signor presidente , colleghi, signor presidente del Consiglio , signori del Governo, noi stiamo celebrando oggi un dibattito non... grazie, signor presidente . dicevo dunque che noi stiamo, secondo prassi e per qualche verso contro regolamento, effettuando un dibattito con modalità che nella teoria del nostro diritto parlamentare e del nostro regolamento hanno iniziato ad affermarsi negli anni antiparlamentari dell' unità nazionale , quando novellistiche riforme, riforme di fatto, sennatezze e dissennatezze soprattutto, anzi sennatezze ed una dissennatezza di fondo, hanno stravolto le regole del confronto, per esempio, tra Governo e Parlamento. ogni volta che nel nostro paese accade qualcosa di importante, soprattutto in termini di opinione pubblica o soprattutto in termini di mass media , della loro sensibilità, noi, emozionati, chiamiamo il Governo, presentiamo quei documenti che sono le interrogazioni fuori sacco , il Governo arriva, accorre subito (con questo Governo con particolare rispetto al galateo, perché devo dire che il fatto che oggi, innovando in qualche misura, il presidente del Consiglio e il ministro dell'Interno siano venuti qui ciascuno fornendo una dichiarazione è apprezzabile) e si dibatte. se, come alcuni dicono essere probabile, fra poco avremo un' altra strage (io mi auguro una tentata strage, anche se in sede tecnica il collega Fini ha ragione quando parla di strage anche con riferimento, per esempio, all' episodio di via Fauro , nel senso che, trattandosi di un reato di pericolo, non esiste la tentata strage), se quindi verrà fatta scoppiare un' altra bomba, a questo punto il Governo dovrebbe accorrere, e accorrerebbe. allora io qui devo augurarmi una linea di condotta molto opportuna, che oggi dobbiamo alla saggezza innovatoria, innovativa del presidente Napolitano, che stamattina ci ha convocati e ha detto: « stamattina lavoriamo. dedichiamo alle vittime un momento di cordoglio, interrompiamo per poco tempo i nostri lavori, ma innanzi tutto rispondiamo alla violenza e al lutto alzando alte le bandiere del Parlamento, lavorando e non lasciandoci disturbare. quando il Governo crederà — probabilmente in giornata — faremo eventualmente il dibattito » . e così abbiamo fatto. avesse voluto il cielo che il giorno della strage di via Fani — e sottolineo: della strage di via Fani — avessimo avuto lo stesso riflesso dal presidente di questa Assemblea, che invece, praticamente, ci impose il tradimento della Costituzione e ci impose di votare il Governo che quelle bombe voleva. senza dibattito, si tentò. solo noi riuscimmo ad impedire che questo accadesse, che le bombe fossero onorate con il dare al paese, senza neanche un minuto di dibattito, il Governo Andreotti & C . so — cominciamo a conoscerlo — che il presidente del Consiglio è attento, che ci onora della sua attenzione anche in momenti nei quali le Aule sono deserte. io mi auguro che d' ora in poi il Governo tenga ferma la sua facoltà di rifiuto motivato di risposta, accordatagli dall' articolo 131 del regolamento, dinanzi ad eventuali interrogazioni. il Governo venga qui quando ha qualcosa da comunicarci sua sponte e allora, secondo un altro articolo del nostro regolamento, il 118, qualsiasi deputato (non gruppo) potrà presentare una proposta di risoluzione: ci sarà dibattito pieno, di due o tre giorni! sono quindici anni che facciamo dibattiti di questo tipo sollecitati dalla irresponsabilità abitudinaria, da una ritualità senza tradizioni se non quelle dell' unità nazionale , della gestione di Assemblea, invece di aspettare che il Governo ci dica: « adesso ho da comunicarvi questa e quest' altra cosa » . e poi gli rimproverate: « è un mattinale! » . ma cosa volete che la mattina dopo un attentato il ministro dell'Interno possa dirci, oltre che un mattinale. questa sì, collega Fini, questa è recita, cattiva recita! questo sì è gioco delle parti, del quale noi ci vergognammo fin dall' inizio con il presidente Ingrao; e in quest' Aula, con la presidente Iotti, cercammo di riportare invece i momenti di dialettica istituzionale, secondo Costituzione e regolamento, alla loro rarità, alla loro eccezionalità, al loro spessore! io mi auguro quindi di non essere in qualche misura costretto ad agire nuovamente in tal modo: non lo farò più! parlo per ultimo perché alla fine ho accettato di aggiungere un' interrogazione per quest' altro momento. e allora parlo per dire: basta! abbiamo bisogno dell' aiuto del Governo ed il Parlamento gli darà aiuto. non dovrete accorrere qui ogni volta, rispondendo al comando di quattro assassini, magari da strapazzo, per dar loro l' onore di scandire il ritmo della vita delle istituzioni, attendendo che il Tg3 (ed adesso il Tg1 ed il Tg2) convochi le scuole ed i lavoratori in piazza per rispondere in questo modo agli inconvenienti endemici della vita politica moderna! quando l' amico e collega Fini parla di senso di responsabilità — un vero ministro (di polizia, voleva forse dire) deve riuscire dopo due o tre mesi a darci la risposta — gli dico che non si illuda troppo: nel Governo del generale Franco i presidenti del Consiglio