Umberto BOSSI - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 296 - seduta del 12-01-1994
Sfiducia al Governo
1994 - Governo Ciampi - Legislatura n. 11 - Seduta n. 296
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , signor presidente del Consiglio , colleghi, per la Lega il Governo Ciampi è morto nel momento in cui il nostro gruppo ha ritirato tutti i suoi emendamenti presentati alla legge finanziaria , rinunciando ad ogni legittimo ostruzionismo. questa è la decisione presa dagli organi politici della Lega e dai suoi gruppi parlamentari . non possiamo quindi accettare qualunque soluzione tesa ad allungare i termini di questa legislatura. la Lega, inoltre — lo ribadisco subito a scanso di equivoci — , ha formalmente confermato il ritiro dei suoi gruppi parlamentari da Montecitorio e da Palazzo Madama ... qui mi preme sottolineare che questa decisione non ha nulla a che fare con l' Aventino storico, ma intende agire soprattutto come richiamo forte a tutti gli organi costituzionali: è finita senza ulteriori sbavature l' era della nomenklatura, l' era del « manuale Cencelli » ! tutto il popolo italiano vuole che siano aperte le cabine elettorali entro i termini più ravvicinati previsti costituzionalmente dopo 10 scioglimento delle Camere . pertanto, il ritiro dei gruppi parlamentari leghisti non è un atto di divisione del paese, sul piano formale e men che mai sul piano costituzionale. non c' entra il nostro rifiuto con l' atto di ribellione delle opposizioni degli anni Venti per determinare la spaccatura del paese tra fascisti e antifascisti. al contrario, esso deve agire come necessario ammonimento perché gli italiani possano al più presto compiere le loro scelte politiche. in proposito, per sottolineare i motivi delle decisioni della Lega, voglio qui ricordare che il ministro Mancino il 15 novembre 1979, in un suo discorso al Senato, parlò addirittura di « parlamento decorativo » ed affermò testualmente: « nell' immediato dopoguerra — ma anche dopo la comparsa della Lega sulla scena politica! — emerse un forte potere esecutivo che spesso si identificò e venne identificato con lo Stato » . sempre il ministro Mancino dichiarò che il Parlamento in quel periodo fu più che altro un coro di consensi — per usare un' espressione dei costituzionalisti tedeschi — piuttosto che un luogo di dibattito e di decisione politica. in sostanza, diceva Mancino, l' identificazione del Governo con una maggioranza parlamentare rigida, se può dare all' Esecutivo stabilità, toglie però al legislativo autonomia di indirizzo politico e di controllo parlamentare, perché i due poteri si intrecciano strettamente tra loro e spesso quello legislativo è ridotto a supporto dell' Esecutivo. ho citato il ministro Mancino perché con queste sue parole, che per noi sono quelle di un avversario politico, ritengo si possa fotografare e spiegare la situazione prolungatasi durante questo infausto quarantennio e che l' apparizione finale del Governo Ciampi non ha mutato assolutamente. noi quindi voteremo a favore della mozione di sfiducia a questo Governo, ma riteniamo che il nostro voto debba coincidere con lo scioglimento immediato delle Camere; e su questo attendiamo le protratte, almeno fino ad oggi, decisioni del Capo dello Stato . devo dire inoltre che sono molto perplesso sulla necessità di questo dibattito perché, tra le svariate ipotesi fiorite attorno alla presentazione della mozione Pannella, vi è quella che si voglia utilizzare proprio tale mezzo per prolungare la durata della legislatura allo scopo di consentire soprattutto alla Democrazia Cristiana di ricomporre la propria unità. lei, signor presidente del Consiglio , non può dimenticare i risultati dei referenda, e non può non tener conto del fatto che la Lega si è battuta durante questo spezzone di legislatura per rompere il sistema, per far scattare Tangentopoli e per dare a tutti gli italiani la possibilità di votare liberamente senza subire le imposizioni dei clan politici (o politico-mafiosi, forse sarebbe meglio dire) e del voto di scambio . lo scioglimento immediato delle Camere quindi è un atto dovuto, presidente, al di là delle disquisizioni giuridiche, che esprimono interessi anche non condivisibili ed abietti; e non mi riferisco solo a coloro che nutrono il timore di non venire rieletti, ma anche ed in particolar modo alla volontà degli inquisiti eccellenti di mantenere il mandato parlamentare il più a lungo possibile. questi, infatti, continuano a sperare nella revisione delle norme concernenti la custodia cautelare e magari in un colpo di spugna . don Sturzo diceva che, quando si tratta di difendere