Umberto BOSSI - Deputato Maggioranza
XII Legislatura - Assemblea n. 6 - seduta del 19-05-1994
1994 - Governo I Berlusconi - Legislatura n. 12 - Seduta n. 6
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signor presidente del Consiglio , onorevoli colleghi , ho riflettuto con attenzione sulle dichiarazioni programmatiche rese dal capo del governo e sui traguardi che egli, in un ampio orizzonte circolare, ha indicato. per tale motivo porgo anzitutto al nuovo Governo l' augurio non solo di svolgere un ottimo lavoro, tanto più necessario quanto maggiori sono i problemi, ereditati, da affrontare e — speriamo — risolvere, ma anche perché questo Governo sostanzialmente nasce soprattutto dalla spinta rinnovatrice della Lega, la quale con la sua partecipazione diretta riconferma i suoi impegni nei confronti di tutti gli elettori italiani. mi sia consentito — solo per rispetto della storia — sottolineare il contributo determinante della Lega alla grande rivoluzione politica, pacifica e produttiva che può consentire oggi il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica . è la Lega, infatti, che ha aperto nuovi, grandi orizzonti alla riforma costituzionale che farà dell' Italia e del federalismo il fattore determinante per l' avvenire immediato e futuro. voglio qui ricordare — perché il tempo corre veloce — che nel 1996 l' Italia avrà la Presidenza dell' Unione Europea , la quale si dovrà costituire come Unione federale. ed è in questa visione che la Lega ha reso operante l' immediato futuro del nostro paese, ossia un' Italia federale in un' Europa federale. questa precisazione, sulla quale tornerò alla fine del mio intervento, è tanto più necessaria in quanto sussistono tuttora delle resistenze nazionalistiche e si fanno avanti delle formule ibride nettamente sorpassate: quale, ad esempio, quella gollista dell' Europa delle patrie. anche sul piano tecnologico lo sviluppo federalistico sta facendo passi giganteschi. non dimentichiamo infatti che è stato inaugurato il grande tunnel sotterraneo tra Dover e Calais con il quale l' Inghilterra ha confermato la sua rinuncia alla splendid isolation insulare ed ha scelto l' Europa. ove quindi venisse meno la funzione essenziale e multiforme di un' Unione Europea federale, tutto il continente correrebbe il rischio mortale di diluirsi e di frantumarsi in un' asfittica e polemica area di libero scambio. è quindi la storia che la Lega sta interpretando, dimostrando le falsità e le deformanti prevaricazioni, raccolte e distribuite da fonti nemiche del nuovo e del buon senso , che continuano ancora ad indicare falsamente la Lega come un fattore di separatismo e di disunione nazionale. riferendomi alla lettera che il Capo dello Stato ha ritenuto di inviare al capo del governo , mi preme sottolineare che la Lega nei suoi programmi, nella sua attività politica e parlamentare ha sempre sostenuto e difeso l' unità nazionale . di più: la Lega è — ed oggi lo possiamo constatare — un fattore di stabilità; anzi, il fattore principe che risolve l' equazione della governabilità, perché la governabilità — come la intende la Lega — è una ratio politica. non è concepibile una Costituzione ispirata alla filosofia della prassi come sosteneva Gramsci, il quale identificava il comunismo in una forma moderna dell' attuale umanesimo, una forma destinata a diventare la base etica del nuovo Stato. chi crede che lo Stato debba garantire la giustizia e non la libertà agita ancora, in realtà, i fantasmi del bipolarismo comunismo contro democrazia. essi trovano larga adesione nello strappo di Armando Cossutta, presidente di Rifondazione comunista , perché a suo parere, malgrado la caduta del muro di Berlino , nell' Urss si è operato — più che in ogni altro paese — per avvicinare l' umanità alla costruzione di una delle sue maggiori aspirazioni millenarie, che è poi la prima delle aspirazioni per la quale si battono i comunisti: l' eguaglianza. ecco perché l' equazione della governabilità si risolve soltanto dando un valore effettivo alla governabilità, e questo è lo scopo determinante del Governo che si presenta alle Camere per la fiducia. ho voluto in quest' Aula, in tale specialissimo momento per la storia italiana, sottolineare la funzione insostituibile rispetto all' evoluzione del nostro paese del concetto federalistico e quindi eliminare ogni ulteriore allusione alle invenzioni separatistiche, sottolineando che per noi liberisti occorre cambiare una Costituzione nata a sostegno della giustizia molto più che a sostegno della libertà. lo Stato deve garantire innanzitutto la libertà dei cittadini e quindi noi sosteniamo che la Costituzione deve essere molto più garantista nei confronti della libertà dei cittadini. non mi riferisco soltanto a Cattaneo, a D'Azeglio , a Tommaseo ma, sul piano europeo, mi richiamo a Salvemini, ad Altiero Spinelli, ai fondatori del nucleo federale