Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XII Legislatura - Assemblea n. 85 - seduta del 26-10-1994
In materia televisiva
1994 - Governo I Berlusconi - Legislatura n. 12 - Seduta n. 85
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

credo che il ministro e anche questa Presidenza non si aspetteranno che ci dichiariamo soddisfatti. non possiamo esserlo per due motivi fondamentali. il primo nasce dalla modalità con cui si è svolto questo dibattito, dalla formula scelta, delle interpellanze e delle interrogazioni, per dare seguito alla richiesta di autoconvocazione del Parlamento firmata da più di metà dei parlamentari. questa richiesta — è stato giustamente ricordato che è la prima volta che si dà corso a questa richiesta nel pieno dei lavori del Parlamento — era stata avanzata proprio perché il Parlamento voleva parlare, aveva chiesto di esprimersi e di essere ascoltato. in tale occasione il Parlamento non chiedeva al Governo di ottenere risposte immediate, ma voleva esprimersi in merito ad un aspetto fondamentale sul quale da tempo chiedeva di parlare senza che gli fosse concesso di farlo; per di più, quando vi è stata la possibilità di discutere in Commissione di vigilanza, non è stato ascoltato. avevamo voluto un momento di confronto e di dibattito, al quale chiediamo ne segua un altro con la presentazione di ordini del giorno e con votazioni, perché ritenevamo e riteniamo che sia questo lo strumento principale per comunicare su un tema di grande importanza — come lo stesso Governo ha ammesso questa sera — con i cittadini e con il paese. avvertiamo la sensazione che l' importanza attribuita a questo tema non sia spesso colta come tale dal paese e dai cittadini: probabilmente a molti sembrerà trattarsi di uno scontro di poteri, uno scontro tra chi voleva una Rai lottizzata e chi ha preferito una Rai « conquistata » , oppure di un tentativo di introdurre regole per il mercato. noi vogliamo che il Parlamento si esprima e parli, non solo al Governo ma al paese, su un tema che attiene ai diritti ed alle libertà dei cittadini. le televisioni non sono nelle strade, ministro Ferrara, sono nelle coscienze, nella testa della gente, nelle loro case, e sono molto più penetranti, da questo punto di vista , pericolose dei carri armati rappresentando il simbolo di una questione che attiene ai diritti ed alle libertà dei cittadini, in una parola alla democrazia! di questo ci siamo accorti nella fase iniziale della XII legislatura ed è perciò che chiediamo che si svolga un' altra seduta nella quale vi sia la possibilità di esprimerci con un voto! da questa seduta usciamo insoddisfatti e preoccupati anche per quanto il ministro Ferrara ci ha detto e per quanto, ancora una volta, abbiamo sentito dire da colleghi che siedono sui banchi della maggioranza. in particolare, ci preoccupa una sorta di ricerca continua di legittimazione degli errori del passato a nostro avviso finalizzata a proseguire in tali errori nel presente e nel futuro. si tratta di un aspetto che ci preoccupa molto. soprattutto, ci sentiamo indignati ed offesi dall' atteggiamento di chi guarda verso i nostri banchi per additare gli errori del passato. i colleghi che in questa legislatura sono qui seduti hanno lottato per il rinnovamento della vita istituzionale e politica del paese ed hanno pagato un caro prezzo. coloro che si appellano agli errori del passato per continuare a commetterli nel presente e nel futuro sono quelli che in passato hanno commesso quegli errori e che adesso, con una nuova legittimazione, sono qui a commetterli ancora, per di più in presenza in una situazione caratterizzata dalla mancanza di regole. questo lo sa bene il ministro Ferrara. è vero, quella del cavaliere che ci ha raccontato questa sera non è una favola, ma è la realtà di questa Repubblica. è così: può piacere o non piacere, c' è chi l' ha voluta, chi l' ha costruita, chi la considera positivamente, chi non l' ha mai voluta, l' ha subita, la subisce oggi e, ritenendo che non si tratti di un bene per l' Italia, lavora per l' alternativa! è per questo che usciremo insoddisfatti e preoccupati da questa seduta. c' è un altro motivo di preoccupazione. questa sera abbiamo sentito dire che, per quanto riguarda le regole, sarebbe in corso uno scontro tra maggioranza e opposizione. quando una democrazia non riesce a trovare un punto di incontro sulle regole, significa che è una democrazia malata. soprattutto con un sistema elettorale maggioritario, è assolutamente indispensabile che tra maggioranza e opposizione vi sia un consenso sulle regole fondamentali che sono alla base della possibilità democratica dell' alternanza al Governo del paese! il fatto che quando noi vogliamo