Umberto BOSSI - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 15 - seduta del 03-07-1992
1992 - Governo I Amato - Legislatura n. 11 - Seduta n. 15
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , dopo ottantaquattro giorni di attesa forse avremo un Governo. mi sia concessa la facile battuta: la montagna ha partorito il topolino! ad ogni modo, come dice il proverbio, cosa fatta capo ha. c' è da aggiungere, semmai, che non sono del tutto certe le dimissioni dei parlamentari democristiani travestiti da tecnici, viste le opposizioni venute alla luce, dopo il rifiuto di molti aspiranti, a lasciare il mandato parlamentare e specialmente dopo le critiche piovute su Forlani, Gava, De Mita . tuttavia, la chiave di lettura più emblematica non è tanto il travestimento dei parlamentari democristiani, ma piuttosto l' inserimento del giornalista Ronchey, definito di area repubblicana il che potrebbe significare che egli, anche per la spaccatura interna del partito repubblicano (non è il caso di vergognarsi o di nascondere qui), sia l' ambasciatore per lo meno di un' astensione repubblicana. intendiamoci bene: la Lega Nord non è contraria alla netta distinzione tra i diversi poteri costituzionali, anzi è favorevole alla riforma che veda un presidente del Consiglio in grado di scegliere tra i migliori tecnici i suoi collaboratori, quindi i componenti del gabinetto. tuttavia, in questo caso specifico, nonostante i ripetuti riferimenti all' articolo 92 della Costituzione e i ripetuti travestimenti della Democrazia Cristiana , direi che ci troviamo di fronte a uno dei tanti espedienti dei quali è maestra la nomenklatura. allora, « governicchio » , signor presidente , potrebbe già essere una definizione più nobile per il nuovo Governo. circa le linee fondamentali del discorso programmatico dell' onorevole presidente del Consiglio , dirò subito che nella mia risposta ho sottolineato la genericità dell' elaborato, anche se è indubbio che i quattro temi principali siano il risanamento del bilancio, la lotta alla criminalità, le riforme istituzionali e la moralizzazione della vita pubblica . posso aggiungere, anche se, ovviamente, non esprimo un giudizio positivo dal punto di vista qualitativo, che è stato saggio ridurre la compagine del Governo, nel numero dei ministri e dei sottosegretari. sia nel documento sia nel discorso programmatico del presidente del Consiglio non mancano accenni ad auspici di riforme; il che è un po' troppo poco, se è vero — ed e assolutamente vero — che il 5 aprile segna nella coscienza popolare la data di nascita della stagione delle riforme. francamente, onorevole presidente del Consiglio , lei ha solo accennato a qualche possibilità ma sostanzialmente è rimasto fermo alle regole del manuale Cencelli ; altro che faticosa attuazione dell' articolo 92! certo, non si possono cancellare in un giorno e con un Governo del genere quarant' anni di malgoverno né l' onorevole Amato possiede la bacchetta magica . però, al di là delle sue buone intenzioni e delle sue promesse mi pare che resti predominante la politica del Gattopardo: far finta di cambiare perché non cambi nulla. onorevole presidente del Consiglio , voglio dirle subito che la Lega Nord , nonostante le ripetute implorazioni, non darà appoggio a questo Governo. pensiamo, infatti, che ciò vorrebbe dire integrare il nostro movimento al regime, appoggiando leggi, leggine e programmi destinati solo a garantire all' infinito il susseguirsi di governi colpevoli dello sfascio del paese. i nostri elettori ci hanno inviato in Parlamento perché finalmente sia spezzata la spirale centralista ereditata dal fascismo, che sta soffocando il paese e che ha sviluppato la partitocrazia. mi auguro pertanto che l' onorevole Amato — che personalmente considero un politico cauto e preparato — si renda conto di questa realtà; che egli percepisca subito come il suo Governo non sia certamente quello che il paese si attende. a tale proposito vale la legge dei numeri: sono pochi i numeri a disposizione del cinquantesimo Governo uscito dalle manipolazioni del palazzo. tanto più vale questa considerazione se si pensa che i numeri in Parlamento sono finalmente, almeno in parte, espressione di quella sovranità