immediatamente dopo il secondo conflitto mondiale, a De Gasperi , Schumann, Adenauer. certo il cammino è stato difficile, ed è tuttora cosparso di ostacoli; i nazionalismi sono, come diceva De Gasperi , lo zoccolo duro che preme contro lo sviluppo federale dell' Europa. tuttavia il nucleo basato sui trattati di Roma si è naturalmente e gradualmente allargato: oggi infatti abbiamo la Comunità Europea e, anche se in una posizione di attivismo politico e legislativo più emblematico che reale, abbiamo un Parlamento europeo . oggi il destino federalistico europeo è approdato come prima tappa a Maastricht, che è quindi un simbolo, un punto di partenza , un catalizzatore, al quale la Lega con la sua forza popolare e popolana cede energia. indubbiamente, con l' avvento della Lega quale forza di Governo, oggi Maastricht e l' affermazione del principio di sussidiarietà sono molto più vicini di quanto non lo fossero nella passata legislatura; sotto certi aspetti la Lega onora oggi, con la sua presenza nell' attuale Governo, la memoria di un grande europeista italiano, Altiero Spinelli. ritengo opportuno sottolineare subito, per quanto si riferisce al programma di Governo , che la presenza della Lega sta modellando la rinascita italiana attraverso le sue garanzie. e questo è confermato dall' articolazione, nell' ambito del gabinetto, della presenza dei suoi uomini in taluni dicasteri: l' onorevole Maroni, infatti, è il garante dell' ordine democratico al ministero dell'Interno ; l' onorevole Gnutti all' Industria attuerà il programma delle privatizzazioni ed il senatore Pagliarini al Bilancio è il garante del liberismo e della nuova economia. ancora, il senatore Francesco Speroni al ministero per le riforme istituzionali e per gli enti locali è il garante delle libertà democratiche e costituzionali, oltre che della riforma federalistica dello Stato, mentre l' onorevole Cornino, proprio nell' ambito dei rapporti europei specie nel settore agricolo, è il garante nella Comunità Europea soprattutto degli interessi degli agricoltori italiani. ed è per assicurare il raggiungimento di questi obiettivi che la Lega ha rinunciato ai ministeri clientelari, residui del riciclaggio di Tangentopoli. la Lega, senza mai rinunciare alle sue radici popolari e popolane, continuerà attivamente ad impegnarsi nel progetto dell' estensione e della difesa delle libertà fondamentali, della democrazia compiuta e dello stato di diritto . indubbiamente il cammino di questo Governo sarà in salita: sono immensi — è la parola esatta — i problemi che la partitocrazia quarantennale, sostenuta dal manuale Cencelli , ed anche gli ultimi governi Amato e Ciampi, lasciano in eredità a questa legislatura. anche il Governo Ciampi, nonostante che si dovesse trattare — e trattavasi — di una formazione super partes , di tecnici, non ha potuto essere all' altezza dei compiti e dei problemi dei quali aveva preannunciato la soluzione all' atto del suo insediamento, perché era solo un Governo di tecnici: e ben si sa che le scelte di Governo, in politica, le fanno i politici; le fa — in altre parole — chi ha ottenuto il mandato popolare ed ha i numeri in Parlamento per sostenere le proprie scelte. come ha giustamente sottolineato il ministro Pagliarini, il nostro debito pubblico è di gran lunga superiore a quello dichiarato dal professor Ciampi. né possiamo ritenere che il professor Ciampi con i dati a sua disposizione non avesse l' esperienza per impedire che si verificassero le astronomiche e disastrose conclusioni denunciate dal ministro Pagliarini. Ciampi in realtà, si dice a Roma, ha usato i « pannicelli caldi » . ha parlato di difesa del potere d'acquisto della lira e dei salari, dell' incentivazione dell' occupazione, del calo del tasso di inflazione ; ha parlato, soprattutto, della diminuzione cospicua del debito pubblico e della ripresa in atto. in sostanza, come dicevo prima, « pannicelli caldi » perché anche il Governo Ciampi è stato completamente succube della vecchia nomenclatura e delle allucinazioni provocate dal rigurgito del compromesso storico , ed anche lui ha accettato le regole dell' assistenzialismo ispirato dalle torbide inframmettenze dei partiti aggrappati all' ultima spiaggia . cito il Governo Ciampi soprattutto perché con il nuovo Esecutivo il popolo italiano ritiene che si debba definitivamente chiudere un' epoca paragonabile all' estrema decadenza dei tempi del più basso impero e perché sa che tutta la verità continuerà a venire a galla . l' eredità del dopo Ciampi è solo un cumulo di debiti astronomici. così oggi, all' alba della seconda Repubblica , dietro di noi si trova soltanto un cumulo immenso di rovine, si allarga sempre di più la palude di Tangentopoli e, soprattutto, scende precipitosamente il potere di acquisto degli italiani, mentre cresce in rapporto direttamente proporzionale il numero dei disoccupati. né si può