Umberto BOSSI - Deputato Maggioranza
XII Legislatura - Assemblea n. 126 - seduta del 24-01-1995
1995 - Governo Dini - Legislatura n. 12 - Seduta n. 126
  • Comunicazioni del governo

signor presidente del Consiglio , anticipo che la Lega assicura fin d' ora la fiducia al suo Governo, prima ancora che il programma che lei ha così puntualmente specificato e che descrive il passaggio ad uno Stato liberale con il superamento dell' attuale persistente dicotomia tra « Stato-padrone » , voluto soprattutto dalle sinistre, e capitalismo senza regole, favorito dalla Democrazia Cristiana . è un nuovo corso quello che lei ci ha illustrato, un New Deal liberale e anche un po' federalista. dicevo che la fiducia che confermiamo al suo Governo è legata al fatto contingente che il suo può essere un Governo di neutralità che permette alle forze politiche di sciogliere ogni vincolo di alleanza pregressa per consentire al Parlamento l' avvio delle riforme fondamentali: non può più funzionare contro di noi la prigione di Berlusconi e Fini sull' antitrust sul conflitto di interessi , sulle riforme istituzionali . come vede, signor presidente del Consiglio , il suo Governo non ha certo le caratteristiche che contraddistinsero a suo tempo i vari governi balneari e di parcheggio tipici delle manfrine della vecchia partitocrazia; sulle riforme è in gioco il destino dell' Italia quale paese democratico, non soltanto la sua reputazione, la sua stabilità e la sua economia. questo Governo ha compiti e caratteri specifici perché è necessario bloccare la pericolosa confusione, non solo politica, determinata dalla temeraria arroganza di alcuni uomini i quali, giunti fortunosamente al potere, non intendono più lasciarlo. è questo il nodo principale che occorre affrontare per impedire che oggi si ripetano foschi eventi del passato. se quanti insistono sul cosiddetto ribaltone conoscessero i principi della democrazia e, soprattutto, si muovessero nel rispetto della Costituzione, non saremmo certamente in balia di questa difficile e pericolosa congiuntura, in special modo perché i più accaniti nemici della soluzione costituzionale, garantita dal Capo dello Stato , dovrebbero sapere che non esistono governi a termine. in verità siamo di fronte ad un tentativo di golpe, come denunciato da talune parti, ma non è certo ad opera del presidente della Repubblica , come vorrebbe l' ex presidente Berlusconi, bensì ad opera e da parte di un manipolo di esasperati: un golpe malamente mascherato dalla pretesa di far coincidere il voto popolare con la propria intangibile permanenza a Palazzo Chigi . a questo proposito, signor presidente Dini, è molto importante il suo riferimento alle regole da riscrivere, cioè alle garanzie, quindi alla democrazia. il regime democratico è infatti un sistema di garanzie che riguarda tutti i poteri dello Stato, tutte le strutture pubbliche, tutti i cittadini e se le garanzie sono giuste si creano ambiti di libertà d' azione, di autonomia, di indipendenza; quando però il sistema di garanzie è incompleto 0 imperfetto, allora la democrazia manifesta difetti tanto gravi e fastidiosi da far rimpiangere persino un regime autoritario. è su quest' ultimo terreno che si è inserito un tentativo di Berlusconi e Fini di creare il partito unico della destra da contrapporre al partito unico della sinistra. una scelta che è semplicemente una follia, che riporterebbe il paese alle contrapposizioni sociali terribili del dopoguerra, causando non sviluppo e stabilità, ma crisi economica e sociale permanente. una scelta che si spiega razionalmente soltanto se si ammette che Berlusconi e Fini intendono perseguire un progetto alquanto simile a quello di rinascita democratica ideato dal gran maestro della Loggia P2 Gelli.... che prevedeva di ammortizzare la distruttività dello scontro tra il partito unico della destra e quello della sinistra... comunque, caro Sgarbi, meglio assomigliare a Di Pietro che a un piduista! un progetto — dicevo — che prevedeva di ammortizzare la distruttività dello scontro tra il partito unico della destra e quello della sinistra controllando l' opinione pubblica attraverso le televisioni e 1 giornali. « il vero potere risiede nelle mani dei detentori di mass media » dichiarava il venerabile Gelli, capo della P2, di cui Berlusconi ha la tessera numero 1816: sono cose che vanno ricordate! e prima di Gelli è un concetto già esposto dal nazista