Umberto BOSSI - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 108 - seduta del 16-12-1992
Modifiche alla legge 1 marzo 1986, n. 64, in tema di disciplina organica dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno e norme per l'agevolazione delle attività produttive
1992 - Governo I Amato - Legislatura n. 11 - Seduta n. 108
  • Attività legislativa

signor presidente , il gruppo della Lega Nord è stato accusato, per aver presentato numerosi emendamenti al decreto legge numero 415, di esercitare ostruzionismo contro qualunque aiuto nei confronti del centrosud. è vero invece tutto il contrario: la Lega, semmai, pretende che i soldi dei contribuenti italiani destinati al sud giungano nei posti giusti, vengano utilizzati in maniera onesta e produttiva e soprattutto siano sottoposti ad un effettivo e rigoroso controllo circa la loro utilizzazione. siamo purtroppo davanti ad un Governo che sul piano costituzionale non esiste più, ma ritiene non solo di disporre ancora di tutto il potere, ma addirittura di avere il diritto di procedere, una volta di più, alla delegittimazione del Parlamento. questo provvedimento d' urgenza, che riguarda il rifinanziamento della legge numero 64 sull' intervento straordinario nel Mezzogiorno, non costituisce soltanto un ulteriore atto di rapina nei confronti del contribuente italiano. come il gruppo della Lega ha già fatto presente al Senato, esso reitera la lunga catena dei decreti legge attraverso i quali è stata finanziata soprattutto Tangentopoli e che nel Mezzogiorno deve continuare ad alimentare l' assistenzialismo del colonialismo partitocratico, in cambio di voti a sostegno della solidarietà tra cosche politiche e cosche mafiose. il Governo continua imperterrito a sfornare leggi delega , si nutre di decretazione d' urgenza , viola deliberatamente qualunque principio democratico e, sapendo di non poter sopravvivere, non accetta il confronto con l' opposizione. si tratta di un Governo che opera quindi selvaggiamente, contro la stessa volontà del popolo italiano ; un Governo che non sente la vergogna del suo passato e del suo presente, ma resiste ed anzi aumenta la sua arroganza. il ministro Reviglio, nella lunga e contorta esposizione fatta ieri in quest' Aula, ha cercato di giustificare le ragioni dell' urgenza, anzi ha lodato in modo enfatico l' approvazione del provvedimento ottenuta al Senato nonostante il voto contrario della Lega. è probabile che anche alla Camera si ripeta una situazione analoga. non mi voglio certo soffermare sulle avventure penali dei massimi personaggi che hanno rappresentato e rappresentano il fior fiore dei partiti, squallida espressione di questa maggioranza; ai casi personali sta pensando, d' altra parte, la magistratura. ma qui noi siamo impegnati a discutere di problemi che riguardano tutto il paese e che quindi impegnano le responsabilità del Parlamento quale espressione, secondo l' articolo 1 della Costituzione, della sovranità popolare . qui siamo chiamati a sanare conseguenze di schemi finanziari fasulli, ideati ed imposti da una classe politica corrotta. voglio sottolineare che tra gli emendamenti che la Lega aveva presentato ve ne era uno particolarmente importante perché interessava tutti gli italiani, specialmente tutti i giovani, giacché esso prevedeva di stanziare alcuni miliardi a favore dell' occupazione giovanile e delle piccole e medie industrie. la Lega intendeva ed intende difendere tutte le iniziative riguardanti soprattutto le piccole e medie imprese che operano tanto nel nord quanto nel centro e nel Mezzogiorno. nella relazione di minoranza presentata dalla Lega al Senato si legge testualmente: « vi sono piccole e medie imprese operanti nel Mezzogiorno e numerose altre operanti nel centro e nel Nord Italia . tutte queste imprese in questo momento si trovano in una situazione veramente drammatica, tale da considerare l' opportunità di dichiarare uno stato di emergenza per l' economia e per l' occupazione. per questo la Lega Nord è del parere che non si può e non si deve approvare alcuna legge che perpetui la logica dissennata e disgregante operante esclusivamente a favore del clientelismo, della corruzione e della concussione, com' è accaduto appunto per la vecchia legge numero 64 » . sempre nella relazione di minoranza presentata dalla Lega al Senato è chiaramente indicato come la massima parte dei fondi stanziati per l' intervento straordinario nel Mezzogiorno sia stata dirottata verso altri progetti. dei 121.369 miliardi complessivamente stanziati, alla fine del giugno 1992 risultavano