credere all' annuncio della « ripresina » ed al simbolico aumento del prodotto interno lordo . occorre quindi un notevole coraggio per assumere la responsabilità necessaria a riportare i ritmi economici e politici del nostro paese su livelli apprezzabili e normali. ciò va detto, perché non esiste la bacchetta magica : ma è chiaro che da questo momento, con la Lega al capezzale dell' Italia, le diagnosi saranno certamente più chiare, più adeguate, così come lo saranno le cure, perché gli specialisti del nuovo Governo sono impegnati non solo a dire al popolo l' assoluta verità, ma soprattutto a valutare e ad indicare i giusti rimedi necessari. allo stato attuale la prognosi è riservata, ma la nuova compagine, specie per quanto riguarda la Lega, sarà impegnata a ricostruire tutte le energie che il centralismo partitocratico quarantennale e la nomenclatura hanno compresso ai limiti estremamente vicini a quelli dell' encefalogramma piatto. tutti i settori economici, politici, costituzionali sono sbilanciati in maniera spaventosa. questo Governo eredita, infatti, una scuola inesistente, una giustizia insidiata dal corporativismo della magistratura e dall' arroganza tracotante della criminalità organizzata . l' arresto dell' ex ministro della Sanità , De Lorenzo , è emblematico della presenza di un sistema sanitario spesso peggiore dei livelli del terzo mondo . è inutile diffondersi sugli scandali di Poggiolini e delle sue clientele, alte e basse, sull' ampiezza della malasanità, della politicizzazione delle Usl, sulla profonda corruzione di tutto il sistema. in un paese come il nostro, che dovrebbe ostentare con orgoglio la scuola medica italiana, fino a ieri onorata in tutto il mondo, sussiste invece l' ignominia di pazienti italiani che sono costretti a trasferirsi all' estero per farsi curare. adesso ritengo necessario, onorevole presidente , riferirmi particolarmente ai problemi del Mezzogiorno, tanto più pregnanti in quanto i detrattori della Lega hanno propagandato la menzogna secondo cui la Lega sarebbe « l' orco » che divora i meridionali. al contrario, in questo Governo la Lega intende sostenere con tutto il suo impegno ogni iniziativa veramente utile per togliere al Mezzogiorno la funzione di colonia alla quale è stato condannato per quarant' anni dai partiti dominanti — specie dalla Democrazia Cristiana , che ne ha fatto la sua Vandea — e dalla nomenclatura. tutti sanno che il Mezzogiorno possiede estesissime energie, purtroppo ridotte allo stato rudimentale dall' eredità borbonica trasferitasi nella classe politica del centrosud, soprattutto nel settore agricolo e nel terziario. è inammissibile che tutti i finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno e tutti i rifinanziamenti che si sono protratti durante quarant' anni siano stati sperperati nella costruzione di cattedrali nel deserto , oppure siano finiti nelle casse della malavita organizzata e nei conti cifrati dei politici ladri e disonesti. ecco perché la Lega sollecita una grande ripresa delle iniziative agricole, supportate dalle strutture necessarie e, in particolare, dalla costruzione di quei bacini idrici che avrebbero dovuto consentire (secondo il progetto del 1950, quindi un po' vecchio) l' irrigazione di tutto il centrosud e quindi pregiatissime produzioni non solo alimentari ma anche per usi industriali. è assurdo che, ad esempio, gli agrumi della Sicilia debbano essere sostituiti sul mercato italiano da quelli di Israele o del Nord Africa , o le olive da quelle di Spagna. mi auguro, ancora, che l' attuale Governo analizzi con particolare attenzione le soluzioni necessarie a risolvere il problema meridionale, elimini tutte le formule e le coperture parassitarie che finora hanno bloccato ogni innovazione, per riscoprire e portare alla luce, rendendole economicamente e socialmente fruttifere, le energie produttive del centrosud, anche in funzione industriale. potrei fare l' esempio della produzione del bergamotto, una piccola produzione, un' essenza che rappresenta la base per la sintesi e la fabbricazione di tutti i profumi. non solo: dall' essenza di bergamotto si possono estrarre ben 350 componenti chimici utilizzabili per deodoranti, colluttori, lozioni, dentifrici, eccetera. dal bergamotto si ricavano anche l' acido citrico , la pectina, prodotti secondari. allo stato attuale in questa produzione operano soltanto quarantacinque industrie con circa 4 mila persone, mentre opportunamente curato e coltivato potrebbe. è uno studio, sto sottolineando un lavoro compiuto da studiosi! certo, è un piccolo esempio, ma dai piccoli esempi si capisce come può venire condotto un grande paese. oltre all' esempio del bergamotto, si può fare quello degli estratti di frutta ed infiniti altri tra cui quello del latte e quello connesso dei prodotti caseari per l' agricoltura del nord. insomma, sono problemi che dovranno essere