popolare che appartiene a tutti i cittadini italiani, secondo l' articolo 1 della Costituzione. sono i nostri voti che la Lega Nord ha raccolto per trasformarli in un catalizzatore per un' Italia federale e per la seconda Repubblica . probabilmente il Governo avrà la fiducia, giacché si vota per appello nominale . ma nutro molti dubbi circa il suo destino, immediato e futuro, poiché sono sicuramente già pronti i franchi tiratori . si tratta quindi di un Governo estremamente debole succube non solo delle pressioni dei partiti che lo compongono, ma ancor più delle lobbies che hanno le mani molto lunghe. in Gran Bretagna i gruppi di pressione sono aumentati da centonove, prima del 1900, a circa trecento nel 1990, così come risulta da uno studio recentissimo. credo che, se conducessimo una ricerca di tal genere in Italia, la cifra sarebbe di gran lunga superiore. c' è di più. l' indagine in Gran Bretagna conferma che la pressione lobbistica è nettamente diminuita da quando il governo conservatore ha largamente privatizzato i maggiori gruppi industriali. anche questo è un segno che conferma che la pressione lobbistica sul Parlamento viene spesso espressa, secondo interessi comuni del grande capitale privato e pubblico, dalle partecipazioni statali o « socialismo reale » , secondo la definizione di Carli. l' Inghilterra dovrebbe indurci a qualche ripensamento in merito alle privatizzazioni di cui tanto si parla, ma che mai si realizzano. essendo tale il sistema, dubito fortemente — al contrario di quanto affermato dall' onorevole Amato — che il nuovo Governo possa provocare un' immediata azione di freno alla spinta inflazionistica e di significativa riduzione del deficit di bilancio, con l' obiettivo di convergere verso i parametri definiti nel trattato di Maastricht . tale azione, sempre secondo l' onorevole Amato, non dovrà compromettere la crescita dell' economia nazionale né il funzionamento dello stato sociale , ma dovrà al contrario rappresentare l' occasione per liberare risorse finanziarie oggi attratte dal debito pubblico , irrobustire la capacità produttiva e ammodernare e razionalizzare i servizi sociali . questa, se non proprio una visione miracolistica, mi sembra una visione troppo ottimistica, considerata la realtà della posizione italiana non solo a Maastricht ma a Lisbona e prossimamente a Colonia. l' eredità debitoria pesantissima dei passati governi non potrà certo essere rimossa dalla gracilità del suo Governo, onorevole Amato. sia ben chiaro che non voglio risollevare il problema della collocazione dell' Italia, se sia in serie B oppure se sia già precipitata in serie C. avanzo però una questione e chiedo una risposta immediata al presidente del Consiglio . chiedo se egli abbia realmente la possibilità di porre mano ai meccanismi occorrenti a risanare, nei tempi previsti, l' enorme deficit della finanza pubblica . ciò che mi rende più perplesso e preoccupato proviene dalle affermazioni del governatore della Banca d'Italia Ciampi, del ragioniere generale dello Stato Monorchio, e dal procuratore generale della Corte dei conti Di Giannattasio . Ciampi ha affermato che il volano dell' economia nazionale per mantenere la lira nel serpente monetario e per frenare la spinta vertiginosa degli interessi da pagare sui titoli pubblici non può essere posto in essere solo manovrando la valuta. ecco perché il senatore Visentini, accennando a Maastricht, ha scritto che l' Italia è di fronte ad un dilemma (e questa parola la dice lunga se la si interpreta concretamente), perché si fa sempre più pressante l' incertezza sull' entrata dell' Italia in Europa. addirittura è in bilico la sua esclusione dall' idealizzato nuovo ordine di casa comune, dagli Urali all' Atlantico. ma, onorevole presidente , quello che rende più urgente l' intervento del Governo — un intervento che deve essere deciso ed immediato contro la non remota probabilità che l' uscio sull' Europa, appena socchiuso davanti all' Italia, si chiuda del tutto — è la constatazione della persistenza di un grave sonnambulismo politico; manca un autentico progetto, e non si risolvono i problemi internazionali con le leggi di delega. ecco perché spetta ora al Parlamento intervenire in modo