Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 131 - seduta del 04-02-1993
Sull'accordo programmatico tra il Governo con i sei partiti
1993 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 164
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

ma siamo diventati un cestino! infine, concludo l' argomentazione precedente... ho infine il ministro De Lorenzo , che attende fiduciosamente il giudizio della Giunta per le autorizzazioni a procedere , che ancora non si è espressa. lo si capisce anche dall' andamento di questo dibattito, onorevoli colleghi , che il futuro che abbiamo davanti non è facile, così come non sono facili i problemi che abbiamo davanti. c' è — e lo percepiamo tutti — un nuovo verso il quale dobbiamo arrivare, un nuovo fatto di stabilità, di credibilità, di nobiltà (come stamane è stato detto), di superamento dei colli di bottiglia che attanagliano il nostro sviluppo. dobbiamo avviarci verso questo futuro con chiarezza di propositi e grande senso di responsabilità . portiamoci pure la nostra speranza; non ci portiamo però i nostri sogni. portiamoci la verità e non ci portiamo le nostre convenienze. la speranza di un risanamento possibile c' è, purché di risanamento si tratti. il nuovo che aspettiamo, come tanti nuovi mai giunti che sono stati aspettati in passato, al di là dei quali si sperava che le compatibilità economiche cadessero e si sciogliessero in nome della diversità del futuro, questo nuovo è un sogno. occorre il massimo di equità; occorre salvaguardare la solidarietà. non è possibile pensare di fare un' azione di risanamento distribuendo risorse che non ci sono e che costerebbero alla collettività assai più di quelle che riesce faticosamente a trovare. il nostro futuro — ce lo dobbiamo tutti ricordare — è l' Europa e non è l' Argentina di alcuni anni fa; è verso quell' Europa che noi ci dobbiamo dirigere. portiamoci la nostra voglia di verità e non le nostre convenienze: il che significa che il rinnovamento morale deve investire tutto ciò che deve investire, e non soltanto quelli che vengono assunti come nemici politici da crocifiggere in nome della questione morale . su queste premesse io colloco l' impegno del Governo per andare verso quel nuovo e per confrontarci con gruppi anche diversi da quelli della maggioranza che fin qui ci ha sostenuto, d' accordo con questa maggioranza, perché lo sforzo sia più intenso, più forte, più condiviso. sono pronto a tornare in Parlamento in un' occasione diversa da questa per entrare nel merito delle questioni e per verificare su quali sia possibile corroborare la nostra azione con consensi più forti. ma la chiarezza è assolutamente fondamentale. dobbiamo sapere quali sono i problemi che abbiamo; dobbiamo avere la responsabilità di cercare di risolverli non con formule retoriche, ma con soluzioni vere. questo è ciò che noi desideriamo fare. questo Governo — l' ho detto fin dall' inizio — vuole essere un Governo, non un simulacro di Governo. questo Governo vuole esistere per cambiare e non per campare. il giorno che ci accorgessimo che le condizioni parlamentari ci consentono soltanto di campare e non di cambiare, non riterremmo di restare qui solo perché è tanto difficile trovare qualcun altro. quel giorno saremmo noi a porre il problema che oggi è stato posto con una mozione di sfiducia .