affrontati, in ambito comunitario, dal ministro Cornino. al sud, poi occorre aumentare le infrastrutture. ce ne sono di cose da fare...! bisogna, ad esempio, eliminare lo sconcio del binario unico per le ferrovie del sud e incrementare il trasporto marittimo. e per i problemi dell' occupazione sarebbe opportuno valutare l' istituzione di gabbie salariali , ossia adeguare i salari dei lavoratori all' effettivo costo della vita nei rispettivi centri di residenza, ciò che la Lega definisce « federalismo sindacale » , attraverso i contratti regionali. nessuno può negare che nel Mezzogiorno manchino le infrastrutture necessarie, ad esempio mancano iniziative turistiche. può apparire strano, ma purtroppo è una realtà, il fatto che il turismo meridionale si arresti a Napoli e si ripresenti soltanto in alcuni centri siciliani. tutta la costa tirrenica e adriatica, da Roma in giù, non conosce iniziative turistiche paragonabili a quelle assunte altrove, per esempio nella riviera romagnola. è chiaro che dal nulla non si produce nulla. tuttavia, la domanda centrale cui rispondere è sempre la stessa: che fine hanno fatto i capitali erogati a fondo perduto in tutto il Mezzogiorno? sappiamo bene che l' assistenza erogata in nome del voto di scambio ha determinato sperperi e ladrocini. nella ricostruzione della seconda Repubblica , onorevole presidente , fenomeni di tal genere non dovranno più ripetersi! d' altra parte, che esista nel nostro paese già da prima del 1870 la questione meridionale lo affermano e lo documentano moltissimi uomini illustri; penso a Giustino Fortunato il quale rilevava, tra l' altro, che l' esistenza di una questione meridionale , nel significato politico ed economico della parola, non può essere posta in dubbio e che è quindi necessario eliminare il problema « ... considerato che il Mezzogiorno » — afferma Fortunato — « rimasto fino a ieri feudale come nel più lontano medioevo non eguagliò mai il gran moto di civiltà della rimanente penisola » . « siamo di fronte ad un dualismo » — aggiungeva Fortunato — « riprodotto dalle più eterogenee singolarità dell' ambiente che presentano fisionomie diverse e pressoché opposte quali si ebbero dacché la nazione si iniziò nella preistoria » . Fortunato indica come le due pregiudiziali della questione meridionale non fossero accidentali; considerata la grande disuguaglianza delle condizioni di base tra il Mezzogiorno ed il settentrione, tali pregiudiziali consistevano nel sistema tributario e nel regime doganale allora in vigore . perfino Giolitti, nel 1903, disse alla Camera che rialzare le condizioni economiche del Mezzogiorno era non soltanto una necessità pubblica, ma un dovere nazionale. come vedete, onorevoli colleghi , il problema meridionale resta tuttora insoluto. le condizioni del sud sono state addirittura ulteriormente peggiorate dai tradimenti di una classe politica che, invece di impegnarsi nella soluzione progressiva dei problemi per far avanzare il Mezzogiorno a livelli sempre più alti soprattutto dal punto di vista economico e sociale , ha voluto fare del Mezzogiorno una colonia, addirittura una Vandea, per il voto di scambio . e la condanna di questa classe politica , che si è riprodotta senza interruzione dall' L'Unità d' Italia all' esplosione di Tangentopoli, non ha attenuanti. le cronache confermano la volontà esplicita della nomenclatura e del centralismo partitocratico di tenere eternamente in vita la questione meridionale , indicando come unica soluzione dei problemi del Mezzogiorno quella assistenziale. è sufficiente leggere ministro della malavita di Salvemini — che pure tra i meridionalisti fu uno dei più combattivi per documentarsi ampiamente sulla politica giolittiana antimeridionalistica, autentica espressione di un disegno solo formalmente favorevole all' unità italiana. è proprio basandosi su questa documentazione e su tali principi che la Lega conferma la sua proposta federalista quale unica certezza di eliminazione dei problemi del Mezzogiorno, per realizzare l' autentica unità nazionale . mi auguro perciò che questo Governo analizzi con particolare attenzione il problema meridionale, elimini tutte le formule e le coperture parassitarie che finora hanno bloccato ogni soluzione produttiva e, soprattutto, riscopra le energie nascoste del centrosud. venendo al problema della lotta alla criminalità organizzata , per il ministro dell'Interno Maroni il compito sarà estremamente gravoso e difficile. comunque, questo tragico nodo è tra i principali che la Lega Nord intende sciogliere. nei suoi raduni e nei suoi congressi, la Lega Nord ha sempre confermato che avrebbe isolato, combattuto e distrutto la lebbra della criminalità organizzata , strettamente connessa alle omertà di una pessima politica. si è parlato molto in questi ultimi tempi di una revisione costituzionale che preveda innovazioni anche nell' ambito della magistratura. la