Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XII Legislatura - Assemblea n. 268 - seduta del 24-10-1995
Ratifica ed esecuzione dello Statuto del Consiglio d’Europa e dell’accordo relativo alla creazione della Commissione preparatoria del Consiglio d’Europa, firmato a Londra il 5 maggio 1919
1995 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 275
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signora presidente, cari colleghi , io credo che nel suo intervento l' onorevole Berlusconi abbia risposto all' interrogativo presente nell' animo di tutti noi — e penso di una larga parte dell' opinione pubblica — circa il significato reale, la portata delle conseguenze della decisione assunta dal Polo di presentare ora una mozione di sfiducia al Governo Dini ed anche circa il senso e le conseguenze del voto che saremo chiamati ad esprimere dopodomani. è del tutto evidente che la posta in gioco non è in realtà quella di aprire la strada alle elezioni politiche . questa strada è aperta; nulla rende necessario infliggere al paese la ferita drammatica di una crisi che già si sta pagando a caro prezzo. il Governo è ormai al termine della sua esperienza e del compito che si è dato. avrei capito due, tre, quattro o cinque mesi fa, una mozione di sfiducia ma francamente, a poche settimane da una scadenza obbligata ed assunta come vincolo... con la finanziaria si esaurisce un compito, il Governo rimetterà al Parlamento le decisioni sul futuro del paese. ho sentito poco fa l' onorevole Buttiglione ritenere irresponsabile il voto a dicembre. mi domando dunque di che cosa stiamo parlando. la strada delle elezioni è aperta. questa drammatica crisi (che io spero il Parlamento saprà evitare) non è necessaria né richiesta per ottenere che si giunga alla convocazione dei comizi elettorali. e comunque lo si voglia giudicare, il lavoro svolto dal presidente del Consiglio tende ormai a compiersi. non voglio fare le parti del dottor Dini, che difenderà da solo, da contrapposte aggressioni, l' operato del suo Governo. ritengo tuttavia che non sia buon pulpito quello del suo predecessore, dottor Dini, come presidente del Consiglio ...... dato che, non foss' altro per questo, avrebbe il dovere di trattare con maggiore garbo. ma ci sono altre ragioni. l' onorevole Berlusconi è stato alla guida del Governo durante un' esperienza davvero indimenticabile per la confusione, per lo scontro fra le istituzioni dello Stato, per il drammatico scontro sociale. l' onorevole Berlusconi ci ha ricordato a quanto egli ha lasciato il marco, ma non ci ha detto a quanto l' aveva trovato, tuttavia. parecchio più giù di come ce lo ha lasciato! penso che l' onorevole Berlusconi possa insegnarci molte cose — e lo dico senza alcuna ironia — ed in molte cose ha dimostrato di essere bravo, ma certamente non nel governare il nostro paese: questo proprio no! con calma! non molto tempo ci avrebbe separato da una verifica politica nella quale, come più volte abbiamo detto, senza un' intesa larga per le riforme costituzionali le elezioni sarebbero apparse inevitabili. ma, appunto, si sarebbe trattato di un cammino ordinato, consapevole, che avrebbe consentito al Parlamento e alle forze politiche di ragionare, di non essere travolti dagli eventi, di discutere, emendare e approvare la legge finanziaria , la par condicio , la legge sulla Rai utile non solo per l' oggi ma per sottrarre anche domani l' azienda pubblica al controllo di una maggioranza, e magari — perché no — di stabilire quelle reciproche garanzie — vi ricordate — per il dopo, che avrebbero potuto costituire almeno un impegno politico per un corretto rapporto, condizione essenziale per la governabilità del paese. l' effetto voluto, a mio giudizio della mozione di sfiducia , se essa avesse successo, sarebbe quello di una brusca e drammatica accelerazione verso uno scontro senza regole, destinato comunque a far pagare un prezzo alto al paese. e d' altro canto il paese sta pagando un prezzo alto. quale sarà l' effetto della caduta in queste ore della lira, della Borsa, sul risparmio degli italiani? quale il rischio di una spirale incontrollata, di un aumento dei tassi d'interesse ? sembra prevalere la logica di una rappresaglia, di una rappresaglia contro il paese, contro