Gianfranco FINI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XII Legislatura - Assemblea n. 270 - seduta del 26-10-1995
Attentato a Togliatti
1995 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 62
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signora presidente, presidente del Consiglio , colleghi, quando qualche giorno fa il Polo decise di presentare la mozione di sfiducia nei confronti del suo Governo, signor presidente del Consiglio , lo fece per le ragioni che lei ha puntualmente e puntigliosamente richiamato in sede di replica. era nostra intenzione contribuire a riportare il clima politico italiano in una situazione di sufficiente ed auspicabile chiarezza. eravamo convinti, come lei ha ricordato, che nel corso del tempo il suo Governo, nato come Governo tecnico , nato — occorre pur ricordarlo — con l' astensione del Polo delle libertà , si fosse via via trasformato in un Governo dal sempre più marcato significato politico. decidendo di presentare la mozione di sfiducia e facendolo in un momento particolare della vita politica nazionale, con il paese alle prese con una grave crisi determinata dalla mozione di sfiducia nei confronti del ministro Mancuso (una mozione, onorevole Berlinguer, lo ribadisco, determinata unicamente da tensioni politiche all' interno del Governo; determinata unicamente dalla richiesta politica di chi sosteneva il Governo; determinata unicamente dalla volontà di dar corso ad una resa dei conti tra coloro che sostengono il Governo), ci ponemmo innanzitutto l' obiettivo di contribuire a rendere la situazione politica nazionale più chiara e più trasparente. era logico, era ovvio che per raggiungere quell' obiettivo vi erano due possibilità: quella — sicuramente importante ed auspicata — di far cadere il suo Governo o, in subordine, quella di dimostrare chiaramente a tutti che non avevamo alcun torto nel dire che da tecnico il Governo era diventato politico. credo sia difficile, al termine di questa giornata e soprattutto di quelle che abbiamo alle spalle, sostenere che il Polo abbia mancato entrambi gli obiettivi. il Polo ha sicuramente mancato l' obiettivo di far cadere il suo Governo, e ciò è avvenuto a seguito della decisione dei colleghi di Rifondazione comunista che, sia ben chiaro, noi rispettiamo. e rispettiamo una decisione che non comprendiamo per la solare ragione che non c' era stato alcun accordo, né sottobanco né soprabanco. quindi, oggi non potremmo dire che essi sono venuti meno ad un impegno. hanno perfettamente ragione, i colleghi del gruppo di Rifondazione comunista , quando dicono che avevano valutato, per ragioni tutte interne alla loro strategia, l' opportunità di votare la mozione di sfiducia del Polo. certo, Rifondazione comunista ha compiuto una scelta a nostro modo di vedere difficilmente spiegabile. la coerenza è un valore declamato, che in molte circostanze si scontra con la ragion politica; e magari, in questo caso, si è scontrata con una ragione elettoralistica, che di qui a qualche tempo risulterà evidente a molti! ma, quale che sia la ragione per la quale Rifondazione comunista ha deciso di assentarsi dall' Aula, pur ammettendo sicuramente ed onestamente che il Polo ha mancato l' obiettivo di far cadere il Governo, credo che gli italiani possano darci atto di aver raggiunto l' altro obiettivo, quello di far capire chiaramente che il suo, presidente Dini, è un governo politico. è un governo politico per il modo con cui lei si è rivolto all' Assemblea: ha ricevuto gli scroscianti applausi di una fetta consistente dell' Assemblea, ha usato aggettivi squisitamente politici, in alcuni casi anche pesantemente polemici, e ora si salva a seguito di una ennesima dimostrazione di quanto il suo Governo sia lontano dal responso elettorale del 27 marzo. vede, presidente Dini: la volta scorsa si salvò perché Rifondazione comunista si spaccò in due, questa volta si salva perché ciò che è rimasto di Rifondazione comunista esce dall' Aula: magari la prossima volta si salverà ancora, ma con i voti di Rifondazione comunista ! credo che, andando avanti di questo passo, le sarà sempre più difficile spiegare in che cosa è rimasto tecnico il suo Governo. certo, è tecnico perché gli uomini che le stanno a fianco non sono eletti; ma che la connotazione politica risulti, giorno dopo giorno, evidente mi sembra incontestabile. anche perché, presidente e colleghi, quando abbiamo presentato la mozione del Polo dicendo che volevamo contribuire a fare chiarezza, avevamo certamente messo in preventivo anche ciò che accadrà di qui a qualche minuto. fare chiarezza vuol dire anche riportare in quella che è la fisiologia di una democrazia parlamentare l' attribuzione e la distinzione dei ruoli. oggi nasce una maggioranza politica (a nostro modo di vedere , si conferma una