Gianfranco FINI - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 226 - seduta del 28-07-1993
Iniziative volte alla revisione del trattato di amicizia, partenariato e cooperazione Italia-Libia
1993 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 392
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , vi è un aspetto, quasi di carattere morale, che mi impone di iniziare questo mio intervento dichiarandomi — come si conviene secondo il rituale del Parlamento — del tutto insoddisfatto per la replica del ministro Mancino; un aspetto di carattere morale che si riassume in un dato cronologico. siamo di fronte, signor presidente del Consiglio , onorevoli colleghi , alla terza strage in tre mesi. tre stragi in tre mesi: non era mai accaduto nella storia italiana, che pure nel passato ha vissuto momenti tragici ed ha conosciuto la cosiddetta strategia della tensione e l' esplodere sempre misterioso delle bombe. è la terza volta che ci troviamo in questa sede per ascoltare la relazione del ministro dell'Interno in ordine ad eventi criminali, a quell' ormai evidente volontà di gettare il paese nel panico. eppure, nonostante tre stragi in tre mesi, ancora una volta in quest' Aula si è recitato a soggetto. si è trattato di una recita a soggetto con un copione logoro, pieno di frasi fatte e di parole di circostanza, condito con i solenni impegni che in tante occasioni non vengono mantenuti da parte di tutti coloro i quali, come si conviene nelle commedie recitano secondo la parte loro assegnata dal copione. ha recitato il ministro dell'Interno dicendo, secondo il gioco delle parti, che forse le bombe vengono messe per indebolire il Governo, come se quest' ultimo, che assiste alla terza strage in tre mesi, agli occhi degli italiani non apparisse già terribilmente debole. non c' è un solo italiano che reputi il Governo Ciampi ed il ministro Mancino un Governo ed un ministro sufficientemente autorevoli nei confronti del terrorismo o della criminalità perché tre stragi in tre mesi hanno già certamente indebolito il Governo. ho parlato di gioco delle parti, un gioco delle parti del Governo, di alcune forze politiche — voglio dirlo con assoluta franchezza — , di quelle forze di sinistra che in Italia da quattordici anni, ogni qualvolta si verifica una strage, ogni qualvolta scoppia una bomba, organizzano manifestazioni, in Parlamento e fuori, per dire che se non andranno loro al potere le stragi continueranno. il che la dice lunga sulle responsabilità esistenti, o comunque sugli evidenti tentativi di strumentalizzare momenti veramente tragici per il nostro popolo. e nel gioco delle parti si è aggiunto quest' oggi l' atteggiamento di chi, come l' onorevole Bossi, ha insultato l' intelligenza di tutta l' Italia, arrivando a dire che una bomba, quella del nord, doveva uccidere e la bomba del sud, quella di Roma, doveva soltanto intimidire. siamo al razzismo persino nel modo con cui si giudica un attentato criminale. qui ognuno gioca e recita la sua parte; ed anche l' onorevole Gerardo Bianco poc' anzi ha giustamente e doverosamente recitato la sua. e allora, come si fa a dire, onorevoli colleghi , che dopo tre bombe, dopo tre stragi in tre mesi le istituzioni sono solide? come si fa a dire che vi è una credibilità diffusa delle istituzioni nei confronti degli italiani? per una volta credo sia stata una fortuna che la radiotelevisione di Stato non abbia seguito questo dibattito: gli italiani fuori di qui cominciano ad avere paura, e non credo che di fronte alla paura degli italiani, che è sacrosanta dopo tre stragi in tre mesi, ci si possa limitare a dire ciò che qui è stato detto, ognuno recitando la sua parte. occorreva da parte delle istituzioni e del Governo uno scatto di orgoglio; in nessun altro paese civile, degno di questo mondo, un ministro dell'Interno che ha nel suo carnet tre stragi in tre mesi, non sente la necessità di rimettere il mandato. ciò non vuol dire, ministro, che il presidente del Consiglio dovesse accogliere le sue dimissioni. mi rendo conto che oggi è difficile fare il ministro dell'Interno , ma un po' di dignità davanti agli italiani ci vuole, se poi si vuole parlare di credibilità