deciso, rompere il clientelismo partitico e centralistico, determinare un autentico confronto, nella presentazione e nella discussione di documenti, con una autentica opposizione che adesso esiste. mi riferisco naturalmente all' opposizione della Lega, che non sarà sterile, ma sarà incorruttibile e costruttiva; e sbaglierebbe una volta di più questo Governo se, sempre contando sui numeri e sulle condiscendenti omertà di sedicenti opposizioni, adottasse un tono arrogante di regime, agitando lo spaventapasseri delle elezioni anticipate . questo Governo sarebbe l' ultima spiaggia : la Lega Nord — sia detto ben chiaro — non cederà mai a queste minacce, così come non si lascerà impressionare da una nuova, imminente competizione elettorale; abbiamo infatti la certezza che in quello stesso momento si verificherà il nostro passaggio da partito di opposizione a partito di governo. la Lega si è sempre definita un partito di opposizione, ma solo transitoriamente, finché avremo — e ciò accadrà rapidamente — la forza elettorale per governare alle nostre condizioni, o, per lo meno, anche alle nostre condizioni. un altro episodio di instabilità politica è rappresentato dal cosiddetto trasversalismo propugnato a gran voce dall' onorevole Segni. a quanto ho letto sui giornali, il presidente Amato ha ricevuto l' onorevole Segni, riservandogli uno specialissimo cerimoniale; eppure, l' onorevole Segni fino ad ora rappresenta solo se stesso , a meno che non ritenga di fondare a breve scadenza un secondo partito cattolico (ma si accorgerebbe ben presto che in questo caso sarebbe uno dei tanti personaggi, pur eccellenti, che dirigono una corrente nella Democrazia Cristiana ). l' unità dei cattolici sul piano politico è molto diversa da quella che stimolano ed esaltano alcune confraternite. unità dei cattolici non significa obbligo di votare Democrazia Cristiana , e lo abbiamo visto proprio nelle ultime elezioni; altrimenti la Lega non sarebbe qui, con la forza con cui è presente in Parlamento! tuttavia, mi pare che non le esternazioni dell' onorevole Segni, ma l' eccitazione del cosiddetto trasversalismo può provocare, come avviene quando operano gli apprendisti stregoni , delle spiacevoli conseguenze. infatti, il trasversalismo presenta molti punti di contiguità con la strategia della tensione , perché esso è veramente il coagulante delle ambizioni sbagliate, delle lotte personali all' interno dei partiti, della confusione dottrinale ed ideologica. secondo l' articolo 49 della Costituzione, « tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico » — e sottolineo, con metodo democratico — « a determinare la politica nazionale » ; ciò significa che i partiti, espressione della sovranità popolare manifestata attraverso il voto, sono o dovrebbero essere i naturali intermediari tra la base dei cittadini da una parte e le istituzioni e le amministrazioni dall' altra. oggi invece assistiamo ad un fenomeno stravolgente: i partiti sono dei feudi in lotta tra di loro; ecco perché esplodono convergenze paradossali, tra le quali il trasversalismo, cioè l' esatto contrario degli equilibri democratici, basati su una maggioranza e su una opposizione. adesso la Lega è all' opposizione; siamo contro il regime fondato sul centralismo partitocratico, ma questo non significa che vogliamo trasformare l' Italia in una Jugoslavia. al contrario, vogliamo un' Italia libera dalle prevaricazioni, dalle tangenti e dai ricatti mafiosi, che acquisti e rappresenti in Europa, mediante l' avvento del federalismo, la funzione di punto di riferimento della nuova geografia politica. non possiamo dimenticare che il nostro paese è un ponte tra est ed ovest, ma anche tra l' Europa e l' Asia, tra l' Europa e l' Africa. noi non lavoriamo, come l' onorevole Segni, per preparare miscele esplosive, per bipolarizzare il sistema politico , senza prevedere il rischio, soprattutto quando si comincia a costruire dal tetto, di disintegrarlo violentemente. se l' onorevole Segni non è pratico di colpi d' ascia, non colpisca alla cieca, di traverso rispetto alle venature della storia; i ceppi, come la storia, si incidono lungo la venatura, se non si vuole correre il rischio di disintegrare la politica e le istituzioni