Emma BONINO - Deputato Opposizione
X Legislatura - Assemblea n. 699 - seduta del 23-10-1991
In materia di politica estera
1991 - Governo VII Andreotti - Legislatura n. 10 - Seduta n. 699
  • Comunicazioni del governo

chiedo di parlare. signor presidente , prima di passare alla mia dichiarazione di voto , desidero chiedere un chiarimento al sottosegretario Vitalone, in relazione alla mozione Calderisi numero 1-00558. lei, signor sottosegretario, esprimendo il parere del Governo sulla mozione, ha manifestato contrarietà solo su determinati punti della mozione stessa; ciò significa che è invece favorevole alla restante parte? signor presidente , io ho perfettamente compreso che il Governo ha espresso parere contrario, formulando una serie di rilievi, sui punti 1), 2) e 3), lettere d) ed e) della parte dispositiva. la mia domanda, allora, è semplicemente questa: su tutti gli altri punti della mozione il Governo è favorevole o contrario? la ringrazio, signor sottosegretario. signor presidente , chiedo di parlare per dichiarazione di voto . signor presidente , colleghi, mi pare che ci troviamo sommersi da un mare di parole e di carte, ma che l' unico punto preciso e serio oggi in discussione, al di là delle carte, non sarà affrontato. il Governo lo ha già eluso e mi sembra che la maggioranza ad esso si sia accodata: mi riferisco al riconoscimento della Slovenia, della Croazia e delle repubbliche che lo richiedano. tutto ciò mi sembra gravissimo per le responsabilità che ne derivano. ci si dice che non si può essere europeisti e poi non marciare insieme con l' Europa. ebbene, se la Danimarca, da sola, non avesse rotto la sudditanza dei dodici paesi della comunità ad una politica dell' inerzia e non avesse riconosciuto per prima le repubbliche baltiche, provocando la stessa e pressoché immediata decisione da parte dei paesi della Cee e poi di Mosca, anche in quel caso sarebbe accaduto quello che avviene oggi in Jugoslavia. ciò avrebbe consentito all' esercito sovietico, al Pcus, di riuscire in quel paese a fare quel che ora è miseramente fallito. non è certo una posizione antieuropeista quella che vi chiediamo di assumere: riconoscere qui ed oggi il diritto all' autodeterminazione e all' indipendenza della Slovenia e della Croazia. abbiamo cercato di spiegare come sia l' unico modo per essere più credibili e forti anche nell' iniziativa europea. invece, qui ed oggi, per quanto riguarda l' Europa trionfa da parte di tutti voi, colleghi, che vi apprestate a votare i vari documenti, in particolare la risoluzione di maggioranza, la politica che ha caratterizzato ben più della metà del nostro secolo. chi è più ferrato di me in storia può pensare alla Francia popolare di Léon Blum. forse trionfa la stessa politica di Monaco: si facevano apparire come guardiani della pace Mussolini e Hitler, per Renania e Sudeti occupati! l' Europa e le democrazie europee non hanno saputo e voluto compiere alcun intervento e non parlo di interventi militari — quando Cecoslovacchia e Romania, Bulgaria e Ungheria sono state annesse da Mosca con l' assassinio e la violenza, quando Budapest e stata calpestata dai carri armati di Kruscev o quando la primavera di Praga è stata soffocata nello stesso modo. niente, assolutamente niente, oggi fate — e non lo avete fatto neanche ieri — quando le cosiddette liberazioni di quasi tutto il terzo mondo e quelle in Estremo Oriente si risolvono nelle più feroci delle dittature, con gli sterminati cimiteri sotto la luna della Cambogia di Pol Pot , ridotta ad una sola, immensa Dachau o Auschwitz. sono la stessa politica, la stessa indifferenza, lo stesso opportunismo e lo stesso cinismo che contraddistinguono il voto che esprimerete. c' è il diritto da una parte e il vostro opportunismo. certo, i croati e gli sloveni hanno diritto alla loro indipendenza; l' hanno proclamata seguendo tutte le procedure democratiche. ma oggi non siamo pronti; oggi non ci conviene...! questo è il modo di procedere che da 50 anni contraddistingue le democrazie europee: i principi da una parte, l' azione politica dall' altra, in quella che definiremmo una sorta di totale schizofrenia, se non ne conoscessimo le vere ragioni: il più bieco opportunismo e la più grossa indifferenza! ebbene oggi — e vorrei che fosse molto chiaro — continuate semplicemente ad appoggiare il golpe jugoslavo, compiuto da un' armata sicuramente golpista. è indicativa la stessa precisazione che ha dovuto fare in questa Assemblea poco fa il