Umberto BOSSI - Deputato Maggioranza
XII Legislatura - Assemblea n. 102 - seduta del 21-11-1994
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1995 e bilancio pluriennale per il triennio 1995-1997
1994 - Governo I Berlusconi - Legislatura n. 12 - Seduta n. 102
  • Attività legislativa

onorevole presidente , la Lega voterà a favore del bilancio, così come ha votato a favore della legge finanziaria , per onorare l' impegno che ha preso nei confronti dei suoi elettori e del paese, che ritiene indispensabile la governabilità. abbiamo votato la legge finanziaria anche se il Governo ha presentato un articolato differente nella sostanza da quanto deciso nella riunione di maggioranza, soprattutto per la parte che riguarda la previdenza. ora, ricordando che la legge finanziaria è quella in cui occorrono maggiori spazi di mediazione, confidiamo, noi della Lega, che il Governo trovi la forza di stralciare la riforma confusa e tutt' altro che equa della previdenza, che si vuole imporre al paese. quella dello stralcio sarebbe nient' altro che una scelta assolutamente compatibile con lo spirito della legge finanziaria , che fu introdotta nel nostro ordinamento contabile con lo scopo preciso di ovviare agli inconvenienti connessi all' eccessiva rigidità del bilancio. in verità, le riforme economiche, quelle finanziarie e lo stesso problema del pareggio del bilancio dello Stato non sono mai vere questioni tecniche, ma scelte politiche. l' economista potrà suggerire i tempi, i modi e le tecniche, ma alla fine è la politica a decidere quali sacrifici fare e perché farli. il problema per noi è che questo Governo ha scelto, ora come ora, la politica dei tagli che colpiscono solo coloro che hanno effettivamente pagato. la Lega, che ha lottato per anni per ottenere il passaggio dal vecchio Stato assistenzialista allo Stato liberale, dove ogni cittadino abbia eguali diritti e eguali doveri, trova inaccettabile che chi ha rispettato il dovere di versare per una vita i contributi all' Inps non abbia adesso il diritto di percepire quanto era nei patti e nelle legittime aspettative. inaccettabilità a nostro giudizio aggravata dal fatto che lo stesso documento finanziario si proponeva, ad esempio, di condonare la mancata riscossione, dolosa e no e durata un decennio, della contribuzione agricola per un ammontare globale che con gli interessi è superiore a quella recuperabile dall' intera manovra sulle pensioni per il 1995. inaccettabilità a nostro giudizio aggravata dal fatto che continuano ad essere erogate pensioni fasulle, di tutti i tipi, senza effettivi controlli fiscali. occorre, insomma, una vera riforma della previdenza fatta al di fuori della legge finanziaria , che trovi il consenso delle parti sociali . fortunatamente è una scelta, quella dello stralcio, che si può fare senza effetti di bilancio, conseguenze di cassa, perché per il 1995 la manovra sulle pensioni della finanziaria consiste esclusivamente nel blocco delle pensioni. occorre insomma una vera riforma della previdenza perché ci sono troppe discriminazioni da superare. mi riferisco, ad esempio, all' ottica con cui vengono prepensionati i dipendenti in esubero di tante grosse aziende pubbliche e private, dall' Efim all' Alitalia, alla stessa Standa dell' onorevole Berlusconi. non è la stessa ottica applicata nel caso della ristrutturazione aziendale di tante piccole e medie imprese che pure costituiscono il nerbo dell' attività produttiva del paese. con incidenze negative? no, sono solo le conseguenze di precise scelte politiche del passato, cui bisogna ovviare. vale la pena a questo punto sottolineare che governare significa assumersi le massime responsabilità, allo scopo di assicurare al paese giustizia, stabilità, leggi eguali per tutti, protezione delle classi più deboli; cioè governare significa investire nella pace sociale e non nel contrario. l' onorevole Berlusconi a proposito di questo problema sa molto bene che lo scontro sociale estremizza la politica ed indebolisce chi propone le riforme necessarie al cambiamento del paese. chi sta nel mezzo dello schieramento politico come la Lega, che ha messo in stallo l' antiliberismo di destra e di sinistra, viene indubbiamente danneggiato dal clima degli scontri sociali che possono, al contrario, favorire lo spostamento del consenso popolare verso forze politiche più esterne. ma sarebbe una vittoria di Pirro perché verrebbe pagata al prezzo di una grave crisi economica e sociale. per risanare il paese non occorrono né nervi fragili, né colpi di spugna, né colpi di fiducia, ma, al contrario, occorre il coinvolgimento del paese reale . come sottolineava il documento sottoscritto da me e dall' onorevole Buttiglione, la pace sociale e la severità della manovra finanziaria sono due condizioni egualmente indispensabili per lo sviluppo del paese . motivi e lotte per la supremazia politica è bene che tacciano fino all' approvazione definitiva della legge finanziaria e del bilancio! evitino certi alleati di lanciare l' accusa che la Lega sovvertirebbe addirittura lo stato di diritto , richiedendo la verifica alla coalizione di cui è parte, motivando con argomentazioni labili i loro interventi irosi. anche se il Governo non è frutto, come nel passato, di una contrattazione postelettorale, bensì di un patto preventivo stipulato davanti agli elettori, non può essere sottovalutato né il fatto che tra Lega e Alleanza Nazionale non ci sia stato alcun patto preelettorale né il fatto che alla base della governabilità ci deve essere la realizzazione del programma stabilito. l' onorevole Berlusconi non può essere considerato né considerarsi un protagonista super partes , che ha sempre ragione, al quale spetta solo di concedere la verifica e quindi, implicitamente, di mantenere o sciogliere le Camere. sono tesi che, come minimo, ledono i poteri costituzionali del presidente della Repubblica e che lasciano trasparire, insieme con l' altra tesi secondo la quale dovrebbe essere il Governo e non le Camere a fare le leggi, il ritorno di dogmi di un passato antidemocratico e antiliberale. nessuno può sottovalutare il fatto che la storia non tollera mistificazioni quando si tratta di salvaguardare lo stato di diritto ed i principi fondamentali della democrazia. noi non siamo entrati in questa maggioranza pensando di diventare subalterni alle altre forze politiche che la costituiscono, per poi scomparire, non saremo uno sgabello per il salto all' indietro dei gattopardi di turno, ma siamo entrati nel Governo per essere coscienza critica del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica , per sconfiggere le ricette antiquate di una cultura demagogica e populista che ha per parola d'ordine quella di sistemare parassiti, assistiti, falsi cassintegrati, falsi pensionati, impiegati pubblici nullafacenti che svolgono poi un' altra attività, di solito ignota al fisco e agli economisti del paese. mi scusi. siamo entrati in questo Governo chiedendo regole per il libero mercato e per il nuovo Stato, cioè con la richiesta congiunta di antitrust e di federalismo, avendo coscienza che oggi l' alternanza è tra riforma globale o globale restaurazione. onorevole presidente , la Lega vuole che al Senato il Governo accetti nuovi importanti emendamenti sia sul condono, su cui non gradiremmo che il Governo ponesse la fiducia, sia sulle pensioni, perché noi non vogliamo che dietro a questo Governo, il nostro Governo, possa dispiegarsi la potenza di un grande blocco conservatore. il paese non accetta più la governabilità per la governabilità, cioè il potere per il potere, il potere per l' interesse. il popolo, l' unica vera fonte del rinnovamento, non può essere tradito.