in mille schegge. la venatura buona passa, oggi, tra centralismo e federalismo; essa non è interna al sistema partitocratico, ma è tra la Lega e la partitocrazia, tra partiti di Governo e false opposizioni, da una parte, e l' unico movimento federalista per ora presente in Parlamento, dall' altra. mi sembra, quindi, che l' onorevole Amato commetterebbe un errore gravissimo se giudicasse profittevole per la sopravvivenza del suo Governo il trasversalismo dell' onorevole Segni, quale immagine direi speculare del centralismo partitocratico. oggi si tratta di risalire faticosamente la strada dell' autentica democrazia. se il presidente del Consiglio insisterà con il quadripartito come formula dogmatica e se darà credito al trasversalismo, cadrà nel paradosso secondo il quale Mussolini, Hitler e Stalin erano più democratici di Churchill, Roosevelt e Clemenceau. essi infatti sostenevano di essere gli unici democratici autentici perché parlavano direttamente al popolo dai balconi o nelle piazze, mentre, a loro giudizio, gli oppositori strumentalizzavano il Parlamento per obbligare il popolo a subire una dittatura mascherata da democrazia. la democrazia, onorevole presidente del Consiglio , ha bisogno, sì, di qualche referendum, ma soprattutto di partiti onesti e di una politica onesta. in merito alla lotta alla criminalità organizzata , approfitto di questo intervento per esprimere la mia solidarietà con quanto sta facendo il giudice Di Pietro a Milano. è intanto confermato che nessuno dei partiti del palazzo (che formano anche questo Governo) è immune dai peccati inseriti nel nuovo catechismo elaborato dal cardinale Ratzinger. sottolineo, invece, con legittimo orgoglio che la Lega Nord non ha nessun armadio e nessuno scheletro negli armadi! le chiedo, signor presidente del Consiglio , se e quando la spinta del giudice Di Pietro si estenderà a tutta l' Italia, soprattutto alle cosiddette zone a rischio. qualcosa è trapelato sia nei documenti della Commissione antimafia sia nella relazione Scalfaro sulle zone terremotate. troppo poco, però. chiedo esplicitamente al Governo, che si presenta in quest' Aula per ottenere la fiducia, come mai non abbia messo al primo posto nel suo programma per la lotta alla criminalità l' immediata istituzione di un pool di magistrati che indaghi non solo sui delitti di mafia, ma anche e specialmente sulla corruzione e sui reati nei quali certamente il caso del riciclaggio del denaro sporco ) sono coinvolti parlamentari e molti pubblici funzionari. per questo motivo la Lega Nord si pronuncia in maniera inequivocabile a favore dell' abolizione dell' immunità parlamentare, fatta eccezione per l' imputazione per reati di opinione. inoltre, a tale proposito devo dire, onorevole presidente del Consiglio , che nell' opinione pubblica non desta certo soddisfazione la notizia che il Governo ha un ministro inquisito (speriamo non sia vera la notizia, per l' amor di Dio ). se oltre alla prima richiesta di autorizzazione a procedere arrivasse un secondo segnale da parte della magistratura, il suo Governo salterebbe come un fuscello. ma ciò che ritengo di dover sottolineare è che a contare è il principio, onorevole presidente ; nuova o non nuova che sia la richiesta di autorizzazione (se arriverà, per il ministro Goria), la Lega ritiene che un ministro inquisito si debba dimettere! l' onorevole Amato ha poi dedicato un capitolo al Mezzogiorno; ormai si tratta di uno slogan (non è solo l' onorevole Amato a parlare di Mezzogiorno) che rimbalza in ogni programma di ogni nuovo Governo. ma per la Lega Nord esso viene usato strumentalmente e provocatoriamente, per accusarci, ad esempio, di razzismo. anche ultimamente, le dichiarazioni del professor Miglio in merito alla repubblica del nord (quindi, evidentemente, sul nostro progetto federale) hanno rimescolato tutta la feccia polemica della quale si nutrono i nostri avversari per alimentare la disinformazione e la diffamazione. noi abbiamo detto che la repubblica del nord era — e lo è tuttora — la pietra angolare del federalismo italiano. abbiamo affermato che la repubblica del nord è la locomotiva capace, per la sua forza, di portare tutta l' Italia (e ripeto, tutta) in Europa. abbiamo