Goebbels, se ricordo bene... la Lega a questo progetto antidemocratico si è opposta, chiedendo riforme e l' abolizione del monopolio dell' informazione, chiedendo di dar vita ad un polo liberaldemocratico che, alternandosi ad un polo socialdemocratico ed escludendo le ali estreme della politica, possa garantire la democrazia e il riformismo contro gli apprendisti stregoni del neofascismo: tali vengono definiti in tutto il mondo il signor Fini e il signor Berlusconi! abbiamo avuto il coraggio...... di assumerci le nostre responsabilità, anche se questo significava andare controcorrente. abbiamo avuto il coraggio di testimoniare la verità in un' Italia che purtroppo ricorda ancora molto da vicino quella del 1938, dove il fascismo e la tessera fascista avevano imposto l' ignoranza, il conformismo, la viltà, la piaggeria come molle indispensabili per fare carriera...... per ottenere appalti, per godere dei privilegi del regime. ebbene, noi siamo tra quelli che credono che la storia abbia provato ampiamente che i regimi democratici, anche quando entrano in crisi, sono preferibili alle dittature, per quanto illuminate queste ultime possano essere. siamo tra quelli che credono che la democrazia si fondi su pochi e chiari principi, che la legge che vale per tutti sia quella voluta dalla maggioranza della collettività, che la collettività si esprime legittimamente attraverso il suo Parlamento, che la minoranza sia tenuta ad accettare la volontà della maggioranza, con il diritto di svolgere azione politica per modificare le norme vigenti ma con il dovere di rispettare le leggi vigenti. evidentemente, in questo Parlamento c' è gente che non conosce bene l' italiano, che confonde... ho detto, caro Sgarbi, la lingua italiana , non gli insulti della lingua italiana ! evidentemente, in questo Parlamento c' è gente che confonde autorità con autoritarismo. in questo Parlamento ci sono partiti che con il particolarismo ed il loro illiberalismo mettono in crisi lo Stato liberale e parlamentare che abbiamo ereditato, debole purtroppo, e che a questo punto... onorevole presidente , non è possibile parlare decentemente in Parlamento avendo una persona indescrivibile come Sgarbi che continua ad urlare ed infastidire, chiedo per favore che si proceda... oltre che manigoldo alle televisioni di Berlusconi, è anche persona estremamente poco educata! ebbene, noi siamo tra quelli che credono che la storia abbia provato ampiamente — dicevo — che i regimi democratici, anche quando entrano in crisi, sono certamente preferibili alle dittature. è uno Stato debole quello che abbiamo ereditato e che a questo punto ha un compito direi ben più grave di quello per il quale era attrezzato. non si tratta più di difendere l' individuo contro l' individuo, ma di difendere la legge contro potenti organizzazioni; si tratta di sottolineare a Berlusconi e Fini che non sarà concesso loro di scardinare le leggi dello Stato. il Parlamento e solo il Parlamento decide se andare o no alle elezioni. il Parlamento e non le minacce di piduisti e neofascisti! un Parlamento, quindi, che deve essere forte, che deve avere coraggio, che deve avere coscienza dei pericoli che corre il paese, che in questo momento di crisi rischia di restare intrappolato tra pericolo di paralisi e pericolo di ulteriori concentrazioni dei poteri. urge trovare una via di uscita e questa via di uscita sono le riforme. e per mettere il Parlamento in condizione di fare le riforme, adesso che la Lega si è liberata dalle catene paralizzanti di Berlusconi, urge che questo Governo ottenga la fiducia da parte di tutti i partiti e di tutti gli uomini liberi e democratici che sono in quest' Aula. è questa una occasione storica unica e irripetibile per dare il via alle riforme che il paese aspetta. non possiamo sciuparla! per realizzare questa occasione abbiamo dovuto passare attraverso mille difficoltà; abbiamo dovuto subire una smaccata propaganda con cui cercano di isolarci dal popolo con slogans da venditori di intrugli. ma c' è un pericolo reale, cari colleghi : che molti, troppi, piccoli imprenditori e artigiani, professionisti, cittadini gli credano. questo è un paese educato da troppo tempo all' ipocrisia e al falso perbenismo. il paese è debole e i persuasori occulti vanno messi sotto controllo da subito; sono estremamente pericolosi per la tenuta della democrazia! andate a vedere sul vocabolario alla voce