Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 29 - seduta del 22-07-1992
Sui patti lateranensi
1992 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 52
  • Attività legislativa

signor presidente , signori ministri, colleghi, voteremo dunque fra poco quella legge finanziaria , quello strumento di governo che difendemmo in condizioni difficili contro la demagogia e la piazza già con il precedente Governo. e siamo lieti, certo, di constatare che il gruppo del Pds raggiunge noi in questa consapevolezza, nel momento in cui vota, con i volani che riguardano la scuola, la sanità e le pensioni, questa legge finanziaria . per il resto, chiedo scusa, le riserve sono chiacchiere. dunque, si è compiuto qualcosa di importante. forse avrei immaginato che il presidente del Consiglio , vista la straordinarietà di questo nostro dibattito e di questa nostra legge finanziaria , ci onorasse della sua attenzione ma capisco che forse non è stato consigliato, e comunque la sua assenza è pienamente legittima. era un problema di sensibilità... non ne sono affatto sicuro. ritengo che il presidente Ciampi diverse volte ci abbia fornito elementi di stile e di attenzione che suoi predecessori parlamentari non hanno invece fornito. questa volta, proprio perché l' ho riconosciuto, vorrei sottolinearlo. concordo, colleghi, con quanto detto dal collega Bianco sulla necessità che il Parlamento, e questa Camera in particolare, trovi strumenti adeguati per esprimere la propria opinione su quello che il paese ogni giorno si vede rovesciare addosso, con fior fiore di irresponsabilità, di imprecisioni, di demagogie. ma, prima ancora che per un motivo di carattere generale , dirò in quest' Aula che da lunedì sarà a disposizione dei colleghi l' unico strumento che possiamo immaginare perché questo accada (non solo per questo, ma anche per questo), una mozione di sfiducia al Governo, nella speranza che si possa raggiungere il numero di firme necessario. dico che lo faremo anche per questo, non solo o principalmente per questo. vorrei dire che, per quel che mi riguarda, ritengo di doverlo, questo atto, e credo che la nostra Camera lo debba al presidente della Repubblica . perché? il 14 gennaio 1991, si parlava di un problema minore rispetto a quello, maggiore, dello scioglimento anticipato delle Camere, di una eventuale crisi di Governo . in uno splendido intervento il nostro collega Scalfaro disse: « il Parlamento noi costituenti lo ponemmo al vertice della costruzione costituzionale della nostra Repubblica. è allora impensabile ritenere che non abbia titolo per inserirsi in una dialettica ed in una procedura così delicata » . ancora: « chi deve illuminare il presidente della Repubblica che nel corso di una crisi di Governo è il dominus della situazione? naturalmente non solo il Parlamento, ma certo il Parlamento in modo particolare. in Parlamento deve effettuarsi un dibattito dal quale si riesca ad intravedere meglio se e quali soluzioni siano possibili » . dunque, il presidente della Repubblica di oggi, attraverso le ineccepibili dichiarazioni del parlamentare, del deputato, del collega amatissimo, per quel che mi riguarda, Scalfaro, ritengo mi chieda e ci chieda di essere, nella dialettica di ciascuno, illuminato meglio rispetto agli atti che ritiene di dover essere o meno portato a compiere. abbiamo già discusso, mi pare il 3 novembre, alla presenza del ministro Elia (ministri inutili ve ne sono, ma a questo arriveremo), di uno strumento che in qualche misura ha fornito elementi di valutazione sul pensiero della Camera e dei vari gruppi. ma credo, amici, che il problema che si pone davvero, il motivo per il quale dobbiamo assumere l' iniziativa della sfiducia se il Governo non viene ad annunciarci nulla di nuovo, magari un rimpasto serio, è che se anche andassimo a votare il 27 marzo o il 10 aprile questo Governo governerà in straordinaria amministrazione per un intero semestre. ed esso, amputato fin dall' inizio di una delle sue componenti politiche, con tutto un gruppo di ministri nominati in vista di riforme istituzionali , oggi è un Governo apolitico, superato e passato, che dobbiamo ringraziare ma che non può essere deputato ad andare avanti. lo dico con sincerità ad Occhetto, perché ci pensino anche i compagni e amici del Pds. non è possibile andare avanti con egregie persone i ministri degli Esteri , della giustizia e dell' ambiente, in assoluta carenza di una politica internazionale e comunitaria, in assoluta carenza di una politica della giustizia e in assoluta carenza di politiche ambientali . non è possibile affermare che nel prossimo semestre, con quel che avremo a livello internazionale, europeo e interno, un Governo così apolitico, amputato strumentalmente, necessariamente amputato di componenti e di sostegni anche in questo Parlamento, si veda costretto a governare quel che non può governare, una congiuntura politica e non quella istituzionale, di enorme rilievo. il Parlamento renderà un grande servigio non a se stesso ma alla dialettica delle istituzioni, al signor presidente della Repubblica e al signor presidente del Consiglio , se sottolineerà che potremmo — e se ne parlerà — essere sciolti una settimana prima, due o tre giorni prima, perché di questo si discute ed è risibile è grottesco, non è tollerabile! io sono per il 27 maggio, ma se vi fossero dei motivi per votare magari il 10 maggio, occorrerebbe studiarli, parlarne, perché di questo il presidente della Repubblica , di questa dialettica e di questo contributo, ha bisogno. non possiamo continuare a fuoriuscire strutturalmente dall' Europa per salvare la lira! sta accadendo settimana dopo settimana! il costo della nostra « indipendenza » è l' uscita dalla interdipendenza strutturale che ha segnato vent' anni di politica del nostro paese. questo Governo può mutare sua sponte ; questo Governo può venire ad annunciare a noi mutamenti e arricchimenti programmatici e di personale: se non lo fa, mi auguro signor presidente della Camera, che i colleghi... non ho chiesto nulla a nessun gruppo; ho detto con quanto rispetto pronuncio il mio « sì » alla legge finanziaria e quanto sia lieto che il Pds abbia condiviso questa posizione. non importa, un po' di doppio binario fa parte di tradizioni anche illustri. se i ragazzi si sentiranno ingannati perché sono stati indotti a fare le occupazioni contro la povera nostra ministra dell' istruzione, non importa. l' importante è che avete votato, perché non si poteva non votare su scuola, sanità e pensioni! governare è scegliere. l' abbiamo appreso in Unione Sovietica quando si facevano i piani... lo dico seriamente, l' illusione era quella di far pagare costi tragici per poter governare un paese e una nazione. di conseguenza mi auguro che le firme siano depositate: è atto di collaborazione con il presidente della Repubblica fornire finalmente un elemento di dialettica che non sia quello con la piazza, con le irresponsabilità, con la demagogia, con la stampa e trovare un interlocutore attivo, solerte e preciso. è così anche per il Governo. se il Governo, o se i ministri del Governo, non decidessero loro, autonomamente, di consentire il dibattito, depositando le firme mercoledì mattina — per dare ventiquattr' ore di tempo a ciascuno — guadagneremmo, signor presidente della Camera, lo strumento per il dibattito da più parti invocato, soprattutto in considerazione dello scioglimento anticipato della legislatura, e lo useremmo per compiere un ultimo o un penultimo atto importante. dopo aver offerto i migliori governi possibili nei due precedenti anni, occorre offrirne un altro; altrimenti questo Governo possibile e positivo fino ad oggi, sarebbe sicuramente un Governo non all' altezza di quelle che il Parlamento sa essere le esigenze della nazione.