delle istituzioni che voi rappresentate certamente più di noi! in quale altro Stato degno di tale nome rimane a capo della polizia un notaio quale Parisi, che ogni giorno prende atto di ciò che accade. forse qualcuno lo protegge. come si fa a parlare di credibilità delle istituzioni? come si fa a dire che il Parlamento ha oggi fiducia e legittimità agli occhi della pubblica opinione , nel momento in cui — lo ripeto — qui ognuno svolge più o meno bene il suo compitino? verranno sepolte le vittime e tutto rimarrà più o meno come prima. il dato indegno dal punto di vista morale è che le bombe di ieri erano state previste; era stato detto da più parti, anche da parte del ministro, che siamo in una fase in cui è logica, è possibile e prevedibile l' esplosione di nuovi attentati. allora la credibilità si conquista nel momento in cui, verificato che certe previsioni sono veritiere, si interviene di conseguenza con qualche atto di dignità, con qualche decisione che sia un po' più seria della semplice comunicazione alla Camera che sono state accolte le dimissioni del prefetto Finocchiaro per nominare un altro prefetto di prima classe ! ciò non basta, non al Parlamento o all' opposizione, ma agli italiani! di queste sceneggiate nel passato ne abbiamo già viste! sono anni che si parla del ruolo dei servizi segreti , e mi chiedo a che cosa servano in Italia se essi sono sempre e soltanto sinonimo di polemica e, in alcuni casi, causa di perdita di credibilità dello Stato! signor ministro dell'Interno , la sua credibilità come ministro e quale esponente di un sistema di potere passava anche attraverso la doverosa risposta al quesito, che da più parti viene posto, circa il ruolo che i servizi segreti hanno avuto nell' intreccio di potere criminale-mafioso. la mafia, signor ministro dell'Interno , oggi agli occhi degli italiani è anche il dottor Contrada dei servizi segreti . la mafia è anche nel rapporto che vi è stato e che vi è tra i mafiosi e i politici! non è sufficiente dire: siamo credibili perché abbiamo fiducia nella democrazia; non è sufficiente venire qui, recitare il compitino ed attendere che tutto passi! ecco perché, non soltanto reputo del tutto inutile questo dibattito, ma anche un' offesa nei confronti del dolore dei familiari delle vittime nei confronti dell' indignazione degli italiani. chiedo scusa se non sono stato attento, ma credo che l' onorevole Gerardo Bianco , oltre che dare doverosa solidarietà alla Santa Sede , avrebbe dovuto esprimere solidarietà altrettanto doverosa agli italiani tutti, quegli italiani che attendono da un Parlamento e da un Governo qualcosa di più concreto. e allora, per non meritarmi giustamente l' accusa di aver criticato forse bene e razzolato male, non concludo, come qualcuno attende, dicendo che occorre andare subito alle urne; il problema, infatti, non è il giorno in cui andremo a votare. il problema è che se non si prende atto del fatto che sta finendo la credibilità complessiva di un sistema che non è più in grado di avere neppure la più piccola fiducia da parte degli italiani, se non si prende coscienza di tutto ciò e ci si limita ad attendere fiduciosi che non scoppi la quarta bomba, salvo poi rimpallarci le reciproche accuse sul cui prodest , lo spettacolo che il Parlamento ed il Governo daranno agli italiani sarà sempre indecoroso. diventa un motivo di più per legittimare ciò che fuori di qui già esiste, ed è stato detto. diventa difficile per ognuno di noi, al di fuori di quest' Aula (non lo dico solo ai colleghi democristiani e socialisti), avere agli occhi dei nostri connazionali il ruolo di parlamentari. chi crede nella democrazia (ce lo avete insegnato tante volte, anche se i vostri risultati forse non sono tali da farvi meritare il titolo di maestri), oggi ha il dovere di salvare quel minimo di credibilità che è rimasto, smettendola con il gioco delle parti, con le sceneggiate, con una recita che, ogni qualvolta in Italia scoppia una strage, vede il Parlamento capace solo di ascoltare l' intervento di un ministro che legge il mattinale e interventi di parte (compreso il mio) che non hanno alcun rispetto per il dolore e la sofferenza degli italiani.