Lega Nord conferma la sua piena adesione all' autonomia della magistratura e, quindi, all' eliminazione di qualunque contaminazione di carattere politico, specie ricordando le esperienze fasciste. in ogni caso, non sono d' accordo con la tesi del giurista Guarnieri, il quale afferma che in una democrazia costituzionale non esisterebbe una soluzione ottimale dei rapporti tra magistratura e politica. l' autonomia della magistratura non deve in alcun modo essere posta in discussione. occorre, però, una revisione delle strutture interne e l' eliminazione di ogni tendenza o manifestazione corporativa, aprendo la magistratura alla società, permettendo all' avvocatura una penetrazione nel sistema della magistratura. indubbiamente, questo problema è incluso nel programma dell' attuale Governo ed è augurabile che le indicazioni venute in proposito da Marradi, con il sistema giudiziario cui fa riferimento, da Bobbio, Matteucci o Pasquino e, in particolare, da Tarello nel suo Assolutismo e codificazione del diritto , favoriscano lo scioglimento di tutti i nodi che si sono accumulati, spesso creando confusioni e polemiche violente fra i vari poteri costituzionali durante il quarantennio. del resto, nell' ambito della stessa magistratura stanno manifestandosi autorevoli indirizzi tendenti, per l' appunto, ad eliminare qualunque influenza politica. tale eliminazione, comunque, non può essere che contemporanea al superamento dell' attuale condizione di casta statualistica e lontana da una realtà sociale in continua mutazione. è chiaro che dovremo tendere a fare in modo che la magistratura, più che essere un corpo statualistico, si avvicini alla società in cambiamento. passo ai programmi della Lega Nord e del Governo in rapporto al fisco. sono certo che i ministri finanziari di questo Esecutivo, ed in particolare il ministro leghista del bilancio Pagliarini, si impegneranno non solo per ridurre l' enorme debito pubblico , ma anche per incrementare la lotta agli evasori. l' evasione fiscale è un fenomeno multiforme che oscilla tra i limiti della frode penale e le molteplici scappatoie tecniche applicabili, in ragione dell' enorme farraginosità della legislazione fiscale, soprattutto da bravi ed astuti commercialisti. è quindi augurabile, ministro Tremonti, che anche in Italia, come in altri paesi, si proceda ad un testo unico sulle procedure e sugli obblighi fiscali, che consenta al contribuente di rendersi conto di quanto debba effettivamente pagare per le imposte ed in quale misura, sulla base del principio fondamentale della progressività. anche qui appare prevalente il valore di una struttura federalistica fiscale, da attuarsi mediante interventi regionali che frantumino il centralismo fiscale tutt' ora utilizzato come « nocciolo duro » dal centralismo partitocratico. lo Stato, infatti, attraverso l' accentramento dei poteri fiscali, esercita oggi un ampio controllo dei rapporti economici che si svolgono nella collettività. onorevole ministro Tremonti, non dimentichi mai che i programmi dei partiti, quindi la partitocrazia, si fondavano sul controllo accentrato del gettito tributario; un accentramento cosi forte che non è possibile verificare l' effettiva destinazione dei fondi erogati, né tanto meno individuare con chiarezza i responsabili di una cattiva gestione. occorre ora attribuire agli enti locali il potere di imposizione fiscale, nonché l' amministrazione del gettito tributario, ossia la responsabilità della spesa che va commisurata alle entrate. in altre parole, si tratta di applicare il federalismo fiscale ed applicarlo possibilmente nei primi cento giorni di Governo. è questa una delle scelte, onorevole presidente , che in sede programmatica avevamo sottolineato come prioritaria proprio nei primi cento giorni di Governo. in ordine poi al bilancio dello Stato ed alle spese che esso deve sostenere in rapporto ai compiti dei vari ministeri, dovrà essere applicato con il massimo rigore l' articolo 81 della Costituzione. è logico, inoltre, che in tale sistema si inserisca il ruolo delle privatizzazioni, ossia del dissolvimento dello Stato-padrone, che giustamente il ministro Gnutti ritiene debba essere collegato all' attività del suo dicastero. in questo quadro, si devono comporre anche i rapporti e gli equilibri tra il grande capitale (in particolare la Confindustria) ed il Governo, al fine di eliminare le deformazioni che fino a ieri i governi del quarantennio hanno determinato ed irrobustito proprio nel consolidare il rapporto tra grande capitale e Stato-padrone. un problema che l' attuale Governo dovrà risolvere, e che suscita grande aspettativa soprattutto nelle classi medie e nelle classi più deboli, è quello della previdenza sociale . deve cessare infatti il suo appiattimento sotto la pressione e gli ordini dei sindacati maggiori, che fino ad ora hanno agito (e forse non poteva che essere