Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 33 - seduta del 28-07-1992
Norme sull'aborto
1992 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 62
  • Attività legislativa

signor presidente , colleghi, vorrei reagire a questa condizione — come dire? — un po' depressa che caratterizza le opposizioni (lasciamo stare la maggioranza, che ha ragione e basta...!). motivi di scandalo ve ne sono ogni giorno, ma prendiamo quelli che ci sono...! qui non sta accadendo nulla di grave, colleghi di Rifondazione comunista e del Pds. quando in questo Parlamento vi era una maggioranza del 96 per cento (avevano ridotto alla metà il Movimento Sociale , vi erano 6 colleghi di democrazia proletaria ed eravamo particolarmente ingombranti noi), la fiducia veniva posta con un ritmo anche maggiore di quello attualmente riscontrabile. penso, ad esempio, ai decreti Cossiga e ad altri provvedimenti del genere. anche allora si elevavano grida per sostenere che non si trattava di un metodo democratico e così via . noi prendevamo atto che la maggioranza del 96 per cento ricorreva, contro l' altro 4 per cento , alla fiducia. i nostri dimostreranno che noi eravamo lusingati di questo e che, fin quando le regole erano rispettate, non eravamo particolarmente allarmati; se un Governo aveva bisogno di dimostrare la propria debolezza, perché in effetti quella maggioranza del 96 per cento conteneva un po' di acquistati da una parte e un po' di ricattati dall' altra, questo era comunque un problema del Governo. in definitiva, non userei toni alti. quello attuale è un Governo che ha una maggioranza del 51 per cento , non so... non lo sanno neanche loro. è un Governo che ha una Presidenza del Consiglio di questo tipo, di questo carisma e di questa abilità... dovrebbero non chiedere la fiducia e andare nelle Commissioni a perdere tempo? e poi, le contraddizioni che vi sono... non sanno nemmeno quello che vogliono! devo dire onestamente che in una democrazia moderna dovrebbero essere nostri soprattutto i poteri di controllo, più che i poteri legislativi intesi in termini latini ed italiani, in una situazione nella quale il legislativo, avendo occupato perimetri immensi che non gli appartengono, determina una condizione tale per cui, essendo tutto legge, niente è legge. infatti, questo potere legislativo deve fare i conti con il fatto che le vere leggi non sono quelle del legislativo... le cose vanno in questo modo...! semmai, presidente, il problema è un altro. voi state accettando tutti — devo dire tutti! — , senza eccezione alcuna (come si diceva una volta su L'Unità ), per carità, nei fatti, non ideologicamente... si sta tentando di far diventare questo Parlamento uno zoo chiuso al pubblico, sempre più chiuso. dobbiamo riscontrare che, nonostante il Parlamento abbia garantito il raddoppio dell' audience della televisione pubblica (quando La Volpe , Curzi e Vespa ci hanno concesso un' ora, abbiamo raddoppiato l' audience previsto!), questi signori continuano a dirci: « no, oggi non credo che avremo il tempo, i dibattiti parlamentari non valgono nulla » ... ora, o vogliamo prescindere da tutto ciò (ed io non voglio, proprio per amore del Parlamento e della politica, dei blocchi sociali, del terzo stato e dei principi)... o io non sono minimamente disposto a riconoscere che, in fondo, il « cretinismo » parlamentare debba divenire la cifra sulla quale giochiamo. se noi non abbiamo la possibilità di trasmettere, di volgarizzare, di laicizzare il senso dello scontro, se non verrà trasmesso nulla di ciò che avviene qui dentro... guardate: qui noi siamo molti di più di quanti non eravamo quindici anni fa; in questa legislatura il tasso di presenza, anche nei momenti di massima assenza, è magari del 10 per cento , magari di uno in più e non di uno in meno! diciamo anche questo, smettiamola di autoflagellarci! vi dico che questo inizio di legislatura evidentemente finirà presto, perché il paese non se ne accorge, perché c' è l' autoflagellazione, il piagnisteo: tollerate tutti (chiedo scusa, signor presidente ) che per due giorni di seguito i telegiornali della Rai-TV e gli altri dicano che il Parlamento è quello che è, impedito, e impedisce che si facciano i conti contro la criminalità! questi sono vilipendi al Parlamento! fino a quando il giudiziario italiano continuerà ad essere culturalmente subalterno non ai garantismi o no, ma alla partitocrazia, i veri problemi — che non consistono nelle tangenti di danaro, ma nelle tangenti di diritto, nelle tangenti di Costituzione (mi riferisco all' articolo 21), nel furto di verità: queste sono le motivazioni per le quali moriamo politicamente — non saranno risolti! chiedo scusa, signor presidente , ma volevo proprio rilevare che questo non è un problema: se vogliono, pongano altre 50 questioni di fiducia ! non è un' offesa al Parlamento, bensì una dimostrazione politica di alcune cose: ma vi illudete, perché non lo è, perché il paese non lo sa, perché non c' è un giornale (se non Liberazione, per la sua fetta, e L'Unità , per la sua fetta) che dirà che questa è un' offesa, e via dicendo. per il resto, quel 95 per cento di elettori non capisce perché noi siamo divenuti (noi, Rai-TV, partiti) un' impresa — chiedo scusa — di balle! è un termine poco parlamentare, ma è poco parlamentare quello che fanno, signor presidente .