la parte di potere spesso illegittimamente conquistata, gabellando le proprie ambizioni per difesa degli interessi del popolo, i politici sono capaci di qualunque trucco e sono generalmente degli abilissimi apprendisti stregoni . la Lega, invece, gruppo politico popolare e popolano, ha sempre parlato chiaro e disprezza gli apprendisti stregoni . ecco perché, signor presidente del Consiglio , non accettiamo la tesi di quanti vogliono prolungare la durata della legislatura. secondo tale tesi lo scioglimento delle Camere entro termini brevissimi provocherebbe ripercussioni assai negative in un momento di ripresina economica. noi siamo di avviso totalmente contrario: vogliamo che si chiuda con un passato che è stato trascinato fino a qui. debbo dire che la nuova legge elettorale , alla cui approvazione la Lega ha dato il proprio appoggio determinante, non rappresenta affatto la perfezione, ma è soltanto il male minore. è però indubbio che l' esperienza della proporzionale ha rappresentato non solo la causa della frammentazione del tessuto politico italiano, ma anche la barriera difensiva dietro la quale sono rimasti a difendere il loro potere la Democrazia Cristiana ed i suoi alleati, con una finta opposizione di destra e di sinistra. in sostanza abbiamo vissuto per molti anni nell' ambito crepuscolare del compromesso storico e si è così corrotto il principio fondamentale della democrazia. oggi possiamo constatare che il bipolarismo di Marx tra comunismo e capitalismo ha determinato, almeno nel nostro paese, ma non solo in esso, un assetto politico obliquo il cui baricentro non era certo la democrazia, ma la corruzione ed i patti di ripartizione della nomenklatura. democrazia, invece, significa modo di produzione del diritto caratterizzato dalla partecipazione del cittadini ai processi decisionali, per cui le norme giuridiche sono create da quelle stesse persone, ossia dal popolo e dagli elettori, alle quali sono rivolte. in sostanza, grandissima parte della dottrina giuridica e costituzionale garantisce il diritto al voto e quindi garantisce i diritti fondamentali e della democrazia, che a loro volta rappresentano gran parte della dottrina giuridica e costituzionale. ecco perché la Lega è in questo Parlamento e nel paese il modello nuovo ed incoercibile della liberaldemocrazia. chi, tra le vecchie forze politiche e di centro, si spaccia per liberista, onorevole presidente , viene contestato dalla realtà della situazione attuale. il fatto che non sia stato possibile finora costituire un polo liberaldemocratico è conseguente alla mancanza di una volontà precipua e decisa di portare avanti la libertà nel paese. il polo non c' è, e quindi non è stato neppure possibile presentare un governo alternativo a quello attuale — che guarderebbe a sinistra, onorevole presidente — per gestire la normale amministrazione durante la campagna elettorale . è prevalso il tatticismo di bottega — è questa la verità — sulla strategia liberalista; la scelta politica della Democrazia Cristiana è contraria, anzi è addirittura un insulto alle libertà popolari. tutto questo per tentare di ricomporre i frammenti della vecchia nomenklatura, per concedere ancora qualche tempo a Martinazzoli ed ai suoi tentativi di ricomporre le sparse membra del suo partito, nella convinzione che alla fine, con qualche polo pateracchio spacciato per liberista — naturalmente con l' esclusione della Lega — si riuscirà a trarre in inganno i cittadini. così qualcuno si illude di fermare il cambiamento, di restaurare, riciclando gattopardescamente le forze dello sfascio. prevale, quindi, una volontà di trucchi, nell' area centralista, per ritardare il più possibile le elezioni. non vedo altro. se ci fosse una volontà liberalista vera, non si porrebbe il problema di escludere la Lega, ma quello opposto, quello cioè di garantirsi la partecipazione della Lega, che è la formidabile forza politica che con il suo attacco ha sfondato il muro di gomma della partitocrazia, dando il via alla liberazione del paese. la Lega, che è la coscienza onesta del paese, è il massimo garante del principio della libertà e deve rovesciarsi nelle istituzioni per poter agire anche nell' economia. chi esclude la Lega non può fare il polo liberaldemocratico. capisco che sono infiniti i processi che dovranno garantire all' Italia la democrazia e soprattutto un sistema economico , politico e sociale liberista. si tratta di rivedere l' intera Costituzione, di guardare al percorso verso un sistema federale attraverso le strutture autonome delle regioni che ne rappresentano le cellule; si tratta di rivedere le funzioni dei partiti, di