sostenuto che la divisione in macroregioni, prevista del resto dallo stesso articolo 132 della Costituzione, non disgrega, ma al contrario consolida la struttura unitaria del paese. infatti il federalismo renderà meno acute quelle differenze geopolitiche ed economiche che esistono naturalmente nella stessa struttura originaria e materiale del nostro paese. pertanto, non si tratta in alcun modo di disarticolare l' Italia in tre repubblichette, come qualche sprovveduto o meno sprovveduto sostiene ancora. la Lega Nord , al contrario, vuole assicurare alle tre macroregioni italiane il principio dell' autonomia gestionale, per eliminare le rigide incrostazioni assistenziali che bloccano l' espansione delle energie produttive nel Mezzogiorno. è appunto questa profonda trasformazione politica che il centralismo partitico non vuole, giacché l' assistenzialismo cronico è il pingue serbatoio finanziario necessario alle cosche politiche e mafiose per procacciarsi voti. non dico nulla di nuovo se ricordo che tutti i federalisti italiani, dal Risorgimento ad oggi, accusano i politicanti professionali del sud, strettamente collegati alla « cupola » , di imporre al Mezzogiorno un' ignobile servitù, molto simile a quella coloniale. i razzisti pertanto non sono al nord ma, al contrario, al sud, laddove, con fucili a pompa e magari la lupara e la lupara bianca, impediscono a chi non accetta il loro predominio senza discutere di sollecitare libere attività produttive , di reinvestire produttivamente i guadagni leciti delle imprese, di espandere il sistema produttivo in una sana economia di mercato . ecco perché i veri razzisti, i veri sfruttatori, i veri colpevoli dei mali del Mezzogiorno sono in gran parte quei politici del sud che, invece di contribuire al miglior sviluppo della loro terra, hanno curato i loro interessi personali e quelli degli amici degli amici. mi chiedo dove sia finito, dopo tante legislazioni, quel programma di rivalutazione del sud che Vanoni impostò mediante l' istituzione della Cassa per il Mezzogiorno . mi chiedo come questo Governo possa far decollare la rinascita del Mezzogiorno (anche se, onorevole presidente , gli interventi straordinari nel Mezzogiorno sono accorpati con il ministero del Bilancio ), se non farà piazza pulita di tutte le sovrastrutture e di tutti gli interessi mastodontici collegati evidentemente ai finanziamenti a pioggia, agli intrallazzi metodicamente organizzati da personaggi eccellenti. al riguardo vorrei fare un accenno al « socialismo reale » , come lo ha definito Carli, ossia alle partecipazioni statali che dovrebbero rappresentare la materia prima delle privatizzazioni. sulle privatizzazioni si è favoleggiato anche troppo. si è parlato addirittura (e lo si è scritto nelle entrate dell' ultima finanziaria) di un introito di 15 mila miliardi. le chiedo ora, presidente Amato, quanto lo Stato abbia veramente incassato di quei 15 mila miliardi; mentre i colossi del socialismo reale , l' Iri, l' Eni, l' Enel e così via , continuano a chiedere fondi per le loro perdite e per le loro ricapitalizzazioni. le partecipazioni statali , quindi, non sono affatto in liquidazione. finché esisterà un Governo anticostituzionale di fatto, come tutti governi ispirati al manuale Cencelli , non solo le partecipazioni statali resteranno, ma aumenteranno di numero. così anche i mass media faranno parte del blocco centralista partitico, per cui, ad esempio, la Rai-TV resterà il megafono del palazzo, con il canone magari pagato per i quattro quinti al nord (andiamo avanti così, onorevole Amato, che andiamo bene!). il quotidiano Il Giorno e l' Agenzia Italia graveranno sul bilancio dell' Eni, il primo socialista, la seconda democristiana, naturalmente. il Banco di Napoli continuerà ad essere interessato ai due maggiori quotidiani del sud, Il Mattino e la Gazzetta del Mezzogiorno . e magari per il senatore Bossi (pardon, sono regredito ad onorevole) continueranno ad esservi, che so, banche nazionali (basta ripensare a quel foglio che aveva in mano l' onorevole Fini in televisione) che inventano persecuzioni addirittura su assegni in bianco! pensate a cosa è arrivato il sistema! e negli stessi giorni venivano accorpati una serie di reati; negli