così) come cinghia di trasmissione di logiche politiche e di rappresentanze partitiche cancellate, o comunque « minorizzate » , in cabina elettorale dal paese reale . il cambiamento politico ricade, tocca e deve riguardare anche i sindacati. è quindi assolutamente necessario impostare il problema previdenziale nel suo complesso e nel suo grandissimo valore sia economico sia sociale, restituendolo alla sua funzione specifica imprescrittibile. ricordo che, sul piano legislativo, la pensione ha carattere di salario differito strettamente collegato agli anni di lavoro compiuti e quindi al risparmio effettuato, in rapporto al proprio salario o stipendio, dagli aventi diritto. non è accettabile quindi che l' Inps venga meno ai propri compiti essenziali. questo istituto è uno dei tanti carrozzoni organizzati dallo Stato-padrone e dalla partitocrazia. l' Inps svolge funzioni molteplici, molto spesso ad uso e consumo di direttive clientelari. ma la colpa peggiore dell' Inps è quella di aver volontariamente confuso il ruolo previdenziale e quello assistenziale in genere. se l' istituto presenta oggi spaventosi disavanzi, colmati, secondo una logica keynesiana inesauribile, dai continui rifinanziamenti dello Stato, lo si deve alla confusione esistente tra assistenza e previdenza. la pensione è un diritto intangibile, come ho già detto, e non è in alcun modo ammissibile, anzi compatibile con le regole di uno Stato democratico , ammettere che l' Inps sia continuamente sull' orlo del fallimento, o peggio ancora che non possa onorare il pagamento delle pensioni. tutto ciò conferma che l' Inps non ha rispettato i suoi doveri istituzionali e che, invece di tutelare gli interessi di chi con il suo risparmio si è creato il diritto alla pensione, ha seguito gli ordini della partitocrazia. gli esempi in merito al disordine del sistema assistenziale sono infiniti. ne cito uno: le pensioni d' annata. presidente, un altro scottante problema che questo Governo eredita e che mi auguro possa risolvere nel rispetto dei diritti dei cittadini è quello di assicurare senza alcun dubbio il diritto alla legittima pensione. si è detto che nel settore previdenziale prevale la giungla delle pensioni: baby-pensioni, costruzioni artificiose di trattamenti pensionistici mediante i contributi figurativi, valanghe di prepensionamenti, ma soprattutto enormi storni dal settore previdenziale al settore assistenziale, oltre alla valanga di pensioni fasulle contro voti di scambio , fenomeno diffusissimo — ahimè — soprattutto nel Mezzogiorno. mi sembra quindi che il piano annunciato dal ministro del Bilancio Pagliarini indichi una soluzione ottimale e soprattutto rappresenti una autentica garanzia per le generazioni future operanti in ogni settore di lavoro, in ogni settore professionale, affinché non siano ancora una volta defraudate dei loro diritti. è infatti ignobile lo stratagemma predisposto dai passati governi di arginare le spaventose crepe nel sistema pensionistico aumentando i limiti di età e cercando di giustificare questo artifizio con argomenti di continua diminuzione delle nascite. ecco perché appare non solo intelligente ma valida la proposta del ministro del Bilancio Pagliarini di sostituire il carrozzone dell' Inps con i fondi pensione, del resto già largamente utilizzati nelle maggiori nazioni del mondo. così come bisogna rispettare nel modo più esplicito l' autonomia degli enti autonomi di previdenza, che vivono dei contributi dei loro associati e che in nessun modo ricevono oblazioni di carattere statale. tra l' altro, considero iniquo il prelievo dai fondi pensione di enti autonomi di una parte del loro capitale per incamerarne gli interessi — che servirebbero invece ai predetti enti per pagare le pensioni ai loro cassintegrati — e trasferirli in modo illegale nel calderone dello Stato; per gettarli cioè nel calderone dei debiti astronomici accesi in passato. onorevole presidente , esiste anche il problema della burocrazia statale. occorre rivedere l' entità degli organici, le regole delle promozioni per anzianità, privilegiare la capacità ed anche istituire la mobilità, nonché favorire l' applicazione delle norme di diritto privato in tema di assunzione, eliminando così l' attuale status di inamovibilità. passando alla politica estera , devo purtroppo constatare e sottolineare che l' Italia durante questi ultimi quarant' anni è scesa al di sotto dei livelli del terzo mondo . ho già accennato alla necessità storica imprescindibile della presenza di una Italia federale nell' ambito di una Europa federale. la Lega, onorevole presidente , che si è tanto battuta per consolidare la democrazia in Italia, si preoccupa che essa avanzi anche in Europa e nel mondo. se da una parte la disgregazione dell' Unione Sovietica conseguente alla caduta del comunismo ha posto fine al pericolo di una guerra nucleare con gli USA, dall' altra a