eliminare le tuttora resistentissime sacche di socialismo reale , attuando seriamente una politica di privatizzazione che garantisca investimenti produttivi e posti di lavoro , eliminando una volta per sempre l' assistenzialismo sterile. si tratta di garantire al centrosud le risorse necessarie perché finalmente nel Mezzogiorno prenda corpo un sistema produttivo autosufficiente. occorre rivedere il sistema fiscale, la sanità a scuola. insomma, la Lega lo riafferma con decisione: bisogna restringere sempre più, fino ad eliminarle attraverso il federalismo, le prevaricazioni millenarie fra il nord, il Mezzogiorno e le isole. a questo punto, consentitemi un accenno al problema fiscale. la Lega è stata accusata, addirittura con denuncia penale, di aver sollecitato lo sciopero fiscale. questa è una delle tante prevaricazioni contro i legittimi interessi dei contribuenti italiani operate dalla nomenklatura. la Lega non si oppone pregiudizialmente all' articolo 53 della Costituzione, riguardante la capacità contributiva di tutti i cittadini su base progressiva; ma come non si discute il principio secondo il quale tutti devono pagare le tasse, altrettanto indiscutibile è il fatto che oggi vengono premiati gli evasori. e tra costoro non solo il contribuente spicciolo, ma gli enti di Stato, un certo grande capitale che ha prelevato dal fisco le tangenti sulle quali ha vissuto e sperperato per quarant' anni la partitocrazia. sul problema fiscale la Lega ha chiesto la garanzia di controlli severi e penalmente perseguibili nei confronti di chi presenta bilanci falsi e di quei governi che hanno continuamente e deliberatamente ignorato l' articolo 81 della Costituzione. occorre soprattutto, però, che i partiti che intendano operare dopo il ciclone di Tangentopoli garantiscano la loro funzione di intermediazione tra la base e vertici, secondo quanto stabilisce l' articolo 49 della Costituzione. tale articolo garantisce infatti ai partiti la funzione ed il diritto di associarsi liberamente per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. ovviamente i partiti debbono servirsi di mezzi legittimi per sostenere ed ampliare la loro organizzazione. a nostro parere, ciascun cittadino deve potere liberamente ed in modo anonimo contribuire alle spese organizzative dei partiti, con l' obbligo ineludibile per questi di riportare qualunque somma nei bilanci. insomma, vi è una distinzione tra regalia, oblazione volontaria e tangente che è necessario sottolineare. è una proposta sulla quale si potrà lavorare quando il sistema politico non affonderà più le mani nelle greppie delle partecipazioni statali , ad esempio; quando si procederà ad un' autentica privatizzazione e ad una revisione profonda della struttura della nomenklatura statale e parastatale, privatizzando sul serio! occorre sollecitare l' iniziativa privata in tutti i settori, eliminando le rendite parassitarie ed oscure, che non solo hanno creato Tangentopoli, ma rappresentano anche, specie nelle vandee del Mezzogiorno, il frutto di attività collegate ai voti di scambio , alle tangenti, agli appalti fantasma, alle omertà politico-mafiose. sono queste le riforme alle quali la Lega darà il suo contributo decisivo nella prossima legislatura. sono queste le ragioni per le quali non vi è più tempo da perdere per lo scioglimento delle Camere . la Lega è e si pone quale supporto determinante di un polo liberaldemocratico; si prepara al passaggio dalla prima alla seconda Repubblica , in cui la libertà sarà maggiore nell' economia, e nelle istituzioni, fino al trionfo del federalismo. in questo senso, la Lega è pronta ad un confronto e ad un colloquio con le autentiche forze della democrazia: quelle forze liberaldemocratiche che garantiranno una naturale evoluzione verso uno Stato più libero e meno interventista, nonché garante del principio della libertà. lo scioglimento rapido ed irrevocabile delle Camere deve quindi rappresentare sul piano politico non solo un atto dovuto, ma addirittura una catarsi, perché deve segnare il passaggio tra la prima e la seconda Repubblica e deve aprire, attraverso più forti forme di autonomie, la strada verso l' Italia federale ed europea. amici, quello che io faccio in questo particolarissimo momento della storia è un discorso serio e ponderato: la Lega respinge qualunque tentativo di dare, attraverso un' operazione di cosmesi, una superficiale apparenza di vitalità a qualunque nomenklatura, sia di destra, sia di sinistra, truccata per continuare ai danni del popolo italiano come prima e peggio di prima! per questo, dunque il gruppo della Lega voterà a favore della mozione di sfiducia .