stessi giorni veniva presentata alla procura della Repubblica la denuncia per una serie di reati... silenzio! ma veniamo ai problemi del fisco, signor presidente . mi limiterò a riferirmi ad un' inchiesta pubblicata poco tempo fa dal Il Corriere della Sera . un lavoratore italiano per pagare le tasse deve sacrificare al fisco ben 149 giorni di lavoro all' anno. infatti, le imposte e le tasse assorbono sul reddito annuo medio di un lavoratore, tra Irpef, Ilor, tassa per la salute, ticket, e chi più ne ha più ne metta, il guadagno corrispondente a 149 giorni lavorativi, che nel 1993 diventerebbero o diventeranno 160. e come può allora, onorevole presidente , questo Governo affermare che non sta predisponendo un programma di lacrime e sangue ?! ma quello che maggiormente colpisce è l' entità della crisi nella grande industria privata e nelle partecipazioni statali . aumentano sempre più le cifre dei licenziati, dei cassaintegrati, dei prepensionati nelle maggiori holdings private e nei mastodonti delle partecipazioni statali , o meglio, i mastodonti delle partecipazioni statali sono quelli che restano al coperto e avranno quindi sicuramente meno problemi. poiché i numeri si prestano meno alle manipolazioni, ricorderò che le partecipazioni statali , da quando sono sorte fino ad oggi, hanno assorbito, per quanto si conosce ufficialmente, 250 mila miliardi. i più prodighi a distribuire sovvenzioni, finite generalmente a fondo perduto , sono stati onestamente i due governi Spadolini, quando era ministro del socialismo reale il socialista De Michelis . tra il 1981 e il 1982 sono affluiti all' Iri, Eni ed Efim oltre 15 mila miliardi dell' epoca, che oggi varrebbero probabilmente il triplo; mentre fino alla metà degli anni 70 gli esborsi avevano raggiunto i 5 mila miliardi (almeno 30 mila in lire odierne), poi c' è stata l' alluvione: sovvenzioni approvate per decreto e sempre più continue e cospicue! e il Parlamento tace ed approva. i sindacati terrorizzano i critici, agitando lo spettro della disoccupazione. dal 1980 al 1985 Iri, Eni, ed Efim prosciugano ben altri 75 mila miliardi! il partito socialista mi pare sia stato il più attivo nello spendere il denaro pubblico , visto che dal 1980 al 1983 De Michelis ha distribuito oltre 41 mila miliardi. nasce poi l' ipotesi di trasformare in società per azioni l' Enel, l' Iri, l' Eni e l' Efim. ma quando il democristiano Gerardo Bianco ha proposto la soppressione dell' Efim, si è visto bocciare — mi sembra — il suo emendamento. ed anzi, se non sbaglio, mi pare che a dirigere l' Efim sia stato designato, insieme con il socialista Mancini, il figlio dell' ex presidente della Repubblica Leone. eppure, privatizzare sul serio, con intelligenza e competenza, potrebbe rappresentare, onorevole presidente , l' inizio di un' autentica revisione attiva del deficit. in Inghilterra le privatizzazioni, dopo la massiccia socializzazione laburista, hanno bloccato la precipitosa caduta della sterlina ed hanno tonificato specialmente la piccola e media impresa . il presidente del Consiglio , inoltre, ha dedicato un capitolo del suo programma all' ammodernamento dello stato sociale ed ha posto l' accento sulla sanità e sulla previdenza. è un progetto sicuramente pregevole, ma, mi pare, estremamente difficile da realizzare con gli strumenti di cui dispone l' onorevole Amato. anzitutto egli dovrebbe separare decisamente l' assistenza dalla previdenza: una commistione imposta dal sindacalesimo confederale in un periodo che potremmo definire pseudoperonista (negli anni Ottanta ), quando la triplice promosse la massificazione di tutte le classi lavoratrici senza distinzioni professionali, sulla base dei massimalismi ideologici vetero-marxisti. così nel settore sanitario, con rapidità direi supersonica, si è distrutto un sistema assistenziale preso ad esempio in tutto il mondo per sostituirlo con filiali fameliche e rapaci, legalizzate dalle correnti dei partiti e dalle cosche. si è trasferito nella sanità il diritto alla lottizzazione, le Usl sono, appunto, le cellule maligne responsabili dell' enorme disastro sanitario. le Usl significano, infatti, deperimento degli ospedali, truffe sui ticket e sulle convenzioni; significano morire