dittatura... onorevole presidente , qui non è possibile... non è tesa! non mi pare molto tesa; c' è una parte che vuol provocare e vuole impedire...... di parlare in Parlamento. già da questo si evince quale tipo di cultura democratica abbiano questi signori! andate a vedere, cari colleghi , sul vocabolario, la voce dittatura e scoprirete che significa « regime politico autoritario, palesemente o no » ! ecco perché è assolutamente... guardate che potremmo fare le stesse cose quando intervenite voi, quando interviene Berlusconi, impedendovi di parlare. onorevole presidente , io ritengo che debba essere imposto un minimo di ordine. non è possibile che, in un Parlamento, un parlamentare non possa parlare liberamente! ecco perché — dicevo — è assolutamente improrogabile una legge antitrust soprattutto nel settore dell' informazione. il presidente della Corte costituzionale , Francesco Paolo Casavola, ha posto l' accento nei giorni scorsi sulla necessità di una soluzione immediata per quanto si riferisce alla libertà di informazione. « nell' esperienza italiana degli ultimi mesi » — dichiara Casavola — « non trovo che vi sia da apprezzare grande imparzialità, da parte soprattutto di taluni operatori della carta stampata e della televisione » . queste parole sottolineano l' urgenza della par condicio . sempre Casavola dichiara: « bisogna dire con grande chiarezza che certi schieramenti quando producono propaganda e non informazione obiettiva, non sono più schieramenti legittimi, perché ci si può legittimamente schierare pro o contro una tesi pro o contro un progetto, ma non si può prescindere dal dare un' informazione corrispondente alla verità dei fatti » . si può valutare la diversità delle posizioni, ma non si può mistificare al punto da considerare che tutta la verità stia da una parte e tutta la menzogna dall' altra. questo schieramento manicheo è pura propaganda, è pura falsificazione. ecco perché la Fininvest in tutto il mondo è espressione di una esasperazione dittatoriale e partitocratica, le cui origini craxiana e piduista appaiono inconfondibili! sempre il presidente Casavola fa un paragone tra la Germania e l' Italia proprio a proposito della propaganda e dell' informazione ed afferma: « c' è un' indubbia similarità nelle vicende dei nostri due paesi, con la differenza però che da noi il pluralismo rimane a livello di un puro valore ideologico, in Germania, invece, esiste di fatto una struttura pluralistica assicurata, da un lato, dalle competenze in materia di emittenza radiotelevisiva attribuite ai singoli Lànder, dall' altro, perché è riconosciuto un pluralismo delle formazioni sociali che in Italia sono eclissate dalle formazioni politiche . ma la nostra è, secondo la Costituzione, una democrazia pluralistica, per cui ogni alterazione del sistema pluralistico costituirebbe un passo indietro che non può essere accettato » . ho voluto riportare testualmente queste dichiarazioni per sottoporle alla riflessione non solo dei parlamentari ma di tutti gli italiani che per colpa di Berlusconi e Fini stanno oggi vivendo in un' atmosfera di spaventoso terremoto politico. ed è contro gli artefici di questa situazione che la Lega si è ribellata, che la Lega, davanti a tutti gli italiani, accusa di sedizione Berlusconi e Fini e tutti i loro complici. io invito quindi il presidente del Consiglio , nella scala delle priorità, a considerare la garanzia della par condicio . voglio qui ricordare che in Germania nessun privato può detenere più del 49,9 per cento di un' emittente televisiva e più del 24,9 per cento di altre due emittenti. le reti del servizio pubblico non possono trasmettere pubblicità se non nei giorni feriali e fino alle otto di sera. ciò impone pertanto l' entrata in vigore di una legge che elimini il monopolio delle assegnazioni pubblicitarie attraverso il quale la Fininvest e Publitalia dominano rigidamente anche nelle emittenti locali. come si vede, quindi, la certezza della par condicio sottolineata dal presidente della Repubblica in Italia finora non esiste, perché la Fininvest ne ha impedito e ne impedisce l' entrata in vigore . presidente Dini, il suo è un Governo che deve durare per fare il contrario di quello che ha fatto Berlusconi. i mercati internazionali aspettano un segnale chiaro, cioè che si prosegua con il risanamento della finanza pubblica . si deve evitare che debito pubblico e deficit si avvitino in una