Bettino CRAXI - Presidente del Consiglio Maggioranza
X Legislatura - Assemblea n. 95 - seduta del 18-02-1988
sull'omicidio del professore Aldo Semerari e sul caso Cirillo
1988 - Governo I Spadolini - Legislatura n. 8 - Seduta n. 489
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , signor presidente del Consiglio , non ho minacciato niente e nessuno. una minaccia di scioglimento pronunciata da questi banchi non sarebbe altro che una velleità e una rodomontata. semmai, sono io che mi sento minacciato come segretario di un partito che partecipa ad una coalizione di Governo, e come deputato; minacciato dalla instabilità, dalla ingovernabilità, dal logoramento, dal discredito che può derivare alla maggioranza di Governo da tanti fatti e da tante incresciose vicende parlamentari, oltre che dal ripetersi di crisi a catena. ho fatto piuttosto, e faccio, una considerazione preoccupata e assolutamente fondata, e tutt' al più una previsione: se alla Camera dei Deputati , dopo sei mesi di discussioni governative e parlamentari — caso unico al mondo — il Governo non riuscisse ad ottenere l' approvazione della legge finanziaria e del bilancio dello Stato , dopo essere stato già sistematicamente battuto dalla sua stessa maggioranza e financo costretto a dimissioni respinte dal Capo dello Stato , si creerebbe una situazione caotica, difficilmente controllabile e difficilmente rimediabile, e la legislatura sarebbe spinta verso la paralisi. naturalmente anche in questa deprecabile eventualità sarebbe alla fine sempre possibile scovare un espediente, una formula, una illusione, una fuga da ciò che è più difficile, più rigoroso, ma anche più schietto e più efficace. sarebbero soluzioni buone per tirare a campare: soluzioni che alla fine dei conti non si dimostrerebbero né durature né risolutive ed esploderebbero presto o tardi in mezzo alle loro contraddizioni. così stanno e starebbero le cose, almeno in questo momento e in questo quadro della vita e degli equilibri politici nazionali e degli impegni assunti di fronte agli elettori. se c' è qualcuno che pensa invece che tutto potrebbe continuare come se nulla fosse successo e che tutto filerebbe liscio come l' olio, si faccia avanti e vedremo quanta forza saprà scaturire dalla debolezza, dalla divisione, dalla confusione e dalla crisi. in questo senso debbo respingere con forza le critiche di scorrettezza che mi sono state rivolte tanto dall' onorevole De Mita quanto dall' onorevole Andreotti. ho esposto un' opinione più che corretta, politicamente e costituzionalmente corretta, di fronte al trionfo della scorrettezza politica e parlamentare, della scorrettezza mescolata — per dirla con Luigi Sturzo — all' intrigo ed al doppio gioco. nessuno sente il bisogno di elezioni anticipate , e mi auguro che nessuno le voglia provocare con il suo comportamento né voglia provocarne la necessità o la inevitabilità. d' altra parte, in Italia per i prossimi anni è già previsto un calendario di scadenze elettorali pressoché annuali, di modo che chi ha il desiderio di verifiche elettorali avrà ben modo di sbizzarrirsi. considero egualmente inaccettabile la valutazione, che vedo ricorrente e tanto diffusa quanto poco veritiera, secondo la quale tutto ciò che è avvenuto in queste settimane ed in questi mesi, il comportamento disastroso della maggioranza parlamentare e l' azione sistematica di logoramento, unita all' avaro, avarissimo sostegno al Governo, sarebbe dovuto alla mancanza di un saldo accordo politico — saldo accordo che la Democrazia Cristiana avrebbe voluto e i socialisti no — per trarne e farne trarre la conclusione che i socialisti in definitiva sarebbero i veri responsabili dell' attuale situazione. è un' impostazione, ripeto, del tutto inaccettabile: mistifica, quando non rovescia letteralmente, la verità dei fatti; reintroduce un fattore polemico assai simile a quelli che altre volte abbiamo dovuto energicamente contrastare. io giudico tutto questo in modo molto negativo, un pessimo viatico per le scadenze politiche che ci attendono. affrontando con realismo, con spirito costruttivo e secondo le condizioni date