causa del difficile passaggio della Russia alla democrazia e all' economia di mercato si è aperta una fase di scontri nazionalistici e di incertezze per il futuro dell' Europa. è sotto gli occhi di tutti che gli USA non hanno il potere di garantire un ordine internazionale pacifico ed evolutivo, soprattutto in Europa, dove l' allargamento della NATO incontra le resistenze, anche legittime, della Russia. noi crediamo che da questo stallo per la democrazia mondiale si possa uscire solo se l' Europa saprà assumersi nuove responsabilità internazionali, visto che gli USA non vogliono, non possono e non debbono (dico io) diventare gli unici « gendarmi » della sicurezza mondiale. il problema prioritario per la pace nel mondo è quindi quello di un' Europa che completi la sua unità politica. solo dopo l' avvento dell' Unione Europea sarebbe davvero possibile offrire alla Russia e alle repubbliche dell' ex Unione Sovietica un aiuto decisivo per facilitare la transizione all' economia di mercato e salvare la democrazia, limitando lo spazio di manovra delle forze del dispotismo che oggi sono in piena controffensiva. onorevole ministro degli Esteri , l' Europa unita, lo ricordi, non è un' utopia, ma una necessità storica; con il trattato di Maastricht si sono gettate le fondamenta per l' unione monetaria e per quella politica, constatando che la federazione europea è una scelta possibile. certo, se si vuole realizzare l' Unione Europea , tutti noi, onorevole presidente , dobbiamo tener conto dell' irrinunciabilità di alcuni orientamenti di fondo. vi è innanzitutto la finanza pubblica da risanare nel rispetto delle indicazioni contenute nel trattato di Maastricht , così da rendere possibile la partecipazione dell' Italia all' unione monetaria . a tale proposito si deve considerare che già nel 1997 un primo nucleo di paesi dell' Unione Europea potrebbe avviarne la realizzazione. in secondo luogo, occorre sostenere in sede europea la piena realizzazione del piano Delors; anche il governo italiano dovrà quindi attuare tutte le misure di politica economica compatibili e coerenti con le linee tracciate nel piano Delors, che non rappresenta solo una proposta di Governo per l' Europa, ma anche la giusta scelta per assicurare all' Unione Europea un ruolo preminente nell' economia mondiale. l' avvenire dell' Unione Europea è quindi attualmente ancora molto incerto, sia a causa dell' insufficiente volontà di scegliere e votare per una Costituzione federalista dimostrata dal Parlamento europeo negli scorsi mesi, sia perché, in assenza di una riforma federale , l' inevitabile processo di allargamento dell' Unione Europea provocherà la sua diluizione in un' area di libero scambio. per scongiurare tale rischio occorre sostenere innanzitutto che il traguardo di arrivo del processo di unificazione europea è la creazione della federazione europea. affinché l' Italia possa favorire con forza una riforma in senso federalista dell' Europa, sostenendo la creazione di un solido nucleo federale tra i paesi che lo desiderano, occorre però che il processo federalista attraversi, prima, e modifichi la nostra Costituzione. ciò per fortuna è possibile grazie alla Lega, che dopo quindici anni di lotta politica è arrivata al Governo, scegliendo di tenere nelle sue mani non già ministeri clientelari o di Tangentopoli, bensì dicasteri che consentono di progettare il cambiamento liberista e istituzionale del paese. l' Italia federale potrà svolgere un ruolo decisivo nella creazione dell' Europa federale. è questa l' unica alternativa alla crisi della democrazia, onorevole presidente . niente europessimismo: l' obiettivo della moneta europea non è affatto uscito di scena. inoltre, con il piano Delors per l' occupazione e lo sviluppo l' Unione Europea ha ormai dato vita ad un vero e proprio programma di Governo che le potrebbe consentire il raggiungimento di incredibili primati, magari di quello mondiale. parlare d' Europa, onorevole presidente , onorevoli ministri, significa parlare di federalismo e, nel nostro caso specifico, significa parlare innanzitutto di Italia federale. chi non vuole l' Europa avversa il federalismo. non si venga a dire di essere europeisti se non si è federalisti! chi non vuole l' Europa avversa il federalismo, lo carica di paure inesistenti e irrazionali. attenti ogni partito si prenda le proprie responsabilità. il rifiuto di una Costituzione federale per il nostro paese è anche il rifiuto a chiare lettere dell' Unione federale europea. avremmo allora, come risultato, il fallimento del piano Delors che, per riuscire, ha bisogno del consenso delle forze sociali e politiche e, quindi, del consenso verso il federalismo. non si illuda la vecchia nomenclatura — e ce n' è ancora qui dentro, non si illuda! certo troverà gli alibi per spiegare perché il Parlamento europeo costituito dai vecchi partiti del centralismo si sia