la gente, come dite voi. e tutto questo per la mozione di sfiducia al ministro Mancuso, ad un ministro che ha portato nel Parlamento — figura esemplare, dice l' onorevole Berlusconi — il metodo inaccettabile della calunnia detta e non detta, delle minacciose pagine bianche, dei fogli non letti e fatti circolare! il metodo dell' Italia dei veleni e dei dossiers, di una vecchia Italia! no, non era affatto una reazione obbligata alla mozione di sfiducia a Mancuso ciò cui stiamo assistendo. né si può additare alla pretesa irresponsabilità di chi ha presentato quella mozione una rappresaglia contro il paese e contro le istituzioni. ognuno è responsabile di ciò che fa. ciò che muove questa reazione è un sentimento di fondo che più volte abbiamo visto affiorare nel Polo, in una parte di esso: un sentimento di odio verso la magistratura italiana, una volontà di ricondurre la magistratura all' ordine...... di colpirne autonomia ed indipendenza, come condizione per avviare una restaurazione nel nostro paese! in questo, io non dico tutte le forze della destra ma una parte di esse appare strumento della vendetta, anche, di una vecchia classe dirigente per mille fili collegata a voi: anche quelli del telefono, come è noto agli italiani; di un vecchio regime....... un vecchio regime nel quale... vede, onorevole Berlusconi, in quel vecchio regime c' è stato anche qualche affitto a equo canone ...... ma ci sono stati anche imprenditori che con la corruzione hanno guadagnato centinaia di miliardi, e non avuto un equo canone da un ente previdenziale! purtroppo emerge una drammatica continuità. vedete, io non sono pentito degli sforzi che pure abbiamo compiuto, e che continueremo a compiere, per costruire un terreno comune di confronto anche aspro, ma in un quadro di regole, di valori condivisi. ma questi sforzi sono apparsi sempre impari di fronte a due giganteschi scogli che ostacolano la costruzione di una democrazia normale: uno è il tema dell' autonomia della magistratura; l' altro e quello del conflitto di interesse e della regolazione del sistema dell' informazione. è su questi temi che emerge la cultura illiberale del partito azienda , la sua pretesa di sottoporre le regole del vivere comune e della democrazia ad interessi limitati e di parte. calma, calma, calma...! ciò che si vuole è che prevalga la logica dell' arbitrio, della forza, del potere di sopraffazione di una parte sull' altra. io ho ascoltato senza nessuna gioia, anzi con preoccupazione e con dolore, l' intervento dell' onorevole Fausto Bertinotti ed ho assistito, come milioni di italiani, alla incredibile scena di un leader della sinistra che annuncia...... vittoriose battaglie e grandi trasformazioni sociali, tra gli applausi degli uomini di quella destra reazionaria, che quando hanno governato il paese hanno spinto milioni di lavoratori a scendere in piazza. c' è qualcosa che non funziona... ci deve essere qualcosa che non torna, in una sinistra che in questo momento non comprende che il tema di questa battaglia, il tema di questo confronto elettorale non è la legge finanziaria , i salari dei lavoratori, la necessità — che io avverto profondissima — di una svolta riformatrice nella vita economica e sociale. no, il tema di questa battaglia è un bene che, in qualche modo è premessa di tutto ciò: la difesa della democrazia, dei suoi valori, dei suoi principi, delle sue regole e della possibilità che questo paese vada al voto, ma non sospintovi dagli scarponi chiodati della destra, ma attraverso la possibilità di regole che garantiscano una campagna elettorale civile e pari possibilità per tutti! io ritengo che questo corso politico sia possibile e lo sarà se verrà respinta la mozione che abbiamo di fronte, la mozione che punta al disordine e alla ingovernabilità, e se si aprirà la strada ad un percorso che costruisca una democrazia più solida e più matura. lo scontro non è tra rinnovatori e conservatori, vorrei dire all' onorevole Segni: lo scontro è tra chi vuole rinnovare nella libertà e chi vuole l' avventura, lo scontro è tra chi vuole nuove e solide istituzioni democratiche e chi vuole con ogni mezzo il potere personale...... calpestando l' indipendenza dei giudici e potendo usare... vedete, anche questo è un indice di una cultura!