Rosy BINDI - Ministro della Sanità Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 143 - seduta del 05-02-1997
Finanziamento dei disavanzi delle aziende unità sanitarie locali al 31 dicembre 1994 e copertura della spesa farmaceutica per il 1996
1997 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 143
  • Attività legislativa

signor presidente , esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti presentati. vorrei inoltre replicare a quanto detto dall' onorevole Cè e dall' onorevole Del Barone . comprendo che tutti vorrebbero un maggior dialogo con il Governo ed una maggiore disponibilità da parte di quest' ultimo, soprattutto a fronte di emendamenti ragionevoli. tuttavia, siamo costretti ad intervenire su tali materie ricorrendo ad uno strumento come il decreto legge che, nella fase di conversione in legge, in seconda lettura alla Camera, considerati i termini di scadenza, deve necessariamente essere convertito senza emendamenti. peraltro, le motivazioni di merito addotte dagli onorevoli Cè e Del Barone possono essere facilmente confutate. per quanto riguarda il ripiano dei disavanzi, credo si stia procedendo verso una fase di grande rigore e di amministrazione controllata dal punto di vista finanziario, per quanto attiene alla sanità, da parte di tutte le regioni. in particolare, la finanziaria che è stata approvata impegna le regioni stesse ad una amministrazione rigorosa, avendo provveduto alla decurtazione di una parte rilevante del fondo sanitario. d' altronde vi sono scelte che vengono compiute a livello nazionale che non possono essere immediatamente imputate alle regioni; penso a tutti gli oneri contrattuali, agli oneri previdenziali e penso anche ad alcune scelte riguardanti la politica dell' assistenza farmaceutica. credo rappresenti una posizione di grande responsabilità, da una parte, il fatto che nell' ultima legge finanziaria sia prevista una quota volta alla politica degli investimenti e, dall' altra, la possibilità che viene data alle regioni, che dimostrino di realizzare una amministrazione controllata, di ripianare quella parte di debito pregresso che non è da imputare all' azione propria delle regioni stesse. questo provvedimento si ferma rigorosamente al 1994, anno nel quale si registra un rapporto pacifico tra lo Stato e le regioni. siamo inoltre disponibili ad una riflessione sul 1995 e sul 1996, auspicando un atteggiamento di grande responsabilità da entrambi i lati. per quanto attiene alla spesa farmaceutica, vorrei invitare l' onorevole Del Barone ad usare termini appropriati in questa sede. innanzitutto perché gli 11 mila miliardi qui richiamati rappresentano la spesa farmaceutica effettiva del 1996, non una lira in più; se così fosse, tutti i membri della commissione unica del farmaco e lo stesso ministro incorrerebbero in gravissimi problemi. come ho detto, quella indicata è la spesa reale del 1996, che peraltro è stata calcolata al centesimo e non è, come sosteneva il collega Cè, una sorta di alibi. nel periodo in cui le farmacie minacciavano il passaggio all' assistenza indiretta la spesa farmaceutica è cresciuta e non è stato possibile controllarla nella misura di alcune centinaia di miliardi. vorrei ancora ricordare che il 1996 è stato un anno di difficile controllo della spesa farmaceutica non per responsabilità di questo ministro e di questo Governo, ma perché la legge finanziaria del 1996 prevedeva alcune misure che avrebbero dovuto essere adottate fin dal 1 gennaio 1996 e che non è stato possibile attuare prima del 15 luglio dello stesso anno. quindi sette mesi persi nel controllo della spesa comportano inevitabilmente una lievitazione della stessa. questo Governo ha invece amministrato e governato con grande attenzione questa spesa senza cedere — mi consenta di dirlo, onorevole Del Barone — a qualcuno che può o no passeggiare per i corridoi del ministero. da questo punto di vista certe affermazioni sono alquanto pericolose e quindi vanno controbattute immediatamente. voglio anche ricordare che l' atteggiamento del Governo nei confronti di Farmindustria e di Federfarma non è stato certamente tenero, tutt' altro, è stato volto alla difesa del sistema nazionale a cui dovrebbero sentirsi essi stessi coinvolti. anche se il ministro, che è il presidente della CUF, delega il direttore generale a presiedere la commissione di tanto in tanto, ho il dovere di respingere certe affermazioni, salvo l' accertamento di responsabilità che potrebbero riguardare altri. per quanto concerne il 1997, esistono effettivamente motivi di preoccupazione per la spesa farmaceutica; non a caso abbiamo provveduto all' aumento del tetto di questa e ci è dispiaciuto che con il provvedimento di fine anno siano state decurtate alcune centinaia di miliardi. abbiamo già previsto che dovremo monitorare la spesa perché gli interventi questa volta avvengano non a fine anno ma nei mesi precedenti, anche per non gravare ulteriormente sulle regioni. sarà un anno delicato sotto diversi punti di vista , non fosse altro perché si passa all' applicazione di un' ulteriore tranche dell' adeguamento al prezzo medio europeo. infatti quel provvedimento, che ci ha indotti a non riclassificare farmaci ritenuti essenziali, ha comportato un impegno a rivedere i criteri di determinazione dell' adeguamento al prezzo medio europeo che probabilmente comporterà un' ulteriore spesa. sul mercato infatti ci sono molti farmaci innovativi, la maggior parte dei quali per la cura dell' AIDS, dei quali si chiede la sperimentazione (se ne è parlato questo pomeriggio in questa stessa Aula). un altro elemento che non possiamo ignorare è che la CUF è in fase di rinnovamento e nessuno pensa di metterla nella condizione di agire in totale isolamento bensì in dialogo e confronto con tutti gli operatori dell' assistenza farmaceutica, cioè i medici di base, i medici ospedalieri, gli specialisti, la distribuzione a tutti i livelli. resto tuttavia convinta che fuori da un eventuale isolamento la CUF è stata ed è uno strumento che ci consente di stabilire, nell' ambito dell' assistenza farmaceutica, ciò che non siamo riusciti a fare in altri settori dell' assistenza sanitaria , stabilire cioè i livelli efficaci di assistenza. questo ci ha consentito di controllare la spesa e mi auguro che ci consentirà di controllarla anche nel 1997.