discutere di regole ci venga ricordato che non facciamo lavorare la maggioranza perché puntiamo esclusivamente sull' aspetto ideologico sta a dimostrare che chi ci governa in questo momento manca di quelle basi democratiche necessarie per garantire il futuro al paese. teniamo particolarmente a sottolineare tale aspetto, e questa sera ne abbiamo avuto la controprova: nella risposta del ministro e nella replica del capogruppo di Forza Italia ci è stata annunziata la seconda offensiva che, dopo la Rai, riguarderà i giornali, perché sono più pericolosi della televisione. l' offensiva riguarderà non solo la Rai, ma anche la stampa scritta e forse anche — attenti! — tutta quella miriade di piccole realtà locali che ancora contano ben poco nel paese ma che sarebbero ancora più pericolose della televisione. questo è quanto ci è stato annunciato! non credo che dopo aver ascoltato le parole dell' onorevole Dotti e le prime battute della risposta del ministro non si possa rimanere preoccupati. siamo altresì preoccupati e insoddisfatti perché abbiamo capito che c' è un compromesso, un piccolo compromesso che riguarda l' emendamento al decreto « salva rai » . condivido pienamente quanto hanno dichiarato i colleghi Bogi ed Elia; è vero, c' è il tentativo di non rispettare, ancora una volta, le regole reintroducendo il potere del Governo, attraverso TIRI, nelle nomine del Consiglio d'amministrazione , un modo di sovrapporre il potere del Parlamento nei criteri aziendali della Rai. e c' è anche il rischio che, insieme a questo, vi sia un compromesso ancora più grande e preoccupante. lasciatemelo dire: io credo che Alleanza Nazionale si batta per il servizio pubblico ma non ritengo che abbia trovato la strada per fare in modo che esso occupi un posto centrale nel sistema della comunicazione. tutto sta a dimostrare che ciò che si vuole è che il servizio pubblico sia residuale nel sistema complessivo dell' informazione. sono convinta che Alleanza Nazionale persegua tale obiettivo perché esso fa parte del grande compromesso: come si poteva non occupare, non spartire la Rai essendo al Governo con il monopolista privato? come si poteva non farlo? è stato fatto, e in quella maniera eccessiva che ha provocato la rottura alla quale prima si faceva riferimento. stiamo attenti che non ci sia un compromesso più grande: lo scambio di un' ulteriore lottizzazione all' interno della maggioranza con l' approvazione della legge sul conflitto degli interessi che, come ci siamo sentiti dire questa sera, è molto grave e rispetto al quale si è incapaci di trovare una soluzione. rimando a tale riguardo al dibattito che si è svolto la settimana scorsa in quest' Aula. quest' ultimo compromesso ci fa ancora più paura perché la maggioranza ha i numeri per attuarlo. il problema più grave sta proprio nel fatto che il paese è paralizzato non a causa delle opposizioni, ma perché non si risolve il problema del suo capo di governo , che è il problema principale: chi ha curato bene i propri affari non curerà bene gli interessi generali, ma quando cura questi ultimi, inciampa sempre nei propri affari. il Parlamento e le istituzioni pertanto sono sottoposte ad un ulteriore lavoro proprio per risolvere tale questione. nel concludere vorrei fare riferimento ad un ulteriore motivo di preoccupazione. ci sarà la riforma globale del sistema? non mi accontento delle poche cose dette questa sera dal Governo, il quale ha manifestato la consapevolezza dell' esistenza del problema ma non ne ha indicato la soluzione. i deputati del gruppo del Partito Popolare italiano hanno presentato un progetto di legge sulla ristrutturazione del sistema e hanno chiesto che subito dopo l' approvazione della legge finanziaria il Parlamento si occupi della riforma. siamo però preoccupati perché ci viene detto che il Governo non ha predisposto un proprio disegno di legge , il che significa che non annette particolare urgenza alla questione. nell' interpellanza di Alleanza Nazionale si dice che si aspetterà il referendum sulla legge Mammì. io faccio parte del comitato promotore. vado in giro a fare manifestazioni... termino subito. nella richiesta di Alleanza Nazionale colgo questo messaggio: adesso che l' informazione radiotelevisiva è nostra e ci prepariamo a prendere anche quella della carta stampata , possiamo fare i referendum, perché possiamo vincerli, perché siamo in democrazia plebiscitaria . ebbene, se questa è la minaccia, io rispondo così: se è vero che le troppe televisioni possedute durante la campagna elettorale da una certa parte politica hanno fatto perdere le elezioni, state attenti, perché questa occupazione potrebbe in breve capovolgere il consenso che voi presumete di avere nel paese!