Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 104 - seduta del 10-12-1992
Ratifica dell'accordo di cooperazione economica tra Italia e Stati Uniti d'America concluso a Roma il 28 giugno 1948
1992 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 44
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , mi sembra che nella discussione parlamentare sia emersa, in modo molto ampio, una comune preoccupazione per la necessità di fronteggiare la tragica situazione della Somalia ed anche la valutazione circa la necessità urgente di un intervento umanitario della comunità internazionale con tutti gli strumenti necessari, compreso l' invio di forze armate per garantire la difesa delle popolazioni civili e la distribuzione degli aiuti. per tale ragione noi consideriamo opportune, ancorché tardive, l' iniziativa delle Nazioni Unite e l' approvazione della risoluzione numero 794. certo resta aperto, come abbiamo sottolineato nel dibattito, il problema del ruolo delle Nazioni Unite , della capacità dell' Onu di una propria autonoma e rapida iniziativa di intervento nelle aree di crisi, restando la formula dell' appello agli stati membri insufficiente e foriera di situazioni non felici. noi abbiamo posto anche per questo — nell' intervento dell' onorevole Folena e nella nostra risoluzione — come urgente un impegno del Parlamento e del governo italiano per dotare le Nazioni Unite , anche con il contributo del nostro paese, di un contingente di pronto intervento che garantisca tale autonoma capacità. per quanto riguarda l' impegno italiano, noi abbiamo voluto distinguere fra l' apprezzamento positivo per l' azione condotta dal Governo in Mozambico — esprimendo quindi anche approvazione per l' invio in quel paese di un contingente militare volto a garantire l' attuazione degli accordi di pace, realizzati anche con l' attiva mediazione italiana — ed il giudizio nei confronti della decisione frettolosa (verso la quale in noi resta una riserva) di inviare un contingente militare italiano in Somalia, decisione che non appare strettamente necessaria ai fini del successo dell' iniziativa internazionale, ma che, come è stato qui ricordato, è di fatto ormai operante. in proposito voglio sottolineare che per noi non è in discussione la solidarietà con i nostri soldati e con gli ufficiali, nella convinzione che essi sapranno svolgere con serietà ed impegno il loro dovere. resta però il fatto che, anche dopo i chiarimenti forniti dai ministri, non appaiono piene le garanzie che una presenza militare italiana in quel paese non rappresenti un elemento di rischio e di tensione, a fronte di un' area di ostilità verso il nostro paese che ha radici antiche e che, purtroppo, trova motivo anche in atti politici recenti dei nostri governi. noi prendiamo atto della smentita ufficiale del governo americano circa la dichiarazione dell' inviato di Bush in Somalia, ma quella dichiarazione resta come la testimonianza di una preoccupazione legittima e fondata. non abbiamo imputato al ministro Colombo il passato coloniale dell' Italia, ma esso esiste e pesa nell' opinione del paese nel quale mandiamo i nostri soldati; così come pesano gli errori politici, le ambiguità e la mancata trasparenza delle politiche di cooperazione, sulle quali non abbiamo sentito una parola severa di autocritica, né un impegno per un taglio effettivo con il passato. tale impegno, invece, è richiesto dalla nostra risoluzione e da quella del gruppo dei Verdi, a favore della quale, per questo motivo, voteremo. per tali ragioni, dunque, pur esprimendo un orientamento largamente favorevole alla risoluzione presentata dalla maggioranza, chiederemo che essa venga posta in votazione per parti separate. riteniamo, infatti, di doverci astenere dalla votazione sulla parte nella quale si approvano le iniziative intraprese dal nostro Governo per quanto riguarda la Somalia, mantenendo così, anche nel voto, una distinzione, una riserva che vuole essere critica verso l' atteggiamento non solo del Governo in carica , ma anche di quelli passati, di cui l' attuale raccoglie l' eredità.