nelle autoambulanze, nei corridoi per mancanza di letti disponibili; significano deperimento di apparecchiature costosissime, mai usate; significano tangenti per le convenzioni, carenza di personale specializzato, trasfusioni a rischio, topi e scarafaggi nelle sale operatorie . eppure il partito liberale , uno dei pilastri inamovibili del palazzo, a suo tempo si era impegnato ad organizzare un referendum per l' abolizione delle Usl e per un graduale ritorno al vecchio sistema degli enti di assistenza sanitaria autonomi di categoria. se poi, onorevole presidente del Consiglio , passiamo al sistema previdenziale , indubbiamente occorre mettere ordine nella cosiddetta giungla delle pensioni. ma questo deve essere fatto con giustizia assoluta, dando a chi ha diritto di avere e togliendo a chi ha agito con la frode. l' Italia — non è una novità — è il paese europeo in cui si distribuisce il maggior numero di pensioni di invalidità. eppure gli indici finanziari pensionistici reali, ossia quelli che corrispondono agli autentici pensionati, gli autentici aventi diritto, sono estremamente bassi. e questo nonostante l' Italia sia il paese nel quale il costo del lavoro è il più alto d' Europa e dove, come ho ricordato prima, il lavoratore devolve al fisco ben 149 giorni lavorativi all' anno. se si vuole veramente ottenere un risultato concreto, occorre anzitutto rivedere le strutture del carrozzone Inps, feudo intangibile della triade confederale. bisogna adottare nel computo pensionistico la regola del rapporto indicizzato tra quote versate ed annualità di versamento, specie se si fisserà l' età pensionabile a 65 anni per gli uomini e a 60 per le donne. nel contempo direi che bisogna rispettare i diritti acquisiti , eliminare completamente i tetti, i prelievi radicali sui cumuli e non tentare speculazioni truffaldine sulle pensioni integrative. secondo noi il metodo migliore sarebbe quello di fissare una pensione base variabile a seconda del lavoro e dell' attività professionale per tutte le categorie dei lavoratori, lasciando però ad essi il diritto di scegliere come e da chi ed in quale proporzione percepire la pensione integrativa. ho ritenuto di insistere su questo punto perché ho la sensazione che, come al solito, le vittime predestinate a versare lacrime e sangue saranno soprattutto quanti godono di redditi fissi, e in particolare i lavoratori ed i pensionati. un' altra riforma improrogabile è quella scolastica. il principio sostenuto subito dopo la liberazione — mi pare dal socialista Codrignola — di contrapporre alla scuola discriminante e fascista una scuola popolare e di massa ha dato vita, se si vuole, ad una serie di progetti, alcuni buoni ed altri completamente abortiti. l' Italia ancora oggi non possiede una sua scuola. non esiste un' efficiente scuola dell'obbligo , non è in atto una riforma della scuola media né della maturità, non esiste neppure in embrione un autentico indirizzo di studi che dia ai nostri giovani un' idea chiara circa la scelta della strada da percorrere, sulla base delle loro inclinazioni naturali. eppure è nella scuola che si formano i cittadini, perché nessuno certamente studia per la scuola, ma per imparare a vivere. l' onorevole Amato, come autorevole docente universitario, non può non conoscere tali questioni. allora mi chiedo se, pur con tutto il rispetto nei confronti della signora onorevole Jervolino, alla pubblica istruzione non avrebbe dovuto essere assegnato un chiarissimo competente ed un autentico, capace coordinatore dei problemi scolastici italiani. per quanto riguarda la criminalità organizzata è più che necessario che cessino i litigi interni tra le varie correnti della magistratura e che siano risolti i problemi riguardanti le funzioni del Pubblico ministero e più di tutto le competenze effettive del Consiglio superiore della magistratura , del quale deve essere garantita ed anzi rafforzata l' autonomia. in merito alla questione delle leggi troppo permissive e garantiste, la Lega Nord sta predisponendo alcuni progetti di legge costituzionale che si augura vengano messi all' ordine del giorno ed esaminati nei tempi più brevi possibili. intanto ha già presentato un progetto di legge costituzionale per la