ministro De Michelis , quando ha rilevato che vi è un ulteriore elemento di preoccupazione: il capo di Stato maggiore dell' ex esercito federale ha dichiarato questa notte che l' esercito federale è divenuto esercito serbo. sicché, di preoccupazione in preoccupazione, di tregua in tregua, di convegno in convegno, diamo degli alibi, ponendo sullo stesso piano aggrediti e aggressori, non si sa con quale speranza, ma a mio giudizio assumendoci, cari colleghi , responsabilità tremende; le stesse che chi è più anziano di me si è assunto negli ultimi 50 anni. ebbene ecco la realtà: proteggete il golpe jugoslavo, compiuto dall' armata golpista, convergente con la follia razzista e neobolscevica di Milosevic, mettete sullo stesso piano aggrediti ed aggressori, minacciando sanzioni nei confronti degli uni e degli altri, lasciate la popolazione albanese del Kosovo in balia di un' occupazione, di un' oppressione di stampo nazista, imponete tregue che sono servite solo per occupare buona parte della Croazia, indifferenti alla democraticità delle scelte croate e slovene, alla loro richiesta di adesione alla Comunità Europea (pur avendo garantito la libertà per tutti, per ogni tipo di minoranza, con tutto ciò che questo comporta) e anche alla proclamata disponibilità a partecipare ad una conferenza e ad una confederazione del tipo di quella che Gorbaciov e Eltsin immaginano per l' Urss. questo è esattamente ciò che vi accingete a votare. al di là dei fumi, dei giochi linguistici e dell' uso di verbi più o meno simili vi è un' unica posizione chiara in questo Parlamento e consentitemi di dirlo senza presunzioni — cari colleghi , è espressa dalla risoluzione del gruppo federalista europeo che reca la mia prima firma, la quale recita semplicemente, senza tanti arrampicamenti sugli specchi: « la Camera impegna il Governo a riconoscere le repubbliche di Croazia e di Slovenia e le altre repubbliche che dichiarassero democraticamente la propria indipendenza e a promuovere, nel quadro dell' azione di pace della Cee ed in raccordo con i paesi vicini, una soluzione politica della crisi jugoslava ed il riconoscimento internazionale, secondo i principi di Helsinki, delle repubbliche di Slovenia e di Croazia e di ogni altra Repubblica ed entità associativa che dovesse emergere dal negoziato in corso » . questa è chiarezza! intanto noi riconosciamo; poi, forti del diritto loro e del riconoscimento nostro, possiamo essere in ambito Cee più credibili e più forti. questa è la posizione chiara che riassume — mi dispiace che il presidente Piccoli non sia presente — le posizioni manifestate in quest' Aula negli interventi di colleghi della Democrazia Cristiana e di altre forze politiche . tutto il resto è solo fumo, un grande gioco di parole, il trincerarsi dietro responsabilità che invece ci assumiamo, vi assumete in questo preciso momento; tutto il resto, signor sottosegretario e signor ministro assente, sono chiacchiere. vi è un diritto e voi semplicemente decidete per opportunismo che quel diritto oggi non lo volete riconoscere. esistono diritti inalienabili rispetto ai quali non possono esistere ragioni di Stato, di stabilità, di non so cosa, di pseudoeuropeismo o di falso europeismo, quando europeismo significhi semplicemente attestarsi sull' inerzia, attestarsi al livello più basso non del compromesso — faccio politica e so cosa sia il compromesso — ma della compromissione, che è cosa ben diversa. per tali motivi, cari colleghi vi chiedo di ripensare alla questione e vi chiedo — di fronte alle popolazioni oggi croate e slovene, domani altre, che, democraticamente e secondo le procedure previste, si sono espresse in un certo modo — di impegnare il Governo a seguire l' esempio danese che è stato utile pochi mesi fa. non si tratta di rompere nessun equilibrio, signor sottosegretario. ma se l' equilibrio è quello che ci avete rappresentato, forse è bene romperlo, perché i principi non servono ai comizi domenicali; principi devono principiare comportamenti ed azioni. tutto il resto è pura ipocrisia. chiedo di parlare sulle modalità della votazione. signor presidente , chiedo la votazione per parti separate della mia risoluzione numero 6-00195, nel senso di votare separatamente la prima parte sino alle parole: « la propria indipendenza » ; in quanto la restante parte è identica al punto 4) della parte dispositiva della risoluzione Gitti numero 6-00193, già approvata. abbiamo presentato una richiesta scritta di votazione nominale !