volavano letteralmente in cielo, superando palazzi di otto piani, per ricadere e riposarsi dall' altra parte (il generale Carrero Blanco )! quindi le efficienze ce le dimentichiamo. né si può fare, come ha detto il collega Bianco, il ragionamento stolto del cui prodest ; non ci sarebbe Agatha Christie e non ci sarebbe tutta la grande letteratura gialla, vera o no, se il primo sospettato fosse davvero il colpevole. al limite, come dice Bianco, rovesciamo il ragionamento: tutti sapevano che oggi avremmo avuto il presidente del Consiglio , il presidente della Repubblica , il ministro dell'Interno , il Parlamento e i giornali che a gran voce avrebbero detto che si vuole interrompere in questo modo l' evoluzione — e se si trattasse dell' involuzione? — del nostro paese verso... non sono un positivista borghese, e quindi so che la storia avanza verso le tragedie o avanza verso situazioni migliori; e quindi il verso ce lo dovremo conquistare, e non ce lo conquistiamo con la legge elettorale che avete votato. sicuramente no, perché andiamo verso una legge « pastrocchiata » , mediterranea, senza dignità, di cattivo barocco, di cattiva ricerca dei dettagli per affrancare in qualche misura il vuoto di ideali e oggi di convinzione con la ricerca stolta e cieca di espedienti che diano un minimo di tranquillità psicologica nel momento in cui viene votata, e che invece non varrà a nulla. allora sarebbe facile dire: siccome era certo ed era scritto che oggi tutto il popolo, come da via Fani e da prima... le bombe servivano per saldare l' unità nazionale sul piano della fenomenologia — così è — , ma avrebbero dovuto invece essere di coloro che erano contro. le bombe servono — pare — per arrestare l' avanzata e l' arrivo del Pds al posto della Dc al centro dell' alternativa democratica del nostro paese, e quindi coloro che sono contro mettono le bombe. ma siccome sapevamo che questo lo avrebbero detto tutti, noi, che invece vogliamo andare avanti, dovremmo mettere noi le bombe... sono ragionamenti imbecilli, eppure dappertutto i giornali — che sono divenuti tutti delle piccole repubbliche e che ritengono di non doverci fornire informazioni e fatti, ma suggerimenti come « elezioni subito » o altre cose — si esprimono in questi termini; registriamo costantemente l' assenza della conoscenza e della riflessione. affermo — e concludo, signor presidente — che anche in questa occasione Bossi è astuto. ma se dicessimo adesso a Bossi di votare a novembre, gli verrebbe un colpo. l' ha detto, è divenuto saggio, perché? ma perché è evidente! anche i giornali che dicevano che era meglio andare alle elezioni subito, sapevano che in realtà con le elezioni di novembre avremo più sindaci del Pds e della Lega, e che quindi quei partiti avranno una base più forte per vincere le elezioni successive. le cose, cari amici autoconvocati, sono più complesse di quello che vi sono e che ci sono sembrate! termino dicendo che a me basta sentire un minimo di fedeltà a quel che mi è stato insegnato nel modo più semplice ed evidente, e me lo ricordo: la democrazia rappresentativa è quella che esige che i tempi delle passioni civili siano tradotti dalla saggezza del legislatore in tempi di meditazione e di apparente ritardo, e che quindi quella saggezza è costitutiva della democrazia rappresentativa . quando ci si dice che le passioni dimostrano che il paese non è più d' accordo, 10 dico — io che ho combattuto in un certo modo e che combatterò domani — che è opportuno forse che si vada ancora avanti perché è opportuno che le passioni trovino sedimento, diventino ragioni e responsabilità. e per aver risposto, sarò stato criminalizzato, vi sarete forse una volta di più pagati il lusso, amici della sinistra, di criminalizzarmi e di sputtanarmi — chiedo scusa, signor presidente — davanti agli occhi dell' opinione pubblica . so che non è vero, perché so che la rivoluzione liberale... i vostri riformismi mi hanno stufato! dico con Gobetti che questo è un paese che attende la vera riforma! attende quindi la rivoluzione, la rivoluzione liberale! dobbiamo rivoluzionare questa realtà nel nostro paese! sarà una traversata del deserto, ma non sono stanco. più che mai quel che accade in questo paese mi fa sapere che ho dalla mia un tempo immenso per percorrere questo tentativo e dirvi, colleghe e colleghi, questa è la partizione: Romolo Murri oltre a Sturzo; questa è la partizione vera. ed è una partizione dalla quale non escludiamo, perché criminalizzato e colpito, l' amico e compagno, ad esempio, Nicolosi, o Claudio Martelli, che quasi si è « sgombrato » ... vedremo quando si celebreranno i processi! andiamo avanti, signor presidente del Consiglio : governi, li lasci fare. le chiedono di fare le riforme istituzionali , e lei governi, abbia più coraggio, tanto vogliono che lei cavi le castagne dal fuoco. non discutono di costo del lavoro , ma parlano di tutto. altro che schieramento democratico! governi, affronti la cassa integrazione guadagni , le invalidità; vada avanti, e vedrà che anche loro all' inizio si sacrificheranno, e noi faremo quello che dobbiamo fare: una rivoluzione liberale.