Nichi VENDOLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
XII Legislatura - Assemblea n. 97 - seduta del 16-11-1994
1994 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 118
  • Attività legislativa

è un fatto apparentemente inesplicabile, direi paradossale che voi, uomini della destra governante, che avete il culto dell' audience, che avete la frenesia dei sondaggi, che avete la libidine degli indici di gradimento, sfidiate la più grande, la più radicale, la più violenta delle impopolarità sul terreno di un sentire comune così radicato, profondo e sedimentato come quello della civiltà del lavoro, della dignità della vecchiaia. perché questa sfida? penso perché questa manovra finanziaria — come del resto ogni manovra finanziaria — non è uno spot pubblicitario, ma è la fotografia delle scelte di fondo , del blocco di interessi e di potere — come si diceva un tempo — , del blocco di classe che la maggioranza del Governo Berlusconi difende. non si tratta — questa è la denuncia più inedita e più vigorosa che hanno fatto le opposizioni — semplicemente di una finanziaria che determina un trasferimento di reddito dalle tasche dei lavoratori dipendenti , della gente più povera, a quelle del capitale finanziario: la solita parabola di Robin Hood al contrario, consistente nel rubare ai poveri per dare ai ricchi. lo ripeto, non si tratta soltanto di ciò. il fatto più grave è che viene assestato un colpo alle fondamenta dello stato sociale , un colpo violento vibrato alle radici stesse degli istituti della previdenza, della sanità pubblica, di tutto ciò che rende sociale il patto su cui si è fondato un lungo pezzo della nostra strada. al di là della ferocia concreta che si manifesta quando si tratta di sud, di agricoltura, di pensioni, di sanità, vi è un ulteriore elemento che mi ha molto colpito nel vostro lessico: lo sprezzo per la piazza. mi colpisce già molto quando ne parla, in maniera un po' meno greve, il ministro Ferrara; ma mi sorprende di più quando ne parlano i rappresentanti dell' estrema destra . si tratta del forte sprezzo per la piazza, che ritorna. evidentemente la piazza per voi è semplicemente una grande somma algebrica di consumatori, di valori di scambio, di solitudini. non siete capaci di capire e sentire che la grande manifestazione di piazza che si è avuta a Roma il 12 di questo mese è stata l' espressione di una somma di conoscenze accumulate sul lavoro, che quella grande piazza è stata l' espressione di uno straordinario insieme di esperienze democratiche, un' eccezionale risorsa per il futuro del paese. il mio dissenso, signor presidente , è una finzione procedurale rispetto alle posizioni del mio gruppo, ma è un dissenso assai reale nei confronti del Governo Berlusconi, di questa destra governante, della ferocia che esprime nei confronti della gente più povera nel paese.