la situazione postelettorale, partecipando ad una coalizione di Governo a guida democristiana, noi abbiamo dato vita ad una maggioranza politica, abbiamo assunto un impegno politico, abbiamo assicurato un sostegno politico, abbiamo ragionato di politica, a partire da una delimitata base programmatica. il nostro sostegno al Governo è sempre stato chiaro e leale. se il Governo è debole (come si è lamentato, e non senza ragione), ebbene non lo abbiamo reso debole noi. il Governo, anche nell' assolvimento del suo ultimo compito, avrà, come ha sempre avuto, il nostro incoraggiamento a fare il possibile nel migliore dei modi, ed avrà per questo il nostro pieno appoggio. e poi? chiariremo ciò che deve essere chiarito, per qualche aspetto anche attendendo che si indichi, con la chiarezza necessaria al chiarimento, che cosa deve essere chiarito. ma un punto lo vogliamo, per parte nostra, chiarire sin da ora; ed è un punto di partenza che valeva ieri, che varrà anche domani, e che consiste nel tener fermo il dato che le buone alleanze ed i saldi accordi politici nascono in primo luogo dai buoni principi e dai buoni programmi, nonché dalla comprovata capacità e volontà di renderli operanti: programmi politici, economico-sociali, istituzionali. in conclusione, onorevole Goria, annunciando il voto favorevole del gruppo socialista, desidero ringraziarla perché ella ha accettato di sobbarcarsi ancora a questa fatica. era ed è, per altro, un dovere, che non poteva essere eluso. la situazione, se tutto andrà come deve andare, consentirà un breve periodo di decisiva riflessione. noi, per parte nostra, cercheremo di utilizzarlo al meglio: valuteremo proposte, formule, candidati. sin dall' inizio della legislatura, la nostra è stata una posizione costruttiva ed aperta alla collaborazione: lo è stata, lo è e lo sarà. la nostra linea resta quella della stabilità e della governabilità, ma l' una e l' altra non potranno stare al servizio di niente. esse valgono in quanto servano ad agire in modo da non perdere di vista le questioni di fondo di una società che è, ad un tempo, in sviluppo e in ritardo, più ricca ma con troppe diseguaglianze, con tante possibilità, ma anche con tanti sprechi e con tante occasioni perdute. stabilità, governabilità, riforme hanno la loro sorgente nelle forze politiche e nel Parlamento. ed il Parlamento deve sfuggire alla decadenza del parlamentarismo, che è il peggior male della democrazia. dopo anni di incomprensioni, io ho salutato con un moto di speranza quella che in taluni momenti è apparsa come la presa di coscienza collettiva di quanto, e non è poco, vi è di arcaico, di superato, di arrugginito nella nostra vita istituzionale. mi auguro che tutto questo non rimanga in superficie, non si riduca alle cose di poco conto e non finisca nei rinvii senza tempo. tuttavia vedo da tanti cenni, da tanti spunti e da tante reticenze che il proposito di conservare cerca di prevalere sulla volontà di cambiare. questo è e sarà un banco di prova importante. e come non ho mai pensato che potessero coniugarsi conservazione e rivoluzione, così penso che conservazione e riforme non vadano a braccetto. nel momento della riforma deve prevalere lo spirito e la volontà della riforma. penso che si debba riformare per rinnovare e per cambiare, non per conservare; e che ciò deve essere fatto nel quadro di quel grande edificio di libertà e di democrazia costruito dai padri costituenti . penso che siano questi il compito, il dovere, la responsabilità innanzi tutto delle forze di progresso, che possono e debbono dialogare tra loro, ricercare gli accordi necessari e possibili senza confusioni, senza tatticismi, senza manovre e calcoli di breve portata. tutti potranno assumersi le loro responsabilità di fronte alle azioni politiche ed istituzionali che sono necessarie. oggi, onorevole presidente del Consiglio , le confermiamo la nostra fiducia; domani, per le buone idee di riforme e per un altro buon progetto di governo, per un corso stabile e fruttuoso della vita politica, quando giungerà l' ora dei confronti e delle decisioni, non mancherà il concorso dei socialisti.