rifiutato di votare nei mesi scorsi la riforma federalista tradendo i cittadini europei e proponendo la continuità di un' Europa ripiegata su se stessa . ma dopo aver sconfitto, onorevole presidente , la partitocrazia italiana, la Lega guarda inevitabilmente all' Europa: insieme a tante forze federaliste europee porteremo l' attacco ai palazzi dell' ingiustizia europea, strumenti di pochi e di grandi interessi. onorevole presidente , noi crediamo nell' Europa federale, quindi nell' Italia federale, in un' Europa con un Parlamento democratico, con una Camera delle regioni e delle macroregioni e con l' altra Camera eletta a suffragio universale ; crediamo cioè nell' Europa libera e federalista dei lavoratori. è questo il motivo della politica estera di questo Governo che vogliamo sentire! onorevole presidente , sulla riforma federalista della nostra Costituzione misureremo il tasso di democrazia e di europeismo del suo Governo; non solo, ma anche sulle privatizzazioni, fatte con una nuova legge che faciliti l' azionariato diffuso, e sulle scelte a favore della media e piccola impresa e dell' artigianato. capiremo allora se questo Governo riuscirà a battere la via del cambiamento! ciò vale anche riguardo ad una nuova legge antitrust che sappia neutralizzare la posizione dominante ed il suo possibile abuso. onorevole presidente del Consiglio , non se ne abbia a male, anche da parte di un leader come lei è giunto il momento di affrontare la lotta ai monopoli pubblici e privati , più tutte le forme di compattamento del potere, una lotta che non è mai, mai, stata affrontata dal regime consociativo, ma che oggi corrisponde alla volontà liberista e anticentralista espressa dalla maggioranza del cittadini si dei deputati del gruppo della Lega Nord ) e che deve incarnarsi in questo Governo, un Governo certamente di coalizione perché formato da differenti forze politiche che vi partecipano anche per motivi diversi dal risultato elettorale. c' è chi cerca una legittimazione democratica e chi, come la Lega, partecipa lealmente perché riconosce che in questo preciso momento storico il bene comune primario per i cittadini è rappresentato dalla governabilità, per cui i nostri valori particolari e il nostro federalismo, per quanto federalismo e liberismo siano diffusi nella coscienza del popolo, non devono scontrarsi con il bene comune perché ciò porterebbe all' allontanamento della riconoscibilità della Lega da parte della società. abbiamo troppo chiaro in testa che la crisi della politica, onorevole presidente , è un concetto alibi con cui difendere l' incapacità morale ed intellettuale, prima ancora che operativa, di formulare i termini veri di un' offerta credibile per una nuova politica. onorevole presidente del Consiglio , soprattutto per lei che viene da una società cosiddetta civile, sottolineo che la perdita del senso della politica ha già una volta abbassato quest' ultima ad una sequela sconclusionata di pochi onorevoli compromessi, anche in quest' Aula. la politica fa da ponte tra progetto e prassi della democrazia; l' idea di democrazia non potrà mai più essere sequestrata come è avvenuto fino a pochi mesi fa. la Lega ha scelto un cambiamento pacifico, dove è impossibile azzerare tutto il passato come se ogni cosa ricominciasse da capo. ma anche se non percepiamo l' azzeramento totale che si percepisce nelle rivoluzioni, abbiamo però ottime papille olfattive per sentire se vi sia cuore e volontà di cambiamento o se, al contrario, traspaia volontà di restaurazione. noi non ci staremmo, allora! auguro a questo Governo, nato anche dalla presenza della Lega, dalla presenza di una grande forza popolare, ogni bene, ogni fortuna, ricordando che le grandi battaglie degli ideali sono quelle che fanno la politica, che stanno alla base della politica. noi non vogliamo passare, onorevole presidente , dal populismo ipocrita e ladro della prima Repubblica ad uno pseudoelitismo antipopolare che si nasconde dietro la falsa contrapposizione tra politica, madre di tutti i vizi, e casta società civile . noi non vogliamo sentire negato in quest' Aula il legame intrinseco che ci deve essere e che c' è tra politica come azione e ideologia come pensiero. noi rigettiamo in quest' Aula, come forza politica , il qualunquismo. che piaccia o meno, proprio della politica è il compito di aggregare interessi differenti, ma attorno ad ideali — attento, presidente! — , attorno ad ideali! e solo l' elaborazione ideologica è in grado di trasformare le idee in ideali, cioè di gettare un ponte vero tra progetto e prassi della democrazia. è questo l' augurio che faccio a lei, presidente: di saper fare un po' di queste cose e di saper dare un senso politico vero, nobile all' azione di questo Governo in cui lei ha l' onore (mi permetta di dire così) di avere al suo fianco una forza politica popolare, onesta, pura, battagliera, che si chiama Lega.