzata albanese ed italiana, che il Governo voglia potenziare i mezzi tecnici con cui la Guardia di Finanza e le autorità costiere italiane sono impegnate, soprattutto sul versante di Otranto.