spirale infernale. occorre una manovra finanziaria molto forte e siamo d' accordo con lei, signor presidente , sul fatto che, oltre al taglio delle spese, occorrerà agire con equità anche sulle entrate. siamo d' accordo anche sulla necessità di fermare la svalutazione della lira che fa rischiare un aumento dell' inflazione importata, mentre grande attenzione dovrà essere posta ai punti di fragilità del sistema: i tassi d'interesse , i finanziamenti bancari ed azionari, le imprese che sono la cinghia di trasmissione tra economia finanziaria ed economia reale. per quanto riguarda le privatizzazioni, devo dire che non fa certo piacere vedere l' Italia in posizione di netto isolamento, come un angolo del mondo tagliato fuori dal progresso. perfino la Cina popolare si è impegnata a dare autonomia gestionale e maggiori responsabilità alle proprie aziende statali! in Italia ciò non è avvenuto. l' Italia è l' eccezione mondiale nonostante in passato di privatizzazioni ce ne siano anche state; ricordo l' Alfa Romeo , simbolo della meccanica pubblica, l' industria tessile, l' acciaio pubblico, la Cementir per il cemento pubblico. due sono le differenze tra l' Italia e gli altri paesi industrializzati : in Italia non vi è stato, almeno fino al 1992, alcun programma pubblico di privatizzazioni. quello che si è venduto, è stato venduto quasi di soppiatto. la causa contingente è che le partecipazioni pubbliche sono delle società per azioni che stanno negli enti e non aziende pubbliche direttamente dipendenti dal Tesoro, e questo lei lo sa meglio di me. per tale ragione sono gli enti e non il Tesoro a decidere eventualmente di vendere. è come se lo Stato avesse perso il controllo delle imprese pubbliche perché è costretto a finanziarle senza avere però il potere di deciderne il destino, che è nelle mani di gruppi dirigenti in gran parte nominati dai partiti. tali imprese non sono sottoposte né a stringenti vincoli finanziari né ad impegni di redditività; insomma, sono dei veri e propri pozzi senza fondo, causa di sperperi, di carriere a matrice politica che resistono, con l' appoggio di sindacati e di partiti, a qualsiasi ipotesi di vendita. insomma, ci troviamo di fronte ad un potere politico enormemente interessato al mantenimento dello Stato-padrone che ha aggiunto proprie resistenze a quelle degli apparati, delle imprese, dei manager e così via . credo valga la pena ricordare quello che più importa: che le privatizzazioni rappresentano nel suo programma la chiave di volta per il passaggio definitivo dallo Stato-padrone e dal capitalismo selvaggio allo Stato liberale e controllore. certo, vi è quindi nel suo programma la proposta di un nuovo corso con l' eccezione del federalismo che lei vede nella sola variante fiscale, il che non è possibile perché il federalismo è la risultante di un' integrazione sia politica che fiscale. ma in linea di massima si può dire che dal suo programma si evince l' esistenza e la ricerca di un legame intrinseco tra politica come azione e ideologia della libertà come pensiero. che piaccia o no, proprio della politica è il compito di aggregare intorno ad un ideale interessi differenti. e questa volta l' ideale è quello di salvare la democrazia del paese! signor presidente , nella vita occorre avere coraggio e devo riconoscere che lei ne ha avuto e ne ha. il suo Governo mette fine ad una brutta situazione. molti avevano dimenticato che i dittatori spuntano sempre nelle crisi socio-politiche gravi e compiono due scelte una volta ascesi al potere: liquidano gli avversari più pericolosi, in questo caso la Lega, e in nome del bene del popolo sottomettono gli interessi dei cittadini a quelli dello Stato e quelli dello Stato al loro personale tornaconto. per fortuna, questa volta è andata bene! un giorno il paese, quando avrà compreso, ringrazierà la Lega! allora i cittadini riacquisteranno la facoltà delle scelte politiche e, quando verrà il tempo, opteranno per un regime democratico e per un sistema federalista; e sbiadiranno sullo sfondo le prepotenze di Fini e Berlusconi! di loro resterà il ricordo fastidioso di moscerini scontratisi con la fermezza democratica di questo Parlamento! la Lega vota la fiducia a lei ed al suo Governo; e non per due mesi, ma per tutto il tempo che occorrerà a concludere le riforme economiche e istituzionali, per le quali il popolo ha votato e sulle quali è stato tradito dal neofascismo!