utilizzati, secondo le notizie ufficiali, solo 74.724 miliardi, per cui al 31 ottobre 1992 restavano in cassa per la legge numero 64 ben 46.645 miliardi. noi vogliamo sapere dove e come sia stata spesa la prima cifra, anche perché risulta che dei 74.724 miliardi esattamente il 50 per cento rappresenterebbero, secondo una dizione governativa alquanto nebulosa, utilizzi impropri; il che significa, senza mezzi termini, che questi soldi sono finiti in direzioni molto diverse da quelle stabilite dalla legge numero 64. ciò potrebbe significare che i magistrati avranno adesso una nuova traccia sulla quale indirizzare le loro indagini e certamente una nuova scorta di avvisi di garanzia da distribuire. quei finanziamenti (e l' abbiamo udito da molti colleghi del centrosud) sono stati sottratti al Mezzogiorno e noi vogliamo che il Governo anche di questo renda conto in modo preciso. e qui devo chiamare in causa la chiara responsabilità dell' agenzia, la quale evidentemente ha agito in funzione degli ordini ingiunti dal palazzo e quindi da quei partiti e dagli uomini di quei partiti che oggi affollano Tangentopoli. inoltre, dove sono finiti i 37.043 miliardi previsti per il finanziamento della legge numero 64, dei quali appare tanto difficile, se non impossibile, l' individuazione? sempre nella relazione di minoranza al Senato, la risposta è questa: « tre cose sono certe. primo: lo Stato ha certamente speso quei soldi. secondo: qualcuno li ha incassati. terzo: tuttavia i risultati pratici non si vedono » . questo Governo non può allora affermare provocatoriamente che la Lega sarebbe contro il Mezzogiorno solo perché esige una risposta chiara e documentata su come il denaro dei contribuenti sia stato speso. noi invece possiamo affermare con sicurezza, con forza, che quei soldi sono stati spesi male, che il sistema degli incentivi continua ancora oggi ad ingrassare le cosche ed i partiti. per cui ci opponiamo evidentemente al sistema di questi gravissimi sperperi del denaro pubblico imposti mediante decreto e con la fiducia. noi chiediamo che qualunque nuovo stanziamento approvato in modo ineccepibile dal Parlamento venga distribuito secondo le decisioni della Camere, il che significa sulla base di ripartizioni in tutto il paese, perché anche nel centro e nel nord esistono zone depresse , colpite da grave declino industriale, agricolo e del terziario. e non accettiamo i diktat del grande capitale confindustriale, che in stretta omertà con il sistema delle partecipazioni statali osa porre un ricatto di questo genere: o mi finanziate, oppure vado ad investire all' estero! questo Governo, fra l' altro, appare particolarmente addestrato anche ad eludere le regole comunitarie. le regole infatti impongono che simili aiuti, salvo casi eccezionali, siano vietati. e comunque essi debbono essere approvati dalla Comunità Europea . tra le zone in ritardo di sviluppo vi sono indubbiamente anche le regioni del nostro Mezzogiorno, ma zone in ritardo di sviluppo — lo ripeto — esistono anche nel centro e nel nord. a questo Governo, è evidente che manca una strategia per affrontare il problema dello sviluppo del sud. l' assistenzialismo è un' elemosina che non salverà il paese, soprattutto — direi — guardando a quanto sta avvenendo in Germania, il nostro naturale, eterno concorrente. è il Padreterno che ha voluto che esistesse una grande pianura a nord delle Alpi e una grande pianura a sud delle Alpi, iperabitate, con la presenza di una popolazione intelligente e impegnata più o meno nelle stesse attività produttive . si tratta quindi di due zone fortemente concorrenti fra loro. e soprattutto noi dobbiamo tener conto di quello che fanno i nostri concorrenti. mi pare che in questo momento la Germania, che è un paese che non ha la possibilità di restare assieme (è dovuto addirittura arrivare a lanciare il nazionalismo, con i rischi che questo gli sfugga anche di mano) visto che nel suo interno esistono due aree profondamente differenziate dal punto di vista socio-economico... è evidente che noi dobbiamo tener conto di quello che fa la concorrenza. e la concorrenza non sta mantenendo con l' assistenzialismo la Germania dell' est, ma sta cercando i capitali per lanciare un processo di sviluppo . ebbene, se non viene utilizzata la stessa logica per il nostro Mezzogiorno, il nostro paese è destinato a rompersi a causa della diversità socio-economica tra nord e sud, oppure ad andare incontro ad un ben triste destino, soprattutto per le industrie del nord. ho concluso. la Lega naturalmente si oppone e voterà contro questo provvedimento.