maggioranza politica); va da sé che i colleghi del Polo che votano la sfiducia nei suoi confronti da oggi danno vita, fisiologicamente, democraticamente, ad un' opposizione. da oggi le sarà più difficile pensare di far passare in quest' Aula quei provvedimenti di cui a suo avviso l' Italia ha necessità perché chi governa con una maggioranza politica ha onori e oneri. ha sicuramente l' onore di poter dire, domani, « ce l' ho fatta » ; ha sicuramente l' onore di poter dire agli italiani « ho una maggioranza » ; ma ha anche l' onere di tenere in piedi quella maggioranza, di cementarla con i provvedimenti, di renderla coesa sulle cose da fare. ecco perché chiarezza, in qualche modo, è stata fatta. gli italiani, da oggi, sanno che c' è una situazione certamente diversa rispetto a quella di qualche giorno fa. chiarezza è stata fatta perché non si è sfiduciato il Governo, anche se credo che qualcuno sfiduciato, al termine di questo dibattito, davvero ci sia stato. ho letto una dichiarazione dell' onorevole D'Alema , molto significativa: è l' ennesimo riconoscimento della sua capacità e del suo ruolo di leader, ma anche questo è un piccolo sintomo di quanto sia politicizzato il suo Governo. credo che l' unico autenticamente sfiduciato sia stato proprio il professor Prodi, che di qui a qualche giorno dovrà chiedersi se per caso non abbia pedalato invano nel corso di tante settimane! e che sia stata fatta chiarezza lo dimostra anche il fatto che ella ha detto che entro il 31 dicembre si dimetterà. vede, signor presidente , io la stimo e lo dico senza alcuna ironia. avete detto tante altre volte « mi dimetterò appena avrò compiuto il mio mandato » ; do per certo che lei si dimetterà, così come avrei dato in ogni caso per certo che avrebbe rassegnato il mandato al termine dei quattro punti ed anche al termine del percorso aggiuntivo, ossia l' approvazione della finanziaria. non a caso il Polo le aveva chiesto ieri, reiteratamente, di dimettersi prima, perché solo così si sarebbe potuto evitare ciò che, al contrario, è accaduto, ossia che si prendesse atto da parte nostra che la sua connotazione non è più tecnica, ma politica. è che le dimissioni, di per sé, risolveranno ben poco, anche e soprattutto perché forse non si è accorto che per salvarsi oggi probabilmente si condanna domani. e coloro che oggi cantano vittoria forse non si sono accorti che si accingono a celebrare una vittoria di Pirro ! perché lei con molta coerenza ha detto che ciò che è indispensabile è la finanziaria. il Polo si era espresso in termini chiari, qualche settimana fa: si tratta di una finanziaria che non ci piace; abbiamo detto anche ieri chiaramente, nel corso del dibattito, che la finanziaria va profondamente modificata; lo abbiamo fatto alla luce di una situazione generale che vedeva un Governo che aveva ancora la presunzione di essere un Governo tecnico . ma oggi, signor presidente del Consiglio , lei, che ha imparato molto bene e molto in fretta che cosa è la vita politica nazionale, si sarà anche accorto che quando diciamo di essere opposizione diciamo che compito della sua maggioranza è — se ne sarà capace — fare approvare in quest' Aula la finanziaria. o non se ne è accorto? o pensa, fra quindici o venti giorni, signor presidente , di ricominciare, di rimettere in scena lo stesso film, di lanciare nuovamente la mozione degli affetti, di dire che l' economia è in pericolo, che la lira sta traballando? quando si governa, quando si vuole governare contro ogni logica e contro quello che, secondo noi, è l' interesse del paese, si deve essere anche capaci di assumere una responsabilità. nel momento in cui, allora, il Polo afferma: « siamo opposizione » , voi vi accingete a celebrare la vittoria di Pirro . in quel momento, infatti, credo che Rifondazione comunista non potrà fare ciò che, abilmente, ha fatto oggi, ossia far prevalere le ragioni ideologiche rispetto alle questioni di contenuto. abbiamo sentito, da parte dei colleghi di Rifondazione, durissime reprimende nei confronti della finanziaria, molto, molto più dure delle nostre. nel momento in cui cercherà di far passare la finanziaria, si renderà conto che tutto è molto più difficile; e allora — paradosso di una politica impazzita — lei ha chiesto la fiducia per salvare la finanziaria e molto probabilmente non ha pensato (o chi l' ha abilmente consigliata non le ha fatto pensare) che proprio con la sua ostinazione di quest' oggi lei mette a durissimo rischio la finanziaria e quindi si assume la responsabilità di essere colui che consegna all' Europa un' Italia economicamente debole. perché democrazia vuol dire anche assunzione di responsabilità! vi siete assunti la responsabilità di governare, noi ci assumiamo la responsabilità di essere opposizione! e adesso, se ne siete capaci, buon lavoro!