Fausto BERTINOTTI - Deputato Opposizione
XII Legislatura - Assemblea n. 102 - seduta del 21-11-1994
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1995)
1994 - Governo I Berlusconi - Legislatura n. 12 - Seduta n. 102
  • Attività legislativa

signor presidente , signore e signori, avvertiamo più acute — più acute persino che all' inizio — le ragioni del nostro dissenso sulla legge finanziaria ; anzi si dovrebbe dire sull' impianto di politica economica e sociale che ispira l' intera manovra. la nostra valutazione critica non dipende e non discende dal giudizio politico negativo sulla coalizione di Governo, giudizio che è stato sempre dichiarato ed esplicito. in realtà, il nostro giudizio è sulla politica economica e sociale che si realizza con questa finanziaria, e sono due gli ordini di ragioni a motivarlo. il primo — ed è un punto di grande severità — è che questa manovra economica non affronta, non incontra, non si pone la questione di risolvere i problemi principali del paese: la disoccupazione, le condizioni ambientali, il Mezzogiorno sono sostanzialmente ignorati dalla manovra. e oggi, invece, dopo quanto è accaduto, questi problemi dovrebbero rappresentare il terreno su cui realizzare il confronto tra la maggioranza e l' opposizione. ciò che è accaduto dall' inizio della manovra ha confermato alcune tesi, ne ha falsificate altre, ha visto acutizzarsi taluni problemi. i dati sono di fronte a noi, incontrovertibili: sta avvenendo una ripresa economica e produttiva impetuosa, ma essa neppure lambisce una disoccupazione di massa, strutturale, che mantiene tutta la sua gravità. è avvenuto un vero e proprio disastro idrogeologico, che ha messo in evidenza — qualora ve ne fosse stato bisogno — l' acutezza della questione ambientale come grande problema irrisolto e come opportunità e necessità di organizzazione di tale risorsa per una nuova politica economica . il problema del Mezzogiorno è riproposto quotidianamente da acute crisi sociali, ma persino una vicenda come quella del colera ha segnalato il rischio di un' ulteriore separazione dai punti alti dello sviluppo. dunque, grandi problemi, alcuni dei quali storici, che la modernizzazione in corso rendono ancora più acuti e persino drammatici. a tali problemi si replica non assolutizzando il risanamento del bilancio, ma configurando una proposta di sviluppo, una grande proposta di politica economica . il Governo neppure ha provato il cimento. il secondo ordine di problemi riguarda il modo con cui si è tentato di lavorare al risanamento del bilancio dello Stato , questione peraltro rimasta irrisolta. essa è stata affrontata con una dura politica di classe; si potrebbe dire che il risanamento del bilancio sta tutto in una politica di taglio delle pensioni, di attacco allo stato sociale . si può dire che l' essenza della manovra di politica economica del Governo è in un' aggressione, in una politica di destrutturazione della previdenza sociale . per questa ragione, e per il senso più generale di società e di classe, è insorto contro questa manovra un movimento di massa inedito e dalle proporzioni finora sconosciute. il Governo ha replicato con ottusità e miopia, ponendo la questione di fiducia , con l' intento di stroncare così quel movimento. dall' ascolto di questo dibattito parlamentare devo dire che si sono potuti cogliere elementi che inquietano: quando un uomo indubbiamente colto ed intelligente come l' onorevole Dotti dice le cose che ha detto su questo movimento, facendo intendere che si tratta di una strumentalizzazione, di un' agitazione prodotta dalle forze di opposizione, dimostra come il Governo e la sua maggioranza siano incapaci di capire il paese e ciò che nel paese sta accadendo. vorrei ricordare all' onorevole Dotti che non solo i militanti di Rifondazione comunista e delle opposizioni ma anche quelli del suo partito, di Alleanza Nazionale e della Lega hanno partecipato, come ogni altro lavoratore, agli scioperi ed alle manifestazioni che hanno investito il paese, perché è il mondo del lavoro che è insorto, assumendo piena coscienza di sé e rivendicando un riconoscimento del proprio ruolo contro la manovra. tale movimento ha pervaso persino i lavori del Parlamento, determinando correzioni, come quella realizzata sulla contingenza delle pensioni e quella che ha impedito la riduzione del rendimento delle stesse, correzioni che in qualche modo sono riassuntive di una possibilità di influenza che tuttavia, per l' opposizione della maggioranza a capire, non è riuscita a guadagnare i risultati che meritava. basti per tutti la questione del blocco delle pensioni di anzianità, che resta il segno più vistosamente di classe, di iniquità e di incomprensione del paese che il Governo produce. si parla ora di trattative, per diritto e per rovescio: per diritto guardiamo con interesse a quelle con le organizzazioni sindacali , alle quali auguriamo il successo di vedere accolte le loro rivendicazioni, che sono quelle dei lavoratori; per rovescio, sono in corso molte manovre per trovare qualche via d' uscita politicista ad un problema che, invece, riguarda i rapporti sociali ed il modello sociale del paese, tentativi di attenuare, sminuire, rendere meno chiara la posta in gioco e la portata di questo scontro. noi intendiamo contribuire affinché il movimento di massa guadagni un risultato sul terreno su cui è maturato; per questo crediamo che una discriminante di fondo sia la riconquista dello sblocco delle pensioni di anzianità, in modo che sia possibile per questa via, oltre che dare un risarcimento ai lavoratori, avviare qualche politica attiva del lavoro, con le coperture del turnover che, altrimenti, verrebbero negate persino per questa limitata condizione. una conquista del genere consentirebbe di porre l' obiettivo di ridisegnare l' intera manovra ed è per questo che sulla stessa noi oggi voteremo contro, per poter così contribuire a che le rivendicazioni dei lavoratori, i loro obiettivi siano realizzati, se non qui, nell' altro ramo del Parlamento. votiamo contro per aprire, in questo modo, una possibilità di risultato positivo. questo è fattibile perché il paese reale vede crescere un movimento di massa come quello che viene proposto con il prossimo sciopero generale e come quello degli studenti che, in questi giorni, qualifica democraticamente la vita del paese — democraticamente, lo ripeto — e costruisce, insieme al movimento dei lavoratori e dei pensionati, una risorsa di democrazia ed una domanda di giustizia sociale . non c' è una politica economica che non sia in grado di connettersi a queste grandi domande: se c' è, è quella che viene realizzata, che non determina alcun risanamento reale dei problemi del paese i quali, invece, escono aggravati, così come esce destrutturato quello stato sociale che costituiva l' unica garanzia per le popolazioni più deboli. c' è anche la possibilità aperta dal voto di ieri: un voto parziale, articolato, amministrativo, nel quale, tuttavia, non si può non vedere l' indicazione alla coalizione di Governo della sua perdita di consenso nel paese. il crollo di Forza Italia mette in luce la crisi di quella che è l' architettura fondamentale dell' intera coalizione di Governo. questa vive una crisi di fiducia da parte delle masse popolari , delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati, degli studenti ed oggi voi l' avete misurata anche con il voto. noi crediamo che sarebbe bene per tutto il paese che questo Governo si dimettesse ora, di fronte a questi elementi; in ogni caso, con il nostro voto contrario sul disegno di legge finanziaria intendiamo dare un' indicazione positiva e propositiva: segnalare cioè l' esigenza che vengano accolte le rivendicazioni fondamentali dei lavoratori e dei pensionati.