modifica del secondo comma dell' articolo 27 della Costituzione, nel senso di rendere immediatamente esecutiva la condanna in primo grado per gravi delitti ed attività mafiose che comportino la pena minima di cinque anni. ugualmente improrogabile è la nuova legge elettorale . la Lega Nord attende di conoscere le proposte del Governo e degli altri partiti alle quali aggiungerà un proprio progetto. in sintesi la Lega Nord è favorevole al sistema tedesco, ma è contraria ad ogni premio maggioritario. prevede un equilibrio tra sistema uninominale e proporzionale, con uno sbarramento del 5 per cento su base nazionale. il problema che ci preoccupa di più, tuttavia, è rappresentato dal coordinamento fra legge elettorale nazionale e legge elettorale per i comuni. è infatti da evitare una modifica della legge elettorale attualmente vigente partendo... dal tetto: le case si costruiscono dalle fondamenta, quindi ritengo che si debba iniziare con le regole concernenti le elezioni amministrative . la Lega non ha una posizione ben definita per quel che concerne le elezioni del sindaco nelle grandi città. siamo convinti, infatti, che reiezione diretta del sindaco nei grossi centri urbani crei problemi di varia natura. non si possono sottovalutare, ad esempio, i costi della campagna elettorale . è necessario, infatti, comprendere chi possa sostenere la campagna elettorale per l' elezione del sindaco di Milano. come è noto, invece, siamo favorevoli all' elezione diretta del sindaco nelle piccole e medie città. ripetiamo però che occorre valutare con particolare attenzione le conseguenze a livello politico più alto di un cambiamento della legge elettorale amministrativa. non siamo pertanto d' accordo con l' onorevole Segni, che vuole partire dal tetto per costruire la casa. nel 1912 fu proprio in conseguenza della modifica della legge elettorale da maggioritaria a proporzionale che si rese possibile l' avvento del fascismo. nessuno dimentichi quindi i rischi collegati al cambiamento della legge elettorale . avviandomi alla conclusione del mio intervento, ritengo utile insistere sulla nostra battaglia di fondo, intesa a fare dell' Italia uno Stato federale . ho già detto in precedenza che considero il federalismo l' unica prospettiva politica e costituzionale valida per rimettere l' Italia in corsa e toglierla dal binario morto dove si trova ora e sul quale l' hanno spinta i governi che si sono susseguiti fino ad oggi. del resto sono ormai molti i partiti che parlano di conferire maggiore autonomia alle regioni, di decentralizzare le competenze dello Stato; e l' onorevole Craxi prevede un avvenire costituzionale italiano fino ai limiti del federalismo. il presidente del Consiglio , a proposito di bicameralismo, nel suo discorso programmatico propone di affidare al Senato funzioni collegate all' esame dei problemi regionali. è una vecchia idea, che tuttavia prefigura il progetto della Lega Nord : un Parlamento centrale che si occupi della difesa, della politica estera , della moneta e dell' alta giustizia, mentre i tre o due parlamenti eletti nelle macroregioni dovrebbero occuparsi dell' attività economica e sociale, delle percezioni fiscali, del coordinamento tra gli enti locali e la scuola. è un' ipotesi di decentramento che però resta sempre naturalmente inserita, per una reciproca, ordinata sinergia, nel grande circuito federale. a questo punto, sarebbe di prammatica augurare buon lavoro a questo Governo. ma io non sono un ipocrita, e quindi confermerò all' onorevole Amato soltanto che l' opposizione della Lega Nord sarà dura e costruttiva (oppure: ma costruttiva). se farà buone leggi, se metterà veramente in moto la stagione delle riforme, se riuscirà a far prevalere la sovranità popolare sul manuale Cencelli , la Lega Nord assicura la sua attenzione ed il suo obiettivo giudizio. questo è quanto posso dire, onorevole Amato. ma tenga presente che gli italiani sono stanchi di chiacchiere e vogliono i fatti! se l' Europa non aspetta, e se anzi appare sempre più lontana, onorevole presidente , sarà la Lega Nord a prendere l' iniziativa per restituire a tutti gli italiani il prestigio e la dignità internazionale che una troppo lunga serie di governicchi ha rovinato.