Nichi VENDOLA - Presidente del Consiglio Maggioranza
XI Legislatura - Assemblea n. 166 - seduta del 01-04-1993
Sulla base militare USA all'interno dell'aeroporto Dal Molin di Vicenza
1993 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 32
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , non è certamente un atteggiamento di accanimento persecutorio nei confronti dell' onorevole Craxi quello che mi spinge a prendere la parola per esprimere un parere che è radicalmente contrario a quello della Giunta per le autorizzazioni a procedere . questa frase introduttiva non è nemmeno essa rituale: di questi tempi attaccare criticamente e violentemente l' onorevole Craxi è un po' un esercizio di conformismo. non è per questo che sento il dovere di ricordare che attorno alla vicenda Pinelli si è scritta una delle pagine cruciali della nostra storia, della storia di quel regime che in questi giorni sta vivendo forse la sua pagina conclusiva. quelle vicende sono troppo serie. quel 12 dicembre del 1969 partì (questo è un giudizio politico) la risposta delle classi dominanti alla stagione che tra il 1968 e « autunno caldo » aveva conosciuto un protagonismo straordinario di nuovi soggetti — gli studenti, gli operai — ma anche un autentico verminaio, una ragnatela di rapporti tra servizi segreti , forze dell'ordine , e pezzi del terrorismo di estrema destra , un autentico verminaio che riguardava il cuore stesso delle istituzioni. a proposito di piazza Fontana si disse allora — e forse si può dire oggi — che si trattava di una strage di Stato . e noi tutti forse possiamo ancora ricordare che cosa fu l' invenzione della pista anarchica, l' invenzione del « mostro » , e quanto i più autorevoli mass media contribuirono a costruire questa immagine, per l' appunto mostruosizzata, di un capro espiatorio che potesse in qualche maniera, e ancora una volta, garantire alle classi dominanti di corrispondere ad un bisogno di ordine, ad un impulso direi quasi sepolcrale, che si era del resto proditoriamente costruito. ebbene, la vicenda Pinelli è la vicenda di un anarchico volato dalla finestra della questura di Milano. « Pinelli si è suicidato » si disse. « Pinelli fu suicidato » si rispose; si rispose in tal modo da parte di un senso comune democratico che andava anche molto al di là della sinistra. allora, devo fare la seguente osservazione. le opinioni espresse da un parlamentare, da qualunque parlamentare, opinioni coperte dal privilegio dell' immunità devono, possono comportare un surplus di irresponsabilità, di capricciosità, di arbitrio? oppure proprio quel privilegio deve comportare un maggiore senso di responsabilità ? vedete, è del tutto legittimo ritenere (e chiunque può sostenerlo) che fu la pista anarchica, fu un filone anarchico quello che portò alla strage di piazza Fontana . è del tutto legittimo sostenere opinioni politiche controverse sull' argomento. ma non è legittimo — credo — sostenere, come ha fatto l' onorevole Craxi, come ha fatto un parlamentare, anzi colui che all' epoca era uno dei leaders più prestigiosi dell' Italia politica, che Pinelli si sarebbe ucciso per rimorso e che, avendo avuto quasi sicuramente un ruolo logistico nell' attentato, quando capì di essere complice di una strage, la fece finita. io considero francamente insopportabile impedire alla famiglia Pinelli di restituire al proprio congiunto, alla memoria di Giuseppe Pinelli, l' onore cui ha diritto. noi tutti, pur essendo impegnati in una lotta politica talvolta aspra, non dobbiamo considerarci tutelati da quest' immunità, da questa presunta insindacabilità e ritenere di poter esprimere non solo giudizi politici, ma giudizi di qualunque tipo. negli ultimi giorni ho visto su L'Unità una fotografia molto angosciante di un sottosegretario che, in un comizio elettorale, si accompagnava a due boss mafiosi. ebbene, su tale fotografia si può esprimere un determinato giudizio ma non un altro: si può dire che quel politico ha, con tutta evidenza, collegamenti con alcune cosche mafiose, ma non si può sicuramente affermare che egli è complice della strage di Capaci, perché in tale secondo caso si deve dimostrare quanto si dice (mentre, per il primo giudizio, mi pare che la fotografia parli molto chiaro). per questi motivi, per difendere l' immagine e l' onore di Giuseppe Pinelli, per consentire alla sua famiglia (che dopo tanti anni ne vede infangata l' immagine) di tutelare il proprio diritto, io chiedo sia concessa l' autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi.