Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 132 - seduta del 05-02-1993
Stato di previsione della spesa del Ministero dell’interno per l’esercizio finanziario 1948-49
1993 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 102
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , signor presidente del Consiglio , la discussione che abbiamo avuto in questi giorni e la replica del professor Giuliano Amato confermano non solo che la mozione di sfiducia da noi presentata, e che ha provocato il dibattito in corso , era un atto dovuto, ma che è stata un atto utile. utile a promuovere un confronto politico importante, utile a far vivere a questo Parlamento un momento di verità. no, il Governo non ne esce rafforzato, come si era sentenziato anche con qualche spiritosaggine di troppo e con una sicumera che qualche anno fa suscitava rabbia e ora appare soltanto come il segno di una tragicomica perdita del senso della realtà. no, anzi è uscita confermata la debolezza politica dell' attuale Governo, il carattere inadeguato ed insufficiente di questa soluzione politica, così al di sotto del dramma della crisi italiana. ed anche dall' interno della maggioranza si sono levate molte voci che hanno sottolineato l' esigenza di un Governo più autorevole, che hanno messo in luce i punti deboli, che hanno criticato singoli atti dell' Esecutivo — prendetene atto — , in particolare nel settore della sanità. ma, più in generale, è emerso il senso di un disagio politico, in particolare fra quanti lavorano per una prospettiva di unità a sinistra, puntano ad una ricollocazione delle forze socialiste e sentono che il perdurare di questo Governo, erede del patto tra Dc e Psi, appare come un' insostenibile contraddizione rispetto alla prospettiva nuova che si vuole aprire. la replica del presidente del Consiglio ha avuto il pregio di mostrare in pieno la debolezza politica del Governo, quasi la rinuncia ad una funzione di guida politica. il presidente si è presentato quasi come il leader neppure di un Governo di tecnici, ma di un Governo tecnico nel momento in cui il paese avrebbe bisogno di grande politica, di grandi riforme sociali e istituzionali. quando viene meno l' autorevolezza della politica democratica come punto di riferimento e di coesione per il paese, la politica, il potere si sposta altrove. la politica non ammette vuoti; il luogo delle decisioni si sposta altrove, nei paesi più forti di un' Europa alla quale siamo avvinti, nei gruppi sociali più potenti, nei corpi dello Stato e — perché no? — nella magistratura. noi siamo preoccupati dell' alterarsi di un corretto rapporto tra i poteri dello Stato. non siamo affatto insensibili — avvertiamo che vi è qualcosa che va oltre una legittima e necessaria opera di giustizia e ne abbiamo avuto un inquietante campanello di allarme — ma ci riconosciamo nella serena e ferma reazione del presidente della Camera , non nello strepito rabbioso e impotente nel quale la protesta legittima, la preoccupazione vera dei democratici si mescola con il grido di chi pretende impunità! allora questo grido suona falso al paese, è un segno di debolezza e non di forza. la forza delle istituzioni sta nel coraggio della verità, nel coraggio del cambiamento. la verità, signor presidente del Consiglio ! lei ha detto che si deve riconoscere la gravità e l' ampiezza del fenomeno della corruzione; è giusto. lei ha denunciato, anche con senso dell' umorismo, lo spietato regime fiscale delle tangenti, ben più efficiente di quello dello Stato; è vero. ma non starò a dirle che in questi anni lei ha vissuto non lontano da una delle più esose di quelle esattorie. non basta allora dire — e talora suona falso — , come lei ha detto: non tutti sapevano! bisogna dire qualcosa di più. bisogna dire quella verità che è sotto gli occhi di tutti: il centro del sistema della corruzione non è genericamente nei partiti, ma nel patto di potere tra Dc e Psi, in una concezione della politica, in una pratica del potere che non è stata di tutti. lei mi consentirà di sfogliare un libro che ha qualche anno e di leggere qualche parola: « i partiti hanno degenerato e questa è l' origine dei malanni d' Italia. i partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni a partire dal Governo, e il risultato è drammatico. tutte le operazioni che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell' interesse del partito, della corrente o del clan. un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, » — non è la cronaca giudiziaria di questi giorni — « se procura vantaggi e rapporti di clientela. un' autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un' attrezzatura di laboratorio viene finanziata se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito — e qualcos' altro — che procura quei vantaggi anche quando si tratta di riconoscimenti dovuti » . più oltre continua in questo modo: « sì, la questione morale è il centro del problema italiano ed essa non si esaurisce nel fatto che vi sono ladri, corrotti, concussori in alte sfere della politica e dell' amministrazione. no, la questione morale fa tutt' uno con l' occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti » . mi sembrava giusto, perfino doveroso, che questo Parlamento rendesse omaggio ad un uomo che non fu ascoltato, ed ecco dove siamo giunti. voi non avete il senso della crisi drammatica in cui è precipitato il nostro paese; per questo non ha significato parlare di allargamento della maggioranza. ha ragione Occhetto: ci vuole una rottura di continuità, ci vuole un nuovo inizio. e dovreste considerare come un bene prezioso la sfida costruttiva di un' opposizione che è pronta ad assumersi le sue responsabilità, in una fase di transizione e di ricostruzione nazionale democratica. voglio ringraziare tutti i gruppi di opposizione che, con distinte, proprie motivazioni, e talora anche critiche verso di noi, hanno tuttavia deciso di votare la nostra mozione di sfiducia . è un atto politico importante ed è per noi motivo di riflessione. voglio anche ringraziare i rappresentanti dell' opposizione per il contributo di idee e di programma che hanno dato, arricchendo le proposte per un nuovo Governo. vedo una convergenza di motivazioni, che mette al centro la questione morale e l' occupazione, il nesso tra risanamento, sviluppo e lavoro. ha ragione l' onorevole La Malfa , e non vi è motivo di polemica tra noi: risanamento e occupazione. l' opposizione, in particolare quella democratica, ambientalista, di sinistra, ha una grande responsabilità; dobbiamo cercare di essere più uniti non solo nella protesta, ma nella proposta, nell' indicazione di una via d' uscita per il paese e di obiettivi positivi per l' oggi e per l' avvenire. nel contempo, mi rivolgo allo stesso modo alle forze di sinistra e socialiste, ingabbiate nella vecchia politica e nella vecchia maggioranza. ha ragione Martelli: la crisi socialista stringe il cuore. Bossi ha gettato in faccia al presidente del Consiglio l' insulto di essere espressione di un partito morto. nessuno gli ha risposto. verrebbe voglia a me di rispondere: non è morto il partito socialista , se ha il coraggio di cambiare, se ha il coraggio di una svolta radicale e vera in campo morale, politico e programmatico. e questa svolta non può che passare attraverso la questione del Governo, oggi. cresce la consapevolezza tra le forze socialiste, tra i molti parlamentari che non intendono più continuare nella divisione e nella contrapposizione, che hanno detto che è l' ultima volta, e fra chi ha detto, anche ora, che bisogna aprire una nuova fase. con questo dibattito abbiamo fatto un passo in avanti; per tale ragione non credo che la scelta sia così stretta e drammatica tra subalternità della sinistra e salto verso il bagno purificatore di elezioni, che inevitabilmente avverrebbero nel segno della divisione e del fallimento non solo di una maggioranza ma del sistema democratico. vi è una terza possibilità: una nuova fase di lotta insieme per un nuovo Governo e per l' unità della sinistra. da questa drammatica crisi italiana uscirà vincitore, lo ripeto, non chi darà l' ultimo colpo di piccone (fra le macerie, ormai), ma chi getterà le fondamenta della nuova costruzione democratica. e noi vogliamo che sia una sinistra unita e rinnovata ad imprimere questa svolta nella storia nazionale. qualcuno ci dirà che è un sogno, un' illusione; da più parti lo si dice. ma noi esistiamo per questo, siamo per questo la maggiore forza della sinistra italiana. questa è la nostra funzione e la nostra responsabilità: unire la sinistra e aprire il cammino del rinnovamento democratico dell' Italia.